Recensione Creative ZiiSound T6

Creative ZiiSound T6 è un impianto 2.1 versatile e dinamico, che occupa poco spazio sulla scrivania ma offre una buona resa audio, senza troppe pretese.

Recensione Creative ZiiSound T6
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Dal suo spazio acustico, struttura e rivestimento, ogni componente è assemblata con perizia per trascendere la sua natura elettronico-sonora e diventare una vera opera d’arte”. Con questa prolusione autocelebrativa e altre frasi conclamatorie trascritte su un elegante cartoncino tramato, il team più talentuoso della Creative, detto ZiiSound, annuncia all’utente che non si pentirà di aver scelto il meglio che la tecnologia potesse offrirgli con le nuove T6.
Creative d’altronde non è certo l’ultima arrivata nel settore dell’intrattenimento, muovendo i suoi primi passi già alla fine degli anni ottanta, per poi affermarsi come leader mondiale nella produzione di schede ed impianti audio per PC sempre più performanti e raffinati, fino ad assurgere a marchio di qualità per il settore e ad estendere il proprio spettro operativo anche al mercato lifestile con lettori e media center portatili.
Con un ampio bagaglio d’esperienza anche nel settore home theatre, maturato specialmente nei primi anni duemila, epoca boom per l’avvento dei dvd e dell’audio multicanale, il colosso del Sud Est Asiatico è stato l’autore di molte soluzioni che combinassero la praticità dell’esperienza audio con i PC e l’alta fedeltà nella riproduzione musicale e cinematografica, avvalendosi d’impianti con decoder per pilotare fino anche a 5, 6 e 7 canali satelliti e subwoofer. I vari Creative Megaworks, e Gigaworks, sviluppati a partire dalla join venture con la Cambridge Soundworks ne sono l’esempio, contraddistinti anche dalla compatibilità con tutti gli standard al tempo in voga tra i cinefili più esigenti come il DTS neo6, DTS 96/24, Dolby Digital Plus e Prologic II, e in taluni casi fregiati anche da certificazione THX della Lucasfilm.
Tuttavia negli ultimi tempi probabilmente a causa di un’infelice promozione dozzinale nei megastore o anche dell’incapacità del mercato italiano ad assimilare il brand come riferimento per i propri acquisti, i prodotti SoundWorks hanno vissuto una parabola declinatoria che evidentemente ha condotto l’azienda a investire su qualcosa di differente per il nostro paese, che fosse in linea con l’essenzialità di una forma ricercata e contemporaneamente non esente dalla qualità tecnico-costruttiva che l’ha sempre differenziata dai prodotti ordinari: il risultato, le T6, sono il meglio che lo store Creative Italia vanta in catalogo.

L'arte dell'ibridazione

Lungi dal rappresentare un vero impianto audio stereo e tanto meno home theatre, le nuove ZiiSound T6 fanno della versatilità d’impiego il loro cavallo di battaglia: PC, Mac, Console, Sky, non sono mai un problema, a patto di fare i conti con un’elaborazione esclusivamente analogica per la maggior parte di queste, ad esclusione di PC o Mac per cui si può ricorrere all’USB nel veicolare segnali surround digitali a 5.1 canali; non c’è l’entrata ottica. Però questo è un impianto 2.1, con due diffusori e subwoofer munito di un modulo attivo e due passivi a carico simmetrico SLAM (Symmetrically Loaded Acoustic Module), quindi le entrate RCA sono ragionevolmente sufficienti a estrapolare quanto era stato pensato dai costruttori. L’ascolto è senza dubbio entusiasmante di primo acchito, considerata la categoria di appartenenza e l’impiego ad ampio spettro che ne consegue. Non sono casse nate per ascoltare musica classica o concerti dal vivo, eppure mantengono un’ottima uniformità sulla maggior parte dei generi più diffusi, con forse una predilezione per le note Rock, House e Disco, dove i bassi fanno la differenza e per i quali le nuove Creative hanno molto fiato da spendere; forse anche troppo, arrivando a volte a sovradimensionare le basse frequenze, che spesso sarà necessario livellare con l’apposito regolatore sul retro del subwoofer: un posizionamento alquanto scomodo per un valore abbastanza caratterizzante e per il quale sarebbe stato più opportuno inserire i controlli sul telecomando o quanto meno sulla sonda radio fornita in dotazione per gestire il volume, recepire il segnale infrarosso del telecomando, alloggiare l’ingresso/uscita rapida AUX e tasti accensione, selezione sorgente e Bluetooth.
Quest’ultimo svela forse la funzione più interessante del pacchetto tecnologico, spingendo sul famoso versante praticità. Le Creative T6 impiegano, infatti, il codec proprietario apt-X per la trasmissione di un flusso sonoro d’alta qualità attraverso il protocollo Bluetooth Stereo A2DP supportato dalla maggioranza dei tablet, Laptop e smartphone in commercio. La sincronizzazione è immediata e in un batter d’occhio potremo ascoltare l’audio multimediale di un qualsiasi terminale migrare sulle T6 con una qualità più che soddisfacente con device Apple, e una risposta meno brillante nel caso di apparecchi Android; in entrambi i casi però segnaliamo l’anomala e fragorosa “pernacchia” che udiremo all’aggancio del segnale e l’incapacità di cambiare sorgente audio mentre si ascolta il flusso sonoro via Bluetooth. Ottima invece la portata operativa, fedele ai 10 metri dichiarati dal costruttore.

Calcoli Sorprendenti

La qualità di riproduzione surround è migliorata dalla parzializzazione dei coni di propagazione sonora ottenibile con l’orientamento a 45° della porzione superiore delle casse che simulano egregiamente un ambiente tridimensionale anche con semplici segnali stereo come accade ad esempio per uso console, in cui proprio ieri ci è capitato su GOW3 di eliminare con una granata un avversario nascosto dietro degli scaffali dopo averlo localizzato soltanto udendo la sua voce.
Le vette di volume raggiunte inoltre sono elevatissime per un impianto che vanta come dimensioni massime i 23cm di altezza dei diffusori e la larghezza del subwoofer di soli 32cm: l’ascolto non sfigurerà mai le tracce scelte e garantirà pulizia della timbrica su buona parte dell’escursione volumetrica, cedendo il passo forse sulla qualità delle voci cantate e parlate senza mai rinunciare però ad un brandello di Hertz per quelli che sono i limiti tecnici risultanti dal rapporto carico-compattezza .
La facilità d’installazione, infine, è assicurata oltre che dagli ingombri contenuti, anche dalla cavetteria in dotazione lunga 3 metri con finali RCA piuttosto che forcelle per cavi spellati, concedendo al colpo d’occhio un quadro generale lontano dalla sciatteria dellla maggioranza degli impianti home theatre invasi dai cavi e risulterà , al contrario, pulito e accattivante, con anche un design che risplende con ottimi materiali metallici illuminati da rifiniture in plastica nera lucida dall’assemblaggio impeccabile.

Creative ZiiSound T6 Costano 399 Euro ed il prezzo non può che pesare sulla valutazione finale di un prodotto che avrebbe meritato un voto in più costando anche soli 50 euro di meno. Se ne può usufruire su tutti i fronti sfruttando la comoda riproduzione Bluetooth, ma di sicuro aggradano maggiormente ascoltate con PC o MAC in usb dove il multicanale quasi non si rimpiange a tutto vantaggio dello spazio d’ingombro. Difficile chiedere di più a queste interessanti Creative ZiiSoundT6, che non deluderanno di certo chi cerca bassi profondi e definizione ad alti volumi per le proprie serate in compagnia.

7.5