Recensione Naval Assault: La Marea Assassina

Un pessimo emulo di Battlestation

Recensione Naval Assault: La Marea Assassina
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Si salpa!

    Con l'avvento dell'ultima generazione di console è stato evidente un ulteriore sforzo da parte degli sviluppatori di lanciare generi che in passato erano quasi esclusivamente sviluppati per personal computer: simulazioni di vario genere sempre più approfondite (soprattutto aeree, navali ma anche di guida), titoli gestionali ed rpg ricchi ed articolati le cui uniche deficienze rispetto alle controparti originali sono generalmente assimilabili nel reparto controlli: un sintomo evidente della globalizzazione del mercato videoludico che da anni non rappresenta più una piccola fetta della torta o comunque un passatempo di nicchia.
    Naval Assault: La Marea Assassina (pubblicato da Artech Studios e sviluppato dai ragazzi 505 games) pur essendo un titolo decisamente “budget” e prodotto in esclusiva per Xbox 360, rientra sicuramente in quel gruppo di giochi che un tempo avrebbe solo attratto una platea di appassionati giocatori per Pc, nonostante la natura estremamente semplificata ed arcade del gameplay nascosta da una patina di “seriosità” e profondità.
    L'ultima fatica dei 505 Games ci cala nei panni di un coraggioso capitano della marina ai comandi di potentissimi sottomarini durante la seconda guerra mondiale (il primo a disposizione è uno splendido U.S. Naval), con lo scopo di seminare morte e distruzione nell'Oceano Atlantico e tagliare le gambe alla flotta nazista, anch'essa dotata dei famigerati U-Boat, il terrore di qualunque imbarcazione alleata in quell'oscuro periodo bellico.
    Sebbene i tratti distintivi di una produzione budget siano evidenti persino nei semplificatissimi menù, l'idea di base è ottima e ricca di possibili spunti (ma non originale, dato che è stata già sperimentata in parte nella serie Battlestation); scopriamo insieme quanto e come è stata sviluppata dai già noti e bravi 505 Games.

    Affondati al porto

    Tutto comincia nell'affollatissimo porto di New York: gli alleati, in attesa d rinforzi, cercano di organizzare le proprie forze marittime e pianificano una manovra d'attacco ad ampio respiro, che coprirà praticamente tutto il nord Atlantico; ai comandi del già citato U.S. Naval comincerà l'avventura bellica del protagonista a caccia di navi, sommergibili ed aerei dell'Asse.
    Diciamolo subito e non ci pensiamo più: Naval Assault : La Marea Assassina è un titolo mediocre sotto ogni punto di vista, sviluppato in fretta e furia con un budget di basso profilo e soprattutto noioso, in grado di regalare solo alcuni momenti galvanizzanti ed emozionati soprattutto nelle prime manovre d'attacco andate a segno, per tutto il resto è un titolo che avrebbe sfigurato anche con diversi XBLA dal punto di vista puramente tecnico.
    Ma procediamo con ordine e svisceriamo tutte le caratteristiche che decretano l'insuccesso di questo particolare simulatore bellico.
    Innanzitutto il comparto audio, la nota più stonata (è proprio il caso di dirlo) dell'intero pacchetto: il doppiaggio è tra i più scadenti in assoluto che si siano mai ascoltati in un videogioco, non solo per la qualità delle voci dei doppiatori - in lingua originale - ma soprattutto per le interpretazioni! Patos inesistente nelle situazioni più drammatiche, frasi sconclusionate ed enfatizzate nella calma più totale e piatta della vastità oceanica, orrori di ogni sorta che ricordano il doppiaggio del mitico ed indimenticabile - per fortuna non per il doppiaggio - House of The dead 2. Oltre a ciò va aggiunto un accompagnamento musicale al di sotto della media ed in particolare si segnala che la melodia al piano ripetuta all'infinito è uno dei brani più fastidiosi ed invadenti mai concepiti.
    Nulla da dire invece per quanto concerne gli effetti sonori; svolgono dignitosamente il proprio lavoro ma senza mai esaltare, grazie a campionature non all'altezza di un titolo retail di ultima generazione.
    Dal punto di vista grafico ci si aspettava molto di più e nonostante l'egregia riproduzione dei sottomarini manca tutta l'effettistica dei titoli moderni: una grafica piatta, con textures scialbe ed al limite dello scandaloso per quanto concerne il terreno è paragonabile a quella di titoli poco più che sufficienti della passata generazione.
    La riproduzione dell'acqua è discreta ma quando entra in contatto con qualunque oggetto perde di credibilità; negli effetti e soprattutto nella fisica ricorda i titoli congeneri di una decina di anni fa; addirittura non è presente alcun effetto “bagnato” sugli scafi dei sottomarini che emergono dalle profondità oceaniche.
    Al di là di questi evidenti difetti, un discreto numero di poligoni ed una generale fluidità dell'azione controbilanciano il piatto offerto, che tuttavia rimane sotto la sufficienza anche per la povertà degli effetti particellari e di illuminazione (le esplosioni degli aerei, ad esempio, sono inguardabili).
    Totalmente da rivedere l'intelligenza artificiale, che sarebbe meglio definire “stupidità” artificiale:
    tra chi si suicida (e non si tratta di kamikaze giapponesi) e chi commette manovre imbarazzanti, l'unico modo che hanno trovato gli sviluppatori per farvi fuori è stato creare trappole improbabili dove si è investiti da tonnellate di proiettili e bombe di profondità, dove è praticamente impossibile uscirne vivi, aumentando il fattore frustrazione.
    Generalmente, comunque, il gioco scorre fluido e “piacevole”, con lunghe missioni di perlustrazione e rilevamento evitando di essere intercettati dalle navi nemiche: sebbene tale impostazione alle lunghe possa apparire piuttosto noiosa, è una replica veritiera delle missioni dei veri sottomarini e dunque potrebbe piacere molto ai fans di tali mezzi.
    La possibilità di scegliere 3 gradi di profondità (emergendo è possibile sparare con la mitragliatrice di ponte), di controllare parzialmente la traiettoria dei siluri e di utilizzare diversi modelli di sommergibili - rigorosamente da sbloccare - garantiscono una sufficiente dose di divertimento, nonostante un gameplay molto semplificato ed assimilabile a quello di uno sparatutto dall'anima arcade.
    La modalità multiplayer a 4 giocatori risolleva in parte la monotonia e a volte la frustrazione degli scontri con la cpu, ma il problema più grande giocando online è riuscire a trovare altri tre poveri marinai a caccia di prede nelle vastità oceaniche: ad oggi è difficilissimo riuscire a mandare in porto una sessione multiplayer proprio per la scarsità di contendenti, dunque non è stato possibile valutare a fondo il netcode dell'ultima fatica dei 505 Games.

    Naval Assault: La Marea Assassina Naval Assault: La Marea AssassinaVersione Analizzata Xbox 360Operazione dal basso profilo economico che si è ripercosso anche nell'impegno degli sviluppatori, Naval Assault: La Marea Assassina più che un'occasione persa è un siluro non andato a segno di qualche decina di metri. Pecche sotto ogni punto di vista e divertimento limitato alla gratificazione dei primi bersagli affondati, segnano negativamente un'esperienza di gioco alla lunga tediosa, semplicistica e ripetitiva, che potrebbe emozionare soltanto i patiti di appostamenti e di sottomarini: purtroppo anche loro, prima o poi, rimarranno scottati da un'intelligenza artificiale assolutamente da rivedere. L'acquisto è consigliato solo dopo aver provato a fondo il titolo e se si è disposti a chiudere tutti e due gli occhi per molti aspetti.

    5

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