Recensione Armillo

Un indie dallo spiccato spirito citazionista

Recensione Armillo
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  • Wii U
  • Si dice che ricorrere alla citazione significhi rivelare il proprio amore. Se così fosse, Armillo non potrebbe che essere una sentita dichiarazione d'affetto nei confronti del videogioco. Sotto la scorza indie del titolo Fuzzy Wuzzy Games si nascondono omaggi e rimandi, anche se “nascondere” non è proprio il termine esatto. Le fonti di ispirazione del gioco, sin dalle prime battute, sono evidenti: desiderano farsi riconoscere, mostrarsi con le loro variazioni sul tema, emergere rispetto alle altre.
    Si dice che ricorrere alla citazione significhi rivelare il proprio amore. Guai, però, a citare troppo: se la nostalgia diventa invadente e le fonti di ispirazione prendono troppo spazio, il rischio di annullare la propria identità è dietro l'angolo. Sarebbe un peccato, dopotutto, se Armillo venisse ricordato come quel gioco indie che cita Super Mario Galaxy, Metroid, Sonic, Super Monkey Ball, Minecraft... e non per il semplice fatto di essere Armillo, un onesto “rolling platform” - così lo definiscono gli sviluppatori nel sito ufficiale - che condensa in cinque galassie una miriade di piccole e grandi idee.

    UN PIANETA TRANQUILLO

    Armillo, per il momento, si può giocare solo su Wii U, piattaforma che negli ultimi mesi sta indubbiamente ingranando dal punto di vista dell'offerta indie. Diciamo pure che il gioco su Wii U ci sta pure bene, per atmosfera e tipologia di meccaniche. Tutto ha inizio quando l'omonimo protagonista, un rosso armadillo che se ne sta tranquillo sul proprio pianeta, si ritrova a dover fronteggiare la minaccia di robotici alieni che non solo gli rapiscono il fratello, ma anche i piccoli e batuffolosi amichetti che vivono con lui sul pianeta. Una trama meramente funzionale, perché Armillo è puro gameplay, un gameplay che per certi versi ci riporta indietro di almeno vent’anni. In questa affermazione sono racchiusi, curiosamente, tutti i pro e i contro dell'operazione messa in piedi da Fuzzy Wuzzy Games.

    L’ALLEGRA COMPAGNIA

    Ognuna delle cinque galassie del gioco è suddivisa in pianeti che rappresentano i singoli livelli di gioco, e che immancabilmente sfociano nel pianeta popolato dal boss di turno. Il nostro Armillo sfreccia appallottolato sulle labirintiche superfici sferiche di ogni livello, e col suo turbo può eliminare nemici o distruggere ostacoli. Il suo obiettivo è liberare gli amichetti batuffolosi sparsi sul pianeta, che sono necessari per aprire alcune porte, e recuperare chiavi per superare determinati cancelli. Nel compiere queste operazioni emergono costantemente citazioni ai grandi classici. I pianeti sferici da esplorare ci trascinano dalle parti di Super Mario Galaxy. L'armadillo appallottolato che sfreccia veloce strizza l'occhio a Sonic e a Samus Aran in versione morfosfera. C'è persino spazio per una spruzzata di pinball, qua e là, e per gli equilibrismi scimmieschi di Super Monkey Ball. Sui pianeti sono disseminate anche teletrasporti che conducono in una versione oscura e inospitale dello stesso mondo, in cui Armillo deve trovare in fretta la via di fuga, pena la morte. Chi ha detto Metroid Prime 2? A Link to the Past? Non c'è quasi nulla in Armillo che non rimandi immediatamente a qualche altro classico. È evidente che gli sviluppatori sono grandi appassionati, che nel titolo hanno convogliato gran parte della propria storia di videogiocatori.

    In ogni caso Armillo ci mette del suo, sia chiaro. In cinque mondi esplora soluzioni, più o meno sviluppate, del tutto personali. Ci sono momenti action in cui il nostro protagonista imbraccia un bel bazooka e fa fuori nemici, pianeti che cambiano faccia in tempo reale. Corse coreografiche tra labirinti che scendono veloci, salgono, ruotano su se stessi. Sui pianeti sono anche nascoste le chiavi per accedere a livelli extra che stravolgono completamente le regole e che si presentano con una canonica impostazione 2D a scorrimento (e anche abbastanza impegnativi da portare a termine). I globi raccolti lungo il tragitto consentono inoltre di sbloccare power up e potenziare il nostro protagonista. E quando il gioco sembra concluso c'è pure spazio per una galassia extra, paradiso degli appassionati di retrogaming (ma non vi sveliamo altro).

    ATTENTI ALLA CITAZIONE

    Lo si può dedurre anche da questa recensione, che a tratti salta di palo in frasca: Armillo è un calderone condensato di idee, e non si può dire che le meccaniche manchino di varietà. Eppure, tutta questa nostalgia, tutti questi rimandi, alla fine opprimono il nostro piccolo armadillo, realmente soffocato da questa ingordigia citazionistica. E anche, in minima parte, da una realizzazione tecnica non sempre all'altezza, con rallentamenti o freeze quando meno te lo aspetti.

    La direzione artistica, inoltre, non sorprende, limitata com'è dalla necessità di seguire il manuale del bravo nostalgico: per cui c'è il mondo arido, c'è quello innevato, quello caramellato e così via. Infine ci sono quelle chiavi e quei cancelli, ostacoli costanti alla progressione del giocatore. Massimo rispetto per la nostalgia, ma una riflessione s'impone sull'importanza di dare un equilibrio al proprio amore per il passato.
    Una riflessione che, in ogni caso, non incide sul nostro giudizio nei confronti del titolo: un onesto rolling platform, peraltro venduto a un prezzo decisamente interessante.

    Armillo ArmilloVersione Analizzata Wii UArmillo è un titolo onesto, uno di quei giochi a cui non si può voler male nemmeno volendo, e che tra l'altro ha dalla sua un prezzo più che conveniente. Al rolling platform di Fuzzy Wuzzy Games non mancano certo le idee - che condensa in cinque colorate e labirintiche galassie - e nemmeno il gusto per la citazione. È qui, paradossalmente, che Armillo mostra i suoi pregi e i suoi limiti. Questo gusto per l’omaggio gli consente infatti di distinguersi dalla massa, ma in questo calderone di rimandi - gli sviluppatori hanno indubbiamente attinto da classici come Super Mario Galaxy, Metroid, Sonic, Super Monkey Ball e così via - l'identità del titolo risulta soffocata. C'è forse anche un po' di compiacimento, a voler essere maliziosi. A voler essere ingenui, invece, c'è solo un sincero amore per il medium, ma ciò non toglie che anche la nostalgia abbia bisogno di equilibrio. In ogni caso, lo abbiamo già detto, si tratta di riflessioni che non inficiano un giudizio sul gioco indubbiamente positivo, sebbene si sarebbe potuto fare di più dal punto di vista della direzione artistica e della pura tecnica.

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