Recensione Dive: The Medes Islands Secret

Recensito lo wiiware d'esplorazione che segue le orme di Endless Ocean

Recensione Dive: The Medes Islands Secret
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  • Wii
  • Il vasto panorama di titoli per WiiWare, piattaforma di distribuzione digitale made in Nintendo, continua ad arricchirsi di titoli di qualità, e nemmeno nel periodo estivo questa tendenza subisce un attenuamento. Stavolta è il turno di Dive: The Medes Islands Secret, titolo sviluppato dai ragazzi di Cosmonauts Games, già autori del mediocre 5 Sports Party.
    Ad una prima impressione, Dive pare la copia carbone in 2D di Endless Ocean, emozionante simulazione d’immersioni, nel quale esplorazione e contatto con la fauna marina si fondo in un riuscitissimo mix. E prima impressione non potrebbe essere più fuorviante, dal momento che sì, l’esplorazione è un pilastro fondamentale dell’impianto di gioco, che però presenta aspetti più strettamente ludici rispetto al “cugino”. Non è un caso che gli sviluppatori abbiano definito il loro ultimo lavoro come “una sorta di Metroid sottomarino”, ed effettivamente è proprio dalla saga che ha per protagonista Samus Aran che il gameplay ha i più sostanziosi rimandi.
    Ma andiamo con ordine.

    Con le pinne, fucile ed occhiali

    Le fasi introduttive del gioco scorrono assai veloci, e non ci si perde troppo in chiacchiere riguardo una trama invece appena abbozzata, che vede un coraggioso esploratore alla ricerca di tesori sparsi nei mari di tutto il globo. Inizialmente non c’è un filo che lega le peregrinazioni del nostro sommozzatore, ma mano a mano che si andrà avanti nel gioco la storia subirà un piacevole cambiamento, che di certo non la rende memorabile, ma contribuisce ad migliorare il feeling con un prodotto che comunque pare fin da subito assai curato.
    Come detto l’esplorazione marina costituisce il perno della produzione, ed il sistema di controllo implementano la rende più piacevole, proponendo una configurazione semplice ma efficace, che riesce a far acquisire familiarità con il gioco anche ai giocatori meno scafati. La direzione di nuoto è impostata tramite il puntatore del Wiimote, mentre con la pressione del tasto B ci si produrrà in uno scatto temporaneo, utile per muoversi più velocemente ma più dispendioso in termini di ossigeno, le cui riserve ovviamente saranno da tenere ben in conto. Al pulsante A è affidato l’utilizzo della fiocina (tranquillante la definisce il gioco, ma un pesce che si contorce e finisce pancia all’aria non pare propriamente “tranquillizzato”), utile per difendersi dalle creature marine più feroci (Ma soprattutto da quelle più fastidiose”: il numero di munizioni è limitato, e sebbene sia possibile trovare tra i fondali power-up atti a ripristinare la propria scorta, è sempre consigliabile l’utilizzo nelle occasioni di estrema necessità. A due direzioni del pad digitale sono assegnate rispettivamente la torcia, utilissima man mano che si andrà più a fondo o ci si avventurerà in caverne sottomarine, e la mappa, anche questa fondamentale, vista la complessità degli ambienti che ci si troverà a visitare, frutto di un level dsign che effettivamente sembra direttamente preso da un platform.
    Definire platform un titolo nel quale nemmeno si può saltare, o nel quale non esiste gravità, può parere eccessivo, però la struttura ludica proposta è, a buon vedere, quella di un titolo che fa il suo maggior punto di forza nel trovare la strada giusta per i tesori, attraverso nemici che seguono pattern stabiliti ed ostacoli letali, magari con l’ausilio di equipaggiamenti migliorabili, che rendono possibile un po’ di sano back-tracking. Ecco quindi spiegata la definizione di “Metroid sottomarino”, e sebbene la differenza nella qualità di produzione è ben evidente, non si può certo dire che Dive non abbia i suoi pregi, e non proponga un gameplay all’altezza.
    Dopo i primi livelli il level design sarà sempre più complesso, e sempre di più saranno i tesori da scoprire: accanto infatti al bottino più prezioso, che rappresenta l’obiettivo finale della zona, ve ne saranno di molti altri, fondamentali per rimpinguare le risorse monetarie disponibili, utili per l’acquisto di nuove attrezzature. L’esplorazione sarà facilitata da utili power-up e checkpoint, ma nonostante la loro presenza il livello di difficoltà (selezionabile tra tre opzioni) continuerà a crescere in maniera esponenziale, in maniera sapientemente calibrata, con movimenti da calibrare al millimetro attraverso anemoni e ricci di mare e sfuggendo dalle fauci di feroci squali (comunque infilzabili a piacimento).

    Fondali cristallini

    La cura nella realizzazione di Dive è ulteriormente comprovata da un comparto tecnico di tutto rispetto. Il motore che gestisce la grafica è quello dell’ottimo NyxQuest (altro bel titolo per WiiWare), ed i risultati si vedono: a fronte di una modellazione poligonale non molto complessa, le ambientazioni risultano ricche e ben dettagliate, ed una inevitabile ripetitività delle aree di gioco è assai mitigata da soluzioni particolari (templi sommersi, galeoni affondati) ed effetti che trasformano l’impatto estetico generale (come l’immersione a Santorini, con l’acqua resa rossa dalle luci del famoso tramonto dell’isola greca). Le animazioni del personaggio principale sono di assoluta bontà, fluide all’inverosimile, qualunque direzione si prenda e qualunque movimento, anche complesso, si faccia, così come sono assai credibili quelle degli animali marini. Un po’ anonima forse la direzione artistica, ma è un peccato facilmente perdonabile.
    Ugualmente apprezzabile è la colonna sonora, composta da brani orecchiabili e d’atmosfera, per quanto non memorabili, mentre un po’ sottotono gli effetti sonori, più per la poca varietà che per la loro qualità.

    Dive: The Medes Islands Secret Dive: The Medes Islands SecretVersione Analizzata Nintendo WiiAl loro secondo tentativo su WiiWare, i ragazzi di Cosmonaut Games hanno fatto centro. Dive: The Medes Islands Secret, è un titolo d’esplorazione di tutto rispetto, e gli elementi di derivazione platform ne aumentano in maniera sostanziosa la qualità di produzione, testimoniata anche da una buona cura nella componente audiovisiva. Un titolo senza troppe pretese, che non propone niente di originale ne di particolarmente memorabile, ma capace lo stesso di intrattenere piacevolmente in gustose sessioni di gioco.

    7.5

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