Recensione Moverio BT100

Un moderno visore multimediale dotato di microproiettori

Recensione Moverio BT100
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Siamo certi di star vivendo un momento molto caldo per il mobile business e per il suo inarrestabile affinamento di System on Chip sempre più veloci, efficienti ed economici. Una delle dirette conseguenze di questo tumulto economico è certamente il continuo investimento in quest’ultima frontiera, nel rinnovare periodicamente i cataloghi di ogni brand di successo che ne faccia largo impiego; ma l’altro importante risultato, quello che balza maggiormente agli occhi del pubblico, è sicuramente la facilità con cui oggi i SoC vengono integrati nei dispositivi dai quali ormai facciamo fatica a separarci, come i tablet e gli smartphone, ma anche gli Ultrabook e le Smart TV, qualche volta persino orologi intelligenti o SmartWatch e tra non molto... gli occhiali.
E’ da poco, in effetti, che sono spuntati sul web video del famoso Projet Glass, un presunto prototipo di smartdevice che potrebbe prima o poi giungere sul mercato per cambiare ancora il nostro modo di intendere la dicitura Smart. In questo caso, si tratterebbe di un dispositivo non troppo stravagante, dato che all’apparenza non si discosta di molto dai comuni occhiali da vista o da sole, essendo stato indubbiamente concepito per essere assorbito dalla vita di tutti i giorni, grazie a un design hi-tech, arricchito da visori che ne permetterebbero l’interazione con applicazioni cardine dell’universo Android a realtà aumentata, come ad esempio Google Maps. Molti appassionati si sono subito fiondati ad aprire qualche thread per raccogliere pareri e impressioni sul presunto oggetto, doverosamente discordanti, vista la particolare e quanto mai avveniristica natura del prodotto. Per alcuni, tutto ciò è apparso come l’ennesimo tentativo di insinuare tra gli utenti un tarlo gratuito, senza più nemmeno la cortesia di chiederci di cosa avessimo realmente bisogno; per altri, questo evento sembra stia dando inizio a una nuova era, fatta di indumenti e accessori intelligenti, in cui forse anche le cinture ci indicheranno quanto è cresciuto il nostro giro vita dopo l’ultima abbeverata.
Intanto però, quasi in sordina rispetto al restante marasma del media entertainment, un altro dispositivo, valorosamente, ha fatto il suo ingresso nel mondo hi-tech, con presupposti assai arditi, forse anche rivoluzionari, ma per davvero sui generis. Si tratta sempre di un paio di occhiali, ed è qui che volevamo arrivare prima, però questi non sono certo firmati Gucci o Ray-Ban. In questo caso lo stilista è giustappunto Epson, proprio quell’azienda leader nella videoproiezione che tanto ha fatto per il nostro cinema in casa. Vi suona un tantino strano? A noi, per niente. Il primo e unico modello disponibile in boutique è Moverio BT-100... Non restate sulla porta.

A cosa serve?

Moverio BT-100 è un moderno visore multimediale dotato di microproiettori incorporati nella montatura delle aste, per sprigionare sul nostro naso immagini paragonabili a quelle di schermi di 320” guardati dalla distanza di 20m, alla risoluzione QHD 960x540 con supporto alla stereoscopia e all’avvolgente apporto della tecnologia d’ascolto tridimensionale Dolby Mobile. Il sistema si appoggia su Android Froyo 2.2.3, rivestito da una nuova interfaccia user friendly accompagnata da un semplice controller fisico, corredato di joystick ottico, freccia direzionale con invio, pulsanti Android home, opzione e indietro, comandi di regolazione multimediale per volume, luminosità e swichting 2D/3D, porta micro USB e jack da 3.5. La memoria in dotazione è di 4GB su microSD, espandibile sino a 32GB, e nella confezione si ritrovano anche i due auricolari micro-jack, i poggia naso in gomma regolabili e il carica batterie da viaggio. Il prezzo al pubblico è di 612,28 Euro.
Il design moderatamente compatto, la semplicità d’impiego e la compatibilità con ogni audiovisivo oggi disponibile, rendono Moverio BT-100 il compagno ideale di chi vuole godere in riservatezza e in totale mobilità del proprio bagaglio multimediale, facendosi garbo anche della duttilità del sistema operativo Android, capace di sfruttare il modulo Wi-fi b/g/n integrato per navigare su internet o consultare Goggle Maps.
Tecnicamente parlando, il coinvolgimento dovrebbe essere garantito, ma scopriamone insieme il funzionamento.

Come sto?

S’indossano senza troppe difficoltà, anche se bisogna ricordarsi di mantenere il controller, pesante all’incirca quanto uno smartphone, e di collegare le cuffie. Quando tutto è al proprio posto, si ha davanti un quadro vuoto o meglio trasparente, come quello che si vedrebbe attraverso comuni occhiali da sole, con solo una visuale lievemente ridotta dall’abbondante montatura e dalle plastiche delle lenti, non esattamente lineari o uniformi. In esse, infatti, s’intravedono dei tagli e dei piani di riflessione utili al funzionamento del sistema di microproiezione. Dopo qualche istante ci si accorge indubbiamente del peso eccedente rispetto ai comuni occhiali, però considerate le dotazioni non si può ancora obiettare: sulle aste ci sono inserti in pelle per una maggiore aderenza e confort, anche se forse, in quanto a ergonomia, ci si doveva alleggerire ancora.
Avviamo dal controller, e scopriamo sul naso un display simile a quello di un iphone, soltanto abbastanza ravvicinato, con sopra la scritta Moverio che s’illumina. Qualche attimo ancora ed eccoci difronte alla lock screen simile a quelle di altri cellulari Android. Non stupisce di troppo la visione del classico lucchetto da fare scorrere in su, ma in questo caso saremo messi difronte, proprio in mezzo agli occhi vien da dire, al primo limite dell’hardware a nostra disposizione, ossia quello del touch pad poco reattivo. Chi ha imparato a usare gli odierni smartdevice a schermo capacitivo sarà anche abituato a scorrere con naturalezza il dito lungo il display, e quindi dinnanzi a una schermata di blocco come quella descritta sopra, avrebbe semplicemente trasferito la movenza sulla superficie del touch pad, ma purtroppo non avrebbe smosso nulla. Per afferrare il lucchetto bisogna, infatti, sostare su di esso per qualche istante di troppo, e alle volte questo tempo in più disattende le aspettative di molti users, tanto che quasi tutti quelli a cui abbiamo sottoposto il problema hanno avuto bisogno di un diretto suggerimento per sbloccare il dispositivo. Questa impostazione del touch pad, in ogni caso, è voluta e serve per attivare alcune funzioni secondarie tipo il panning che normalmente si affidano agli slide con 2 più dita, cose che su Moverio non sono possibili data l’assenza del multitouch.
Una volta sbloccato, finalmente ecco spuntare la UI proprietaria Epson, sviluppata per appoggiare la classica interfaccia Android a canvas e menu, sempre richiamabile in un secondo momento ma anche davvero scomoda se si pensa alla mancanza citata pocanzi. A schermo si vede subito un cilindro, composto da 5 livelli sui quali si possono scorrere circolarmente 12 spazi adibiti alle app. Per gestire la posizione delle app per fortuna si può ricorrere al tasto invio e alla croce direzionale. Sulla destra c’è una dock bar verticale con le icone di internet, menu applicazioni e comando home che ci riporta alla schermata classica di Froyo a 3 homescreen sulle quali si possono al solito inserire widget e collegamenti. La fluidità è discreta e non si ravvisano problemi di sorta.

Vedere come fosse... l’ultima volta?

Scorriamo tra le applicazioni alla ricerca della galleria multimediale. Si apre come quella di altri telefoni Android, ma le anteprime dei file incominciano a scattare. Riproviamo una seconda volta e il problema non sussiste. Evidentemente l’hardware richiede un’inizializzazione dell’SD card un po’ più dilatata. Facciamo partire il primo filmato dimostrativo, con uno snowboard in discesa rapida da un pendio, che dovrebbe esaltare la risoluzione delle matrici TFT. L’immagine a dire il vero non era esaltante a causa delle varie aberrazioni cromatiche generate dalle lenti di plastica e dal percorso ottico, nemmeno sigillato a dovere per non lasciare passare i granelli di polvere che invece si depositano proprio davanti agli occhi. La colorimetria è piuttosto fedele per quanto possibile, visto che il quadro visuale è sempre comunque trasparente per lasciarci vedere sempre attraverso gli occhiali, anche se l’oscuramento dei contorni concede una certa intimità della visione. Ciò che piuttosto balza subito all’orecchio è la qualità audio dell’elaborazione digitale Dolby Mobile, certamente la migliore che sia mai capitato di ascoltare su un dispositivo mobile in quanto a profondità dei bassi, dinamica e simulazione dell’effetto surround; magari però HTC One con Beats Audio ha fatto meglio per l’ascolto di file musicali compressi, che invece qui risultano sbilanciati. In compenso, si possono scegliere diversi preset di ascolto a seconda del file multimediale riprodotto come sport, notizie, varietà, teatro, cinema, studio, voce e via discorrendo anche se dispiace constatare la mancanza di un player musicale con equalizzatore personalizzabile che ci permetta di bypassare suddetti settaggi attraverso controller manuali.
Moverio BT100 dispone però anche di visualizzazione stereoscopica, però quest’ultima è efficace solo durante la riproduzione di materiale 3D e bisognerà disattivarla per leggere le scritte dei menù, altrimenti il mal di testa sarà assicurato. Bisogna precisare che con il 3D la situazione non migliora di molto per la qualità d’immagine, che resta abbastanza sfuocata in varie zone dello schermo: complessivamente tra audio e video il risultato è coinvolgente per un profano, però chi già dispone di smartdevice con schermi grandi e risoluti faticherà a trovare un reale beneficio da questo tipo di soluzione, tanto più se venisse a sapere che su Moverio BT100 la compatibilità con alcuni file video tra i più diffusi come gli mkv e gli .avi si compiange amaramente, e questo ad un visore multimediale non li si può certo perdonare.

Un’immagine riflessa.

L’inadempienza dello schermo qHD, minato dal fuoco sfasato e dalla luminosità disuniforme, purtroppo compromette ancor più i risultati delle altre applicazioni pensate per questo dispositivo, come il Browser e la consultazione delle Mappe di Google. Il panning tra le pagine web come già anticipato, è affidato al tocco continuo che permette di afferrare il testo e di spostarci in ogni direzione, però la navigazione diventa lenta a causa della risposta ritardata del touch pad, peggiorando ogni sforzo che il Browser riesce a fare, purtroppo rimasto ancorato agli standard dei telefoni di due anni. La soluzione migliore è quella di scorrere le pagine con la croce direzionale per accelerare la consultazione, anche se risulterà altrettanto macchinoso selezionare ogni oggetto a schermo, tanto più che l’interfaccia non è stata semplificata per venire incontro all’hardware prescelto, affidandosi ancora a troppi menu per le configurazioni e l’inserimento di testo. Non manca però il supporto al Flash Player. Su Google Maps si possono consultare gli stradari, ma il navigatore non può sfruttare il chip GPS perché semplicemente non c’è: ironico vedere partire in automatico all’apertura del software di navigazione il rilevamento della posizione che brancolerà all’infinito. C’è bisogno di maggiore ottimizzazione, specialmente per dare credibilità alle ambizioni di questi nuovi mirabolanti gadget. Gli aggiornamenti diretti dal Play Store sono oltretutto negati, perché la base di sitema resta sempre Android 2.2.3 Froyo; in compenso però Epson ha installato un collegamento a GetJar, il portale che assicura applicazioni compatibili 2.2 con anche una discreta varietà di categorie, preferibilmente di riferimento e consultazione.

Moverio BT100 Moverio BT100 è un visore multimediale altamente avanzato per le tecnologie che impiega, forse anche troppo avanti rispetto a quello che avrebbe voluto o potuto offrire, finanche riguardo a tempi ancora in cerca di standard di connessione e piattaforme di sviluppo longeve. La micro proiezione può sicuramente lanciare l’intrattenimento multimediale portatile verso nuove frontiere, sempre più slegate dal concetto classico di home entertainment, ma al contempo sempre più affini alla qualità che potevamo aspettarci solo da quest’ultimo. Però, a guidare le linee di sviluppo di codesti progetti, dovrebbe sempre esserci tanto lavoro d’affinamento e allineamento tecnologico, che dovrebbe costantemente coincidere con l’ideazione dell’esperienza prima ancora che con la tecnologia, fine solo a se stessa. Moverio BT100, allo stato attuale, appare dunque come un promettente prototipo, venduto a un prezzo indubbiamente alto, con ancora molti difetti da colmare nell’esperienza video “privata” e portatile che una grottesca montatura a occhiale da sole possa generare, a dispetto dell’interesse che quest’ultima potrebbe suscitare a qualche geek dall’orgasmo facile. Per cui, considerata la tipologia stessa del prodotto, ancora poco diffusa affinché se ne possano trarre incontestabili confronti, differiamo sul giudizio finale e lasciamo aperto il commento ad una prossima analisi, nel rispetto di chi per questi prodotti ha investito tempo e passione.