Recensione Wario Land : The Shake Dimension

Ritorno alle origini per l'antieroe Nintendo

Wario Land : The Shake Dimension
Recensione: Nintendo Wii
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  • Wii
  • Nintendo sa stupire. Dopo un E3 all'insegna del casual gaming più spinto e una serie di prodotti non proprio entusiasmanti per i giocatori più ha presentato quasi in sordina un nuovo gioco dedicato alla mitica nemesi di Mario. E non il solito party game: fin dai primi video è stato subito chiaro che Wario Land: The shake dimension sarebbe stato un gioco pensato appositamente per gli amanti dei platform bidimensionali, recuperando le atmosfere dell'età d'oro dei videogiochi, quella di Super Mario World e Yoshi Island.

    Un mondo... pastello

    La trama, stereotipata e lineare, è poco più di un pretesto per spingere il giocatore a completare i vari livelli: all'inizio del gioco assisteremo al rapimento della Principessa Merelda da parte del malvagissimo Pirata Shake, desideroso di mettere le mani su un artefatto magico in grando di creare denaro semplicemente scuotendolo. La principessa però, pur non sottraendosi alla cattura riesce ad inviare un'estrema richiesta di soccorso, rivolta proprio a Wario che, suo malgrado, si troverà coinvolto nell'ennesima avventura. Il nostro (anti)eroe sarà come sempre poco interessato ai risvolti sentimentali della vicenda ma accetterà di collaborare dopo aver scoperto da uno degli abitanti del regno di Merelda che la Principessa sarà disposta a donargli il mitico strumento, chiamato Sacco senza fondo, in cambio della salvezza. Avido come sempre, Wario partirà così alla volta delle cinque isole che compongono il mondo di Yuretopia per sconfiggere tutti i luogotenenti di Shake e liberare Merelda.La trama non è certo il punto di forza del titolo ma è comunque molto godibile, dato che i pochi intermezzi narrativi, come da tradizione Nintendo rigorosamente muti, sono stati realizzati dal mitico studio Production I.G., notissimo al grande pubblico per la serie di Ghost in the Shell. L'animazione, dunque, è di ottima qualità e raggiunge livelli mai visti in un videogioco.Ma le sorprese non finiscono qui: iniziando il primo livello infatti, si viene accolti da un tripudio di colori superiore a qualsiasi altra produzione bidimensionale mai uscita su console o su macchine arcade. Nemmeno Treasure ai tempi di Sin & Punishment era mai arrivata alla perfezione di questo Wario. Dire che i ragazzi di Production I.G. si sono superati sarebbe riduttivo. Ogni singolo elemento grafico di Shake Dimension è stato disegnato a mano, posizione per posizione, ottenendo così una morbidezza nei movimenti e nelle transizioni grafiche davvero impareggiata, e che segna nuovi standard per tutto il settore. Il lavoro sul protagonista, poi, lascia veramente di stucco: Wario salta, corre, sbatte contro i muri, da spallate, il tutto in maniera fluida e perfettamente sincronizzata; nel frattempo tutt'attorno si muovono nemici e oggetti, ognuno animato con la stessa cura.Il colpo d'occhio, grazie anche agli splendidi fondali disegnati a mano, non si dimentica e contribuisce enormemente all'immedesimazione nel mondo a colori pastello di Yuretopia. Peccato però per la presenza di pochissime tipologie di nemici, i quali sfoggiano un design ad onor di cronaca non troppo ispirato, e per qualche fondale non molto incisivo. Difetti marginali in quello che appare un comparto visivo senza paragoni.

    Il comparto acustico di Shake Dimension, rispettando al massimo il canone Nintendo, sfoggia l'accompagnamento musicale classico creato dal maestro Koji Kondo, con il tema di Wario (ormai arcinoto dopo l'exploit di Wario Ware) e una ricca serie di melodie davvero gradevoli. Come sempre, però, Nintendo si ostina ad usare dei semplici campionamenti MIDI per i suoi giochi e la resa finale, nell'era del sorround, non è un granché. Ci chiediamo davvero come mai la casa di Kyoto continui non voler sentir parlare di musica orchestrale dato che, ormai, è lo standard del settore da almeno un paio di generazioni. Fortunatamente l'accompagnamento sonoro prevede melodie o arrangiamenti diversi per ogni livello, e le sonorità di ogni brano ben si conformano con l'atmosfera dipinta dal tratto sapiente dello studio grafico. Il lavoro è dunque, nonostante la qualità delle campionature, più che sufficiente, anche per la presenza di effetti ambientali e rumori di fondo sempre divertenti.

    Production studio I.G.

    Production Studio I.G nasce nel 1987 e in pochissimi anni si è imposto come uno dei più importanti centri di ricerca e produzione nel mondo degli Anime. Annoverando al suo interno alcuni geni assoluti come Mamoru Oshii, in I.G. sono nate alcune serie fondamentali per l’animazione giapponese moderna, come Ghost in the Shell, i due film di Evangelion e il manga di Tsubasa Chronicles. Noti in tutto il mondo per l’uso avanzatissimo delle tecniche digitali, gli studios I.G. sono indiscutibilmente, assieme a Gainax, i maggiori esponenti della new wave artistica nipponica.

    Classicismo & Avanguardia

    Nessun gioco tuttavia può aspirare alla grandezza solo con una realizzazione tecnica fuori parametro: è necessario, per rapire il cuore dei giocatori, un gameplay altrettanto solido. Wario Land: Shake Dimension ha imparato la lezione dei suoi padri spirituali e, fin dai primissimi livelli si notano, a più riprese, citazioni ed ammiccamenti ad alcuni classici assoluti del genere, c'è Yoshi Island, c'è Sonic, ma ci sono anche Metal Slug e Gunstar Heroes, tutti presi a modello nella costruzione dei livelli. Certo, i giocatori più scafati noteranno, soprattutto nei primi schemi, un impianto di gioco forse troppo derivativo e ridondante, ma al di là di questo Wario fa il suo dovere con grande precisione e ben presto sa costruirsi una sua propria identità per certi versi riuscita, seppur poco carismatica. Inutile nasconderlo, gli sforzi dei level designer sono stati di certo enormi, ma non raggiungono i fasti dei tempi andati. Se parlassimo in termini scolastici diremmo che questo gioco è un compitino perfetto, ma resta un successo "di misura": impossibile da non ammirare ma incapace di rapire e far sognare. Intendiamoci, c'è comunque molta più classe in Shake Dimension che nella maggior parte dei platform usciti negli ultimi anni; ma permane sempre una sensazione di incompiutezza, come se ad un certo punto Nintendo abbia voluto tirare il freno per non alienarsi le simpatie dei casual gamers. I boss, tanto per fare un esempio, non hanno un briciolo di carisma e sono tutti facilmente battibili in uno o due tentativi al massimo, e di certo non impensieriranno nessuno, tantomeno chi di noi è cresciuto a pane e Super Mario Bros. Il vero problema di Shake Dimension è proprio nella sua curva di difficoltà, livellata verso il basso in maniera forse eccessiva. Da qui discendono poi tutte le altre questioni che abbiamo analizzato, a partire dalla linearità dei livelli per arrivare alla longevità. Shake dimension non ha infatti il suo punto di forza nella durata: basteranno poche ore per completare tutti e cinque i mondi. Fortunatamente, per chi vorrà cimentarsi in un impresa più complessa, ogni singolo livello nasconde molte sfide bonus, alcune delle quali davvero difficili, che ci costringeranno a setacciare tutti gli schemi palmo a palmo, oppure ad affrontarli sempre più velocemente, per conquistare nuovi tesori e premi bonus. Wario è potenzialmente in grado, dunque, soddisfare tutti, dal giocatore casuale che cerca solo un gradevole passatempo, al gamer più hardcore che ama passare mesi e mesi su un singolo titolo. Seguendo la strada tracciata da Microsoft con gli achievements, infatti, per ogni livello che affronteremo ci saranno presentati quattro obiettivi, come il raccogliere un determinato numero di monete, o l'uccisione di alcuni particolari nemici. Completando tutte le sfide avremo accesso ad una schiera piuttosto ampia di contenuti extra, dai semplici filmati, fino ad alcuni livelli segreti che rappresenteranno una vera sfida anche per i "vecchi" giocatori. Resta il fatto che, data la necessità di ripercorrere più e più volte gli stessi schemi, come si è già anticipato piuttosto lineari, non tutti gli untenti saranno disposti a lasciarsi coinvolgere nelle varie sfide: per molti, Shake Dimension potrebbe terminare appena dopo qualche intenso pomeriggio di gioco.

    NES's Pad

    I comandi, che recuperano l'uso orizzontale del WiiMote come per i grandi classici NES, sono ottimi: Wario risponde sempre con precisione ad ogni input, compresi i vari movimenti fisici del telecomando. L'uso attivo delle peculiarità del controller Wii è stato implementato in maniera a volte un po' forzata (come nel caso del lancio dei nemici) ma di sicuro molto varia; dovremo infatti scuotere il telecomando per svuotare i sacchi di monete che troveremo sparsi per i livelli, oppure lo piegheremo a destra e sinistra per rimanere in equilibrio su degli strani carrelli. Inclinandolo verso il basso invece Wario tirerà un pugno al suolo talmente potente da stordire tutti i nemici e spostare blocchi di pietra altrimenti inamovibili. Dovremo usare il Remote a mo' di volante anche a bordo dei veicoli che ci troveremo ad utilizzare nel corso della nostra avventura: spunteranno, pronti a sorprendere il giocatore, alcuni livelli a bordo di un sommergibile munito di lanciasiluri (chiamato sottoWarino), e boss fight da giocare alla guida di una stramba automobile. In questi stage sarà fondamentale dosare l'inclinazione per avanzare più o meno rapidamente, pena la morte per mano di uno dei tanti nemici che ci verranno incontro. Uno dei punti di forza di tutto l'impianto, comunque, è proprio la particolare interazione con lo scenario legata spesso ai movimenti del controller: i vari elementi degli schemi sono utilizzati in maniera originale, e gli scossoni del Wiimote sono necessari per risolvere puzzle ambientali e scovare passaggi sergreti. Acrobazie da funambolo circense da eseguire con rapidi movimenti del remote si alternano poi ad altri fantasiosi utilizzi degli elementi di ogni schema. L'intento degli sviluppatori era certo quello di diversificare ciascun livello inserendo oggetti dalle diverse particolarità (piattaforme semovementi e tapis roulant, piccoli esseri incendiari capaci di "infiammare" il protagonista), anche se alla fine sono pochi gli spunti davvero originali, o quelli in grado di legarsi adeguatamente a sessioni Platform corpose e nutrite. Restano, come sopra si accennava, alcune missioni accessorie davvero impegnative, che richiedono applicazione, riflessi, e si adeguano appieno alla filosofia del platform puro. Salti millimetrici e tempismo, ad esempio, sono all'ordine del giorno nelle sezioni conclusive di ogni livello, in cui Wario deve tornare al punto di partenza entro un limitato periodo di tempo. Per battere le richieste di alcune missioni si dovrà sfruttare la spinta di appositi macchinari, cercando di evitare ogni impatto indesiderato, e dimostrando così prontezza ed ampia conoscenza del level design.

    Al di là dei buoni risultati conseguiti nel campo della struttura generale, il gameplay risulta valido e ben costruito. L'unico appunto che si può muovere al sistema di controllo è la decisa preponderanza delle situazioni in cui è necessario scuotere il telecomando, un gesto che rischia di diventare in fretta molto fastidioso e monotono. Al di là di questo Shake Dimension resta assolutamente godibile e rappresenta un buon esempio di control system ibrido che potrebbe funzionare anche con altri generi.

    Wario Land : The Shake Dimension Wario Land : The Shake DimensionVersione Analizzata Nintendo WiiWario Land: The shake dimension riporta sotto i riflettori un genere che ormai sembrava perso nelle nebbie del tempo, ridandogli dignità ed aggiornandolo tecnicamente agli standard moderni. Il lavoro svolto sulla parte grafica è semplicemente superlativo e può sorprendere anche il più strenuo detrattore dei platform. Peccato solo che ad una realizzazione tecnica di altissimo livello corrisponda un game design che non va molto oltre la sufficienza, principalmente per via del suo tentativo di ricreare l’atmosfera dei classici del passato anziché cercare una via nuova e più personale. In ogni caso Wario resta un titolo imprescindibile per tutti i fan della prima ora e rappresenta il ritorno della grande N a quello che sa fare meglio. Qualcuno diceva che Nintendo s’è dimenticata come si fanno i giochi veri. Giocando a Wario, possiamo tranquillamente dire che si sbagliava. E di grosso.

    7

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