F1 Race Stars Recensione: la Formula 1 come non l'avete mai vista

Codemasters e la Formula Uno come non l'avete mai vista.

F1 Race Stars Recensione: la Formula 1 come non l'avete mai vista
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  • Xbox 360
  • PS3
  • iPhone
  • iPad
  • Wii U
  • Pc
  • Poco più d’un anno fa, con l’avvento dell’etichetta Codemasters Racing, eravamo certi che la softco britannica avesse in mente diverse idee per la sua espansione, aldilà del semplice consolidamento di un brand oramai fortissimo come quello F1. Che il team si presentasse però con un titolo in così poco tempo ed in maniera così sorprendente, però, non ce l’aspettavamo. Pur essendo un arcade del tutto disimpegnato e divertente, F1 Race Stars non dimentica la sua provenienza. Il team alle spalle della produzione dimostra di saperci chiaramente fare, anche in un ambito mai sperimentato (o quasi) dalla compagnia. Di certo non si può dire che il titolo sia perfetto, o un capolavoro, tuttavia -come vedremo- di spunti interessanti ce ne sono diversi, per un più che decoroso presente ed un promettente futuro.

    Offerta classica ma sostanziosa

    Come ogni produzione racing della scuderia Codemasters anche F1 Race Stars mostra un’offerta suddivisa tra Carriera ed Attacco al Tempo, affiancate dalla possibilità di disputare in maniera libera e senza costrizioni uno degli eventi a disposizione, nella solita Partita Veloce. Se le ultime due opzioni non hanno veramente bisogno di esser commentate, ad offrire qualche spunto particolare è sicuramente la Carriera. Si tratta di una variante senza troppe restrizioni: saremo in grado di selezionare per ciascun Campionato una scuderia ed un pilota differente, ed i nostri progressi rimarranno comunque legati al profilo principale. La mancanza di un editor per pilota e kart si fa sentire, ed anche se viene in parte controbilanciata dalla presenza di numerose tipologie di gara, lascia comunque un pizzico d’amaro in bocca, soprattutto per una progressione che non porterà alcun vantaggio in termini di gameplay. Giungere primi al traguardo farà sì guadagnare in fretta i trofei in grado di sbloccare le manifestazioni più impegnative, ma non darà accesso a potenziamenti, nuovi mezzi o similari, limitando dunque la soddisfazione per la vittoria. Pur perseguendo la struttura “alla Mario Kart” il titolo ricompensa il videoplayer semplicemente con una serie di personalizzazioni estetiche per la vettura: effetti colorati di forme e dimensioni stravaganti e campionature strampalate per il clacson che alla lunga non bastano a mantere elevata l’attenzione. Migliora sicuramente la situazione la già citata varietà di gare e la favolosa selezione di circuiti (sui quali torneremo in seguito). Da questo punto di vista, per evitare di annoiare il giocatore, i tanti Campionati presenteranno anche versioni speculari delle piste, in maniera da offrire sempre qualche spunto. Una modalità dunque non perfettamente strutturata, che poggia in ogni caso le basi sulla solida selezione d’eventi e sui tanti circuiti ufficiali a disposizione. Qualcosa in più, da questo punto di vista, si poteva certamente fare, dando ad esempio la possibilità di sbloccare bonus più sostanziosi ed accattivanti in seguito alle vittorie.

    Come abbiamo detto la forza di F1 Race Stars è un’altra: vediamone dunque nel dettaglio la varietà. Le tipologie di gara disponibili in F1 Race Stars si suddividono sostanzialmente in singole e a squadre. Partendo dalle prime troviamo, in ordine: Gara Semplice, il mondo migliore di entrare in simbiosi con la produzione; niente fronzoli, poche e semplici regole: chi taglia il traguardo per primo vince. Eliminazione rimescola già in maniera differente le carte in tavola, proponendo la classica competizione in cui ad intervalli di tempo regolari l'ultimo classificato è costretto ad abbandonare. Ne resterà soltanto uno dunque, da incoronare vincitore. Ancora diversa e forse più interessante Rifornimento, una particolare tipologia di gara che prende spunto dalla gestione del serbatoio tipica della Formula 1. Partiremo con il serbatoio pieno; man mano che si svuoterà otterremo un certo incremento in accelerazione e velocità. Dosando in maniera intelligente la quantità di benzina immagazzinata, sfruttando le icone-distributore sparse lungo il tracciato (un comodo indicatore ci aiuterà), dovremo mantenere il miglior compromesso prestazionale per non rischiare di rimanere appiedati e terminare possibilmente in testa la gara. Si chiude, almeno per la prima parte, con Conquista dei Settori, modalità ripresa dai videogame seriosi e portata qui in maniera perfettamente calzante al tipo di produzione desiderata. Si tratterà, in buona sostanza, di ottenere il miglior tempo in ciascun settore del tracciato, lasciando agli avversari solo le briciole. Ogni pista verà suddivisa in dieci porzioni da percorrere al massimo della velocità e sfruttando quanti più "trucchetti" possibili. La game mode, per quanto semplice, riesce a stimolare il giocatore all'esplorazione del tracciato, costringendolo -in un certo senso- ad osservarlo con cura cercando ogni scorciatoia disponibile per ottenere i tempi migliori. Inutile dire che, al termine dei giri previsti, il vincitore sarà il pilota capace di aggiudicarsi il maggior numero di settori.
    Conclusa l'offerta "tutti contro tutti" la produzione passa a mostrarci la componente "a squadre". E' bene precisare, prima di proseguire, che i piloti si divideranno qui in due semplici team (rosso e blu); dunque non saranno le scuderie a "combattersi" ma due eterogenee compagini generate randomicamente al "Via". La prima modalità che incontriamo, in questo caso, è Caccia al Trofeo.

    " Riguardo al gameplay nella produzione Codemasters sono palesi gli influssi dei più famosi combat racing come Mario Kart o Crash Team Racing"

    Sparsi lungo la pista una larga serie di trofei dorati, da raccogliere per accumulare punti e giungere alla quota necessaria per tagliare il traguardo. Nel tentativo di rendere meno intense tali -già lunghe- sessioni il team ha pensato di legare l'ottenimento di punti extra ai power up andati a segno, offrendo così due diversi "introiti" e rendendo più dinamiche e veloci le sfide. Si prosegue più o meno sulla falsariga con Pole Position. In questo caso, però, i punti verranno automaticamente accumulati rimanendo nelle prime quattro posizioni. A seconda del prestigio del piazzamento accumuleremo score più o meno velocemente.
    Ancora una volta la squadra capace di raggiungere la quota prefissata in partenza si aggiudicherà la facoltà di tagliare il traguardo. Proseguendo troviamo Slalom, una particolare tipologia d'evento in grado di mettere alla prova i riflessi del giocatore. Ad intervalli regolari, lungo i tracciati, saranno disposte tre porte colorate perfettamente allineate. Passandovi attraverso otteremo dei punti, che verranno moltiplicati se riusciremo ad attraversare sempre lo stesso colore - prima che il bonus moltiplicatore scada chiaramente. Si tratta di unire velocità a rapida osservazione, poiché il tempo a disposizione sarà sempre contatissimo e l'ordine dei colori randomicamente generato, quindi potenzialmente differente ad ogni giro. E si arriva dunque spediti verso la conclusione di questa seconda parte dell'offerta ludica, con la classicissima Esibizione. Si tratta di una race type semplice ed immediata, dove a contare sarà ancora una volta il punteggio, accumulato questa volta da qualsiasi azione ben eseguita in pista. Mantenimento della scia e sorpasso, massimo sfruttamento del KERS, power up a segno: ogni azione garantirà un certo quantitativo di punti per la squadra.
    Otto differenti tipologie d'evento per un'offerta ludica di discreto valore, soprattutto se ne consideriamo l’iscrizione all’interno della Carriera. Prima di proseguire bisogna sottolineare un altro punto di forza di F1 Race Stars. Le tipologie d'evento, che spaziano come abbiamo visto tra il classicismo e la novità, vengono impreziosite da un certo quantitativo d'opzioni per rendere più interessante ogni gara (disponibili solo in Partita Veloce o Multiplayer). Potremo ad esempio decidere la frequenza di una certa tipologia di power up, il numero di giri e la quantità di punti necessaria per le gare a squadre; o ancora una serie di divertenti handicap come i comandi invertiti per il primo in classifica o il Monsone, che scatenerà il Diluvio Universale sul tracciato. Non mancherà infine, anche se più accessoria, la modalità Multigiocatore. Qui la competizione si farà serrata, con ben dodici giocatori umani in grado di prender parte ai suddetti eventi con le variabili già descritte. Spunti particolari, in questo caso, non ce ne saranno e, a dire il vero, quella multiplayer sembra più che altro una necessità dettata dai tempi che una vera e propria aggiunta di qualità.

    Non molte peculiarità

    Riguardo al gameplay nella produzione Codemasters sono palesi gli influssi dei più famosi combat racing come Mario Kart o Crash Team Racing. In F1 Race Stars si ripresentano caratteristiche tipiche di queste produzioni come la partenza perfetta (accelerando esattamente all'accensione del verde) o i rimbalzi scaturiti dallo scontro tra i veicoli. Il titolo, tuttavia, ha a modo suo una personalità tutta particolare. Da una parte mostrando aspetti non del tutto funzionali come l'assenza della classica derapata, dall'altra inserendo nuovi elementi (per il genere) come il danneggiamento delle vetture. Violenti scontri con gli elementi in movimento presenti negli scenari o ripetuti attacchi da parte dei piloti avversari porteranno la monoposto in miniatura a guastarsi, a tre livelli differenti. Inizialmente si romperanno alettoni anteriori e posteriori, compromettendo la stabilità nelle curve; in secondo luogo saranno motore e trasmissione a salutarci, riducendo notevolmente la velocità del veicolo; infine potremo dire addio al veicolo, costretti ad aspettare il canonico respawn. La presenza dei danni, oltre al disagio in se, inserisce alcuni altri elementi alle gare. La sosta ai box, ad esempio: un semplice passaggio attraverso una corsia leggermente più lenta rispetto alla pista, nella quale l'attraversamento di una particolare barriera colorata metterà in funzione l'auto-repair della vettura.
    Ma anche la safety car (in caso disintegrassimo il veicolo). In questo secondo caso la corsa verrà rallentata, per quanto la possibilità di sorpassare rimarrà valida.

    "Il lavoro in termini di level design è tanto bello a livello strutturale e funzionale quanto grafico ed artistico. Sorprendente è infatti la pulizia visiva di F1 Race Stars che, pur col suo fare "fumettoso", nulla ha da invidiare alle prodezze tecniche di questa generazione"

    Una serie di variabili abbastanza interessanti e capaci di mettere sulla produzione quel pepe che la mancanza delle sbandate controllate aveva tolto. Caratteristica principe di Mario Kart e fondamentale anche in CTR, la derapata ha senza ombra di dubbio la capacità di rendere più divertenti produzioni di questo tipo, nonché di inserire, in qualche caso, interessanti sviluppi in termini di gameplay (l'uscita dalle curve in turbo di Mario Kart o la possibilità di "saltellare" per schivare i colpi in Crash, ad esempio). In F1 Race Stars, in un certo senso, si sente la mancanza di tutto questo; si entra in contatto con una produzione a cui, in sostanza, sembra mancare un ultimo guizzo per esaltare davvero il giocatore.
    La stessa impressione la si ottiene osservando i power-up disponibili, che presentano elementi sin troppo simili rispetto alle già citate produzioni, inserendo ben poco di nuovo. Troviamo infatti le sfere, gialle o rosse a seconda della capacità o meno di seguire l'avversario; l'immancabile turbo e la possibilità di lasciare dietro di se una bolla blu o dei palloncini colorati: nel primo caso rallenteremo l'avversario, nel secondo caso gli riempiremo "solamente" tre quarti della visuale con coriandoli e coriandolini vari. Si affiancano un’onda d’urto difensiva (capace di sbalzare gli avversari vicini e contrastare gli attacchi in arrivo), la facoltà di trasformarsi per breve tempo in missile ed ignorare così ogni ostacolo e la possibilità di mutare le condizioni climatiche. Quest'ultima, vera e propria novità di F1 Race Stars rispetto ai congeneri, si mostra particolarmente azzeccata ed interessante. Saremo in grado di far scendere un vero e proprio acquazzone sul circuito o, nella versione ridotta del power-up, su un singolo avversario. Si verranno a creare così pozze in grado di rallentare gli avversari e, più in generale, il grip del terreno cambierà radicalmente. Una tipologia d'attacco in pieno "stile F1" - uno stile che avrebbe dovuto essere maggiormente esplorato a nostro avviso, rendendo così unica la produzione. Aggiunge qualcosa di peculiare la gestione del KERS, delegata a meccaniche arcade piuttosto funzionali. Poste sull'asfalto, solitamente in concomitanza di varianti paricolarmente impegnative, una serie di strisce lognitudinali azzurre. Passandoci sopra e premendo fino a tre volte con un certo tempismo l'acceleratore caricheremo la batteria, garantendoci una notevole spinta in uscita. Non mancheranno, in questo senso, anche le più classiche freccie rosse sull’asfalto, a darci sempre una spinta extra in stile Wipeout.

    A risollevare alla grande un titolo a rischio monotonia ci pensa il track design, semplicemente sublime. Le location spaziano tra molte delle reali tappe del campionato FIA (Monaco, Brasile, Italia, Stati Uniti...). Ogni tracciato presenta una componente realistica, ripresa fedelmente dal reale layout del percorso, unita ad una fantasiosa, realizzata sfruttando elementi tipici delle culture dei paesi ospitanti. Riguardo all'Italia, ad esempio, troviamo parte delle rovine romane, un pizzico di costiera amalfitana e qualche canale veneziano ad ornare il circuito di Imola. Se passiamo agli Stati Uniti possiamo osservare gli allevamenti bovini, le gigantesche macchine impiegate in agricoltura ed edilizia, i fast food e molto altro ancora. I tracciati, tra una scorciatoia e l'altra, mostreranno una caratterizzazione perfetta ed una vastità forse mai vista in un combat racing. Per completare un solo giro potranno volerci anche tre o quattro minuti, tempo durante il quale, osservando chicche continuamente diverse, la noia non ci assalirà nemmeno per sbaglio.

    Quando il Cell Shading “spacca”

    Il lavoro in termini di level design è tanto bello a livello strutturale e funzionale quanto grafico ed artistico. Sorprendente è infatti la pulizia visiva di F1 Race Stars che, pur col suo fare "fumettoso", nulla ha da invidiare alle prodezze tecniche di questa generazione. Moltissimi particolari a bordo pista, veicoli e piloti carichi di personalità ed una montagna di effetti ed elementi in movimento caratterizzano una produzione visivamente spumeggiante. Non vogliamo dimenticare poi, sempre in termine di caratterizzazione, l'ottima realizzazione delle caricature dei piloti di F1 (non dimentichiamo infatti che in F1 Race Stars è tutto "super deformed"). Aldilà di una modellazione poligonale convincente e della perfetta tratteggiatura somatica, ogni campione sarà accompagnato da una serie di battute predefinite (e spesso divertenti) pronunciate nella sua lingua madre. Una scelta veramente azzeccata, soprattutto nel caratterizzare alcuni tratti peculiari della personalità di alcuni piloti. A livello di varietà visiva e caratterizzazione, dunque, la produzione Codemasters ha davvero poco da invidiare ai massimi canoni di questa generazione, e pur mostrando uno stile fumettoso e dunque non ricco di effetti spaccamascella o iper-realistici riesce a difendersi in maniera oltremodo onesta.

    F1 Race Stars F1 Race StarsVersione Analizzata Xbox 360F1 Race Stars è un buonissimo esordio in ambito completamente arcade per Codemasters, che dimostra di saperci fare nel mondo racing in generale. Una modalità carriera con qualche nube e la sentita necessità di una spinta ancor più personale a livello di gameplay sono gli unici aspetti a tarpare le ali ad una produzione altrimenti in grado di spiccare il volo. Peccato. Il titolo rimane comunque ben al di sopra della mediocrità, regalando diverse ore di divertimento a grandi e piccini e qualche chicca che ai combat racing moderni ancora mancava. Codemasters dimostra inoltre di non essersi risparmiata, integrando un level design ricercato e dalle precise funzionalità senza lesinare sul comparto tecnico, di ottima fattura. Un titolo sviluppato però con troppa fretta, che avrebbe potuto colpire ancor più i videogiocatori se avesse saputo offrire maggiori ricompense nella Carriera (ad esempio) o una varietà meno “scopiazzata” di power up. Consigliato in ogni caso a tutti coloro che desiderino una parentesi disimpegnata e colorata dai classici giochi di guida.

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