Recensione Galaxy Note 10.1

Galax Note si fa grande, con uno schermo da 10 pollici ed il fido pennino al seguito.

Recensione Galaxy Note 10.1
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Sono tempi abbastanza bui, questi, per scegliere di acquistare un tabet, essenzialmente perché ancora il mercato non ha scelto che direzione prendere dopo i primi due anni di settore vinti da iPad. Solamente ora che alcuni produttori incominciano a sbilanciarsi e a investire, anche altri utenti più tradizionalisti iniziano a valorizzare quelli che potrebbero costituire un'alternativa utile, economica e versatile ai più ingombranti laptop e netbook, o allo stesso inossidabile iPad.
Il telefonone, lo definivano alcuni a pochi mesi dal lancio, forse perché dimensioni a parte, l'interfaccia grafica e le azioni eseguibili erano pari a quelle di un iPhone, nonostante il maggiore spazio del display dedicato alle applicazioni. Tra pregi e difetti, col tempo comunque il tablet Apple è diventato un indubbio riferimento tra professionisti e amatori, lasciandosi preferire di gran lunga a un comune portatile sia per l'immediatezza del proprio mezzo che per la semplice straordinarietà della sua autonomia. In modo particolare il successo di una tecnologia così potente ed economica è da ricercarsi in ARM, l'azienda che da relativamente poco tempo, sta conducendo in "sordina"una rivoluzione informatica capillare, per rimpiazzare molti processori che oggi servono non più soltanto i così detti smartdevice. Il futuro insomma sarà indissolubilmente legato al mobile e ai nano chip, ma come dicevamo, oggi risulta comunque abbastanza complicato abbracciare una soluzione "prettamente" tablet per il proprio ufficio o intrattenimento, perché non ancora tutti possono offrirvi in una tavoletta le stesse possibilità elargite da un processore x86 vecchio stile, in accoppiata a un monitor e tastiera con prospettive office e/o professional. Microsoft sta provando con Surface, declinato per il momento in due versioni per risolvere il delicato binomio [(ARM · autonomia) + (x86 · prestazioni)], ma a noi acquirenti che non importano i calcoli, le previsioni, ai quali non piace aspettare e soprattutto a noi che non basta più un iPad, che cosa dovrebbe mai affascinare?

L'alternativa si chiama Galaxy Note 10.1

La risposta arriva da Samsung e si chiama Galaxy Note 10.1, un tablet reinterpretato per cogliere il meglio della tecnologia mobile, insieme alla produttività e ad alcune delle funzioni proprie di un laptop o di un desktop computer, per rendere tutto ancora più intelligente. C' è voluto del tempo, è vero, ma finalmente dal lontano Febbraio, il Galaxy Note 10.1 ha conosciuto la fase di finalizzazione ed è potuto arrivare qui in Italia, a Settembre, opportunamente riveduto nel design e nel hardware rispetto al primo prototipo scoperto al Mobile World Congress. Questo è sicuramente un bene, visto che allora, Note 10.1 sembrava non aver convinto a pieno la stampa con il processore pressoché identico al primo Galaxy Note e con il pennino che non era nemmeno incorporato nello châssis. Tuttavia, a rilanciare la controversia che insegue questo prodotto c' è stato anche il ritardo di quasi 9 mesi rispetto alla data di presentazione, che gioca il suo peso sull'ultimo verdetto del pubblico, il quale specie inizialmente, si è mostrato abbastanza ostile nei confronti di un tablet, al contrario, molto interessante, che ha saputo stupirci con attenzioni ai particolari e soluzioni funzionali difficili da rintracciare su altri Android e persino estranee al blasonato iPad.

Brevetto scherzetto.

Il design del Galaxy Note 10.1, insieme a quello di tutti gli ultimi tablet Samsung, è il risultato del focolaio acceso da Apple quando l'azienda coreana presentò il suo primo Galaxy Tab 10.1, che prontamente venne accusato d'aver copiato l'idea dalla mela morsicata, e più dettagliatamente, d'aver contravvenuto a un brevetto riguardante il posizionamento degli altoparlanti da iPad 2. In questa maniera, Apple riuscì ad averla vinta, e la fine della storia ha visto il primo Tab 10.1 venire ritirato da diversi mercati, Italia compresa. I tablet successivi avrebbero dovuto differire più chiaramente da iPad, e mostrare un diverso disegno degli altoparlanti.
Questa non è certo la sede giusta per discutere di una faccenda ancora disposta a evolversi, ma è proprio dalla nuova idea per gli altoparlanti che Samsung ha preso spunto per l'intero impatto estetico dell'ultima serie di tablet da 7" e 10" che, dobbiamo riconoscerlo, almeno inizialmente non ha entusiasmato nessuno.
Le colorazioni disponibili sono grigio e bianco, proprio come per il fratellino Note II, soltanto che in Note 10.1 le plastiche di rivestimento non colpiscono a prima vista, in particolar modo se osservate in presenza di altri tablet, o peggio ancora, al cospetto di un iPad. Fatto sta che adesso gli altoparlanti sono disposti frontalmente, sui lati della cornice metallizata che avvolge i bordi, grigi o bianchi a seconda della scelta; e la musica adesso suona decisamente meglio, in tutti i sensi. La scritta "Samsung" primeggia sul lato inferiore più lungo ingannandoci con l'impressione che questo sia un tablet progettato per un uso in landscape mode, anche se così non è; mentre all'opposto sono disposti la front facing camera da 1.9 megapixel a fuoco fisso e il sensore di luminosità, che insieme provvedono anche allo standby intelligente del display, controllando l'apertura dei nostri occhi, come avviene su Galaxy S III. Dal posteriore, la banda cromata si allarga incorporando la fotocamera da 5 megapixel con flash e autofocus. Il connettore di ricarica, compatibile USB 2.0 e TV- Output, è posto al centro del bordo inferiore, invece su quello superiore ci sono tutti i più importanti alloggiamenti, come quello della SIM card, della microSD card, del connettore standard jack 3.5, e dei pulsanti di accensione e di regolazione del volume. Trova spazio, inoltre, anche un insolito segnalatore a infrarossi utile per comandare direttamente dal Note 10.1 il proprio Tv, attraverso l'applicazione pre caricata "telecomando".
Il peso non supera i 600 g senza bookcover, la custodia originale in vendita separatamente, e quindi impugnare il Note 10.1 non rappresenta mai un grosso problema, anche considerando l'ampia cornice dello schermo, che si rivela da subito essenziale affinché si possa maneggiare il tablet con sicurezza in ogni circostanza.
Lo schermo è un Super LCD IPS da 1280x800 pixel, con una buona uniformitá, ottima resa dei neri e solo lievi tracce di light leaks.

Facciamo dolcetto....

Ció che rende Galaxy Note 10.1 indubbiamente speciale è l'ampio spettro di possibilità d'impiego che vengono riservate all'utente tramite i nuovi strumenti ricuciti da Samsung sull'OS di Google, che per il lancio è stato scelto in versione ICS 4.0.4, aggiornabile a Jelly Bean si dice nelle prossime ore.
Un display ampio, molto più grande dell'originale Note, può garantire uno spazio creativo maggiore per un qualsiasi utilizzatore del dispositivo, permettendogli di massimizzare il proprio lavoro in modo semplicemente impensabile. A tal scopo la stessa Samsung, prima del rilascio in Italia, aveva diffuso sul proprio canale You Tube dei video tutorial che riuscivano a esemplificare le numerose capacitá di Note 10.1, ma sicuramente la vera sostanza del prodotto è possibile comprenderla solamente tenendolo tra le mani e provando a immaginare quale mansione del nostro quotidiano potrebbe essere affidata a esso.
Pensiamo, ad esempio, a una giornata tipo di un universitario, sempre preso ad arrancare appunti o frasi mezze dette e mezze sentite tra le aule o in seminari, tormentato dal dover riordinare e immagazzinare tanto di quel materiale informativo che farebbe prima a remunerarsi in veste di segretario. Oppure consideriamo la vita di un giornalista, che ha bisogno di tenersi costantemente aggiornato sugli ultimi dati forniti dalla rete e che contemporaneamente deve tenere sempre sott'occhio la propria casella email o i propri elaborati. Ecco, un Galaxy Note 10.1 potrebbe fare a caso loro, perché rispetto a un iPad o a un qualunque altro tablet Android, possiede un penna digitale molto precisa, corredata da un ampio software di accompagnamento, e per di più possiede funzionalità quali multi schermo e mini app, che davvero dimostrano agli utenti che cosa s'intende per multitasking. Il multi schermo l'avevamo già descritto nella nostra remota anteprima, però è bene apportare alcune precisazioni. Si tratta di un'opzione o più pragmaticamente di un tasto virtuale, che compare sulla barra degli strumenti di alcune app che ne prevedono l'impiego. Polaris Office, internet, email, lettore video, galleria e ovviamente S-Note, possono essere visualizzati a due a due, su due porzioni separate di schermo, contemporaneamente, con anche la possibilitá di scambiarne la posizione. Mentre le mini app sono delle applicazioni a finestrella posizionabili in ogni angolo dello schermo, ma non ridimensionabili, derivate dalle principali app installate sul tablet, come calcolatrice, calendario, telefono, messaggi, sveglia, S-Note, lettore musicale e altre. Esse sono contenute in un cassetto virtuale dell'interfaccia, richiamabile in qualsiasi momento, e sovrapponibile a qualsiasi programma o programmi in esecuzione nel caso si stesse adoperando il multi schermo. In parole povere, l'oberato studente in balia di una bella lezione di analisi, potrebbe con Galaxy Note 10.1, annotare tutti i calcoli del proprio prof. utilizzando il programma S-Note, che permette di immagazzinare infiniti fogli di lavoro per singolo documento o"lezione" e di riordinarli come meglio crede, mantenendo anche sempre a portata di mano la mini app della calcolatrice. Poi però il poverino, potrebbe essere costretto a tralasciare alcune informazioni in favore di altre per la troppa foga del professore, ma con S-Note potrá anche registrare l'audio di conversazione in contemporanea allo scritto, e se pure un grafico di funzione descritto in aula dovesse apparirgli poco meno che oscuro, con Note 10.1 potrà addirittura immortalarlo dalla lavagna stessa con la fotocamera, e quindi direttamente incorporarlo nel documento degli appunti per una successiva revisione; senza contare poi sugli strumenti di rielaborazione di formule matematiche già integrati nel programma, che potranno fornirgli un grafico di funzione più chiaro e leggibile di quello del professore, nella finestra che comparirà affianco agli appunti mediante il multi schermo, e il quale sarà oltretutto facilmente ricopiabile all'interno della nota grazie alle funzioni di ritaglio di S-Pen, che gli lasceranno anche trascinare il grafico intuitivamente all'interno del documento.
La stampa specializzata che screditava i programmi di supporto del Galaxy Note 10.1, insomma, non sappiamo proprio a cosa si riferisse, dato che nell'uso concreto il programma S-Note in ogni sua parte appare migliorato e più funzionale rispetto al primo S-Memo comparso su Galaxy Note. Forse gli si criticava la non immediata dimestichezza dei passaggi da compiere per usare a fondo S-Pen o il riquadro degli appunti o ritagli nascosto nella tastiera, ma sinceramente provandolo, non vien da dire: "io avrei fatto di meglio!". Anzi, la reazione più comune è quella di sorpresa e stupore.

L'integrazione del pennino nel sistema operativo

Le limitazioni per cotanti strumenti ovviamente esistono e corrispondono all'impossibilitá di scegliere lo stesso programma per ambe due le parti di schermo, limite imposto dalle sole app abilitate al multischermo. Oppure si riferiscono alla mancanza per le mini app di una gestione completa del programma in uso, tale che quando si scelga di utilizzarne una, come quella del telefono per esempio, lanciando una telefonata dopo aver consultato i registri e la rubrica dalla finestrella, la schermata non rimane più quella col pop up e programma di turno o desktop sullo sfondo, ma dovremo prima passare dall'intera schermata dell'app principale telefono per poi mandarla in background e ritornare al nostro lavoro con telefonata associata.
Qualche piccolo ritocco da arrecare, comunque, non intacca in alcun modo l'esperienza d'uso di Galaxy Note 10.1, che invece soddisfa appieno le esigenze di ognuno, sotto tutti gli aspetti, come è anche testimoniato dai numerosi commenti positivi di tutti quelli che hanno deciso di comprarlo a pochi mesi dal lancio. L'aver montato 2 GB di Ram su un dispositivo così versatile è stata una mossa vincente, perché adesso Note 10.1 è pronto per abbracciare anche la sfera business oltre a quella dei super users, senza remore o eccezioni. Dimenticarsi delle app aperte, abbandonando il timore di ritrovare qualche programma chiuso inavvertitamente, e inoltre controllare come anche in casi estremi la memoria non raggiunga mai il proprio limite, è un fenomeno da plauso per l'abiente Android. Il display infatti, può essere letteralmente invaso da uno sciame di applicazioni, come dimostra il nostro screenshoot (in alto), con anche 6 o 7 programmi a vista tra multischermo, pop up play del lettore video e mini app. Mai però nessun rallentamento mentre tutte le app che non si usano vengono congelate a schermo con i loro contenuti, e un solo tocco è sufficiente per riattivarle e riprenderne magicamente il possesso.
Oltre a ciò, presto Galaxy Note 10.1 potrà contare su Android Jelly Bean e questa occasione dovrebbe essere colta da Samsung per espandere ulteriormente il pacchetto, con multischermo regolabile tra due app e mutischermo a 4 riquadri per 4 app differenti, oltre che con nuovo software precaricato e nuove funzioni per S-Pen, simili a quelle di quick command viste su Note II.

S-Pen verso una nuova galassia

La nuova S-Pen di Galaxy Note 10.1 è molto più ergonomica della prima versione, ma è soprattutto più precisa e scattante. La potenza di Exynos 4412 serve anche a questo, ma di certo la nuova punta in gomma migliora notevolmente il feedback di scrittura, che adesso si traduce in 1024 diversi livelli di pressione, come la tecnologia Wacom predispone. É possibile associare al movimento d'estrazione della penna anche suoni di notifica o azioni preventivate come ad esempio l'apertura di una dockbar contenente tutte le app compatibili con S-Pen. Queste ultime, in verità sembrano essere ancora poche, ma quelle che ci sono valgono, per cosí dire, l'esborso. S-Note, come dicevamo, è un coacervo di possibilità, ed è oltretutto utilizzabile in visione combinata con internet, email, polaris Office ecc. Le opzioni per la penna e gli accorgimenti per l'uso degli strumenti grafici del programma, sono stati migliorati con la tavolozza fluttuante e con l' ampliamento degli spazi di memorizzazione per i preset dei pennelli. Adesso per scrivere con maggiore precisione, appoggiando la mano sul display mentre si mantiene la penna, non c'é rischio di sporcare il foglio, perché è facile disabilitare il riconoscimento delle dita con il tasto "penna" ben in vista nella barra funzione, per lasciare attivo solo il tratto di S-Pen. La navigazione nel documento è, inoltre, diventata assai più rapida, con l'anteprima in miniatura che compare in basso a sinistra; e per di più i file e i singoli fogli di lavoro possono essere spostati tra cartelle col metodo drag and drop nella visualizzazione a elenco sul lato sinistro. La sincronizzazione non è nemmeno un problema con Google Docs e Evernote tra le voci per la condivisione, stampa, esportazione del file o documento, dove c'é come al solito da perdersi.
Altro grande presente è Photoshop Touch, un programma che non ha bisogno di presentazioni, ma che con Galaxy Note 10.1 assume ancor più rilevanza, grazie all'apporto di S-Pen. Altrettanto dicasi per SketchBook Pro, un programma non incluso nella suite di accompagnamento, che però consigliamo caldamente di scaricare dal Play Store per approfittare del completo supporto a S-Pen e creare disegni da professionista in maniera semplice e intuitiva.

Altre considerazioni.

Galaxy Note 10.1 é indubbiamente un ottimo dispositivo, questo ormai appare piuttosto evidente, ma per quale motivo bisognerebbe preferirlo ad altri tablet in commercio se di S-Pen proprio non sapremmo cosa farcene? Le risposte sono semplici. Prima di tutto, come si diceva, questo è l'unico tablet Android a vantare il multischermo, caratteristica che verrà ulteriormente potenziata con il prossimo aggiornamento. Poi ci sono le ottime prestazioni a tutto tondo, che vanno dalla buona fotocamera, alla stabilità di sistema e ai 2 GB di Ram. L'hardware insomma è ottimo, e proprio perchè lo schermo non è ultrarisoluto come quello di altri rivali, le performance sono sempre garantite. Sicuramente, qualche volta leggere dei testi mentre si sta incollati al display non è cosí esaltante a 1280x800 su 10.1", dato che l'effetto zanzariera resta bello evidenziato. Però dobbiamo riconoscere che i colori sono soddisfacenti tanto quanto i contrasti, perchè Samsung utilizza anche su questo modello con tecnologia LCD delle curve del gamma esuberanti, che sottraggono sicuramente fedelta all'immagine, ma ne fanno riguadagnare in vivacità e tridimensionalità, che quasi nessuno disprezza.
Dopo ancora viene il lato puramente ludico, dove Galaxy Note 10.1 si dimostra un tablet di riferimento, vantando ottime performance con quasi tutti i giochi più esosi in termini grafici, presenti su Play Store. Ultimo arrivo è stato Need for Speed Most Wanted, che corre a 30 fps piuttosto stabili su Mali 400, sintomo che l'aver riconfermato per due anni di fila una GPU al tempo potentissima sui prodotti di punta Samsung, ha costretto gli sviluppatori a conoscere meglio questa promettente tecnologia degna di FSAA ( full scene Anti-Aliasing ) e di picchi da 44 milioni di triangoli al secondo a 400Mhz. Anche potendosi considerare uno standard vista l'enorme diffusione dei Galaxy, dispiace invece constatare come Exynos, o altri potenti quad-core, non vengano ancora sfruttati a dovere su Android, nemmeno con quest'ultima perla EA, che sembra far girare solamente due core, dei 4 disponibili sul chip Samsung, come si evince dai controlli per gli sviluppatori.
Ultimo punto a favore di Galaxy Note 10.1, o il primo a seconda delle esigenze, è la capacità telefonica, degna di un qualsiasi smartphone a oggi in vendita. Con questo tablet si possono infatti ricevere telefonate, SMS e naturalmente si può videochiamare su rete UMTS. La qualità della voce in chiamata è buona, ma se si utilizza il vivavoce, gli altoparlanti non sono in grado di abbattere facilmente i rumori di fondo, perciò fareste meglio ad adoperare gli auricolari.

Samsung Galaxy Note 10.1 Samsung percorre la strada maestra, ma non ancora tutti se ne sono accorti per star dietro alle contraddizioni "risoluzionarie". Bisogna essere scaltri e puntare su ció che al momento è più conveniente per avere successo, sfidando la sorte e imparando dal proprio nemico. Galaxy Note 10.1 è figlio di questa filosofia e non poteva che risultare vincente, in ambito multimediale, creativo e produttivo. Farsi abbindolare da risoluzioni smisurate o da design avveniristici, ci porta a trascurare molte altre ragioni, quali possono essere l'utilitá e il profitto, che sono alla base della fortuna di un dispositivo. Avere una penna oltre che un dito, su Galaxy Note 10.1 vuol dire soltanto essere in vantaggio, e non invece essere riservarsi a una ristretta cerchia di talentuosi ritrattisti o scribacchini. Per questo motivo, è d'obbligo premiare anche questo esercizio della casa coreana, che saprà sicuramente stupirci anche il prossimo anno con un successore ancor più ghiotto di novità, e magari, anche "più che risoluzionario" con le GPU Mali di prossima generazione.

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