Recensione LG Optimus L5

LG E460 Optimus L5 II offre qualcosa in più rispetto ai modesti entry-level del passato, grazie a una fotocamera da 5 megapixel veloce e precisa, a un chip audio molto brillante e a un display IPS True Color di qualità.

Recensione LG Optimus L5
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La linea smartphone Lifestyle di LG è giunta alla sua seconda incarnazione, meritevole d’aver guadagnato nel 2013 un più ampio spazio nei piani dell’azienda coreana. La categoria entry level si è grandemente evoluta negli ultimi anni, attraverso le scelte più importanti attuate nel segmento reference, come quelle che ci hanno eccezionalmente condotto dal monocore a 1Ghz allo strabiliante quad-core a 1.9Ghz dell’ultimo Samsung Galaxy. I processori single o dual core e relativo hardware di vecchia generazione a essi annesso, tuttavia non hanno cessato d’esistere e anzi hanno potuto reintegrarsi e raggiungere miglior compimento ed espressione in molti nuovi prodotti altrettanto versatili e funzionali.
Optimus L5 II, l’ultimo smartphone di categoria mid-range della classe Life-Style, appare ad un primo sguardo della scheda tecnica, come un degno erede del P970 Optimus Black di cui molti utenti si erano innamorati durante la lontana estate 2011. La scelta delle specifiche di uno smartphone per un’azienda leader come LG d’altronde non si riduce a un semplice pit stop dal carrozziere, ed ecco quindi che Optimus L5 II può far sfoggio di caratteristiche e nuove soluzioni che sino a poco tempo fa si consideravano estranee a un telefono di soli 180 Euro: display True Color IPS da 4”, batteria da 1700mAh, fotocamera da 5 Megapixel con autofocus e flash Led, modulo NFC e molte altre chicche che scopriremo fra un attimo.

Fa parte di uno stile di vita

Il design è da grandi, nel senso che a differenza dell’anno scorso dove uno dei perni dell’esperienza Life Stlyle stava anche nella ricercatezza e nell’alternatività dell’impatto estetico, distintosi dalla linea principale Optimus, adesso L5 II assomiglia prevalentemente a Optimus G e Optimus 4x nei bordi lievemente spessi e rettangolari, ingentiliti dalla sottile e cara banda cromata che ritorna come marchio di fabbrica Optimus come due anni or sono.
La nota discriminante della categoria d’appartenenza è il tasto fisico centrale, circondato da una piccola cornice semitrasparente, che si dimostra essere in realtà uno Smart Led. Il sistema di notifiche luminose per qualche tempo, non dimentichiamo, era stato accantonato anche da alcuni smarphone top di gamma, trascurando il fatto che per sapere di che tipo di messaggio, stato di batteria o allarme stesse avvisandoci il nostro smartphone, dovessimo necessariamente raggiungere il terminale per sbloccarlo e poi visualizzare. Ora, invece, già a partire dall’entry level Optimus L3 II, LG rifornisce i propri smartphone di Led di notifica multicolore, con un accorgimento molto originale e altrettanto pratico. Il tasto centrale è infatti molto più grande dei soliti Led di notifica e distinguere i colori è diventato ancora più semplice. Il frontale è completato dai tasti capacitivi retro illuminati "indietro" e "opzione", posti rispettivamente a sinistra e a destra del tasto centrale, e dall’altoparlante integrato al limite del bordo superiore, anch’esso da tradizione del design Optimus; nessuna front facing camera all’appello. Sui bordi, oltre ai tasti volume e blocco, compare un comodo tasto di scelta rapida, il QuickButton, da associare a un’applicazione preferita della suite LG, come QuickMemo, Fotocamera, Browser e Musica, o a un qualsiasi altro programma installato sul telefono. Il suddetto pulsante è posto in prossimità dello spigolo superiore destro, e ed è molto comodo da raggiungere con i pollici in una presa a mano singola e allo stesso tempo abbastanza complicato da usare come tasto fotocamera in una sequenza di scatti orizzontali. Sul retro, decentrata verso sinistra, c’è la fotocamera da 5 megapixel, forse qualche volta a rischio d’essere tappata dalle dita, mentre all’estrema destra in basso c’è l’altoparlante del vivavoce, purtroppo uno dei peggiori che ci sia mai capitato d’ascoltare, stridulo come pochi per controbilanciare la mancanza di bassi.

Sorprende e poi disillude

L’interfaccia grafica della nuova L-Style si difende molto bene in questa nuova generazione, garantendo all’acquirente un comparto animazioni, velocità di navigazione e personalizzazione dei temi a tratti sorprendente. Si parte dall’animazione di sblocco a cerchi concentrici che rivelano scorrendo con le dita parte del desktop. Di qui è già possibile scegliere dei comandi di scelta rapida delle applicazioni e diversi layout di sfondo, con calendari e orologio estesi o stilizzati. La griglia delle applicazioni è sempre 4x4 ma al di sopra rimane impressa sempre la barra di ricerca di Google, che si attiva anche tenendo premuto il tasto opzione per lanciare Google Now. La dockbar può contenere invece anche 5 icone, che come tutte le altre sono personalizzabili nell’aspetto dall’utente tramite l’apice del pennello che compare alla pressione continua. La preview mode delle canvas, lo scorrimento laterale e le animazioni del drawer godono di un’ottima fluidità, anche se installando più widget e applicazioni si assiste a un palese calo di prestazioni, dovuto purtroppo all’hardware sul quale esse girano, che seppur ottimizzato al meglio, non riesce a reggere costantemente i 60fps di Android 4.1.2 Jelly Bean. La CPU a 1Ghz e la GPU Power VR SGX 531 sono stati implementati per sorreggere ogni cardine del moderno impianto Android, anche se oramai anche l'ottimo sistema operativo di Montain View ha incominciato a essere più esigente. Si reclamano grossi flussi di dati e informazioni a ogni angolo del sistema, che bisogna smistare e rielaborare per la maggioranza in background, così dove serve, le code di download affollano il centro notifiche e ogni tanto in qualche caricamento si vacilla un pochino. Il menu delle notifiche di questo LG sfrutta lo stesso buono schema impiegato dall’Optimus G, con un’infinità di shortcuts che semplificano al massimo il controllo del terminale. Sotto di esse c’è anche il cursore per la luminosità, che ricordiamo non essere automatico su questo modello. Il comando rapido più utile ed esclusivo è sicuramente QuickMemo , che ci proietterà da qualsiasi schermata stessimo visualizzando, alla modalità di scrittura e prendi nota. L’editor è quello già analizzato per Optimus G e in questa edizione il tratto a mano libera è ancora piuttosto naturale salvo rallentamenti; si può ridurre la nota a icona per continuare a usare il telefono e prendere appunti, ma le dimensioni del display non consentono chissà quali escursioni delle dita o annotazioni tanto raffinate senza la funzione di zoom.

Googlefonino

Gli attributi più importanti per uno smartphone Android sono però legati al portfolio di Google, sempre più grande, influente e completo. Il navigatore di Google Maps, il cloud Google Drive, i comandi vocali, il Browser Crome sono e saranno dei programmi modello, che ridefiniscono il concetto di smartdevice sotto quasi ogni profilo operativo. Acquistare uno smartphone come Optimus L5II significa anche e soprattutto scegliere di affidarsi a Google per guadagnare, indipendentemente dalla bontà del software LG, una grande nota di convenienza. Come dicevamo però, in qualche frangente si sente il bisogno di un’accelerata del processore, che se fosse stato anche mezzo Ghz più veloce avrebbe sicuramente risparmiato all’utente dei rallentamenti e dell’input lag a tratti irritante. Andando a occupare infatti la già limitata memoria interna da 4GB, il dispositivo incomincia a mostrare alcuni problemi nel preservare le stesse qualità mostrate in condizioni out of the box. Le applicazioni Google con gli ultimi aggiornamenti, come Gmail e Hangout, non si caricano più con la stessa rapidità che in prima istanza ci aveva sorpreso. Lo scambio dati non è reattivo come sperato sotto rete 3G a 7.2Mbps e i risultati si avvertono anche nella velocità di rendering delle pagine web o negli upload dei file tramite social network. La gestione delle memorie esterne è per fortuna esente da lag, ma all’avvio esse richiederanno alcuni minuti per inizializzarsi. Riteniamo che l’aver puntato sulla maggiore completezza delle dotazioni, con Flash Led per fotocamera, un miglior display IPS e modulo NFC, rispetto per esempio a un Lumia 520, sia stato controproducente. Il modello Nokia di pari prezzo e categoria, infatti, può contare su un processore dual-core e su un modulo 3G/UMTS di classe superiore, con ben 21Mbps di download, senza dimenticare la memoria Rom da 8GB. Queste specifiche fanno un’enorme differenza telefono alla mano e possono prestare all’utente la sensazione che ogni programma o transizione si compia esattamente secondo il nostro esercizio, senza dover rincorrere scatti, blocchi ed errori della UI. Riducendo al minimo le animazioni e utilizzando tutte le app meno onerose comunque la prova è stata soddisfacente, considerata anche la complessità dell’interfaccia ben al di sopra di quella dei vecchi modelli. La più grande incertezza è rappresentata dai prossimi aggiornamenti delle restanti applicazioni Google, che potrebbero come Gtalk e Gmail, subire ulteriori livellamenti ad hardware più avanzati, perciò anche se pe ora Google Maps, Crome e Drive scorrono incredibilmente bene, più avanti si potrebbe incorrere in nuovi grattacapi e situazioni fastidiose anche per un early adopter.

Mano al giroscopio

Compete a LG lo sviluppo della parti telefoniche e multimediali. Entrambe le aree sono state sapientemente irrobustite rispetto all’anno scorso e adesso godono di un’ottima grafica e una migliore interazione con il touchscreen. Il dialer è alternabile con la rubrica, l’elenco dei contatti preferiti, i gruppi e registri chiamata semplicemente scorrendo il dito dai bordi dello schermo. La messaggeria sfrutta una simpatica animazione di pop up delle notifiche che ci consente ti tenere a vista l’sms in arrivo e di comporlo continuando a guardare la schermata sottostante. Purtroppo la tastiera non è così veloce da registrare esattamente ogni carattere nella battitura a due dita e questo è un grosso punto a sfavore per l’interfaccia LG, che sotto quest’aspetto ci riporta indietro nel tempo a quando non ancora tutti i produttori avevano ben chiari i livelli di sensibilità da preferire su un display touchscreen di tipo capacitivo. L’audio in chiamata è abbastanza fedele e anche l’interlocutore avverte una buona tonalità della controparte. Alquanto sotto tono è invece l’altoparlante del vivavoce, che porta a rizzare le orecchie per distinguere bene le parole. Una critica spetta anche allo Smart Led che sull’ultima release software analizzata rischia di incantarsi e lampeggiare senza sosta, anche dopo aver letto tutti i messaggi in arrivo. A livello multimediale, viceversa, non ci si può certo lamentare, perché LG ha implementato un ottimo sensore per la fotocamera, anche abbastanza veloce nello scatto, e un buon display IPS, luminoso e abbastanza uniforme sulle basse luci, anche se ci sono da segnalare alcunilight leaks provenienti dal basso. La galleria immagini è molto fluida e si possono guardare le anteprime dei file anche ingrandendo la dimensione della griglia con il pinch to zoom. I file mp4 sfortunatamente non sono stati riprodotti correttamente, cosi come alcuni DivX mancavano dell’audio codec, mentre sono del tutto incompatibili i DivX HD con audio multi-traccia. Il lettore musicale si è difeso molto bene nella definizione e profondità delle canzoni riprodotte. C’è il visualizzatore dei lyrics e il collegamento diretto al video musicale su You Tube, però le impostazioni avanzate per gli effetti non sono molto dettagliate e manca un equalizzatore personalizzato. Su Android comunque si può porre rimedio a tutto: l’importante è possedere un chip decente, come in questo caso, e delle buone cuffie, passibili le accluse, se non altrimenti sostituibili.

LG Optimus L5 LG è uno degli hardware vendor più attivi in ambiente Android ed è stata capace di affiancare Google nello sviluppo del performante Nexus 4. Da allora, anche la qualità del software degli altri smartphone proprietari ne ha giovato enormemente in termini di opzioni dell’interfaccia e del task manager, ed LG E460 Optimus L5 II riesce in effetti a offrire qualcosa in più rispetto ai modesti entry-level del passato. Una fotocamera da 5 megapixel con autofocus e flash Led veloce e precisa, un chip audio molto brillante, un display IPS True Color accattivante, la possibilità di scambio file tramite NFC. Restano scoperti però i punti primari di un androide che si rispetti, cioè processore e classe del modem UMTS. Queste due componenti su L5 II restano ancorate ai canoni di due anni fa, e il che non sarebbe nemmeno un grosso problema se anche Google tenesse a freno lo sviluppo delle proprie applicazioni. Così però non si va avanti, e quindi per questa fascia di prezzo riteniamo si debbano preferire altri percorsi evolutivi, come quelli intrapresi da Nokia e dal suo Lumia 520, uno smartphone che al nocciolo dell’esperienza si dimostra molto vicino, se non addirittura identico, a prodotti di categoria ben superiore e contestualmente al passo con i tempi. Ovviamente il Nokia non dispone dell'ampia scelta di applicazioni del ben più fornito Play Store di Google.

6.5