Recensione NHL 13

Un'altra annata sul ghiaccio targato EA Sports

Recensione NHL 13
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  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Anche senza la popolarità del calcio, del basket o del tennis (tre degli sport più seguiti in Italia, tolte le corse), l'hockey su ghiaccio è una di quelle discipline che "si lascia sempre guardare", in particolare quando a scendere sul ghiaccio sono le superstar della lega statunitense. Quello della National Hockey League (NHL) è un vero e proprio spettacolo che va ben al di là del semplice incontro/scontro sportivo. Tra pre-partita, intervalli e quanto succede effettivamente sul ghiaccio, l'hockey a stelle e strisce può sicuramente dirsi dinamico, divertente, entusiasmante e spettacolare: ideale insomma per essere catturato in un videogioco. Electronic Arts sembra averlo capito bene, specialmente da quando, da sei anni a questa parte, il suo NHL ha subito una vera e propria rivoluzione; un deciso passo verso il realismo che pur non portando il brand alla consacrazione come vera e propria simulazione lo ha fatto primeggiare in qualsiasi categoria gareggiasse. A ragione, dato che a partire da NHL 08 ad oggi siamo stati testimoni della più grande evoluzione sportiva dopo FIFA, consolidatasi in maniera indelebile nel cuore degli appassionati. Anno dopo anno, tuttavia, il vero appassionato ha potuto sentire come, nonostante ci fossero molti miglioramenti, qualcosa sembrava sempre mancare. Skill Stick Control per una gestione libera della mazza, sistema di collisioni continuamente perfezionato, atmosfera incredibile e tantissime modalità potevano dunque non bastare quest'anno, specialmente in seguito ad un NHL 12 fantastico ma non ricchissimo in novità. Sean Ramjagsingh -line producer della serie- e i suoi si sono perciò dati da fare, confezionando quanto stiamo per presentarvi. Ricordiamo, prima di proseguire, che NHL 13 è disponibile nei negozi a partire dal 13 Settembre.

    Tanta carne al fuoco

    Riguardo alle modalità di gioco non vogliamo soffermarci troppo nel descrivere quella che è la parte classica dell'offerta. Fanno il loro ritorno dunque, con qualche tweak necessario ed apprezzabile sulle medie-lunghe distanze, Be a GM, Be a Pro e Be a Legend, prima di tutto. Rappresentanti sicuramente la parte più interessante dell'offerta ludica (almeno offline) queste tre game modes danno la possibilità al giocatore di immedesimarsi in una delle figure chiave della NHL: un General Manager nel caso si fosse interessati ad una versione "ghiacciata" di Scudetto (realizzata in maniera impeccabile); un Professionista la cui carriera partirà dalle divisioni miniori per arrivare -si spera- alla Hall of Fame; infine una Leggenda - uno degli atleti rimasti nel cuore dei tifosi, oggi come ieri, da interpretare proprio nella National Hockey League. Non mancano, ovviamente, le classiche possibilità di gioco rappresentate dai Quick Game, dagli intramontabili Winter Classic Match (giocati all'aperto) e dall'immancabile Stagione, nella quale controllare una franchigia lungo la strada verso la Stanley Cup. Il tutto affiancato dalla solita rosa di possibilità online, dalla creazione di un torneo personalizzato ed autonomamente gestito alle partitelle amichevoli tra amici. Da non dimenticare, infine, Hockey Ultimate Team, la versione hockeystica del card game introdotto con enorme successo da FIFA. Si tratta della seconda apparizione nella serie NHL: le caratteristiche sono grosso modo le stesse del fratellone calcistico, per quanto si avverta ancora la necessità di limare qualche particolare.
    Avevamo però detto che in quel di Vancouver avrebbero dovoto darsi da fare per rinnovare un pò la produzione: infatti, all'inserimento del disco nel tray delle nostre console, NHL 13 ci presenta ben due nuove modalità. La prima si chiama NHL Moments Live e consiste in una trentina (circa) di scenari da completare. La formula più vecchia -e funzionale- del Mondo: prendere il controllo di una Superstar in un particolare momento della sua carriera o in un match decisivo durante la stagione per ripercorrerne le gesta. Una difficoltà modulabile (Bronzo, Argento, Oro e Platino) ci consentirà, esattamente come in FIFA 13, di comparare il premio alle nostre abilità. Niente di più semplice, niente di più coinvolgente. Considerando la presenza di ben 24 NHL Moments tratti dalla stagione 2011/2012 (tra i quali il rientro a Pittsburgh di Sidney Crosby) e la promessa di aggiungerne altri gratuitamente nel corso della prossima regular season, questa avrebbe dovuto essere il Paradiso dei fan. In realtà non è esattamente così. La game mode funziona e diverte anche se di tanto in tanto si rivela leggermente frustrante; i problemi sopraggiungono andando ad affrontare le sfide legate alle grandi glorie del passato. In questo caso, in maniera del tutto inspiegabile, verremo trasportati nella formazione attuale controllando l'Hall of Famer di turno. Una "svista" spiacevole che sporca la modalità, pur non rovinandola certo del tutto.

    La vera novità, in ogni caso, è GM Connected, il più coraggioso esperimento nella storia dello sport videoludico. Si tratta di una Carriera completamente online alla quale potranno prender parte sino a 750 giocatori umani. Quello che sembra un traguardo completamente utopistico è stato in realtà realizzato dando la possiblità d'interpretare, all'interno della stagione, qualsiasi ruolo. Potenzialmente, dunque, GM Connected permetterà d'impersonare dal Commissioner della Lega alla matricola, passando per il GM (ovviamente) e per l'allenatore. Per quanto sulla carta un ruolo "esterno" al ghiaccio possa sembrare alquanto noioso, pad alla mano il team ha dimostrato di saper rendere tutto molto interessante. Il Commissioner, ad esempio, verrà continuamente interpellato - inizialmente per creare la lega e deciderne gli estremi, in secondo luogo per approvare o meno ogni trattativa. Che si calchi o meno il ghiaccio, dunque, le differenze dovrebbero essere strettamente correlate al ruolo stesso, senza implicare il possibile tedio derivante da sedere -seppur virtualmente- dietro una scrivania. Il secondo dei problemi da affrontare, in una sfida così difficile, consiste nel fare in modo che non servano troppi accordi, e che 750 persone non debbano perforza trovarsi online allo stesso istante -questa sì vera utopia- per giocare e progredire. In questo caso il dev team ha pensato a due soluzioni: la prima consiste nella facoltà di farsi sostitituire in qualsiasi ruolo dalla CPU, "programmandone" le routine, ossia modificando alcuni parametri in un menù specifico legato alle attitudini, in maniera da farla scendere sul ghiaccio nella maniera a noi più consona; la seconda nella presenza di applicazioni mobile sviluppate per le piattaforme più famose in circolazione (Apple e Android), ed in grado di mantenerci sempre collegati per seguire 24/7 ogni sviluppo, organizzare incontri ed impostare eventualmente la CPU perché giochi al posto nostro. , in ogni caso, non richiederà per forza 750 giocatori per prendere il via: potremo creare leghe molto più piccole con qualche amico e la CPU. Alla modalità serviranno alcuni mesi per "carburare"; al momento, infatti, risulta ancora in fase di assestamento, con non moltissime presenze veramente attive e partecipi al suo interno. Il vero problema, per noi italiani, sarà però la quasi totale predominanza di americani e canadesi online. E laddove le barriere linguistiche possono essere facilmente superate, quelle pregiudizievoli sicuramente no. L'hockeysta al di là dell'Oceano, infatti, non sembra vedere bene il "collega" europeo (o, peggio, italiano) visto che la "tradizione sportiva" da questa parte del Mondo (se escludiamo Svizzera, Russia e Scandinavia) rasenta lo zero.

    Una pattinata vi travolgerà

    Alla novità sostanziale caratterizzata da GM Connected viene quest'anno affiancato un grosso passo avanti riguardo al gameplay. Per quanto possa a molti sembrare impossibile -NHL 12 è stato un vero capolavoro dopotutto- i ragazzi di EA Sports hanno saputo trovare ancora delle "imperdonabili mancanze" nella loro favolosa creazione. Parliamo, nello specifico, dell'altisonante True Performance Skating, mutuato in parte -se vogliamo- dal Total Control di FIFA 13 (dopottutto alla sede centrale di Vancouver ciclicamente ci si riunisce per sessioni di brainstorming). Un nome molto complicato per descrivere qualcosa di estremamente semplice ed intuitivo, ovvero una maggiore capacità di controllo sulla pattinata, in particolar modo in fase offensiva.

    "La vera novità, in ogni caso, è GM Connected, il più coraggioso esperimento nella storia dello sport videoludico. Una Carriera completamente online alla quale potranno prender parte sino a 750 giocatori umani"

    Mantenendo il possesso del puck e premendo il bumper sinistro osserveremo l'atleta in oggetto fermarsi bruscamente (puntando magari i pattini lateralmente) se a ridosso o poco oltre la linea blu, oppure girarsi spalle alla porta pattinando all'indietro qualora corresse verso di essa, in maniera da avere da subito un più agevole angolo di passaggio ai compagni nel box. Questa facoltà di rallentare, modificare o fermare bruscamente la pattinata porterà con se pesanti modifiche per quanto concerne l'azione sul ghiaccio. Sarà infatti possibile disorientare il diretto marcatore con un piccolo "stop e ripartenza", farlo andare fuori tempo rallentando bruscamente oppure correggere il controllo del puck in tutta tranquillità, proteggendosi con la schiena. Il dev team, grazie a quella che possiamo descrivere come una riscrittura della fisica della pattinata, è riuscito a catturare tre importantissimi aspetti del gioco: esplosività, momentum e velocità massima. Per esplosività s'intende la capacità di scattare da fermo di un atleta che, come chiunque segua l'hockey sa, è fondamentale in tantissime situazioni. Altrettanto la velocità massima degli atleti, che spesso differenzia una formazioni mediocre da una competitiva. Entrambe queste caratteristiche rientrano in un progetto a lungo termine iniziato qualche anno fa: instillare nei modelli virtuali degli atleti la tanto agognata personalità. E in questo senso la nuova feature centra pienamente l'obiettivo, mostrando chiaramente sul ghiaccio come controllare Zdeno Chara sia totalmente diverso rispetto all'avere "tra le dita" Marian Hossa (tanto per esagerare un pò il paragone). Ma l'ampia varietà di giocate garantita da NHL 13 non è certo dovuta soltanto a queste due caratteristiche, bensì soprattutto alla terza, il momentum. Si tratta, in parole povere, dell'inerzia di moto, mantenuta efficacemente o trasferita in fase di contatto. Sfurrandola, a seconda del giocatore controllato, saremo in grado di effettuare tagli improvvisi "sterzando" sul ghiaccio, oppure di scaraventare a terra senza pietà gli aversari sfruttando la maggiore mole fisica. Un sistema di interazioni, azioni e reazioni completamente reinventato, quasi a caratterizzare un videogame tutto nuovo.

    True Performance Skating, assieme all'oramai celebratissimo Skill Stick Control, dimostrano dunque quanto l'introduzione di una caratteristica di tale livello possa creare moltissime nuove dinamiche all'interno di una produzione sportiva di alto livello. Le meccaniche legate al "controllo totale" (per dirla in parole povere) funzionano veramente bene, amalgamandosi alla struttura già esistente che, naturalmente, non cambia di una virgola - e anzi viene ulteriormente potenziata. Questo avviene in particolar modo in ambito di routine comportamentali, alle quali da anni serviva una svecchiata. La novità in questo senso si chiama Hockey I.Q. ed ha previsto la riscrittura di buona parte dei comportamenti (behavior, in questo caso, rende meglio l'idea n.d.r.) degli atleti sul ghiaccio. Nelle precedenti iterazioni del brand portieri, difensori e chiunque altro calcasse il ghiaccio erano programmati per seguire costantemente il puck, e di conseguenza il suo portatore. Bastavano dunque pochi ed oculati movimenti per gabbare letteralmente l'intelligenza artificiale che rimaneva sì ostica ma soltanto dal punto di vista dell'aggressività. Ora la CPU è in grado di "leggere" i movimenti e l'azione ed anticipare (o provare ad anticipare) due o tre mosse del giocatore. Una caratteristica che inserisce interessanti variabili di gioco ed elimina molti dei goal assurdi aggirando la porta e simili che potevano esser realizzati sino a questa incarnazione. Nonostante il gioco scorra sul ghiaccio in maniera a dir poco fenomenale, le nuove routine non cambiano uno degli aspetti più criticati della CPU - la sua infallibilità. E' quasi un vizio quello di EA Sports di esagerare le competenze delle sue IA (superato un certo livello di difficoltà, s'intenda). Dunque anche per quest'anno dovremo fare i conti con avversari non umani non sempre in grado di offrirci un sano divertimento senza frustrazione - almeno non prima di aver messo pesantemente mano alle sliders, fortunatamente al loro meglio.
    Aldilà degli annosi problemi (purtroppo non completamente risolti) ancora una volta di fronte ad un gameplay estremamente solido, dove la fisicità dei giocatori sarà un fondamentale punto di riferimento per l'andamento del gioco e dove dinamiche come la lotta per il possesso alla balaustra e tante altre introdotte in questi ultimi tre anni fungeranno da veri e propri pilastri sui quali erigere un nuovo monumento all'hockey su ghiaccio.

    Perfezione? Si, grazie!

    Per quanto riguarda il comparto tecnico non c'è molto da aggiungere alla fenomenale precisione mostrata dal brand sino ad oggi. Guardando un'azione svolta in NHL 13, con le dovute "misure", non sarà difficile confonderla con la realtà di un replay tratto da una qualsiasi trasmissione sportiva ESPN. E quest'anno, per incrementare ancor più questo tasso di coinvolgimento, il team ha pensato d'inserire nuove inquadrature tra le quali una Broadcast di tipo televisivo. Le azioni dei propri beniamini saranno perciò inquadrate da prospettive sempre più familiari e spettacolari, per quanto forse non troppo adatte a sviluppare gioco come la classica alle spalle dell'attacco. La modellazione di palazzetti ed atleti rimane rasente alla perfezione, così come impeccabile la texturizzazione e quell'effettistica particellare che contraddistingue gli schizzi di ghiaccio. Incredibilmente realistiche le animazioni, aggiornate come si conviene, di anno in anno, per una simulazione sportiva di questo calibro. Non siamo rimasti del tutto soddisfatti, invece, dal comparto sonoro. La soundtrack mescola i motivetti dei vari palazzetti ad una componente rock/metal che farà sicuramente felici i fan di questa disciplina; il commento, invece, lascia interdetti. Gary Thorne e Bill Clement hanno ormai fatto la storia, in senso positivo e negativo. La telecronaca in linea di massima funziona ancora ma ascoltare le stesse linee di dialogo presenti da quattro o cinque anni a questa parte ci sembra davvero troppo. Tanto che, a prestare un minimo d'attenzione, spesso riusciremo addirittura ad anticipare le considerazioni del dinamico duo. Da questo punto di vista ci saremmo aspettati un investimento maggiore, considerando che di cronisti di valore ce ne sono veramente tanti (Jim Hughson e Craig Simpson sono solo una delle tante coppie affiatatissime). Il team avrebbe potuto per esempio stupirci con un doppio commento - uno per le partite della Costa Ovest ed uno della Est, ma ha preferito mantenere questa non felicissima linea di condotta. Un modus operandi che, in ogni caso, non rovina minimamente una produzione di grandissimo valore come NHL 13.

    Uno Sport per femminucce?!

    Un titolo un pò equivoco per parlare di una nuova aggiunta collaterale ad NHL 13. Nel roster della modalità Be a Legend ci saranno, per la prima volta, alcune giocatrici (si, avete capito bene) che hanno fatto la storia. Angela Ruggiero, Hayley Wickenheiser, Doug Gilmour e Jari Kurri saranno solo alcune delle "donne dell'hockey" presenti in NHL 13, che raggiunge la sua personale "quota rosa".

    NHL 13 NHL 13Versione Analizzata Xbox 360Replicare il successo di NHL 12 ed aggiungervi addirittura qualcosa di nuovo sembrava impossibile. EA Sports riesce invece a stupirci ancora, aggiungendo sia diverse nuove game modes tra cui GM Connected - l’esperimento ludico più azzardato e coraggioso di sempre, sia features in tema di gameplay. E sono proprio queste ultime, in unione ad un impianto tecnico tra i migliori nel panorama sportivo a rendere grande anche NHL 13. Il controllo della pattinata, la fisica parzialmente rinnovata e la riscrittura delle routine computerizzate donano nuovo splendore al ghiaccio di NHL 13, proponendo un’azione sempre varia all’appassionato. Si tratta in ogni caso di un videogioco strettamente di nicchia, soprattutto se consideriamo qualche storica maganga (si veda infallibilità delle CPU) capace di smontare le velleità dei novellini.

    9

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