FIFA 14 Provato: il miglior FIFA di sempre?

Il miglior FIFA di sempre

FIFA 14 Provato: il miglior FIFA di sempre?
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • iPad
  • PSVita
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Diciamolo subito: l'avversario di Fifa 14 non è Pes 2014. E' lo scotto da pagare quando piazzi più di 13 milioni di copie, e diventi lo sportivo più importante del mondo. Funziona così. EA Sports gioca tutta un'altra partita, che tiene sì conto dei potenziali miglioramenti della concorrenza, ma che internamente deve far fronte ad una guerra fratricida piuttosto sanguinosa. Da una parte Fifa 13: sugli scaffali da un botto e passa di mesi, lusinghiero nei suoi deprezzamenti, adocchiato soprattutto da chi vuole avvicinarsi al calcistico per eccellenza col minimo sforzo. Impilati sulla stessa barricata, ma per motivi differenti, ci sono anche gli aficionados del "partito preso". Gli ostruzionisti preconfezionati. Quelli che si aspettano un semplice capitolo transitorio, un traghettatore spicciolo tra una gen e l'altra, dimentichi dell'evoluzione esponenziale di un franchise che, su questa generazione, è partito da Fifa 07 per arrivare a Fifa 13; quelli che si impegnano, e pure tanto, ma non capiscono le differenze fra un capitolo e l'altro. Quelli per cui il catenaccio mentale è essenziale a prescindere. Per tutti, e a maggior ragione per chi fa di Fifa una filosofia di vita, il nostro consiglio è di testare con mano l'episodio targato 14 appena possibile. Sì, quello current gen. Senza se, senza ma: provatelo. Basta una partita e la paura passa. C'è la Gamescom. C'è il Gamestop Expo. Ci sono i community day. Diventare amico di un esponente di EA non sarà poi così difficile, no? Il perché è presto detto: Fifa 14 è diverso. Si gioca in maniera diversa. E regala sensazioni del tutto nuove. Si potrebbe chiudere qui qualsiasi tipo di analisi. Al di là delle prelibatezze del motore Ignite, e degli avamposti next gen opportunamente imbastiti da EA, Fifa 14 spacca soprattutto su Xbox 360 e PS3. Perché chiude alla grande un cerchio progettuale durato anni; poiché più di così, su queste console, non si potrà fare.
    Scopriamo, una volta di più, perché Fifa 14 è il miglior Fifa di sempre.

    Anno nuovo Fifa nuovo

    Dopo la panoramica primaverile ed il primo hands on di Maggio, quello toccato la scorsa settimana negli uffici milanesi è un bel guizzo in avanti. Il vantaggio reale, autentico, di fare questo lavoro è la possibilità di apprezzare i vari step dello sviluppo mese dopo mese, con build che vengono modificate percettibilmente anche e soprattutto sulla base dei feedback ricevuti. La vera grande rivoluzione (pianificata negli anni, sia chiaro) è l'introduzione di Precision Movement e della nuova biomeccanica dei giocatori. Bene. Quindi? Nulla, se non una robetta che scardina il passato, recente, di Fifa 13, piazzandolo fuori rosa senza possibilità di rientrare nel giro che conta. Basta vedere come si muovono i giocatori sul campo, l'inerzia che ne regola i cambi di direzione, gli appoggi realistici ora su un piede, ora sull'altro. Gli ammortamenti rispetto alla demo precedente sono evidenti soprattutto alla voce reattività. Fin troppo pronunciato un paio di mesi fa, il peso specifico dei calciatori digitale ora appare semplicemente perfetto. E, sia chiaro, la scelta dell'aggettivo non è casuale. I cambi di passo, gli allunghi e poi gli scatti che abbisognano della giusta quantità di tempo, e di spazio, per arrestarsi del tutto; la possibilità di effettuare un dribbling, durante una sgaloppata come si deve, e cambiare repentinamente direzione senza perdere del tutto il passo o la spinta acquisita; le nuove microanimazioni di preparazione al tiro, o gli aggiustamenti della postura per la ricezione della sfera, o per il recupero della posizione.

    "Pad alla mano, Fifa 14 è devastante. Serve altro? Il cambio di passo rispetto all'edizione dello scorso anno è cristallino e ci convince di più ad ogni nuova build"

    L'abbiamo già scritto, ma è bene ripeterlo: giocare a Fifa 14 pensando a Fifa 13 è l'apripista perfetto per una sana dose di mazzate sui denti. La base è naturalmente quella, ma movimenti, ritmi e fisicità impongono una dinamica totalmente stravolta, che privilegia in primis la manovra ragionata, minuziosa e ricca di trame, anche per chi gioca col pilota Full Auto inserito.
    Il vero catalizzatore dell'economia di gioco è il centrocampo: alla lunga semplicemente inesistente in Fifa 13, costantemente superato, bypassato da lanci lunghi o filtranti alti capaci di innescare contropiedi funambolici, ancora e ancora; in Fifa 14 il cerchione bianco sale semplicemente in cattedra. La coordinazione media dei reparti, unita alla capacità di calcolo dei singoli giocatori, ora spalmata su più cicli e non più su un unico frame di azione, consente una predizione superiore di quanto sta per accadere, con tutti gli accorgimenti del caso. In buona sostanza movimenti basilari atti a serrare i ranghi, ad accorciare secondo necessità, o a fornire un appoggio per scaricare una palla scomoda, sono la norma. Scavalcare il centrocampo diventa quindi una opportunità, o schema che può o non può svilupparsi a seconda del canovaccio seguito dalla manovra in un dato momento, non la via principale di avvicinamento alla porta avversaria. Un cambiamento epocale rispetto ai Fifa che furono, che automaticamente porta in dote un ritmo di gioco più compassato, più ragionato e geometrico, sebbene la velocità di gioco sia sostanzialmente la stessa. Un bilanciamento apprezzabile fin da subito che trasforma la costruzione del gioco in un bellissimo inno digitale al calcio reale. Alfieri di questo cambiamento le nuove routine fisiche che regolano la protezione della sfera. Attivabile giochicchiando con LT, anche in fase di dribbling, e ogni volta diversa a seconda della postura e dei movimenti del proprio giocatore, smuove di parecchio le carte in tavola, soprattutto quando assimilata a dovere. Perché permette di far rifiatare la squadra, facendola salire; perché ne sposta il baricentro, dettando un possibile varco per un'incursione repentina; perché sbilancia, se usata con oculatezza, i tempi degli avversari più pressanti o delle squadre a trazione sventatamente anteriore. Una protezione che si bea delle caratteristiche fisiche dei calciatori, dalla stazza alla forza, espresse con i movimenti coordinati di torso, schiena e braccia, ma anche delle capacità di palleggio e controllo, con tocchi repentini per eludere gli interventi dell'avversario o carezze operate con la suola per mandarlo fuori giri, e magari saltarlo con una rapida giravolta al momento giusto. Il salto concettuale è da dentro o fuori, rendendo Fifa 14, per chi vorrà sforzarsi di fare propria la "nuova" feature, un gioco diametralmente diverso, più sfaccettato e aperto rispetto all'ottimo ma monocorde Fifa 13.

    Sempre sul lato i progressi dell'impact engine su contrasti ed interventi sono sicuramente apprezzabili, con possibilità di anticipo più incisive, collisioni meglio rifinite e dagli esiti sempre più indeterminabili. Più coraggio, invece, ci saremmo aspettati sul first touch control, ancora un po' troppo preciso, probabilmente per non svicolare sul terreno sdruccioloso della simulazione dura e pura, mentre buone nuove per ciò che concerne l'applicazione della stessa feature al dribbling: la palla, sempre più slegata dal calciatore, subisce e si comporta a seconda dei tocchi ricevuti, spesso sgusciando fuori dalla nostra portata se oggetto di spostamenti maldestri o troppo repentini o durante scatti colossali, magari spalla a spalla con un terzino incattivito.
    Il bel vedere continua grazie alla spinta dell'intelligenza artificiale (completa solo al 50% durante la prova precedente): come ricordato poc'anzi, la capacità di lettura dell'azione dei compagni va oltre il singolo momento. Una bella iniezione di fosforo che trasforma, di netto, i propri compagni in giocatori più che in automi da insultare. La capacità di dettare il passaggio, di incunearsi delle punte, di salire per dare supporto arretrato dei centrocampisti, ma più generalmente di aiutare e staccarsi dei membri del proprio team regala un respiro maggiore alla manovra, rendendola semplicemente soddisfacente da sviluppare. Il supporto avviene, con cognizione, in tutte le zone del campo, per un concetto di coralità che finalmente amplia lo spettro delle prospettive di gioco, similarmente a quanto accade sui campi di gioco reali.

    "EA Sports ha avuto il coraggio di portare a compimento un progetto che avrebbe potuto tranquillamente vivacchiare sulla scorta dei successi del passato, trotterellando senza fatica verso una nuova generazione marcata Ignite"

    Vedere la CPU che si smarca per creare superiorità numerica, per portare via l'uomo, che si attiva su più giocatori durante i corner, o per aprire un varco laddove, sulle prime, sembra non ci sia nulla di nulla, sorprendendo anche il videogiocatore stesso, non può che stampare sorrisi a trentadue denti sulla bocca di chi ama il calcio digitale.
    Fifa 14 mette la freccia anche sul lato conclusioni, in questa build implementate a dovere: Pure Shots include, in primis, una varietà di tiri che si accordano alla perfezione con ciò che accade sullo schermo: un exploit di timing, postura, corsa e precisione che può di volta in volta esplodere in colpi del tutto diversi e splendidamente efficaci. Tiri di esterno (vero collo esterno) ad uscire; vellutate ad effetto davvero bastarde; stilettate di collo pieno a mezza altezza; e poi colpi spioventi, rasoiate che toccano il terreno solo nella parte finale della traiettoria. Un autentico spettacolo, per ora nemmeno lontanamente scalfito dalla concorrenza, corroborato da animazioni ad hoc che non lasciano campo a imprecisioni di sorta. Fascia sinistra, rientriamo con Pastore. Ibra s'inventa un bellissimo movimento, fintando di scattare al centro dell'area, per poi fermarsi poco fuori, sul vertice destro. La difesa ci casca e comincia a ballare. Il cross liftato dell'argentino arriva a destinazione. Un solo rimbalzo, con lo svedese fermo, pronto a caricare. L'impatto è perfetto, un collo esterno di destro ad uscire, a mezza altezza, che gira e gira finché non si stampa sul palo interno di un Buffon in volo ma con la faccia di chi sa dove finirà quella maledetta palla. Boato della folla.
    Da rivedere, invece, le routine che gestiscono gli arbitri, piuttosto scolastiche nel sanzionare possibili danni procurati, nella gestione dei vantaggi e dei cartellini. Nulla di scandaloso, sia chiaro, ma è lecito aspettarsi un passo in avanti da qui all'uscita.
    Esteticamente Fifa 14 sfrutta la current gen (in questo caso Xbox 360) in maniera egregia. Modelli poligonali rifiniti, ma non stravolti, fanno il paio con una maggiore pulizia di fondo. Impossibile invece, su questa build, capire come l'atmosfera ed il lavoro sugli stadi operato su next gen sia stato declinato sulle console attuali. A sbalordire però sono le nuove implementazioni fisiche, su collisioni e protezione, le animazioni e l'intelligenza artificiale, che consegnano un gioco radicalmente differente e tecnicamente al top di questa generazione.

    FIFA 14 Pad alla mano, Fifa 14 è devastante. Serve altro? Il cambio di passo rispetto all’edizione dello scorso anno è cristallino e ci convince di più ad ogni nuova build. EA Sports ha avuto il coraggio di portare a compimento un progetto che avrebbe potuto tranquillamente vivacchiare sulla scorta dei successi del passato, trotterellando senza fatica verso una nuova generazione marcata Ignite. Invece, quello che abbiamo di fronte è un mastodonte del gameplay, che stravolge le dinamiche classiche garantendo finalmente un senso alla Battle for Possession, dando nuova forma e sostanza al centrocampo e alle geometrie di gioco, alimentate via via da una intelligenza artificiale partecipe ed intraprendente. Da un certo punto di vista, questo è il vero Fifa next gen. Senza orpelli cosmetici, puro gameplay. Un bel risultato per un capitolo, sulla carta, meramente transitorio. L’appuntamento con la nuova demo di Fifa è per la prossima Gamescom.

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