Sonic Lost World Recensione: entriamo nel mondo perduto del porcospino blu

Un ritorno in grande stile per il Porcospino Blu!

Sonic Lost World
Recensione: Wii U
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Disponibile per
  • 3DS
  • Wii U
  • Pc
  • Vera e propria mascotte di un’intera epoca videoludica, Sonic sta per tornare alla riscossa grazie ad un accordo esclusivo tra Nintendo e SEGA, che porterà il porcospino blu a scorrazzare su Wii U e Nintendo 3DS. La sua nuova avventura, Sonic Lost World, attinge a piene mani dall’intero universo del velocista, specialmente dai capitoli Adventure in tre dimensioni, consegnandoci un videogame vario, ricco, corposo e convincente. A Spiccare, come vedremo, soprattutto la varietà e la qualità del level design, che rendono freschissimo e geniale un platform dalle meccaniche non certo innovative. Peccato che a frenare gli entusiasmi ci siano alcune problematiche legate ad un sistema di controlli non perfetto e ad alla tendenza al trial & error. Nulla in confronto all’ancor più problematica controparte 3DS (la cui recensione potete leggere a questo indirizzo), ma abbastanza da danneggiare in minima parte la fruibilità di un titolo altrimenti ben confezionato.
    Sono proprio le ottime qualità del gioco che lo rendono prodotto consigliatissimo: dategli un'occhiata non appena -il 18 Ottobre- approderà sugli scaffali italiani.

    Quando Sonic si sente un po’ Mario

    Come ogni avventura di Sonic che si rispetti, anche questa ha inizio con una lotta tra il Porcospino e l'arcinemico Eggman, impegnato nel solito rapimento di qualche innocente creatura per i suoi barbari scopi. L'inseguimento che sottende alla scenetta iniziale porta i nostri a scoprire "Lost Hex", una misteriosa isola perduta tra i cieli. Qui Sonic si imbatterà nei sei Nefasti, creature ben peggiori dello Scienziato che, almeno sulle prime, si uniranno al dottore condividendone gli intenti. Perso però il potente oggetto che permetteva ad Eggman di mantenere il controllo sui Nefasti, la situazione precipiterà ed i nostri “eroi” saranno costretti a condividere uno scopo comune. Si tratta, naturalmente, del più classico dei pretesti per innescare l'avventura di Sonic Lost World, declinata stage dopo stage in una progressione decisamente longeva.
    Se a livello di background tutto sembra ricalcare le linee già tracciate nei molti episodi precedenti, non appena prendiamo in mano il GamePad tutto cambia. Già il primo quadro dimostra quali sono le novità di questa nuova iterazione, presentandoci uno scenario che, per costruzione, ricorda alcune delle caratteristiche del fantastico Super Mario Galaxy. Sonic si trova a correre sulla superficie di un cilindro con un suo proprio centro di gravità, in un tripudio di geometrie astratte che fluttuano per aria. Sparisce l'avanzamento rassicurante degli stage classici, mentre il nostro spinoso protagonista può girellare liberamente sulla “scocca esterna” di questo mondo surreale. I colori, gli elementi a schermo, i nemici, sono gli stessi di sempre: texture marroni a scacchi, zolle erbose, ponti di legno e corda. Stavolta però il tutto si dispone all'esterno di un enorme tubo, in un cambiamento prospettico non da poco. Il giocatore può correre longitudinalmente, oppure ruotare di traverso, rivelando in questo caso nuovi percorsi.

    Scopriamo di avere ancora a disposizione i potenti "scatti" di Sonic, e di poter sfruttare respingenti e quant’altro per schizzare da una parte all'altra procedendo in linea retta; ma perderemmo così il gusto dell'esplorazione, che si impernia stavolta su di un level design davvero eccelso.
    Da questa attenzione per le architetture, le dinamiche di gameplay ne escono rinforzate, così come la longevità: per salvare tutti gli animaletti amici di Sonic, recuperare le monete speciali e sbloccare gli stage secondari, infatti, si dovrà obbligatoriamente ripercorrere i propri passi, cercando di calcare sempre nuove strade. I frutti di questo lavoro non si vedono solo nei primi stage ma continuano a dar prova di estrema bontà lungo l’intero corso dell’avventura. Se in Windy Hill sperimenteremo i primi “stage rotanti”, giungendo alle Desert Ruins ci troveremo ad affrontare tempeste di sabbia e sabbie mobili. In Tropical Coast l’elemento chiave sarà l’acqua, in Frozen Factory la necessità di controllare un Sonic sul ghiaccio scivoloso e così via: temi sempre differenti, per una varietà con pochi paragoni nella storia del porcospino.
    E non finisce qui perché in Lost World troveremo anche sezioni bidimensionali dal feeling molto classico. In questo caso le dinamiche di gioco si fanno più tradizionali, spingendoci a cercare il percorso perfetto tra ostacoli, salti improponibili e mostriciattoli.
    Insomma, se si considerano anche sequenze alla "Pandemonium" (ve lo ricordate, su PsOne?), in questo Sonic sembra esserci davvero di tutto.
    Peccato non si possa essere altrettanto entusiasti delle boss fight, che ci hanno un po’ deluso: qui ci si limita a schivare pattern d'attacco piuttosto ripetitivi e contrattaccare quasi sempre nello stesso modo. Ci saremmo aspettati un po' di coraggio in più.
    L’ottimo e vario level design, in ogni caso, è reso più efficace dalle ritrovate capacità atletiche del porcospino, che ancora una volta riprendono tutta l’eredità degli ultimi anni (e non solo). Segnaliamo, tra le novità, l'abilità "parkour": basterà mantenere il grilletto destro premuto per lanciarci in pericolosi corse sui muri, scalare pareti verticali e raggiungere la sommità di elementi che ci permetteranno, in seguito, di schizzare verso vette altrimenti impossibili da raggiungere. Elementi che aggiungono ritmo ad un capitolo forse un po’ più lento delle recenti incarnazioni, ma capace di spaziare in orizzontale e verticale e donare così più respiro all’azione.
    Dagli episodi più recenti arrivano invece i Wisp, che donano al porcospino particolari capacità di movimento. La Trivella, ad esempio, ci consentirà di bucare il terreno e muoverci per un certo intervallo temporale nel sottosuolo, recuperando tantissimi anelli ed extra; il Razzo, in particolari quadri molto simili a quelli caratterizzanti Mario Galaxy, ci proietterà da un planetoide all’altro, mentre Laser ci darà la possibilità di effettuare uno scatto in linea retta alla velocità della luce. Asteroide trasformerà invece Sonic in una sorta di corpo celeste in grado di assorbire ogni elemento circostante.

    Va sottolineato che, a fronte di un level design così eterogeneo, il feeling di gioco non convince pienamente: i controlli sono spesso troppo o troppo poco reattivi. La sensibilità degli stick appare mal tarata, e spesso il porcospino (o la telecamera) "scivolano via" quasi senza resistenza. La necessità di sfruttare costantemente grilletti e front button (ad esempio per eseguire il lock sui nemici), poi, rende problematiche certe situazioni, portando nella frenesia dell’azione a perdere vite quasi senza accorgersene.
    Nelle rare sezioni giocate sul touchscreen del GamePad, invece, gli equilibri si ribaltano ed il sistema risulta sin troppo macchinoso. Si tratta, fortunatamente, di una necessità più unica che rara, che crediamo comunque gli sviluppatori avrebbero dovuto sfruttare meglio, dando più peso alla periferica portante di Wii U - qui in larga parte inutilizzata. Allo stesso modo siamo certi che un miglior lavoro di raffinamento dei controlli avrebbe potuto rendere questo Sonic Lost World un vero must have. Anche così, comunque, viste soprattutto le meraviglie del level design, possiamo dirci più che soddisfatti, avendo tra le mani uno dei migliori platform presenti al momento su Wii U.

    Un Sonic vispo e colorato

    A livello tecnico Sonic Lost World non mostra grandissime doti, puntando più che altro sulle scintillanti e coloratissime atmosfere che hanno contraddistinto la serie, e facendo schizzare l’azione ad una velocità tremenda. Le scenografie sono coloratissime e lo scorrere dell'azione piacevole alla vista. Per quanto diversi elementi (soprattutto negli stage più "scuri") mostrino chiari segni di una non perfetta definizione, il buon colpo d'occhio viene garantito da un art design azzeccato e dalla ricercatezza e varietà del level design. Ogni “mondo” è stato poi caratterizzato con un tema molto forte a livello scenico: sebbene forse un po' classico nella selezione dei vari motivi (la natura incontaminata, il deserto, i ghiacci), ogni quadro ha un tono personalissimo ed esteticamente convincente, che non mancherà di catturare il giocatore e lasciarlo in certi casi persino a bocca aperta.
    Assolutamente adeguata all’azione ed al contesto la colonna sonora, che accompagnerà il nostro eroe con toni vivaci ed orecchiabili, dandoci quel pizzico di grinta in più anche quando vorremo solamente lanciare il controller in terra per non essere riusciti a superare un passaggio per l’ennesima volta.

    Oltre il Single Player

    L'offerta di Sonic Lost World non si limita alla campagna in singolo. Ogni stage, infatti, potrà essere completato una seconda volta in modalità Attacco al Tempo per sfidare gli amici in rete; oppure assieme ad un amico fisicamente presente, in modalità cooperativa e versus. Nel primo caso, dividendo touch screen e televisore, un giocatore controllerà Sonic e l'altro uno dei personaggi di supporto; nel secondo caso i due si sfideranno in adrenalinici testa a testa sfruttando uno dei tanti comprimari.

    Sonic Lost World Sonic Lost WorldVersione Analizzata Wii UChiunque cercasse un platform veloce, vario e divertente in attesa del prossimo Mario, può rivolgersi con tranquillità alla nuova incarnazione del Porcospino Blu. Sonic Lost World, per quanto difetti in maniera tangibile nell’implementazione dei controlli, si dimostra un titolo davvero validissimo. Su tutto spicca un level design davvero incredibile, impareggiabile per varietà. La nuova chiave di lettura del porcospino sarà liberamente ispirata alle avventure galattiche di Mario, e per questo forse un po' meno originale del previsto, ma siamo certi che verrà apprezzata sia da chi cerca qualche partita spensierata che dai maniaci del completamento. Interessanti, per quanto collaterali, anche le possibilità di gioco cooperativo, che danno un ulteriore slancio alla fruibilità di una produzione assolutamente consigliata.

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