Recensione Anno: Crea un Nuovo Mondo

Il nuovo strategico Ubisoft trova fertile terreno anche su Wii

Recensione Anno: Crea un Nuovo Mondo
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  • DS
  • Wii
  • Il filone gestionale del panorama videoludico è sempre stato prerogativa del mercato PC. I vari tentativi di creare un titolo strategico su console da gioco si sono spesso rivelati dei clamorosi flop, per via di un’insita difficoltà nell’elaborare un sistema di comandi efficace, semplice e completo. In questi ultimi anni le cose sono cambiate molto nel mondo delle console, e il Nintendo Wii ha introdotto un sistema di controllo innovativo ed estremamente versatile per tutti gli usi. Ubisoft ha deciso di rischiare e di presentare proprio sulla console di casa Nintendo un nuovo capitolo della celebre saga Anno. Arriva quindi sul Wii uno degli RTS più giocati ed apprezzati di sempre, Anno, titolato per l'occasione “Crea un nuovo Mondo”.

    Anno 1400 e Dintorni

    Il periodo storico in cui è ambientato questo titolo è il secolo delle grandi esplorazioni e delle scoperte geografiche: il 1400, insomma, che rappresentò l’inizio dell’età moderna e ci immerge nel pericoloso e duro mondo dei primi pionieri e colonizzatori. Buona la trama alla base della nostra avventura: Re George, sovrano di un non meglio precisato territorio Nord-Occidentale (si pensa l’Inghilterra), ha un grosso problema nel suo regno: la siccità e la carestia. Il suo popolo è privo dei beni di prima necessità, manca il cibo e mancano i vestiti per affrontare il rigido inverno, così il Re decide di mandare i suoi due figli William ed Edward Riley a colonizzare le ancora vergini isole che si trovano a sud. Noi impersoneremo il principe William, più saggio e generoso di suo fratello, coadiuvati da alcuni consiglieri che ci guideranno per larga parte dell’avventura. Incontreremo ben presto nuove culture e insediamenti straniere, ma la politica di William sarà sempre molto attenta e saggia, improntata sulla pace e sul rispetto reciproco: insomma, dovremo guidare l’ascesa commerciale del regno di Re George in queste nuove terre e costruire delle colonie capaci di rifornire la madre patria di tutte le risorse che mancano. Come in ogni RTS la presenza di testo a schermo, specialmente nelle prime battute, è piuttosto massiccia, e a tal proposito annotiamo che lo stile narrativo è molto leggero, divertente e sempre politicamente corretto. Insomma, Anno si presta molto anche alla fruizione da parte di di un pubblico di giovanissima età. Il titolo Ubisoft nasce come un RTS per famiglie, senza violenza gratuita, con una sceneggiatura attenta e con uno stile grafico molto colorato e “cartoonesco”. Nel complesso lo stile narrativo non scontenta nessuno e la trama è ben strutturata, i personaggi che appaiono sono tutti ben caratterizzati e costruiscono un perfetto contorno all’azione di gioco vera e propria.

    Terra! Terra!

    Passiamo ora ad un’analisi del gameplay di questo titolo che si basa, come per i capisaldi del genere, sulla corretta gestione delle risorse e dell'assetto sociale della popolazione. Quando arriveremo su una nuova isola verrà costruito in automatico sul punto di sbarco un magazzino: qui verranno ammassate e successivamente distribuite le varie merci che produrremo nel nostro insediamento. Il secondo passo è quello di costruire qualche casa per dare rifugio ai nostri pionieri, e subito a seguire dovremo creare un edificio atto alla produzione del cibo e delle materia prime: mandati i primi coloni a recuperare la legna (indispensabile per ogni costruzione), potremo organizzare un capanno per la pesca sulla costa, che fornirà il primo sostentamento necessario alla nostra comunità. Tutto, in Anno, deve essere collegato da strade, ed ogni edificio deve convergere verso il magazzino, altrimenti risulterà inattivo ed improduttivo; le case che non sono raggiunte da una strada non forniranno forza lavoro e non si approvvigioneranno con il cibo raccolto, e pertanto i pionieri abbandoneranno la zona. Nei primi step è quindi fondamentale garantire beni, materie prime e vie di comunicazione; l'impostazione, simile a quella di molti strategici Old Style (Caesar anyone?) appare molto coerente e sensata. I primi passi sono introdotti nel dettaglio da un tutorial completo, e così che le fasi basilari della costruzione di insediamenti siano facili da memorizzare e metabolizzare.
    Nell’hud di gioco, molto ben congegnato, avremo il numero degli abitanti dell’insediamento, la situazione economica espressa in monete d’oro e a seguire la disponibilità di materie prime. Molto importante in Anno è la corretta gestione dell’economia e della conseguente tassazione del popolo: una oculata amministrazione finanziaria ci porterà ad avere un bilancio attivo, che ci permetterà di espanderci, mentre tasse troppo alte toglieranno il cibo ai nostri abitanti e decreteranno la fine della colonia. Entrando nella schermata della tassazione potremo regolare la pressione fiscale su ogni ceto della popolazione; ci accorgiamo cosi che i sudditi vengono divisi in cinque fasce: pionieri, colonizzatori, cittadini, benestanti ed aristocratici. Inizialmente nel nostro insediamento saranno presenti solo pionieri, che tra le loro necessità hanno solo quelle primarie di cibo e acqua; se offriamo ai pionieri dei beni secondari costruendo nei pressi dei loro insediamenti edifici pubblici come ad esempio una chiesa o un caseificio, ben presto questi diventeranno colonizzatori . E ancora potremo esaminare, selezionando un'abitazione, i bisogni necessari ai coloni per evolversi in cittadini, e così via. Soddisfare i bisogni secondari della popolazione e farli evolvere in fasce di reddito più alte porterà un maggiore gettito fiscale nelle nostre casse, ma diventerà sempre più difficile la gestione economica complessiva e rischio di bancarotta sarà sempre dietro l’angolo. Allo stesso modo della popolazione anche la nostra colonia sale di livello e migliora spontaneamente la propria rete stradale, rendendo più veloci ed efficaci i trasporti e quindi il commercio. Man mano che la popolazione aumenta, si alza anche il livello della nostra città, assicurandoci cosi la possibilità di produrre di più e più velocemente. Questo sistema di avanzamento è molto ben strutturato e graduale, e alla fine di vari livellamenti di popolazione e colonia avremo una situazione molto verosimile alla realtà del XV secolo: un centro urbano pieno di mercati, chiese e scuole ed abitato da aristocratici, ed una periferia rurale povera, abitata da contadini. Lo scopo principale del gioco è quello di rendere produttiva ogni colonia a tal punto da poter mandare al Re un tributo per aiutare la popolazione in patria: di volta in volta ci saranno chiesti beni sempre più difficili e costosi da ottenere. Non tutte le isole hanno lo stesso grado di fertilità del terreno, alcune sono adatte alla coltivazione di ortaggi ed erbe, altre appaiono molto più improduttive, quindi dovremo esplorare a bordo della nostra nave i pericolosi mari del sud per trovare di volta in volta isole fertili dove insediare le nostre colonie. L’aspetto dell’esplorazione è fondamentale in questa produzione Ubisoft, ed è quello che la distingue dai già citati gestionali che su PC propongono formule di gioco molto simili. Viaggiando troveremo nuove terre, incontreremo i cosiddetti “specialisti” (personaggi che con particolari abilità aumenteranno la produttività della nostra comunità o addirittura miglioreranno la fertilità del terreno), o ancora recupereremo preziosi tesori per rinforzare le nostre finanze. Viaggiare non è però esente da rischi: i mari del sud sono infatti solcati dai pirati ed incontrarli può comportare l’affondamento delle nostre navi e la perdita dei tesori raccolti. L’aspetto del viaggio è apparso alle volte un po’ scomodo per via dei comandi: bisogna fare l’abitudine allo zoom in e zoom out sulla mappa, che non è molto fluido e preciso, ma una volta che ci si abitua anche questo aspetto del gameplay diventa divertente e rappresenta un buon diversivo all’azione gestionale. Procedendo, la nostra colonia si svilupperà rigogliosa ed avremo sul nostro territorio coltivazioni di erbe, opifici, stabilimenti per la lavorazione della canapa, cantieri navali, scuole, chiese, locande e addirittura una stazione dei vigili del fuoco per scongiurare il rischio incendi. La varietà di edifici e costruzioni è notevole e il sistema di comandi è incredibilmente facile ed intuitivo: non faticheremo affatto nell’apprendere i vari comandi e l’hud di gioco semplice e molto chiaro ci guiderà sempre a dovere nelle varie fasi di sviluppo. Ben presto incontreremo anche altre culture, in particolare quella orientale, da cui apprenderemo lo sviluppo tecnologico e l’abilità di acquistare sul mercato mappe del tesoro. Infine è da annotare un’ ottima meccanica introdotta nel gameplay di questo gioco, che incentiva la progressione e lo sviluppo sequenziale: per ampliare la nostra mappa di gioco dovremo raggiungere determinati obiettivi (come ad esempio evolvere 200 abitanti al ruolo di cittadini o produrre 20 tonnellate di ortaggi); quando raggiungeremo questi traguardi si sbloccheranno nuove aree, con nuove isole. In questo modo saremo stimolati ad avanzare con lo sviluppo della nostra comunità e potremo continuamente esplorare e creare nuovi insediamenti su isole differenti: davvero un ottimo modo per non lasciare l’utente privo di meta nel mezzo dell’esperienza videoludica, come spesso accade nei gestionali. Nel complesso il gameplay di Anno appare davvero molto ricco: tantissime le costruzioni e le loro funzioni, molti gli aspetti da gestire per un corretto sviluppo della colonia, divertente tutta la fase esplorativa. Il gioco non ci lascia mai senza meta ma ci fornisce sempre obiettivi e traguardi da superare e -cosa più importante- wiimote e nunchuk danno vita ad un sistema di comandi davvero molto efficace ed intuitivo, che insieme all’hud di gioco semplice e chiaro rende l’esperienza molto divertente e mai frustrante.
    Certo, gli utenti che provengono dal mondo PC potranno lamentare una marcata somiglianza con quel Caesar III che risulta ancora uno dei gestionali più giocati dai non-giocatori (e la vicinanza delle meccaniche chiarisce bene il target di riferimento del prodotto), ma le console erano ancora territori inesplorati per i prodotti politico/amministrativi, e l'approdo di Anno sui lidi del Wii non può che compiacere.

    Un piccolo mondo in 3D

    Anno: Crea un nuovo mondo sfoggia un comparto tecnico di tutto rispetto. Tutto il mondo è costruito in un buon 3D, e tutti i modelli poligonali sono sufficientemente curati e ben strutturati. Stilisticamente il gioco è molto sobrio: non punta certo al realismo, ma l’intero ambiente di gioco appare molto gradevole, colorato, caldo e accogliente. Anche gli effetti particellari sembrano ben realizzati, così come le animazioni dei cittadini appaiono curate nel dettaglio. Delle buone texture e un ottimo lavoro di illuminazione completano un quadro grafico che convince. Anche il level design sembra ben curato: tante e di diverse dimensioni le isole da esplorare, vastissimi i mari del sud in cui navigheremo alla ricerca di nuove terre. Anche l’audio appare ben realizzato e il doppiaggio in lingua originale è molto caratteristico: curato negli accenti e nelle sonorità tipiche delle varie culture che incontreremo. Insomma, Anno presenta un fantastico mondo in miniatura, brulicante di vita, che compiace la vista e crea un setting perfetto.

    Anno: Crea un Nuovo Mondo Anno: Crea un Nuovo MondoVersione Analizzata Nintendo WiiNon è mai facile confrontarsi con la realtà RTS su console casalinghe, e pochi sono i titoli che riescono nella difficile impresa. Uno di questi è Anno: Crea un nuovo mondo. Il prodotto Ubisoft presenta un’ambientazione molto ben caratterizzata e una componente artistica molto valida, che ci calano appieno negli anni delle grandi scoperte geografiche. Possiamo affermare inoltre che il gameplay di questo RTS è molto vario e ricco: si passa dalla classica gestione degli spazi e della raccolta delle risorse primarie, sino all'amministrazione dell’aspetto economico e perfino dell’esplorazione di nuove aree geografiche per ingrandire le nostre colonie. Il gioco ci introduce dolcemente e senza bruschi traumi nel complesso mondo gestionale, grazie ad un sistema di comandi molto intuitivo e di facile apprendimento. Forse la somiglianza con i classici del genere potrebbe scoraggiare gli strateghi più smaliziati, ma anno è davvero una gradevole apparizione sul mercato console, e per questo abbiamo voluto premiarlo. Il gioco si candida come titolo ideale per soddisfare le aspettative degli appassionati del genere e anche la transitoria voglia di strategia in tempo reale di alcuni giocatori casuali.

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