Facebook: novità sulla class action contro l'applicazione Messenger

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Sono passati ormai quasi due anni da quando Facebook ha obbligato gli utenti ad installare l'applicazione Messenger per poter godere delle funzioni del comparto relativo alla messaggistica del social network, e nonostante ciò gli utenti ancora non hanno accettato questa decisione di Zuckerberg, che con questa mossa ha fatto guadagnare download all'applicazione.

Sempre due anni fa, alcuni utenti hanno aperto una class action dopo che si è venuto a sapere che Facebook avrebbe costretto le persone ad installare l'app anche per poter spiare attivamente i contenuti dei messaggi, ed i legali hanno chiesto un risarcimento danni di 10.000 Dollari per ogni utente. Il social network, dal canto suo, si è difeso dicendo che la legge americana consente le intercettazioni grazie alla legge sulla privacy delle comunicazioni elettroniche. Tuttavia, il giudice Phyllis Hamilton, della corte distrettuale della California, ha stabilito che le argomentazioni presentate da Facebook non sono valide, e che quindi la causa andrà avanti in quanto, secondo il magistrato, il social network si baserebbe sui Like alle pagine ed appunto i messaggi per incrementare le entrate generate dalla pubblicità.