Recensione Lips

Il karaoke secondo Microsoft

Recensione Lips
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • La volontà di Microsoft, per cavalcare l'onda del successo che ha investito Xbox360, è quella di allargare la propria offerta videoludica affinché non sfiguri nei confronti di quella concorrente. Inutile dire che in molte occasioni tale filosofia non è vista di buon occhio dai fedelissimi delle altre console, che si sentono quasi “plagiati”. L'aggiornamento della DashBoard e l'arrivo della New Xbox Experience ha infervorato ad esempio gli animi dei coscritti Nintendo, che hanno visto negli “avatar” una riproposizione troppo fedele dei Mii della casa di Kyoto. In realtà finalità e soluzioni espressive sembrano essere molto diverse. Accade la stessa cosa anche con gli altri prodotti dedicati ai Casual Gamer. Ci riferiamo a Lips, Scene It, e You're in the Movies, per cui non sempre è facile instaurare un parallelo con i titoli concorrenti (in questo caso rispettivamente Singstar, Buzz! ed i titoli legati all'EyeToy). I prodotti Microsoft sembrano infatti rispondere ad esigenze diverse, ora dedicati ad un'utenza più settoriale, ora esplicitamente pensati per offrire un divertimento più disimpegnato e leggero. E' questo il caso di Lips, che invece di legare le prestazioni canore dei giocatori ad una filosofia marcatamente ludica, pare quasi lasciare in disparte la competitività e l'agonismo canoro, per giocare invece sul coinvolgimento di un gruppo e trasformarsi in una sorta di Karaoke del terzo millennio.

    Molte sono le prerogative del titolo Microsoft che hanno fatto sperare gli appassionati del genere in un prodotto in grado di contrastare lo strapotere di Singstar, un brand ormai molto affermato. Le novità introdotte da Lips vanno dalla presenza dei microfoni Wireless (solidi e di ottima qualità costruttiva), alle numerosi variabili che il software riesce a considerare quando valuta le prestazioni canore. Oltre all'intonazione, infatti, Lips premia il ritmo dell'esecuzione e la capacità di tenere i vibrati quando il pezzo lo richiede. Sfortunatamente, però, quando si decide di cimentarsi nella carriera canora, pubblica o personale, si scopre che il gioco non stimola sufficientemente la corretta esecuzione dei brani. Il coefficiente di difficoltà tarato verso il basso (e non regolabile), i criteri di assegnazione dei punti (non ben precisati), non riescono a trasmettere un vero e proprio grado di sfida. Totalmente inservibile per chi ama il gioco in singolo, Lips appare dunque pensato per animare le serate in compagnia, senza stressare i giocatori con una severità da maestro di musica. Anche le numerose funzioni accessorie sembrano dimostrare quale sia il vero spirito della produzione: Lips fa di tutto per coinvolgere anche chi non canta, che può sfruttare i movimenti del microfono o i pad connessi all'Xbox per arricchire l'esibizione dei compagni di gioco. Scuotendo i microfoni a tempo di musica, oppure utilizzando la pulsantiera frontale, infatti, è possibile accompagnare la voce con tutta una serie di percussioni. Persino queste performance verranno valutate e retribuite con un punteggio, che incrementerà -di volta in volta- il conteggio globale legato alla Gamertag. Laddove i sensori di movimento inseriti nelle periferiche risultano piuttosto fallaci, e non permettono di seguire bene il ritmo a causa di un discreto ritardo, il classico Pad si rivela più fedele, anche se il passatempo del percussionista non desta troppi entusiasmi.
    Analogamente, appena significativi appaiono essere i piccoli “minigame” a cui è possibile dare avvio mentre si canta. Sostituendo ai video ufficiali delle apposite schermate, si possono affrontare delle piccole prove il cui successo è determinato al contempo dalla bontà dell'intonazione e dall'esecuzione di particolari movimenti. Lasciare che due amanti si abbraccino o spegnere un piccolo fuoco rovesciando su di esso bicchieri d'acqua non sono però passatemi con molto rilievo nell'economia della produzione, ed esulano completamente da quelle che dovrebbero essere le sue finalità principali. Lips, a conti, sembra non volersi assumere la responsabilità d'essere un gioco di canto, e fa di tutto per trasformarsi in un “animatore virtuale” che tutto perdona pur di regalare un effimero divertimento.
    Un vero peccato, perchè la selezione dei brani inclusi nella tracklist avrebbe potuto regalare molte soddisfazioni, in virtù della sua composizione piuttosto eterogenea. I 40 brani a disposizione spaziano dalle ultime novità (Rihanna) a classici intramontabili (Queen), passando per i gruppi storici degli anni 90 e della prima decade del nuovo millennio (RadioHead, Duran Duran). L'innesto di qualche italiano nella versione PAL non desta particolari emozioni, anche se la selezione resta di alto livello. Certo, Lips non può competere attualmente con il diretto concorrente, che grazie al Singstore offre una selezione vastissima, che include molti dei titoli proposti da Microsoft e allarga i propri orizzonti musicali fino ad includere le realtà canore di ciascuna nazione. Il prezzo dei download aggiuntivi, inoltre, si avvicina ai due euro (quando non li supera, variando da 160 a 180 Microsoft Points). Un costo del tutto eccessivo, se si considera il prezzo attuale della musica digitale e pure se si guarda all'offerta di Singstar. Poco male, verrebbe da dire, data la possibilità di connettere alla console un Ipod (o il più raro Zune) per passare direttamente in streaming i brani in esso contenuti. In realtà anche questa opzione non è fra quelle di rilievo: l'assenza del video ufficiale, dei testi a schermo, e il sistema di valutazione delle prestazioni che tentenna pericolosamente rendono la possibilità di utilizzare la propria tracklist un'aggiunta di poco conto. A meno che, ovviamente, i giocatori non si accontentino di possedere un software che sostituisce a piè pari il vetusto “Canta Tu”. Si torna dunque alle considerazioni preliminari: Lips fallisce come prodotto ludico, e si presenta invece come un titolo che permette di “vivere la musica” in totale spensieratezza e coinvolgendo, magari, anche gli amici più vergognosi, che si rifiutano categoricamente di cantare. Per animare una serata può essere più che sufficiente, ma non oltre: il rischio per chi vuole divertirsi da solo o misurare le proprie doti canore, è quello che Lips ed i suoi microfoni finiscano ben presto dimenticati.

    Lips LipsVersione Analizzata Xbox 360Ci pare fuori luogo dire che Lips è un'occasione mancata. Il titolo Microsoft segue una sua filosofia, con un rigore davvero esemplare. Ma l'adozione di tale impostazione gli permette di essere un prodotto molto settoriale, poco appetibile per il videogiocatore, adatto a coinvolgere coloro che non sono abituati a rapportarsi con le console ed il loro spirito, in fondo, agonistico. Lo stile accattivante dei menù e la solidità delle periferiche, quelli sì appaiono davvero sprecati: un ottimo lavoro di design che finisce per risultare superfluo, di fronte alle scelte effettuate in termini strutturali. Come dicevamo in apertura, Lips è la nuova frontiera del Karaoke, la sua naturale estensione, ma nulla più. E la politica di distribuzione dei brani aggiuntivi sul Marketplace è davvero poco efficace.

    6.5

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