Speciale Su Marte con HoloLens

Uno sguardo su OnSight, la piattaforma creata da Microsoft che aiuterà la NASA ad esplorare il pianeta rosso.

Speciale Su Marte con HoloLens
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Tra tutti gli annunci fatti da Microsoft durante la conferenza di mercoledì dedicata all'universo Windows 10, quello relativo ad HoloLens, il nuovo headset per la realtà virtual/aumentata, ha immediatamente oscurato tutto il resto sui principali organi di comunicazione, online e su carta stampata. La principale ambizione della casa di Redmond è rivoluzionare il mercato videoludico e tecnologico in generale ma anche la NASA, l'ente spaziale statunitense, ha messo gli occhi su HoloLens. Dalla collaborazione con Microsoft, avviata diverso tempo fa, è nato il software OnSight, che permetterà agli scienziati di esplorare la superficie di Marte in un modo del tutto nuovo rispetto ad oggi e a stretto contatto con il rover Curiosity, che sul Pianeta Rosso è atterrato il 5 agosto 2012.

Su Marte con gli ologrammi

Come e quando andremo su Marte? Bella domanda. Da alcuni anni, i governi dei principali paesi impegnati nella corsa allo spazio hanno deciso di collaborare per portare l'uomo sul quarto pianeta, in ordine di distanza dal Sole, del Sistema Solare. I programmi di studio e ricerca attivati per organizzare il viaggio e l'intera missione sono numerosi, sia in ambito pubblico che privato, ma a quanto pare non vedremo alcuna figura umana sul Pianeta Rosso prima di una ventina d'anni, anche se alcune agenzie private sostengono che una colonia umana si stabilirà su Marte entro il 2023, una previsione forse troppo ottimistica, vista anche la situazione economica. La tecnologia attuale e gli studi ancora parziali sui molteplici aspetti da considerare per vivere o sostare per lunghi periodi di tempo sul pianeta rosso (atmosfera, effetti delle radiazioni solari e tanto altro) ci rendono scettici su quest'ultima ipotesi, ma è sempre affascinante sperarci.
Tuttavia, se per l’uomo andare su Marte è una vicenda molto complessa, mandarci dei robot o dei veri e propri laboratori scientifici mobili non è mai stato un problema insormontabile, tanto che la superficie (e l'atmosfera) marziana viene da diversi anni analizzata, perforata e fotografata da simpatici rover. I vari Spirit, Opportunity, Curiosity (e tanti altri, già presenti o che arriveranno in futuro) hanno fornito, e continuano a farlo, talmente tanti dati che gli scienziati saranno occupati a lavorarci per diverse generazioni. Grazie ad essi è possibile pianificare al meglio l'esplorazione di Marte e capire quali zone o ricerche è meglio fare nel breve tempo a disposizione per le missioni. Le immagini catturate dai rover sono sotto gli occhi di tutti ed è proprio su quelle che si basa OnSight per portare virtualmente l'uomo in quei territori alieni. Gli studiosi della NASA potranno visualizzare un mondo ibrido intorno a loro, fatto di immagini reali su cui vengono innestate informazioni provenienti dalle strumentazioni di bordo del rover. Con l’HoloLens di Microsoft cambierà in primis la percezione di Marte poiché dall’osservazione in terza persona si passerà a quella in prima persona. In secondo luogo sarà finalmente possibile capire come evitare problemi agli stessi robot, più volte impegnati in manovre complesse per superare ostacoli o raggiungere determinati obiettivi.

I responsabili NASA sono apparsi subito entusiasti di questa prospettiva poiché, affermano, “le decisioni su quando e dove utilizzare strumenti del rover per forare la roccia, utilizzare un laser o per scattare foto, devono essere ponderate fino all’ultimo istante, e con le sole immagini in 2D a disposizione da analizzare, l’uomo non può comprendere al 100% l’ambiente in cui si è chiamati ad operare”. Il software OnSight metterà a disposizione degli scienziati non più immagini statiche e piatte, ma vere e proprie viste in 3D che forniranno una sensazione di profondità e spazialità fondamentale per stabilire al meglio relazioni e distanze tra le cose e i posti da visitare. Una volta indossato il visore Microsoft e avviato il programma OnSight, uno studioso si ritroverà catapultato su Marte al fianco del rover. Potrà passeggiare sulla superficie, raggiungere un altopiano o una pietra particolare e analizzarne le forme e i dettagli semplicemente girandogli intorno. Nulla di più semplice e naturale. Grazie ad HoloLens sarà inoltre possibile controllare tramite gesture gli strumenti on-board e modificarli in base alla necessità delle ricerche, senza doversi più affidare a complicati menù di impostazioni.
I primi test con il software OnSight inizieranno quest’estate e la NASA si augura di lavorare fianco a fianco con Curiosity a partire dai mesi successivi. L’agenzia spaziale statunitense ha confermato che il supporto di OnSight sarà esteso anche a future missioni su Marte, con l’evidente conseguenza che il periodo delle tradizionali analisi su monitor e tramite immagini in 2D sta per terminare e che il tutto verrà trasferito in un più emozionante mondo in 3D. Confermata anche la volontà di concedere l’utilizzo del software a ricercatori e scienziati al di fuori dei laboratori della NASA: ”Siamo felici di condividere questa esperienza nella maniera più ampia possibile. Ci sono molte persone entusiaste di questo progetto e del cammino dell’umanità verso Marte”.

A conclusione di questo piccolo approfondimento riportiamo le parole di chi ha già provato, ben prima che Microsoft annunciasse il tutto, HoloLens con il sistema software OnSight, ossia Jessi Hempel di Wired USA: “Mi infilo la cuffia e mi ritrovo sulla superficie polverosa del Pianeta Rosso. Davanti a me il rover Curiosity alto 7 piedi, le sue telecamere stanno analizzando il terreno. L’illusione è così reale che le mie gambe cominciano a tremare, insicura su cosa fare con la strana sensazione che mi pervade. Norris (il dirigente Nasa) appare al mio fianco sotto forma di una bolla dorata in 3D con fattezze umane. Una linea tratteggiata parte dai miei occhi e va verso ciò che inquadrano i miei occhi. “Controlla cos’è”, mi suggerisce Norris, e mi accovaccio per vedere da vicino un frammento di roccia. Con la demo a mia disposizione posso agire contemporaneamente sul computer desktop, ma in futuro tutto avverrà via gesture. Seleziono dei punti virtuali nello scenario utilizzando bandierine olografiche e con un gesto verso l’alto richiamo una serie di impostazioni di controllo per eliminarne una. Con questo tipo di interfaccia virtuale è possibile comunicare realmente con i rover, in modo da impartire ordini diretti con conseguenze reali sul pianeta rosso”.