Recensione ColorZ

Uno shooter basato sull'uso dei colori primari

Recensione ColorZ
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  • Wii
  • La piattaforma WiiWare, il servizio di digital delivery made in Nintendo, dal quale scaricare a basso prezzo titoli particolari, continua a proporre dalla sua apertura riusciti esperimenti di gameplay e prodotti che, a dispetto delle dimensioni e di una struttura non troppo elaborata, riescono ad elargire una soddisfacente dose di divertimento. Il buon successo della piattaforma di distribuzione digitale è facilmente apprezzabile anche vedendo le uscite settimanali da scaricare su Wii, dato che sempre più spesso ci sono giochi nuovi e vecchi classici.
    I ragazzi di Exkee hanno pensato di inserirsi in questo contesto con un prodotto basato su un concetto assai semplice, puntando a conquistare i giocatori con un gameplay essenziale ma frenetico. Ecco a voi ColorZ.

    Mischiare i colori

    La trama di ColorZ è molto basilare: in un universo assai lontano un terribile virus ha portato alla proliferazione di batteri, di dimensioni e colori diversi. Il giocatore, alla guida di navicelle aliene, dovrà occuparsi della pulizia dello spazio. Come la trama si connette con il gameplay è presto detto: la navicella del giocatore può assorbire solo i batteri del suo stesso colore.
    La struttura del gioco può sembrare assai semplice, e sostanzialmente lo è. Ci sono però delle variazioni sul tema e delle componenti ulteriori del gameplay che ne arricchiscono l’offerta. Ovviamente i microbi non saranno di un solo colore, pertanto quelli che non si potranno assorbire andranno evitati. Per salvaguardare le proprie vite, funzionali al raggiungimento di una valutazione più o meno buona alla fine di un livello, bisognerà tenersene lontani, ma non troppo. Al fine di accumulare ulteriori punti infatti è possibile effettuare il cosiddetto “scratch”, passando vicino ai microbi, fino a quasi toccarli, e facendo salire in maniera vertiginosa il proprio punteggio. Eseguire questa mossa al meglio non sarà per niente facile: se i primi livelli del gioco infatti offrono spazi aperti con ampi margini di manovra, man mano che si va avanti s’incontrano veri e propri percorsi nei quali infilare la propria navicella, con difficoltà aggiuntive provocate da repentini cambi di velocità.
    A semplificare le cose c’è un altro elemento che i giocatori potranno sfruttare a loro favore: particolari entità cambieranno il colore della navicella, permettendo magari di attraversare uno sbarramento di microbi altrimenti insormontabile. Tale caratteristica permette quindi un approccio diverso verso il gioco: chi punterà a realizzare i punteggi più alti si prodigherà in prolungati scratch, chi baderà solo a terminare i livelli preferirà essere più prudente.
    Nei primi livelli i colori presenti saranno solo quelli primari, ovvero rosso, blu e verde. Andando avanti troveremo però microbi azzurri, bianchi, gialli. Per assorbirli non troveremo entità di quei colori, ma dovremo fondere temporaneamente la nostra navicella con un’altra o, nei casi limite, con altre due. Anche il controllo degli altri UFO sarà affidato al giocatore, con il puntatore del Wiimote delegato al movimento del primo, lo stick del nunchaku al secondo e il d-pad del Wiimote al terzo.
    In questa bizzarra e complicata configurazione sta il più grosso problema del gioco. Se già guidare due navicelle insieme è un problema, ma comunque affrontabile, muoverne tre è quasi proibitivo, visto l’uso dello stesso controller per ben due mezzi. Puntare a schermo ed agire sul d-pad è complicato e produce movimenti non voluti, cosa che ovviamente porta a prematuri game over nei livelli più impegnativi. A onor del vero va detto che i livelli in cui muoverne tre insieme sono pochi, ma di certo questa è una caratteristica che affossa non poco la godibilità del titolo in single player. E probabilmente non a caso gli sviluppatori hanno previsto uno schema di progressione non consequenziale, ma con nuovi stage resi disponibili dal raggiungimento di punteggi particolari (perdendo più o meno vite) in quelli precedenti. Sarà possibile quindi saltare i livelli più ostici a proseguire la propria esperienza di gioco.
    Se questa configurazione risulta difficilmente gestibile in singolo, in multi diventa un elemento che eleva il divertimento: il miglior modo per apprezzare ColorZ è con altri due amici, in maniera da poter coordinare le proprie azioni e completare con più godimento i livelli del gioco. Più godimento non significa però per forza senza patemi, visto l’elevato livello di sfida implementato.
    Ed è un peccato che ColorZ soffra di questi difetti, perché a livello tecnico è stato fatto un buon lavoro: niente che faccia slogare la mascella, ma il comparto grafico è apprezzabile per uno stile particolare e colorato. Non altrettanto si può dire della componente audio, con pochissimi effetti e soprattutto una colonna sonora di pessima ispirazione elettronica.

    ColorZ ColorZVersione Analizzata Nintendo WiiCon un po’ più di cura ColorZ sarebbe potuto risultare un titolo di maggior pregio. La modalità single player è danneggiata da una configurazione macchinosa, ma rimane godibile per i livelli con massimo due navicelle. Il meglio del titolo Exkee è apprezzabile in modalità multiplayer, per cui se avete due amici con i quali giocare l’acquisto è consigliabile, altrimenti spendete in altro modo i vostri preziosi 700 Wii Points.

    6

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