Need for Speed Hot Pursuit: la recensione del nuovo gioco di Criterion

EA + Criterion = recensito il nuovo Need For Speed

Need for Speed: Hot Pursuit
Recensione: Xbox 360
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • Wii
  • PS3
  • iPhone
  • Pc
  • Disquisendo di racing arcade le prime due saghe che saltano alla mente di ogni videogiocatore sulla faccia della terra sono, senza dubbio alcuno, Burnout e Need For Speed.
    Due serie che hanno a dir poco fatto la storia del genere ed appassionato generazioni su generazioni da più di dieci anni a questa parte.
    I sopracitati franchise hanno però in comune anche un altro elemento: ultimamente hanno entrambi perso parte del proprio smalto, trasformandosi (vedi SHIFT) o tentando strade non esattamente canoniche (vedi Paradise). Per entrambi i brand il successo riscosso dalle ultime iterazioni è stato abbastanza altalenante.
    Grazie ad Electronic Arts, tuttavia, questo Novembre potrebbe essere un mese davvero storico. 
Il colosso canadese ha infatti coinvolto Criterion (team responsabile della serie Burnout) nella realizzazione di un Hot Pursuit, il Need For Speed che dovrebbe idealmente segnare la rinascita della versione arcade del brand.
    Carta bianca alla mano, il team britannico ha saputo stupire sin dalla prima presentazione e si appresta -a breve- a presentare al mondo quanto ha ideato; Need For Speed: Hot Pursuit sarà disponibile sugli scaffali a partire dal 19 Novembre per Xbox 360, Playstation 3 e PC.

    Seacrest Country

    Lo scenario che appare una volta inserito il disco nel tray della console non è, sulle prime, dei più consolanti: un’enorme mappa mostra infatti quella che potrebbe distrattamente sembrare una connotazione Free Roaming. Niente di più sbagliato!
    Seacrest Country -il paese in questione- non è nient’altro che un gigantesco hub per accedere alle diverse tappe delle due carriere che potremo sviluppare in Hot Pursuit.
    Da una parte c’è il racer, sempre a caccia del miglior tempo, della derapata perfetta e sempre pronto a “sverniciare” gli avversari; dall’altra il poliziotto, il cui unico scopo è fermare violentemente tutti i racer.
    Per assurgere ai loro scopi piloti e forze dell’ordine avranno a disposizione, oltre ad un parco veicoli da far impressione a Luca Cordero di Montezemolo, una serie di armi non convenzionali, atte soprattutto a fermare la corsa dell’avversario.
    Oltre all’immancabile Nitro, accumulabile guidando contromano, derapando, sfiorando le collisioni con il traffico e quant’altro, ci saranno una serie di unlockables da ottenere man mano.
    Il Racer, ad esempio, potrà utilizzare un segnale in grado di disturbare per un certo intervallo di tempo i sistemi elettronici dei poliziotti, impedendogli di utilizzare le armi.
    I vigilantes, di contro, avranno la possibilità di sistemare un posto di blocco e di richiamare un elicottero che, precedendo il ricercato, ne ostacolerà a più riprese l’avanzata.
    L’arsenale prevederà, infine, alcuni attacchi condivisi come le strisce chiodate e l’impulso IEM, una potentissima scarica elettromagnetica che richiederà all’utilizzatore di agganciare il bersaglio mantenendolo bene in vista per una manciata di secondi.
    Ognuno di questi strumenti, utilizzato a più riprese, potenzierà i suoi devastanti effetti: nel caso del blocco stradale, ad esempio, a portarlo saranno mezzi sempre più pesanti e corazzati.
    Prima di ottenere l’accesso all’intero equipaggiamento, naturalmente, dovremo ottenere un certo numero di punti/riconoscimenti in entrambe le carriere.
    Hot Pursuit presenterà infatti due strade diverse da percorrere nella maniera che più ci aggraderà; ognuna di esse presenterà una scalata a ben venti livelli di abilità all’interno dei quali saranno posti numerosissimi traguardi atti a sbloccare nuove classi automobilistiche, nuovi bolidi e i suddetti strumenti di distruzione.
    Il tutto sarà declinato in molte differenti modalità di gioco, figurate come eventi legati alle diverse località (tracciati) sull’enorme mappa di Seacrest Country.
Per quel che concerne il Racer troviamo Gara, una semplice competizione tra sei piloti in cui l’unico “power up” utilizzabile sarà il nitro; Gara a tempo, una variante di tipo Time Trial della prima; Duello, una serrata competizione tra due soli piloti, ancora una volta sfruttando solo il nitro.
    Parlando dell’Agente, invece, assaggeremo Risposta Rapida, una corsa contro il tempo nella quale ogni collisione comporterà una penalità (in secondi) e Interceptor, un’inseguimento 1 vs 1 con uno dei piloti provetti di Seacrest Country (il che significherà maggior resistenza agli impatti soprattutto).
    Gli sfidanti s’incontreranno però in quella che è sicuramente la più interessante e divertente delle modalità: Hot Pursuit.
    Si tratterà, in questo caso, di una vera e propria lotta di squadra: quattro piloti saranno chiamati a gareggiare per il primo posto mentre ad intervalli regolari s’inseriranno altrettanti poliziotti nel tentativo di fermarli.
    Partecipare da una parte o dall’altra della barricata scatenerà lo stesso impressionante tasso d’adrenalina.
    Il team si è davvero dannato per bilanciare e allo stesso tempo rendere quanto più possibile varia l’esperienza di gioco: ecco perchè ogni autovettura, seppur in maniera appena percettibile, presenta una tenuta di strada ed una guidabilità diversa ed ecco perchè ogni tracciato nasconde innumerevoli scorciatoie il cui imbocco richiederà grande maestria da parte del giocatore.
    Varietà ma anche bilanciamento si è detto, e infatti -per esempio- non tutte le scorciatoie sono convenienti (alcune allungano addirittura il tragitto alla luce di una più lineare scorrevolezza) e l’utilizzo delle armi è regolato da un numero massimo per gara e dalla necessità degli stessi di “ricaricarsi” di volta in volta.
    Si configura quindi un prodotto molto accessibile ma anche capace di offrire un buonissimo livello di sfida, soprattutto grazie ad un modello di guida -per quanto arcade- piuttosto dettagliato (le derapate controllate, ad esempio, richiederanno notevole maestria) ed un’intelligenza artificiale in grado di dare del filo da torcere anche al pilota più sprezzante.
    Da questo punto di vista pare esser stata inevitabile la scelta d’inserire il cosiddetto “effetto elastico”, seppur in maniera meno marcata rispetto ad altre produzioni del genere.
    La CPU, in soldoni, non sarà mai capace di staccare irreparabilmente l’umano, così come l’umano stesso non sarà in grado di produrre un distacco tale da permettersi più d’una distrazione.
    Sebbene il sistema possa -di primo acchito- far storcere il naso ai puristi, dobbiamo ammettere che la sua implementazione serve a mantenere sempre ogni giocatore nel vivo della competizione.

    Autolog

    Ad integrarsi al comparto single player, con una sinergia mai vista prima in un racing game, è il multiplayer, di cui "Autolog" è il cuore pulsante. Sin dal primo accesso al gioco, infatti, verremo “loggati” ai server Electronic Arts dedicati ad Hot Pursuit, entrando in un mondo che mescola l’adrenalina del racing arcade sopra descritto alla funzionalità di un social network. Il primo, importantissimo, punto forte di Autolog sono le notifiche: in qualsiasi istante di gioco potranno comparire a schermo avvisi atti ad informarci, ad esempio, che un nostro amico ha superato il nostro record su un particolare tracciato. A quel punto, tramite la pressione di un solo tasto, avremo la possibilità di venire istantaneamente catapultati su tale percorso per tentare, a nostra volta, di battere il tempo e schernire l’avversario.
    E la feature non è limitata alla sola lista amici ma comprende persino un livello sottostante, gli amici degli amici; se la matematica non è un’opinione questo significa -potenzialmente- concorrere con altri 100 x 100 = 10.000 sfidanti.
    Se sulla carta questo sistema non sembra nulla di così impressionante ci preme aggiungere che, una volta in game, l’adrenalina sviluppata dalla produzione Criterion fungerà da droga eccitante che non permetterà di lasciarsi sfuggire alcun record, mantenendo quindi incollati allo schermo per ore senza magari aver completato nemmeno il 5% delle carriere. La soddisfazione nel battere un avversario è poi amplificata da un secondo strumento sociale inserito saggiamente dal team: il Muro. Si tratta, sostanzialmente, di una bacheca dove ogni giocatore potrà postare foto delle gare e commenti ma, soprattutto, dove tutti gli altri potranno inserire commenti e, ovviamente, "sfottò" d’ogni genere legati ad un particolare tracciato, ad una modalità e via discorrendo.
    L’esaltante sfida sociale, naturalmente, non sarebbe tanto efficace senza una struttura di gioco adeguata, ed è proprio questo il maggior punto di forza dell’online di Need For Speed: Hot Pursuit, specialmente nell’omonima modalità.
    Lo specchio online del “guardie e ladri” miscela infatti la frenesia degli inseguimenti a tutta velocità con una componente strategica assolutamente da non sottovalutare.
    La coordinazione delle forze dell’ordine, in questo caso, sarà essenziale e gli sviluppi davvero infiniti dato che non vi sarà alcuna limitazione lungo i tracciati (scorciatoie comprese).
    Il tutto viene impreziosito da un netcode sinora pressochè perfetto e dalle ottime possibilità di personalizzazione delle partite, che consentono di limitare la classe vettura, l’utilizzo delle armi e quant’altro.

    Cromature

    Dal punto di vista tecnico Need For Speed: Hot Pursuit ha davvero poco da invidiare a qualsiasi altro concorrente automobilistico.
    I modelli delle autovetture sono riprodotti in maniera a dir poco maniacale e presentano persino una gestione dei danni, per quanto arcade, visivamente credibile.
    Anche la modellazione dei tracciati non lascia molto spazio a critiche di sorta, deficitando sì nella ricchezza di elementi ma compensando con una vastità (scorciatoie comprese) ed una profondità di campo di ottimo livello.
    Sicuramente meno esaltante il comparto texture che, pur presentandosi vestito a festa per quel che concerne i bolidi a quattro ruote, mostra il fianco se si osservano attentamente i tracciati, che spesso accusano un livello di dettaglio ed una definizione non propri di un prodotto tripla A come questo.
    La proverbiale “pezza” viene però messa da un gradevolissimo effetto blur e da un frame rate molto stabile, effetti che concorrono a donare un senso di velocità davvero impressionante al prodotto Criterion.
    Hot Pursuit si avvale infine di un comparto particellari di alto livello che si mostra sia durante gli incidenti, proiettando schegge e frammenti ovunque, sia durante le gare più calde, dove uno spettacolare effetto riverbero si unisce al pulviscolo prodotto dalle derapate nel ricreare scenografie spettacolari.
    Molto buono il comparto audio, caratterizzato da una colonna sonora pop-rock decisamente orecchiabile e da una campionatura di alto livello.

    Need for Speed: Hot Pursuit Need for Speed: Hot PursuitVersione Analizzata Xbox 360Need For Speed: Hot Pursuit unisce Burnout Takedown alla struttura dei primi NFS per ricreare qualcosa di veramente unico nel suo genere. La forza del titolo, tuttavia, non risiede solo in un gameplay solido, divertente, immediato, vario ed accattivante ma anche, e soprattutto, in una componente multiplayer assuefacente e, per la prima volta in un racing game, integrata al single player così profondamente da sembrare indivisibile. Chiude l’affresco un comparto grafico sicuramente non fotorealistico ma capace di regalare ottime soddisfazioni, soprattutto grazie ad un senso di velocità non comune e ad un frame rate davvero solido. Più che d’uno splendido ritorno alle origini si può dunque parlare di un trionfale nuovo inizio, imperdibile per qualsiasi amante delle corse. Solo la ripetitività degli eventi, che sopraggiunge tuttavia dopo molte ore di gioco, spunta le armi -affilatissime- di questo nuovo, caldissimo inseguimento.

    9

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