Recensione Forza Horizon

Da Turn 10 e Playground Games l'ibrido che tutti aspettavamo

Forza Horizon
Recensione: Xbox 360
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  • Xbox 360
  • Accolto sin dal principio con una certa -non del tutto fondata- sfiducia, Forza Horizon è pronto a sbarcare sugli scaffali nostrani questo 26 Ottobre. La produzione Playground Games in collaborazione con Turn 10 tenta un approccio diverso rispetto al Forza più classico, ibridando arcade e simulazione in quello che Microsoft si augura un esperimento di successo. Alla luce di un'esaustiva due giorni di prove, pad e volante alla mano, possiamo in effetti confermare che quella di Horizon è una delle poche combinazioni riuscite tra i due "storici" tronconi del gaming automobilistico. Il titolo unisce con sorprendente efficacia l'ambientazione Open World e la grande varietà di sfide tipiche degli arcade di questo genere, con la genuina passione automobilistica dei ragazzi di Turn 10. Il loro "zampino" si vede chiaramente nella riproduzione delle vetture, nell'implementazione di un modello di guida più credibile di quanto non si potesse immaginare ed in generale nell'attenzione meticolosa per ogni dettaglio. Ma il vero punto di forza di Horizon è il suo feeling, che convince e diverte senza mai stancare i piloti più esperti come i guidatori della domenica, unendo con innata leggerezza due mondi sempre in contrasto tra loro. In questo senso si si tratta di una vera e propria rivoluzione.

    Horizon Festival

    Forza Horizon, prima di tutto, abbandona la strutturazione classica del racing Turn 10 (almeno in apparenza) per una più sobria divisione tra Single Player e Multiplayer, presentata in un menù principale dove già possiamo osservare qualche scorcio della meravigliosa ambientazione. L'esperienza in singolo prevede la partecipazione all'Horizon Festival, una lunga manifestazione durante la quale ben duecentocinquanta piloti andranno a sfidarsi per ottenere gloria, fama, denaro, auto e popolarità. Il titolo, mostrando tutto il suo carattere dinamico e spavaldo, ci mette immediatamente a bordo di una Viper SRT in una sfida quasi improbabile con Darius Flynt, il campione in carica, il numero uno nel ranking di Horizon. Un assaggio succulento ed invitante che ci mette subito nell'ottica iper-competitiva della produzione Playground Games e mantiene vivo il nostro interesse anche a fronte della prima vera vettura che guideremo, una meno pomposa Volkswagen Corrado VR6. Il nostro alter-ego (un pilota in erba) partirà dal parcheggio di un locale fuori città per giungere la Direzione Corse di Horizon, richiamato da un'appello radio di Alice Hutt, l'amministratrice delegata del festival. Solo i primi dieci potranno ottenere il Braccialetto Verde ed entrare nelle batterie di Horizon: la prima di tante sfide in grado di mettere alla prova la nostra abilità di pilota. Giunti al traguardo un intero mondo ci si aprirà di fronte: il Colorado, un intero stato da percorrere liberamente dalle Red Cliff Mountains fino a Gladstone giù a valle, passando per le meravigliose Kettle Hills, dove il panorama viene spezzato dalle torri eoliche e dai getti delle pompe d'irrigazione. Un racing completamente free roaming, dunque, che unisce la ricerca della scorciatoie alla Need For Speed (grazie alle oltre 200 strade percorribili), alla voglia di pura e semplice competizione tipica di Forza Motorsport. Per quanto il vagabondare sia completamente libero, infatti, la progressione sarà scandita da una serie di eventi, man mano più impegnativi. Le gare verranno suddivise in eventi legati al Festival, Esibizioni, Testa a Testa e Gare Clandestine.

    Procedendo con ordine e partendo dall'Horizon Festival (la manifestazione ufficiale) troviamo tipologie a grandi linee simili a quanto visto in Forza Motorsport 4, con sfide monomarca e competizioni aperte a vetture di una certa classe (le solite F, E, D, C, B, A, S, R2, R1) o qualità (monovolume, compatte, d'epoca, turbo..). La notevole varietà sarà garantita in questo caso dalla differenziazione del fondo stradale -ora asfaltato ora sterrato- e dalla differente caratterizzazione degli eventi stessi, sviluppati a volte lungo circuiti chiusi altre lungo un percorso "aperto" scandito da vari checkpoint predefiniti e con tanto di traffico a mettere i bastoni tra le ruote. Ma oltre al traffico (non sempre incisivo, a dire il vero) la vera novità di Horizon (almeno in questo senso) è però la presenza di altri piloti da battere: non manichini senz'anima ma corridori ben caratterizzati, sia dal punto di vista caratteriale che attitudinale alla guida. Ciascun troncone della manifestazione ci metterà contro, tra i vari sconosciuti, un pilota "famoso" da battere: c'imbatteremo in Ramona Cravache, specialista del fuori strada, o in Ali Howard, spericolato divoratore d'asfalto. Ognuno di questi "boss" mostrerà una tipologia diversa d'approccio alla gara: chi più determinato e duro a suon di sportellate, chi alla ricerca della traiettoria perfetta o delle migliori scorciatoie. Il modus operandi di ciascuno culminerà nel Testa a Testa, la gara che scandirà il passaggio tra le varie fasi e ci permetterà di vincere il veicolo avversario. Starà a noi variare l'approccio a seconda della situazione e tentare di battere sempre e comunque tutti gli avversari in gara per ottenere il massimo dei bonus. Proprio i punti ed i crediti ottenuti primeggiando faranno da spina dorsale alla produzione, consentendoci di ottenere braccialetti più "pregiati" ed accedere alle varie fasi del Festival; nonché acquistare vetture sempre più performanti o elaborare le proprie. Un aspetto -quello "economico"- sul quale torneremo più tardi, aggiungendo per il momento che al "Via" di qualsiasi gara (palcoscenici sparsi in tutto il Colorado) avremo la facoltà di accedere sia al Garage che all'Autosalone, ottenendo così l'opportunità di scegliere (e addirittura potenziare in maniera rapida) la vettura più consona. Denaro e Punteggio non sono però le uniche discriminanti nel mondo di Horizon, che fa della spettacolarità oltre che dell'accessibilità il suo mantra. Qualsiasi manovra eseguita alla guida ci farà guadagnare Fama, espressa sottoforma di punti ad incrementare uno speciale indicatore a scomparsa. Derapare, sorpassare, rimanere in scia, sfiorare gli avversari e le auto "civili", mantenere un'elevata velocità di picco saranno tutte manovre in grado di metterci in luce al pubblico, agli organizzatori ed agli Sponsor. Scaleremo così le posizioni nella speciale graduatoria dei piloti più conosciuti, all'interno della quale partiremo come ultimi. Una serie di sfide, inoltre, ci permetterà di guadagnare qualche credito extra per il completamento di una certa distanza in derapata o il sorpasso di un certo numero di veicoli dopo averne preso la scia.

    Siccome in Forza Horizon nulla è palliativo o fine a se stesso, anche la Fama darà i suoi concreti frutti, espressi in questo caso in nuovi eventi da sbloccare. Si tratta delle esibizioni di cui la demo ha dato un lauto antipasto. In questi casi la vettura verrà messa a disposizone dello sponsor di turno, che ci chiamerà ad interpretare gare particolarmente entusiasmanti sfidando biplani, elicotteri e persino mongolfiere. Un'opportunità non solo per divertirsi guidando sempre nuove auto, ma anche per guadagnarne il possesso qualora tagliassimo il traguardo per primi. Popolarità e grado all'interno del Festival smuoveranno parecchio le acuque in Colorado, garantendoci ad un certo punto l'accesso persino alle Gare Clandestine. Si tratta di una serie di sfide rigorosamente su invito, dove sfrutteremo al massimo le caratteristiche della produzione Playground Games. Niente percorsi prestabiliti, nessuna regola.

    "Nonostante la lunghissima serie di eventi ed extra, iscritti in una mappa sempre più fitta, in Forza Horizon non ci sarà mai il rischio di perdersi o girare a vuoto"

    Di fronte a noi una serie di radi checkpoint da superare e l'intera ambientazione per decidere come farlo per arrivare a destinazione vincitori. In palio, in questo caso, ci saranno solo i crediti ma in gioco il fascino di una serie di gare giocate soprattutto in notturna o all'alba, con punti di controllo studiati appositamente per farci passare dall'asfalto al terriccio e viceversa, senza soluzione di continuità. Panorami mozzafiato ed una quantità di traffico leggermente maggiore del solito caratterizzeranno queste competizioni, tra le più adrenaliniche ed entusiasmanti di Horizon.
    Non tutto s'esaurisce però alle gare, dato che trattiamo pur sempre di un titolo free roaming. Il libero gironzolare per lo stato del Colorado regalerà non solo soddisfazioni visive e, a richiesta, tanto relax. Piazzati ai bordi delle strade troveremo cento cartelli "UPGRADE" che -sfasciati- ci daranno diritto all'1% ciascuno di sconto all'officina di Dek (per un totale del 100% - ovvero potenziamenti gratuiti). Nascoste in altrettanti capanni abbandonati, nove eccezionali vetture d'antan aspetteranno solo di essere ritrovate. Ad intervalli più o meno regolari ascolteremo la segnalazione di un Gioiello Dimenticato via radio, ottenendone un posizionamento approssimativo (un'area circolare) sulla mappa. Basterà impostare il fido navigatore satellitare per la zona limitrofa ed iniziare un'accurata ispezione dei dintorni, soprattutto quelli meno trafficati. Trovato il pezzo d'antiquariato assisteremo ad una breve cut-scene di presentazione del buon Dek, che decanterà le qualità della vettura promettendoci un veloce ed impeccabile restauro. Tra le auto in questione, a testimoniare la passione instillata ancora una volta da Turn 10, troviamo vecchie glorie come la Mercedes Benz 300SL Coupé o l'Aston Martin DB5 guidata da James Bond (l'unico e solo interpretato da Sean Connery). La componente collaterale, se così si può definire, chiude i battenti con le Sfide Veloci e con qualche chicca ripresa direttamente da Need For Speed. Nell'enorme reticolo di strade e stradine che compongono la digitalizzazione del Colorado verremo in contatto con moltissimi altri piloti, intenti come noi a vagabondare o testare i limiti della propria autovettura. Basterà accodarsi e premere il tasto dedicato per lanciare la sfida, generando un percorso a checkpoint randomico a partire dalla posizione in cui ci troveremo. Un'alternativa interessante per guadagnare altra Fama e Crediti, a seconda delle capacità dell'auto sfidata in confronto alla nostra: stracciare una Sprinter Trueno a bordo di una Ferrari F50 non porterà gli stessi guadagni rispetto all'annichilimento di un'Audi R8, tanto per fare un esempio. Presi di peso da Need For Speed, infine, troviamo gli Autovelox, che misureranno la velocità istantena in determinati punti e la velocità media in un settore in altri, garantendoci Punti Fama e l'immediata iscrizione alle leaderboard online.

    Nonostante la lunghissima serie di eventi ed extra già citati, iscritti un una mappa sempre più fitta ed a costante portata di mano (tasto BACK e la richiameremo in un baleno), in Forza Horizon non ci sarà mai il rischio di perdersi o girare a vuoto. Prima di tutto grazie al navigatore satellitare, che ci accompagnerà in qualsiasi punto impostato segnalando ogni svolta tramite una gradevole voce femminile. In secondo luogo per merito degli Horizon Outpost, dei veri e propri "spawning points" sparsi lungo la mappa verso i quali effettuare un fast travel quando troppo pigri per guidare. Naturalmente il viaggio non sarà gratuito, o almeno fino a quando non supereremo le tre prove Stunt PR poste in ciascun luogo, che ricalcheranno -estremizzandole- alcune delle spettacolari sfide "acrobatiche" (effettuare un salto di una certa distanza, ottenere un certo punteggio derapando e sorpassando, mantenere la velocità di punta per un certo intervallo e così via). Infine il centro nevralgico del Festival, dal quale passerà il "ciclo economico" di cui parlavamo qualche decina di righe più su. Organizzato come un HUB su strada questo gigantesco piazzale comprenderà l'Officina di Dek, l'Autosalone, la Carrozzeria, lo spazio dedicato al Marketplace, la Direzione Corse ed il Club Automobilistico. Ogni stop avrà una sua funzione: al Club Automobilistico potremo creare un clan o unirci ad uno esistente, con tutti i benefici che la feature aveva già in Forza Motorsport 4 (garage in comune, scambio d'auto..); la Direzione Corse ci fornirà i bracciali e l'Autosalone la possibilità di acquistare nuove vetture. Una volta comprate le potremo portare in Carrozzeria per la verniciatura e l'applicazione di decalcomanie (grazie al completissimo editor preso di peso da Forza 4) oppure portare all'Officina di Dek, dove acquistare gli stessi potenziamenti disponibili nel simulativo Turn 10. L'unica assenza di rilievo, insomma, sarà caratterizzata dagli assetti modulabili, in questo caso inesistenti. Dovrete accontentarvi di modificare le parti senza la possibilità di modulare la pressione delle gomme, modificare l'altezza delle sospensioni o la deportanza degli alettoni e via discorrendo. Una mancanza plausibile (visto il tipo di esperienza offerta) ed assolutamente di poco conto, considerando che con circa 200 autovetture potenzialmente in garage ed una serie di variabili come quella che vi abbiamo descritto, Forza Horizon offre una delle esperienze di guida più interessanti, divertenti, accessibili e modulabili di questa generazione, senza nulla da invidiare a qualsiasi congenere.

    Social e Competitivo

    Divertimento ed interesse passano anche da un comparto multiplayer forse non sempre all'altezza della concorrenza di tipo arcade o ibrido (ci riferiamo in particolare a Need For Speed). Aldilà della creazione di un Club e della spesa tramite Marketplace, Forza Horizon offre possibilità di compravendita di vetture e design con gli altri utenti (più limitate rispetto a Forza 4), nonché diverse tipologie d'evento. Si parte dalle Gare Veloci, passando da vere e proprie novità come Re, Infetto e Gatto e Topo fino ad arrivare alla facoltà di organizzare sessioni Free Roaming, magari per darsi qualche consiglio reciproco sul posizionamento di cartelli sconto o Gioielli Dimenticati. Se l'ultima e la prima opzione non abbisognano di alcuna spiegazione, il discorso è diverso per le restanti tre. Si parte da Re, una gara a tempo in una sezione chiusa (e piuttosto limitata) della mappa dove uno degli otto giocatori massimi in gara sarà inizialmente eletto Re.

    "Le oltre duecento vetture presenti mostrano, pad o volante alla mano, una guidabilità differente; magari di quel tanto che basta per averne fisicamente la sensazione, ma differente"

    Gli altri dovranno tentare di rubargli il titolo andandogli addosso, in un tutti contro tutti molto divertente. L'invulnerabilità del Re per i primi secondi d'incoronazione e la vittoria a chi avrà mantenuto lo scettro più a lungo saranno in questo caso le regole da rispettare. Strutturazione assai simile qualla di Infetto, dove sarà invece il singolo infetto a dover "contagiare" gli altri, scontrandovisi. Anche in questo caso regole analoghe, con la vittoria assegnata a chi avrà contratto l'infezione per meno tempo. Cambia radicalmente invece Gatto e Topo, dove i giocatori saranno inizialmente divisi in due squadre: rossa e blu. In ogni squadra ci sarà un solo Topo, il quale sarà anche l'unico a poter tagliare il traguardo vincendo la gara. Gli altri -tutti Gatti- dovranno proteggere il Topo alleato e tentare allo stesso tempo di fermare a sportellate quello avversario. Ma siccome i danni meccanici in Forza Horizon non sono implementati, l'unica maniera sarà garantire il sorpasso e il distacco del proprio roditore rispetto a quello avversario. Aggiungiamo a margine che la creazione di ciascuna modalità prevederà filtri riguardo alla classe veicolo, alla visuale, alla tipologia di comandi ed alla quantità di partecipanti; nonché alla location ove esibirsi o al tracciato in cui gareggiare (in caso di competizione canonica).
    Sostanzialmetne derivate dai primi Test Drive e Midnight Club queste game modes appaiono all'occhio del giocatore moderno un pò demodè, lasciando il tempo che trovano pur presentandosi come un divertente diversivo per un pizzico di "cagnara" assieme ad un buon gruppo di amici. Il netcode, per adesso, si è poi rivelato piuttosto solido e l'esperienza, dunque, moderatamente soddisfacente. Ad attirare maggiormente il nostro interesse è stata però la feature sociale simil-Autolog (ma molto meno complessa) imbastita anche da Playground Games con una certa sfacciataggine (nel "prender spunto"). Ad ogni evento concluso nella Carriera ci verrà offerta una sfida verso un membro del Club o della Lista Amici che ha saputo fare di meglio; o, in alternativa, nei confronti del giocatore immediatamtente precedente nella classifica globale. Un'immediatezza ed un'integrazione rispetto alla sfida competitiva online che, nonostante l'evidente "recupero", ci ha lasciati soddisfatti, guarnendo la struttura di Forza Horizon di ulteriori e convincenti elementi di dinamismo.

    Tutto dell’ibrido, niente dell’ibrido

    Le più grandi critiche piovute addosso al titolo Playground Games, ancor prima di potervi mettere le mani sopra, riguardavano il driving system. Al solo sentire l'odore di una produzione Open World di stampo meno intransigente, gli occhi di molti si erano iniettati di sangue, e non vi nascondiamo che persino chi vi scrive aveva storto poco gentilmente il naso. Ricredersi, in ogni caso, non è un reato; anzi, risulta in questo caso una piacevola presa di coscienza. Come abbiamo già detto in apertura Forza Horizon è, a nostro avviso, il miglior compromesso simulazione-arcade realizzato su console. Il perché è presto detto.
    Le oltre duecento vetture presenti mostrano, pad o volante alla mano, una guidabilità differente; magari di quel tanto che basta per averne fisicamente la sensazione, ma differente. La risposta alla pressione sul gas e sul freno di veicoli più o meno potenti vi metterà immediatamente nell'ottica di una doverosa parzializzazione: non rigorosa come in Forza Motorsport 4 (nè tantomeno necessaria per tutti i veicoli) ma presente e determinante nel portare a spasso centinaia di cavalli lungo le assolate strade del Colorado. Le stesse che caratterizzano uno dei cardini del driving system di quest'incarnazione di Forza - la derapata. Se dimentichiamo per un attimo le gare di drifting, mai in un episodio del corsistico Microsoft si era ricorso alla sbandata controllata per ottenere il meglio da una variante, aspetto invece ricorrente in Horizon. Ed è proprio questa, nell'ambito di un sistema di guida più frivolo ed accessibile, la chiave di volta. La presenza di molti chilometri di sterrato in unione ad altrettanti asfaltati ha concesso al dev team la facoltà di rimodulare il driving system senza sminuire o compromettere il nome di Forza. La varietà garantita dalle superfici, in unione ad un modello fisico più permissivo nelle questioni inerenti la trazione, ha permesso l'avvento di un compromesso ideale tra sfida e divertimento. In Forza Horizon dovremo sì prestare attenzione nell'ammaestrare i cavalli del bolide al nostro comando, ma potremo al contempo sbizzarrirci percorrendo le maestose e trafficate highway a tutta velocità, o costeggiare il pendio di una masscciata rocciosa preoccupandoci solamente del panorama. Anche a fronte di un'esperienza piuttosto spensierata, dunque, la sensazione di guidare l'auto acqusitata è fortissima. Vuoi per l'attenzione riposta nella ripartizione dei carichi, vuoi per il credibile bilanciamento del baricentro (e differente comportamento) tra auto a trazione posteriore, anteriore ed integrale ma guidare in Horizon offrirà sensazioni appaganti quanto guidare in Forza 4 o in Gran Turismo 5. Diverse, è innegabile, ma altrettanto adrenaliniche e totalizzanti per chi ama il mondo dei motori. L'"emancipazione" della sbandata controllata, se così la possiamo chiamare, ha inciso in maniera unicamente positiva sulla produzione. Non c'è infatti alcuna traccia di effetto perno, e nemmeno di esagerate scampagnate in mezzo all'erba o tra i monti, persino a fronte della minor perdita d'aderenza mettendo fuori due o quattro ruote. Testimonianza ulteriore del raggiungimento di un preciso equilibrio tra spettacolarità e feeling genuino al volante, che potrebbero fare di questa "nuova" branchia di Forza un duraturo successo.

    Ma l'aspetto forse più interessante, rimanendo nell'ottica, riguarda l'amalgamarsi del gamepad a questo "nuovo" driving system. Quasi vi fosse stato cucito sopra a puntino, il sistema di guida regala sensazioni estremamente positive joypad alla mano; anche senza ricorrere ai pur presenti settaggi avanzati, che permettono di modulare zone morte, sensibilità e quanto altro necessario per personalizzare l'esperienza ludica. Senza toccare nulla l'implementazione del pad risulta immediatamtente adatta ai meccanismi meno aspri di Horizon. Le vetture, più controllabili, si lasciano guidare con precisione e senza imbizzarrirsi al primo movimento inconsulto dell'analogico sinistro. Il tam tam di sterzate e controsterzante sullo sterrato è un piacere avendo pieno e comodo accesso al freno e soprattutto al freno a mano, utilizzato prima solo nelle gare di Drift - o quasi. Lo stress di una guida a 300/350 Km/h si affievolisce lasciando spazio alla ben più gustosa adrenalina, che scorre spesso copiosa nelle vene del videogiocatore.

    "Per quanto il volante garantisca una maggiore immedesimazione sensoriale, i risentimenti in termini d'immediatezza e dinamicità sono troppi per consigliarlo ad ora in accoppiata ad Horizon"

    Ma siccome non tutte le ciambelle riscono col buco, il gamepad presenta anche un rovescio della medaglia. Si tratta del fedback della vibrazione, non del tutto convincente sullo sterrato e spesso assente durante le collisioni. Questa piccola mancanza affievolisce in particolare quelle sensazioni donate dalle aspertià del terreno che sono tanto care agli amanti della simulazione e che, con un track design così vario (uno Stato intero), ci saremmo aspettati tra le feature di punta. Per capire se veramente si trattasse di qualcosa di circoscritto al pad abbiamo dunque effettuato una prova al volante, usufruendo di un CSR Elite aggiornato al firmware 750B ed accompagnato da CSR Shifter Set e Clubsport Pedals (V1). Il sistema, molto diverso dal Wireless Racing Wheel di cui si è parlato nel nostro ultimo hands on, ha dato una serie di svolte all'esperienza - qualcuna positiva, altre meno. Le sensazioni garantite dal miglior feedback del volante (e dall'aggiunta del force feedback) hanno aumentato a dismisura l'immersione nell'ambiente di gioco, dandoci davvero la sensazione di passare dall'asfalto allo sterrato e portando il tutto molto meno verso le velleità dell'arcade e molto più verso la "simulazione", pur con tutte le virgolette del caso. La guidabilità (in senso stretto) ne risente in positivo ma, come accennato, vi sono anche dei riscontri negativi. Il primo e più palese è sicuramente legato alla fruibilità del freno a mano, da azionare (almeno con questo volante) premendo il tasto A posto su una delle razze del volante. L'operazione, molto scomoda, inibisce sostanzialmente l'utilizzo della funzione, trasformando Horizon in un surrogato di Forza 4 e snaturandone dunque buona parte del gameplay. Il secondo difetto è legato riguarda probabilmente il software (il gioco) che non implementa un convincente "ritorno" dopo uno schianto, non restituendo spesso nemmeno un'accenno di vibrazione. Infine una problematica liminale, legata alla vasta mole di settings e possibilità del volante Fanatec, nonché all'ultimissimo aggiornamento installato. Ebbene ci vogliono pazienza, dedizione ed una copiosa collezione di santini per far funzionare correttamente gioco e accessorio assieme. Le nostre risorse, in questi termini, non sono bastate, e anche dopo qualche ora di prove alcune autovetture (nemmeno tra le più potenti) continuavano a soffrire di un forte effetto rebound verso il centro o tendevano a "scalciare" un pò troppo in curva. Uno steering lock diversificato o un dialogo momentaneamente problematico tra hardware e software sono le uniche risposte che ci vengono al momento alla mente per questa strana situazione.

    Considerando una prova nella quale abbiamo esplorato anche i classici aiuti offerti dalla serie (ABS, TCS, frenata e sterzo assistito) possiamo dunque dire, almeno per ora, di esserci divertiti complessivamente di più sfruttando il pad. Per quanto il volante garantisca una maggiore immedesimazione sensoriale, infatti, i risentimenti in termini d'immediatezza e dinamicità sono troppi per consigliarlo in accoppiata ad Horizon. Riprendendo per un attimo il discorso degli aiuti alla guida dobbiamo precisare che, a differenza del fratello Motorsport, qui non incidono in maniera molto pesante. Certo, frenata e sterzata assistita consentono di guidare praticamente con sole due dita, ma per il resto si tratta solamente di una maggior o minor attenzione alla tanto odiata/amata parzializzazione. Aggiungiamo a margine l'ancor "buggata" implementazione della sterzata di tipo "Simulazione": come in Forza Motorsport 4 non farà altro che rendere meno stabile il veicolo, incomprensibilmente.
    Chiudiamo con qualche riga sull'intelligenza artificiale, che riprende i comportamenti visti nel capolavoro Turn 10 adeguando alcune driving behavior alle già descritte personalità dei piloti. Troveremo dunque un'ampia varietà d'avversari, decisi a guidare educatamente o a sverniciare gli altri veicoli, a sorpassare appena si presenti l'occasione o a cercare un più calmo contenimento. L'esperienza contro la CPU, nel complesso, si dimostra dunque positiva ed appagante, per quanto non a livello dell'incredibile Shift 2: Unleashed.

    30 fps

    Il motore grafico di Forza Horizon, in ambito automobilistico, è quanto di meglio si possa trovare. I modelli delle autovetture sono caratterizzati da una mole incalcolabile di poligoni e perfettamente curati in ogni minimo dettaglio. Gli interni, forse non spettacolari come gli esterni, mostrano comunque una caratterizzazione di valore, capace di dare il meglio di se in notturna, quando la strumentazione del cruscotto si accende facendo cadere la mascella del giocatore. Bisogna tuttavia ammettere una certa differenza nell'osservare le vetture all'autosalone (o nel garage) e, poi, in pista. Un minimo calo nel dettaglio, in particolare di texture e shader che mostrano spettacolari riflessioni e rifrazioni, è in questo caso fisiologico e, per quanto ad immagine ferma si possa notare a volte anche a occhio nudo, non compromette certo il colpo d'occhio complessivo. Un colpo d'occhio impreziosito peraltro dai fenomenali panorami del Colorado, un'ambientazione caratterizzata in primis da un field of view paurosamente ampio.

    "La passione di Turn 10 si unisce alle idee per una struttura snella, dinamica e funzionali scaturite da Playground Games in un titolo che unisce sfida e competizione alla voglia di correre per scatenare i bolidi presenti sull’asfalto interminabile del Colorado"

    Anche in questo caso i molti effetti particellari, la quantità di dettagli ed una gestione impeccabile delle fonti d'illuminazione hanno richiesto alcuni compromessi. Si va dalla texturizzazione non impeccabile di alcune zone meno visibili al dimezzamento del frame rate rispetto a Forza 4. I 30 frame al secondo, tuttavia, non danneggiano gravemente la produzione, nè in termini d'immersione nèdi fluidità. Certo, i livelli del fratellone sono lontani, ma accorgimenti come un educato effetto blur rendono comunque accettabile, ed anzi molto coinvolgente, un effetto velocità preponderante oltre la soglia critica dei 250 orari. Diverso il discorso per qualche ulteriore calo di frame rate di troppo, che colpisce Horizon soprattutto nelle gare più trafficate e quando sullo schermo si presentano troppi piloti tutti assieme; in questo caso sì il fastidio è più pronunciato, per quanto tali limiti non si possano certo imputare al software ma piuttosto ad un hardware oramai vecchio e superato.
    Il motore fisico, l'abbiamo già detto, svolge egregiamente il suo lavoro, pur riducendo la mole di calcoli rispetto al capostipite Motorsport. Ci vogliamo soffermare, in questo caso, sulle collisioni, esteticamente impeccabili anche in Horizon e veicolate da dinamiche d'impatto per nulla modificate o edulcorate. Per quanto la meccanica delle autovetture non venga danneggiata, il frantumarsi dei vetri e il piegarsi, graffiarsi e deformarsi delle carrozzerie donano un tocco di realismo in più ad una produzione che non vuole comunque prendersi troppo sul serio. A rendere il tutto più "giocoso" ci pensa qualche interessante trovata sul fronte sonoro. Ognuna delle tre stazioni radio disponibili in game sarà infatti caratterizzata (oltre che da generi musicali differenti: rock, indie e elettronica) da un giovane DJ che, oltre a parlare del più e del meno, aggiornerà i piloti sugli accadimenti del Festival. Qualche battuta qua e là aggiungerà del colore al contesto, e lo specifico rivolgersi a noi come pilota emergente, potenziale astro o interessante sconosciuto, intervistando a nostro proposito anche i piloti più blasonati della manifestazione, spingerà ai massimi livelli il coinvolgimento. Il doppiaggio è chiaramente in italiano ed il livello dello stesso molto buono.
 Non possono esser intessute le stesse lodi riguardo alla soundtrack, composta da un mix di brani conosciuti e sconosciuti e mai veramente incisiva. Anzi spesso, per come viene posta a sovrastare tutto il resto, quasi fastidiosa. La possibilità di spegnere e accendere a piacimento la radio ci viene incontro in questo senso, lasciandoci a discrezione soli con le fantastiche campionature dei motori.

    Forza Horizon Forza HorizonVersione Analizzata Xbox 360Forza Horizon è un titolo in grado di stupire ogni appassionato di videiogiochi di guida, siano essi arcade o simulazioni. La passione di Turn 10 si unisce alle idee per una struttura snella, dinamica e funzionali scaturite da Playground Games in un titolo che unisce sfida e competizione alla voglia di correre per scatenare semplicemente i favolosi bolidi presenti sull’asfalto interminabile del Colorado. Un’ambientazione che guarnisce alla perfezione un ibrido in grado di regalare continue soddisfazioni grazie all’ottima mole di eventi in cui gareggiare e di compiti collaterali da portare a termine. Un videogame che farà la gioia dei racers, per la grande quantità e varietà di prove, dei painters e (in parte) dei modders, per la presenza degli editor di vernici e potenziamenti ripresi da Forza ed anche degli amanti del completamento compuslivo, graziati da un’ambientazione enorme tutta da esplorare. Un titolo non certo privo di qualche difettuccio (si veda un multiplayer non sfavillante o un frame rate di tanto in tanto ballerino) ma capace di accontentare e persino entusiasmare tutti. Obiettivo perfettamente centrato per Microsoft, che produce l’ennesimo racing da non lasciarsi assolutamente sfuggire.

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