Speciale Blu-Ray 4K

Il CES 2015 ha consacrato definitivamente lo standard 4k. Ora è arrivato il momento dei contenuti in 4K, che arriveranno grazie all'Ultra HD Alliance e ai Blu Ray 4K.

Speciale Blu-Ray 4K
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Il CES 2015 ha consacrato definitivamente lo standard 4k, grazie alle nuove TV presentate. Al di là dei costi, elevati, esiste un problema che ancora impedisce all’UHD di imporsi definitivamente: i contenuti. Nell’immediato futuro, l’unico modo per vedere film e quant’altro in altissima definizione è quello di affidarsi a internet. Sony, LG, Panasonic e Samsung hanno raggiunto diversi accordi con i maggiori broadcaster mondiali, che metteranno a disposizione degli utenti contenuti basati sul nuovo standard. Osservando l’attuale situazione in rapporto al nostro paese, dove Netflix e soci non sono ancora arrivati e le connessioni per uno streaming fluido in 4K sono un miraggio, il futuro non sembra dei migliori. La cosa strana tuttavia è l’assenza di un vero e proprio supporto fisico in grado di ospitare video tanto pesanti dal punto di vista dello spazio occupato.
Lo stallo non sembra ancora essere passato, tanto che, attualmente, nessuno standard è stato creato per ospitare la nuova generazione di film.

Ultra HD Alliance e i Blu Ray 4k

Non è un bene quando sul mercato si trovano prodotti qualitativamente migliori di quelli precedenti ma che non possono essere sfruttati a causa della mancanza di contenuti. L’upscaling di film e quant’altro da Blu-Ray e DVD rappresenta un palliativo, visto che non consente di utilizzare al meglio l’hardware che si ha a disposizione.
Ecco perché al CES è stata annunciata l’Ultra HD Alliance, un consorzio, formato dai grandi nomi mondiali del settore, nato per diffondere le nuove tecnologie legate all’audio/video e per definire gli standard del prossimo futuro. Al suo interno operano nomi del calibro di LG, Netflix, Panasonic, Samsung, Sharp, Sony, Walt Disney Studios, Twentieth Century Fox e Warner Bros.
Uniformare gli standard non è solo un obbiettivo, ma un passo obbligato. Sono finiti i tempi in cui le aziende proponevano diversi prodotti, lasciando al mercato la decisione di scegliere chi sarebbe stato il vincitore, come ai tempi della lotta tra Blu-Ray e HD-DVD. Il rischio è troppo alto e la situazione economica non concede passi falsi. Meglio dunque mettersi d’accordo prima di prendere qualsiasi decisione in merito, anche se la neonata alleanza non ha ancora definito quale sarà il successore del Blu-Ray.
Il fatto che si sia preferito proseguire sulla strada dello streaming la dice anche lunga sul timore delle aziende di chiedere agli utenti un ulteriore esborso economico per aggiornare il proprio parco film all’altissima risoluzione. A dispetto degli annunci quindi, le nuove TV UHD sono ancora lontane dall’essere utilizzabili al massimo delle loro possibilità, per cui i primi acquirenti, soprattutto in Italia, si ritroveranno con schermi di ultima generazione senza poter vedere davvero l’alta definizione.
A cercare di trovare il bandolo della matassa ci ha però pensato Panasonic, che al CES ha portato un prototipo di lettore Blu-Ray 4k.

Panasonic Blu-Ray 4k

La mossa di Panasonic ha spiazzato un po’ tutti, compresa la neonata Ultra HD Alliance. In effetti, mostrare un prototipo di un Blu-Ray 4K quando ancora lo standard non è stato definito appare più un messaggio diretto ai nuovi alleati piuttosto che al pubblico. Panasonic forse, stufa dell’immobilismo mostrato sull’argomento, ha voluto giocare d’anticipo, aumentando l’hype del pubblico. Dai primi riscontri, sembra che la strategia abbia funzionato, visto che nelle ultime ore sono arrivate conferme sulle specifiche dall’alleanza, che sembra essere sulla stessa linea d’onda dell’azienda giapponese.
Nello specifico, sono presenti tutte le feature attese dall’utenza, a cominciare dal supporto nativo per i video con risoluzione 3840 x 2160 pixel, che permettono di raggiungere un livello di dettaglio molto più elevato di quello ottenibile dagli odierni supporti ottici. Non bastasse questo, la profondità di colore è aumenta da 8 a 10 bit, mentre sembra essere confermato il supporto per il discusso HFR, utilizzato ad esempio nella saga de “Lo Hobbit”, che porta fino a 60 il numero di frame al secondo visualizzati sullo schermo, senza dimenticare l’HDR, utilizzato nelle TV Samsung appena presentate durante la manifestazione americana.
Ovviamente, il codec utilizzato è l’HEVC, che necessita di uno spazio maggiore rispetto a quello dei comuni Blu-Ray. Si parla di tre possibili tagli per i dischi fisici, che non saranno compatibili con i lettori oggi in commercio, per un totale di 50, 66 o 100 Gb di dati, con un transfer rate massimo teorico di 100 Mb/s.
Specifiche di tutto rispetto, anche se i tempi sembrano ancora lunghi. Il problema, in questo caso, è dato dai broadcaster online, che hanno già annunciato il supporto, oltre che allo standard UHD, anche per l’HDR e l’HFR, cosa che potrebbe diventare un problema sul lungo periodo, quando ci saranno connessioni in grado di gestire tutta questa enorme mole di dati (non stiamo parlando del nostro paese...). Insomma, anche se lo streaming non raggiungerà mai la qualità video data da un disco ottico, la praticità e l’opportunità di non dover ricomprare i propri titoli preferiti per poterli vedere nel nuovo formato potrebbero segnare la fine dei supporti ottici, almeno in quei paesi dove le infrastrutture di rete consentono connessioni ad altissima velocità.

Blu Ray 4K Il rischio, per i Blu Ray 4K, è rappresentato dal forte ritardo accumulato, che ha portato alla mancata, fino a questo momento, definizione di uno standard. Anche nel momento in cui l’Ultra HD Alliance dovesse trovare delle specifiche definitive, ci vorrebbe altro tempo per vedere i primi lettori arrivare sul mercato, senza dimenticare che la creazione di un catalogo di titoli interessanti ed assortito richiederebbe un’attesa ancora più lunga. Da questo impasse stanno traendo vantaggio i broadcaster online, che hanno stretto accordi con tutti i produttori e sembrano pronti a fornire contenuti in UHD in tempi brevi, senza contare che hanno già annunciato il supporto a tutte le tecnologie inserite nel futuro nuovo formato, con buona pace di chi considera i supporti ottici l’unico modo per sfruttare al massimo le proprie apparecchiature. Le premesse indicano dunque una strada in salita per i nuovi Blu Ray 4K, che dovranno convincere appieno il pubblico per imporsi come lo standard di riferimento in questo campo. Chissà se anche i supporti video faranno la fine di quelli musicali, che offrono una qualità superiore a quella dei comuni MP3 ma sono comunque stati messi da parte?