Recensione Bully: Scholarship Edition

Ritorno a scuola per i possessori di Xbox 360

Recensione Bully: Scholarship Edition
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • Pc
  • Scuola, questa sconosciuta...

    Da dove nascono lo scarso rendimento scolastico, l'incapacità di impegnarsi nello studio, il rifiuto di andare a scuola e il desiderio di non studiare? In molti additano proprio i videogiochi come causa primaria della distrazione e dello scarso rendimento di uno studente, troppo preso a spendere tempo inutile sui “giochini elettronici” invece che sui libri di storia e geografia. Suvvia, siate sinceri: quante volte i vostri genitori si sono limitati a sequestrarvi un Joypad, al fine di tenervi lontani dalla vostra console, magari solo perché la mattina precedente eravate tornati a casa con un bel 4 secco in matematica? O magari quante volte avete visto sparire i cavi della console (riposti in chissà quale antro segreto della casa), cercando poi invano in ogni angolo della magione pur di ritrovarli? Lo sappiamo, sono ricordi spiacevoli da rispolverare, ma è la realtà dei fatti. “Se in classe non vi impegnate, senza videogames voi restate” diceva il proverbio.
    Ma talvolta può accadere che, proprio come in questo caso, siano i videogiochi stessi a farvi sedere ad un banco di un’aula scolastica. La situazione quindi diventa ben più complicata di quanto crediate...

    Troppo studio per nulla.

    Dopo aver fatto infuriare le associazioni dei benpensanti di mezzo mondo, da sempre pronte a dare battaglia ad un titolo targato Rockstar Games (basti pensare alla serie di Grand Theft Auto, oppure alla recente “guerra inglese” ai danni del povero ed incompreso Manhunt 2), il “bullo” di casa R si appresta a tornare in grande stile (o quasi) sulle console di nuova generazione, in questo caso sull’ammiraglia a 360° di casa Microsoft. Conosciuto precedentemente con il nome di Canis Canem Edit (ennesimo risultato della mente contorta dei censori europei), Bully: Scholarship Edition ripropone alla “generazione HD” tutto quello che mesi fa i possessori di PlayStation 2 hanno potuto testare per bene sulla loro amata console a 128 bit targata Sony. Ma in cosa consiste precisamente questa nuova “Scholarship Edition”?
    Il gioco ha inizio esattamente come lo ricordavamo: la madre di Jimmy Hopkins, un quindicenne espulso da innumerevoli scuole per via del suo carattere ribelle, decide di partire per una luna di miele con il suo nuovo marito, affidando quindi il teenager alle cure della Bullworth Academy, un vero e proprio “inferno sulla terra” con le sembianze di un collegio. Da li partirà la nostra avventura vera e propria, dato che una volta preso il controllo del personaggio principale saremo liberi di esplorare la scuola in tutto il suo “splendore”. La struttura del gioco ricalca da subito i titoli “free roaming”, in cui avremo una incredibile libertà di movimento all’interno della vasta area di gioco (alla GTA, tanto per capirci), strettamente condizionata però dallo scorrere del tempo. Durante le nostre scorribande, infatti, un orologio su schermo ci mostrerà il passare delle ore, durante le quali sarà necessario ottemperare alla routine scolastica di Jimmy: ogni giorno dovremo andare a lezione (una la mattina ed una la sera, il cui inizio è scandito dal suono di una stridula campanella), al termine della quale otterremo nuove abilità o oggetti speciali (nel caso il nostro risultato sia degno di nota). Ma in cosa consistono queste “lezioni”? Ogni corso (si va dalla matematica alla geografia, dalle lettere all'educazione fisica) è rappresentato da un diverso mini-gioco, il quale metterà alla prova la nostra conoscenza specifica in quella determinata materia. Dovremo, ad esempio, premere una sequenza di tasti in successione, unire alcuni pezzi di un puzzle o comporre quante più parole possibili con una manciata di lettere a nostra disposizione. Ma se avessimo intenzione di “marinare” le lezioni? Un bidello o un poliziotto inizierà a correrci dietro per riportarci in classe, mentre di notte vigerà il coprifuoco e troveremo ugualmente agenti pronti ad inseguirci se non torneremo subito nel dormitorio della scuola.
    Ma non solo. In perfetto stile Rockstar Games, l’irrequieto Hopkins potrà accettare anche alcune missioni extra dagli “inquilini” della scuola, come i ricchi figli di papà, i secchioni e i palestrati (oltre a tanti altri personaggi poco raccomandabili): saremo chiamati ad adoperare fionde, mazze da baseball, biglie, frisbee e tanto altro ancora, con la possibilità di rinchiudere lo “sfigato” di turno in un armadietto o spingerlo in un cestino dell’immondizia in perfetto stile da “Bullo di periferia”. Altre volte, potremo addirittura varcare i confini del collegio, per assolvere compiti che ci faranno girare in lungo e largo tutta la piccola cittadina di Bullworth (come missioni da fattorino, corse in bicicletta e molto altro ancora), oltre alla possibilità di comprare fiori e cioccolatini da regalare alle molte ragazze della scuola (per poi corteggiarle ed ottenere così baci appassionati). Insomma, la varietà non manca di certo. A rendere la nostra vita meno complicata, interverrà ad ogni modo la consueta mappa/radar visionabile in alto a destra, la quale ci mostrerà sempre tutto ciò di cui abbiamo bisogno (obiettivi, personaggi chiave, locazioni e quant’altro).

    Promosso o bocciato?

    Ma se il sistema di gioco era ben noto ai più, ciò che veramente attirerà nuovi acquirenti verso questa versione “next-gen” del gioco a 128 bit è il comparto grafico. O perlomeno, così avrebbe dovuto essere. Difatti, dal punto di vista meramente tecnico, Bully: Scholarship Edition altri non è che un banale specchietto per le allodole: la Bullworth Academy ed i suoi inquilini sono infatti realizzati con poligoni e texture presi di peso dalla versione per console PlayStation 2, non riuscendo così a saziare in alcun modo la fame dei possessori di Xbox 360, da sempre abituati a ben altre performance tecniche.
    Ma ahinoi, non è proprio questo il caso: cali di frame-rate, frequentissime schermate di caricamento (le quali spezzano in continuazione il ritmo di gioco), oltre ad alcuni bug fastidiosissimi (i quali portano talvolta al blocco totale della console) danno il colpo di grazia al comparto grafico del titolo Rockstar. A tentare di risollevare la situazione, intervengono le (poche) novità implementate per questa nuova edizione speciale: oltre ad avere aggiunto 8 nuove missioni (per un totale di 82) e 4 nuove lezioni inedite (ovvero musica, matematica, geografia e biologia, assenti nella versione PS2), i programmatori hanno introdotto anche una divertente modalità multiplayer per due giocatori, nella quale saremo chiamati ad affrontare dieci eventi dedicati alle diverse lezioni scolastiche, sfidando così un nostro amico in mini-tornei e competizioni. Sebbene l’idea di fondo risulti molto buona, l’inspiegabile decisione di dire no al servizio Xbox Live (portando così lo scontro nella grande rete), limitando le sfide alle sole quattro mura domestiche, lascia una discreta sensazione di amaro in bocca.
    Fortuna vuole che sia il doppiaggio (in inglese, con sottotitoli nel nostro idioma) che la longevità media (20 ore di gioco intenso per ottemperare a tutte le missioni proposte) diano una carica in più alle avventure di Jimmy Hopkins, nonostante le imperdonabili sviste citate poco sopra.

    Bully: Scholarship Edition Bully: Scholarship EditionVersione Analizzata Xbox 360Alla fine della lezione, dopo il suono stordente ma liberatorio della campanella, Bully: Scholarship Edition esce dall’aula con un sorriso beffardo sul volto. Seppur ottenendo la promozione in campi come la “longevità” e la “varietà”, il pargolo di Rockstar Games viene inevitabilmente rimandato a Settembre a causa della sua scarsa applicazione in materie fondamentali come “grafica” e “innovazione”. Difatti, durante tutta la durata del corso scolastico, il ragazzo si è dimostrato sempre troppo indisciplinato e poco volenteroso a migliorare i propri risultati in alcuni campi specifici, tant’è che la sua crescita verso la “next-gen” resta inevitabilmente poco sviluppata (per un risultato finale troppo vicino a quelli della passata generazione di console). In definitiva, l’allievo ha le potenzialità ma non si applica, il rendimento è calato e litiga con i compagni di classe invece di tentare di migliorare la propria situazione personale. E per cortesia, qualcuno gli sequestri una volta per tutte quella beneamata fionda...

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