Recensione FlingSmash

Uno strano action game abbinato al WiiMotion Plus. La review di Everyeye

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Recensione: Multi
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Il nome di Artoon non è molto popolare tra gli appassionati di videogiochi, soprattutto tra quelli di fede nintendara. La software house nipponica si è resa autrice di numerosi lavori, dalla data della sua nascita nel 1999, e nonostante qualche buon prodotto (i due episodi di Blinx, Blue Dragon) ha sempre sfornato titoli nella norma. Il connubio con Nintendo ha radici lontane, ai tempi del GBA, quando sulla console portatile arrivarono Pinobee, King Of Fighters e Yoshi's Universal Gravitation, titolo decisamente peculiare con protagonista il verde draghetto. Sciaguratamente al team venne affidato anche il titolo più importante dedicato a Yoshi dai tempi di Super Mario World 2, ovvero Yoshi's Island 2. Vuoi per un level design poco coerente, vuoi per delle soluzioni grafiche che scimmiottavano senza successo i fasti bidimensionali dell'episodio 16-bit, il gioco fallì nel trovare la sua piccola nicchia nel cuore degli appassionati. Troppo grande il predecessore, certo, ma anche troppo modesto il successore.
Su Wii il primo titolo sviluppato da Artoon ad arrivare in Europa è FlingSmash, bizzarro action proposto in un intrigante bundle con il telecomando Wii Plus, versione con Motion Plus integrato del Wiimote standard.

Boing, boing

Delle colorate e gradevoli schermate c'introducono alle vicende che compongono la storia di FlingSmash. Il malefico Omminus ha fatto calare l'oscurità sulla pacifica e rigogliosa Isola tropicale del Sud, dopo aver rapito la bella principessa, ed al paffuto re non rimane altra soluzione che scongiurare l'intervento dell'eroe, da tempo rinchiuso in una cassa. Questi però è un eroe alquanto fuori dagli schemi: non è muscoloso, non è agile, e non è nemmeno umano. Con sorpresa del re, e del giocatore, egli non è nient'altro che una palla, una rotonda palla gialla, dal corpo gommoso. E dal carattere strambo, per giunta.
Ovviamente l'impianto di gioco regge tutto attorno alla sferica fisicità di Doki, l'eroe. I livelli si articolano in lunghe gallerie, e sarà nostro compito far rimbalzare Doki tra ostacoli (tanti) e nemici (pochi), in una versione a scorrimento orizzontale del flipper. L'obiettivo è quello di raccogliere più bonus possibili, ma soprattutto almeno tre dei cinque medaglioni sparsi per i livelli: solo con il loro potere sarà possibile aprire la strada verso il boss che infesta ognuno degli otto mondi nei quali è suddivisa l'area di gioco.
Ci sono però delle regole che determinano lo scorrimento del livello. Prima di tutto questo è costante, e s'interrompe solo in particolari situazioni. Sia orizzontale, nella maggior parte dei casi, sia verticale, in alcune occasioni, bisogna sempre evitare di rimanere troppo indietro, indecisi sul da farsi e sulle direzioni da intraprendere. Non solo infatti si rischierebbe di lasciarsi indietro numerosi bonus, ma dopo pochi secondi di stasi ai margini dello schermo un enorme drago a tre teste divorerà il povero Doki, levandogli una vita. Ogni testa è un segnale, e se alla prima c'è ancora qualche margine di tempo alla terza ormai la frittata è fatta. Dicevamo delle direzioni: i livelli infatti spesso presentano delle diramazioni, offrendo strade alternative nelle quali è possibile trovare bonus differenti così come oggetti particolarmente utili ai fini del raggiungimento de punteggio più alto possibile.
Sebbene infatti il prosieguo nell'avventura sia delegato alla raccolta dei medaglioni, la facilità intrinseca con la quale li si colleziona (tranne rari casi) è indice di una esperienza di gioco focalizzata non sul mero completamento dei livelli ma sull'hi-score, tramite un sistema di valutazione che fissa le prestazioni del giocatore nelle classiche classifiche da gioco da sala. Il raggiungimento di valutazioni e quindi punteggi elevati non è fine a sé stesso, dato che per sbloccare i minigiochi presenti nel titolo è necessario conseguire almeno il grado A nei tre livelli di un mondo.
Tale impostazione potrebbe quindi suggerire un sistema di controllo adeguato in tal senso, rispondente ed efficace quanto basta per raggiungere le migliori prestazioni possibili. All'atto pratico purtroppo non è propriamente così, e FlingSmash entra a far parte della lunga schiera di titoli che lasciano il dubbio riguardo l'effettivo utilizzo dei sensori aggiuntivi del Motion Plus. Il giocatore deve solo muovere il controller nella direzione in cui si vuol spedire Doki, e nella maggior parte dei casi ci si riesce agevolmente, a patto però di avere una certa pazienza e di non lasciarsi prendere la mano nelle fasi più concitate. Ma il problema è che è solo quella l'unica azione impartibile (tranne un inutile stop a mezz'aria, da effettuare tramite il tasto A). Il design dei livelli ce la mette tutta a rendere varia l'esperienza di gioco, così come in tal senso contribuiscono i cambiamenti che l'eroe subisce a seconda dei mondi (diventando di ferro, minuscolo e così via), ma dopo poco è inevitabile che il gioco venga a noia. Chiavi da raccogliere, minigiochi integrati nei livelli, trampolini, bonus che rendono enormi o ultrarapidi, non possono bastare a costruire una struttura di gioco compiuta. Forse sono gli scontri con i boss l'aspetto migliore del gioco, diversi tra loro e discretamente vari, ma è troppo poco rispetto al resto della produzione. E così FlingSmash rimane un prodotto a metà, con delle buone basi di partenza, una buona inventiva, un discreto appeal, soprattutto verso un pubblico giovane, ma un inevitabile tedio dovuto all'inesorabilità della progressione di gioco. Scanzonato, forse troppo.
Il comparto tecnico rafforza questa impressione. Tecnicamente mediocre, si salva grazie ad una buona caratterizzazione dei personaggi e delle ambientazioni. Ma non passano certo inosservate la scarsità poligonale, la piattezza delle texture e soprattutto la pochezza degli effetti speciali, forse l'aspetto che meglio doveva esser trattato in relazione alla tipologia di gioco. Simile il giudizio per quanto riguarda il sonoro, con dei brani musicali poco ispirati ma che fanno il loro dovere e degli effetti scialbi, salvo i versi del carismatico, lui sì, Doki.

videogiochi videogiochiVersione Analizzata Nintendo WiiFlingSmash è un prodotto il cui acquisto è giustificabile solo in relazione a quello del Wiimote Plus, e non è un caso che sia presente sugli scaffali solo in bundle con l'accessorio. Divertente se giocato per pochi minuti al giorno (diversamente rischiereste di finirlo in due pomeriggi), tedioso alla lunga, trova la sua ragion d'essere nel miglioramento dell'hi-score. Ma la struttura di gioco è troppo debole affinchè questo possa rappresentare uno stimolo sufficiente.

5.5