Fino a pochi mesi fa, la gamma Desire di HTC era caratterizzata principalmente da dispositivi di fascia medio-medio bassa. Questo fino all'arrivo di HTC Desire Eye, un terminale che porta i selfie all'ennesima potenza, grazie alla camera frontale da 13 Mpix. Non tutti però sono interessati agli autoscatti, ecco perché l'azienda di Taiwan non si è fermata qui, proponendo uno smartphone dalle caratteristiche molto valide, che se la cava bene praticamente in ogni situazione. A differenza di molti modelli di questa linea di prodotti inoltre, il prezzo appare adeguato a quanto offerto, visto che per poter usufruire dei servizi offerti da Desire Eye servono 429 €, almeno sul web. Abbiamo provato il dispositivo per diversi giorni, scoprendo che alcune delle funzioni inserite sono davvero uniche e interessanti, differenziando questo telefono dalla massa. Prima di dare un giudizio sul terminale tuttavia, meglio passare a descrivere le caratteristiche e l'esperienza d'uso che lo ha visto protagonista, in modo da farsi un'idea più chiara di quanto offerto.
Design, ergonomia e caratteristiche costruttive
I materiali che compongono questo Desire Eye sono diversi da quelli dell'M8, che ha fatto della sua scocca in alluminio un punto di riferimento del settore. Abbiamo usato il termine "diversi" e non "inferiori" perché HTC ha utilizzato un policarbonato di ottima qualità, opaco, che fornisce un grip eccellente, rendendo inoltre il dispositivo immune alle ditate, almeno per quanto riguarda la back cover. Il sample inviatoci è bianco con il bordo laterale rosso, ma è disponibile anche una versione blu. In generale, le linee dello smartphone non stupiscono per originalità, anche se la presa risulta essere ottima, nonostante le dimensioni non proprio contenute.
Non abbiamo provato a buttare il telefono per a terra, ma il policarbonato restituisce un senso di solidità davvero invidiabile, il tutto impreziosito dalla certificazione IP67. In merito a quest'ultima, sotto il getto dell'acqua il terminale ha continuato a funzionare senza problemi, il tutto senza la scomodità dei gommini per coprire il jack da 3.5" o la porta Micro USB, che risultano perfettamente isolati elettricamente. Questa caratteristica sembra presa direttamente dall'HTC Butterfly 2, un dispositivo davvero interessante ma purtroppo riservato al mercato asiatico.
Passando alla descrizione del terminale, nella parte frontale della scocca unibody troviamo, oltre al display, la grande fotocamera frontale, il doppio flash LED dual tone, un comodo LED di stato, il sensore di prossimità e quello di luminosità. Niente altoparlanti BoomSound quindi? In verità, gli speaker ci sono e si sentono, ma gli ingegneri e i designer HTC hanno svolto un lavoro eccellente, nascondendoli praticamente alla vista e inserendoli appena al di sopra e al di sotto del display. Il risultato è davvero apprezzabile, tanto che solo avvicinando lo sguardo al terminale si possono notare le due strisce dallo spessore di poco più di un millimetro che racchiudono le casse. Come sull'M8, non sono stati utilizzati tasti fisici per la Nav Bar, preferendo quelli software, che hanno permesso una migliore ottimizzazione delle dimensioni della scocca, i cui bordi superiori e inferiori rimangono comunque troppo accentuati.
I due bordi laterali comprendono a destra i tasti per il volume, quello per l'accensione e uno ulteriore multiuso, adatto principalmente per attivare la fotocamera, mentre a sinistra troviamo gli slot per la Micro SD e quello per la Micro SIM. A differenza di altri dispositivi, non servono graffette per aprire gli alloggiamenti, anche se bisogna osservare che i pulsanti laterali non sono proprio di facile utilizzo, visto che sporgono poco dalla scocca, senza contare che quello per la fotocamera è abbastanza ostico da premere. Con ogni probabilità, questo è dovuto all'impermeabilizzazione, che non ha concesso ampi margini di manovra. Nel bordo superiore troviamo il jack da 3.5", mentre in quello inferiore osserviamo la presa Micro USB e uno dei tre microfoni presenti.
Le dimensioni del terminale sono di 151.7 mm di altezza per 73.8 mm di larghezza, con uno spessore di 8.5 mm e un peso di 154 g. In definitiva, per qualità costruttiva e maneggevolezza il Desire Eye è promosso a pieni voti, anche se avremmo gradito cornici meno accentuate.
Caratteristiche tecniche
Come abbiamo anticipato, il Desire Eye offre caratteristiche di tutto rispetto, che lo mettono in diretta concorrenza con l'M8. Il SoC utilizzato è uno Snapdragon 801, un quad core da 2.3 GHz che sfrutta un chip Adreno 330 per la parte grafica. La RAM installata è di 2 Gb, con 16 GB dedicati all'archiviazione interna, espandibili tramite Micro SD. Il display è da 5.2", leggermente più grande del modello da 5" installato sul cugino metallico M8, con risoluzione Full HD, in grado di visualizzare 424 pixel per pollice. Vero piatto forte di questo device sono le fotocamere, visto che può contare su ben due sensori da 13 Mpix, uno frontale l'altro posteriore, entrambi dotati di doppio flash LED Dual Tone, una caratteristica che nessun altro dispositivo può presentare al momento. Se pensiamo che entrambe montano lo stabilizzatore ottico d'immagine, il potenziale del comparto fotografico è molto alto.
La connettività è assicurata dalla presenza degli standard LTE, Wi-Fi a/b/g/n, Bluetooth 4.0, NFC e GPS+GLONASS. I sensori disponibili comprendono quello di luce ambientale, di prossimità, l'accelerometro e il giroscopio. Ad alimentare il tutto è una batteria da 2400 mAh, che come vedremo offre prestazioni sufficienti ma non eccezionali.
Software
Il software installato di default sul Desire Eye è Android 4.4.4 Kitkat, personalizzato con l'ottima Sense 6 di HTC. A differenza di molte interfacce proprietarie, quella dell'azienda di Taiwan ha sempre goduto di un'ottima fama, confermata ancora una volta dall'esperienza fornita durante la prova. Delle prestazioni parleremo nel capitolo successivo, meglio quindi concentrarsi sulle funzionalità. Partendo dalle principali app installate, scorrendo il drawer troviamo l'ottima galleria, che integra diversi tipi di visualizzazione delle immagini ed è in grado di creare delle presentazioni video con le foto salvate sul terminale. Il player musicale offre un gestione della musica ottimale, anche se la mancanza delle opzioni presenti in alcuni riproduttori disponibili nello store si fa sentire, mentre la modalità auto è comoda quando si guida, fornendo un accesso rapido a tutte le funzionalità base, come la musica, le chiamate e il navigatore. La modalità bambino invece offre un supporto a 360° per aiutare a tenere sotto controllo l'utilizzo del terminale quando è nelle mani di un bambino, quest'ultimi sempre più attratti dai giochi degli smartphone moderni.
Nella cartella "Produttività", disponibile fin dal primo avvio del terminale, segnaliamo la presenza di Polaris Office 5 e dell'app "Appunti", con cui prendere note personalizzate, grazie anche ai numerosi modelli già pronti disponibili. Nella cartella "Strumenti" invece troviamo diverse app preinstallate, che permettono di non doversi affidare a soluzioni di terze parti scaricate dal negozio di Google, che spesso integrano spot pubblicitari e fastidiosi pop up. Ad esempio, l'applicazione meteo di HTC non fa rimpiangere i molti software dedicati, mentre la funzionalità torcia ritorna utile in diverse occasioni. Ci sono poi un paio di software che forniscono news di HTC, di cui avremmo fatto volentieri a meno, e un'app per configurare la cover Dot View, che rende l'aspetto del Desire Eye e degli altri smartphone compatibili davvero particolare.
Interessanti sono le funzioni per le gesture a schermo spento, che HTC chiama Motion Launch. Le opzioni sono diverse, a partire dal doppio tocco per accendere il display; con uno swipe verso sinistra si accede invece al pannello dei widget, mentre con uno verso destra si apre direttamente BlinkFeed, l'ottimo aggregatore di notizie provenienti dai social network. Con uno swipe verso l'alto abbiamo invece un ulteriore modo per sbloccare il telefono, con uno verso il basso si avvia la composizione vocale delle chiamate. Ogni tanto, con lo smartphone appoggiato alla scrivania, le gesture non vengono sempre prese nella maniera giusta, ma si tratta di problema assolutamente marginale. In definitiva, la Sense 6 si è confermata ancora una volta come una delle migliori personalizzazioni attualmente disponibili sul mercato.
HTC Eye Experience
Terminata questa carrellata sul software preinstallato, passiamo a descrivere nel dettaglio le numerose opzioni a disposizione per quanto riguarda la gestione e la modifica delle immagini, una parte molto curata, viste anche le due fotocamere da 13 Mpix presenti. Partiamo dall'applicazione "Fotocamera", che si avvia semplicemente premendo il tasto dedicato sul bordo destro. Come anticipato, il pulsante è fin troppo duro da premere, cosa che non consente un controllo ottimale dello smartphone durante lo scatto.
L'app invece risulta molto ben fatta, dando la possibilità di effettuare un normale scatto, un autoritratto e una doppia registrazione, che include immagini o video sia dalla camera frontale che da quella posteriore, dividendo in due l'immagine. Abbiamo poi la modalità "includimi", ancora in fase beta, simile alla precedente ma l'immagine catturata dalla camera frontale viene raffigurata in un quadrato nella foto, che può essere gestito a piacimento; l'ultima modalità disponibile è invece il classico panorama a 360°. Ogni modalità include poi diverse opzioni per personalizzare le immagini, agendo sul tipo di scatto (macro, notte, HDR, etc.), sull'esposizione, sul bilanciamento del bianco e sull'otturatore, il tutto applicando numerosi filtri direttamente durante lo scatto, in modo da poter vedere il risultato ancora prima di aver premuto il pulsante.
Ma è entrando nel menu "Modifica" che si scoprono delle funzionalità molto particolari. La prima disponibile è anche quella che strapperà più di un sorriso, ovvero "Fusione volti". Scattando l'immagine di due soggetti, meglio se ripresi frontalmente, si possono fondere le caratteristiche dei visi inquadrati, sfornando ibridi che in alcuni casi sono davvero esilaranti. Inutile dire che durante una serata con gli amici, una funzione di questo tipo può regalare momenti davvero divertenti, anche se non si tratta certo di una rivoluzione in ambito fotografico.
Ad ogni modo, nella maggior parte dei casi, visualizzando il risultato della fusione sullo schermo del telefono i risultati sono buoni, su pannelli più grandi invece la qualità risulta minore, ma non sono certo immagini da stampare quelle ottenute in questo modo. Gli effetti restanti riguardano principalmente i selfie e comprendono tool per migliorare la resa delle immagini e dei soggetti. Sono disponibili funzioni per migliorare la levigatezza della pelle, l'illuminazione del volto e il suo contorno, ingrassando o snellendo le linee del viso. Diverse sono anche le opzioni per migliorare gli occhi, ingrandendo le iridi, migliorandone la luminosità o eliminando il fastidioso effetto "occhi rossi" nelle foto fatte con il flash.
Sono poi disponibili numerosi filtri e cornici, senza dimenticare il pannello strumenti, in cui è possibile ritagliare o disegnare su una foto ad esempio. Da segnalare anche la presenza di ZOE, finalmente disponibile, che permette di realizzare e condividere collage di immagini, video e audio, una funzione non essenziale ma che rappresenta una possibilità in più per gli utenti. In generale, la parte fotografica appare molto ben realizzata, confermando anche nel software la vocazione per le foto di questo smartphone.
Esperienza d'uso
La prima cosa da dire riguardo all'esperienza d'uso di questo Desire Eye riguarda l'ottimizzazione software. Anche se la CPU utilizzata non è la più aggiornata disponibile sul mercato, Android si muove in maniera egregia su questo smartphone, senza lag o impuntamenti. L'ottimo browser di HTC consente una navigazione web veloce, con tanto di ridimensionamento del testo automatico in base al livello di zoom, una funzione utile ma non essenziale con uno schermo da 5.2". A proposito dello schermo, la definizione è ottimale e grazie ad essa le immagini risultano particolarmente dettagliate, con colori bilanciati e angoli di visuale eccellenti.
La qualità degli scatti ottenuti dalle due fotocamere è buona ma ci aspettavamo qualcosa di più. Il problema riguarda il tasto della fotocamera, che come abbiamo anticipato è un po' duro da premere, cosa che provoca un leggero spostamento della mano quando si scatta una foto. Questo causa spesso immagini leggermente mosse, ma utilizzando i comandi touch i risultati sono migliori. Sullo stesso livello anche i video in 1080p, caratterizzati però da una qualità audio sopra la media, che si sente anche visualizzandoli sul telefono, grazie agli ottimi altoparlanti BoomSound.
Se siete amanti dei device con una lunga durata della batteria, sappiate che con questo Desire Eye non farete mai più di una giornata. Precisiamo però che non abbiamo utilizzato il risparmio energetico durante le prove, per poter sfruttare il terminale al massimo delle sue potenzialità, per cui qualche ora in più di utilizzo potrebbe venire fuori ponendo più attenzione ai consumi.
Lodevole la qualità audio in cuffia della musica, che è risultata superiore alla media, ovviamente in rapporto ad altri smartphone. L'equalizzazione BoomSound offerta farà la gioia di chi ama i bassi profondi, anzi profondissimi, ma non risulta ottimale per sentire in modo adeguato diversi generi musicali. Ecco perché ci siamo rivolti a Power Amp per ottenere i migliori risultati, grazie all'equalizzatore integrato. Riducendo i bassi, davvero esagerati, siamo rimasti stupiti dalla qualità audio offerta, che risulta tra le migliori della categoria. Di livello assoluto anche le video chiamate tramite Skype, grazie al sensore frontale da 13 Mpix e alla presenza del flash, che insieme ad alcune ottimizzazioni software, come il tracciamento del volto e la condivisione dello schermo, rendono Desire Eye uno dei migliori device attualmente disponibili per questo utilizzo.
In ambito gaming, non abbiamo trovato alcun tipo di problema con i titoli dello store. Asphalt 8 gira alla perfezione, senza il minimo impuntamento, come anche The Walking Dead: Season 1, che rende al meglio sullo schermo da 5.2" utilizzato. Stessa cosa per Into The Dead, confermando la GPU Adreno 330 come una soluzione ottimale, ancora oggi, per il gaming Android.
All’inizio eravamo un po’ scettici sulle capacità del Desire Eye. Vuoi perché i selfie non sono certo la funzione principale di uno smartphone, almeno per chi scrive, vuoi per la scocca in policarbonato, ma c’era qualcosa che non convinceva. Dopo la prova, dobbiamo ammettere che i dubbi sono stati fugati, grazie ad un software molto ben ottimizzato, alle ottime prestazioni durante l’uso effettivo e alla presenza di un numero molto vasto di funzioni con cui personalizzare e gestire i propri scatti fotografici. Anche la scocca ha alla fine ha convinto, grazie ad un eccellente grip e alla sua resistenza, per altro condita con la certificazione IP67. Da rivedere la durata della batteria, anche se tutto dipende dalle proprie abitudini, mentre il comparto fotografico convince ma solo in parte, a causa di qualche problema con il pulsante laterale. In definitiva, il Desire Eye non è solo un semplice selfie phone, ma una vera e concreta alternativa all’M8, in grado di fornire una qualità fotografica migliore rispetto al cugino metallico e uno schermo di livello, che con quei 0.2” in più offre agli utenti il giusto compromesso tra maneggevolezza e dimensioni.