Recensione SBK Generations

Una generazione di Suberbike

Recensione SBK Generations
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Quella di Superbike, in quest'ultimo decennio, è stata una strada costantemente in salita. Dopo quel Superbike del 2001 (PC) che ancora tutti ricordano come il miglior simulatore di due ruote di sempre, la saga ha vissuto un periodo piuttosto buio - accaparrandosi persino l'odio dei fan più sfegatati. Replicare quel clamoroso successo si è rivelato in seguito impossibile, anche se dal 2007 (circa) le sorti del brand sono decisamente cambiate. Milestone e Blackbean hanno infatti aperto la mente alle numerosissime critiche piovute praticamente da tutte le parti, iniziando contemporaneamente a comprendere meglio le console casalinghe - piattaforme sulle quali oramai il titolo aveva stabilito la sua nuova dimora. Da quel punto, sotto il "nuovo" vessillo SBK, si sono susseguite numerose opere di valore: SBK 08, 09, 10 e via discorrendo hanno dimostrato come l'iitalianissimo team di sviluppo, tutto passione e non moltissimi capitali, sia stato capcace d'evolversi, intraprendere un nuovo ciclo e rifondare uno dei suoi brand di maggior successo. Sino ad oggi, dunque, SBK ha corso sui binari di questa sua "seconda giovinezza", riscattando un notevole successo nella pur ristretta cerchia di fan della disciplina. Oggi questa tradizione vuol essere nuovamente rispettata, mantenendo immutati i canoni classici della "saga" e rivedendo alcune piccole sfumature qua e là. Ecco perché SBK Generations, giunto da poco nelle mani di Everyeye.it, somiglia così tanto ai suoi predecessori, risultandone quasi un add-on d'eccezione; non a caso venduto al prezzo budget di 39.98 €.
    Il titolo, disponibile per PC, Xbox 360 e Playstation 3 dal 15 Maggio, riesce comunque a catturare l'attenzione degli appassionati, andando ad intervenire di cesello in maniera appena percettibile ma comunque efficace.

    Game Modes

    Prima di passare al "sodo" bisogna fare una precisazione, che riguarda la nomenclatura stessa del gioco. Milestone non ha scelto a caso il sottotitolo Generations. In questa nuova edizione, infatti, l'utente potrà gareggiare e correre selezionando piloti e moto che hanno fatto la storia della Superbike. Il gioco presenta la possibilità di gareggiare per 4 anni di fila, nelle stagioni che vanno dal 2009 al 2012. Ma da citare è la presenza di un vero e proprio "Roster Leggendario", che permette a conti fatti di impersonare i piloti di spicco, che hanno contribuito a rendere questo sport conosciuto e celebrato in tutto il mondo. Insomma, una mole di possibilità notevole, che estenderà senza dubbio il replay value, oltre a costituire una piccola enciclopedia interattiva per tutti i fan della Superbike.

    "n un titolo come SBK Generations i discorsi sulle modalità di gioco lasciano in genere il tempo che trovano: il focus della maggior parte degli interessati è infatti puntato sul gameplay"

    Il cuore della produzione, in ogni caso, sarà -al solito- la corposa Carriera. Verremo catapultati in primis nella fase di creazione del pilota, sostenuta da un editor che ci permetterà di sceglierne il volto tra una serie predefinita, definirne le coordinate anagrafiche principali, scegliere una tra le molteplici combinazioni casco-visiera e, dulcis infundo, assegnare uno stile di guida (o, meglio, di "piega") ispirato ai "soliti" piloti leggendari (Bayliss, Edwards...). A questo punto saremo chiamati a vagliare le proposte di alcuni team di Superstock 1000, classe "base" in cui si corre con moto standard, modificate il minimo indispensabile per gareggiare. Un inserimento dal basso che ci permetterà, viste le aspettative inizialmente non elevate dei team, di padroneggiare con calma il complesso modello di guida e familiarizzare con i numerosi tracciati disponibili. Una volta ingranata la marcia giusta e prodotti i primi risultati in termini di "Reputazione", la somma dei risultati e del comportamento in tutto il week-end di gara, potremo venire contattati da squadre più competitive, in un ciclo di quattro anni di vita virtuale che, nella migliore delle ipotesi, ci porteranno alla corsa al trono della Superbike (passando prima dalla Supersport). Tra obiettivi primari e secondari, soprattutto nel primo anno di "vita", non ci sarà di che annoiarsi: mantenere dietro un particolare rivale e fargli mangiare costantemente la nostra polvere sarà solo una delle varianti che la Carriera ci proporrà per variare efficacemente la struttura ludica. Esattamente come nei capitolo che hanno preceduto Generations, poi, partecipando a questa modalità verremo a contatto non soltanto con la gara in se e per se ma anche, e soprattutto, con il complesso mondo del pre-gara, completo di strategie, set up, qualifiche e chi più ne ha più ne metta. La stagione è come sempre suddivisa nei week-end, durante i quali avremo un intervallo di tempo determinato (un'ora virtuale al giorno) per sistemare la moto, provarla in pista e piazzarci al meglio sulla griglia di partenza. Ai box, oltre che settare la moto in tutte le sue più minute caratteristiche, potremo organizzare un meeting con gli ingegneri, che ci aiuteranno ad elaborare i migliori assetti per quella particolare giornata, valutando il meteo, le condizioni del tracciato e la sua conformazione. Grazie ad un'interfaccia -in questo senso- migliorata e potenziata avremo quest'anno a disposizione un più alto numero di variabili tramite le quali "rispondere" alle domande poste dai meccanici riguardo alla sensazioni in sella alla nostra moto, notando immediatamente il riflettersi in pista delle meccaniche. Di tanto in tanto, infine, in seguito a prove particolari o alla semplice progressione, assisteremo e collaboreremo allo sviluppo della moto, testando nuove componenti all'avanguardia o semplicemente "upgradando" una particolare caratteristica ingegneristica. Niente di nuovo, insomma, ma qualche piccolo miglioramento che renderà questa modalità interessante soprattutto per chi approcciasse al titolo per la prima volta - i fan di vecchia data, in questo caso, avranno di che storcere il naso, osservando i (per loro) pochissimi cambiamenti rispetto ad SBK 2001 ed SBK X.

    Pensando forse a loro, il team di sviluppo ha pensato d'inserire una "nuova" modalità. Nuova però solo in determinati sensi, dato che si rifà in parte a quanto già visto nel già citato SBK X. Si tratta di Genrations, una game mode a scenari, che recupera alcune meccaniche direttamente dalla carriera, amalgamandole con un pizzico di nostalgia che, da queste parti, male non fa. Accedendovi ci troveremo di fronte ad una selezione di eventi tratti dagli annali della Superbike: un record sul giro in condizioni proibitive, la vittoria inaspettata di una gara, il dominio di un'intera stagione e così via. Inforcata una moto prestabilita per ciascun "quadro" dovremo tentare di rispettarne le condizioni, andando ad affrontare ora un giro lanciato, ora un pilota leggendario (ad esempio Carl Fogarty) o particolarmente forte. Tra obiettivi primari e secondari saremo chiamati a battere un tempo sul giro o sui 2/3 giri, precorrere un tracciato senza allontanarci oltre una data distanza dalla traiettoria ideale (virtualmente dipinta sull'asfalto), rimanere per un certo intervallo di tempo in impennata, battere un motociclista rivale dandogli un certo distacco e molto altro ancora. A comporre la particolare offerta circa una decina di prove dalla difficoltà crescente, spalmate in un totale di quattro macro-sezioni, suddivise a loro volta a seconda dell'annata a cui risalgono gli eventi descritti. Proprio con queste premesse, le "novità" presentate dalla modalità stessa risultano traballare, offrendo un incremento minimo della longevità, anche a fronte di sfide interessanti e/o particolarmente impegnative. L'impossibilità di selezionare la classe, la moto ed il pilota (costretti ad impersonare il proprio alter-ego della Carriera) diviene poi un fattore limitante, con il solo pregio di sperimentare una qual certa sinergia tra Generations e Carriera, che da effettivamente un tono a quanto presentato.
    Un'offerta di questo tipo presenta senza dubbio due facce della stessa medaglia: da una parte un funzionale affidarsi alla solidità già espressa in passato, dall'altra il rischio di perdere la fiducia di una fetta dei fan di più vecchia data, che non vedranno sostanzialmente nulla di veramente nuovo rispetto alle ultime due incarnazioni della produzione. Un rischio che Milestone ha voluto correre, affidandosi soprattutto al prezzo budget ed al feedback comunque positivo che, negli ultimi anni, un'offerta ludica di questo genere ha comunque generato. A nostro modo di vedere la strategia non si è rivelata esattamente centrata: puntare sulla solidità è una strategia vincente nella stragrande maggioranza dei casi; tuttavia, un pizzico, solo un pizzico di novità in più non avrebbe guastato.
    Non dimentichiamo, infine, che SBK Generations, come i suoi predecessori, presenta un completo comparto online, che permette fino a 16 giocatori di sfidarsi in gare veloci e mini campionati completamente personalizzabili, oppure consente di inforcare il proprio bolide in solitaria e sfidare i migliori tempi al mondo.

    Centauri virtuali

    In un titolo come SBK Generations i discorsi sulle modalità di gioco (riprese, ripetute, nuove, fotocopiate e quant'altro) lasciano in genere il tempo che trovano: il focus della maggior parte degli interessati è infatti puntato sul gameplay, come giusto che sia d'altra parte. E da questo punto di vista Generations si presenta solido e funzionale come sempre. Le schermate iniziali ci mettono in guardia rispetto alla "quantità di simulazione" con la quale intendiamo condire la nostra esperienza. Come sempre la scelta ricade tra tre livelli ben distinti: Simulazione Semplice, Simulazione Media e Simulazione completa.

    "Milestone non ha scelto a caso il sottotitolo Generations. In questa nuova edizione, infatti, l'utente potrà gareggiare e correre selezionando piloti e moto che hanno fatto la storia della Superbike"

    La scelta, come abbiamo ben imparato grazie alle scorse incarnazioni, non sarà ne definitiva ne totalmente limitante rispetto ai parametri settabili. Scavando più a fondo tra i vari menù avremo la facoltà di modificare l'aggressività in pista della CPU, l'influenza del peso del pilota sulla ripartizione complessiva dei carichi, l'usura di gomme ed il consumo della benzina, la presenza/assenza della salute del pilota nel computo di gara e tutto il ben di Dio a cui da sempre BlackBean e Milestone ci hanno abituato. Un'esperienza duttile e malleabile come al solito che, pad alla mano, ha mostrato di non aver aggiunto molto poco ad una formula certamente funzionale. Alla selezione del livello più basso di simulazione otterremo un gameplay molto permissivo - per quanto mai arcade in toto. Verranno perdonate, in particolare, le disattenzioni legate alla gestione del grip con l'asfalto, che consentirà in questo caso di percorrere le curve in sbandata controllata senza preoccuparsi troppo di parzializzare gas e freno. Naturalmente anche le collisioni e le uscite di pista non produrranno i danni dei livelli superiori, rendendo il controllo di qualsiasi cilindrata (dalle Superstock alle Superbike) un piacevole passatempo. Salendo a livello medio le cose si faranno un pò più serie: dovremo aumentare l'attenzione rispetto alla ripartizione dei carichi in curva ed al grip degli pneumatici rispetto all'asfalto, che verrà gestito in questo caso senza aiuti, lasciando dunque minimo spazio alla "fantasia". Gestione dei grilletti e ripartizione posteriore ed anteriore della frenata cominceranno pian piano a diventare automatismi necessari e dogmi da seguire alla lettera per guidare in maniera pulita e funzionale. Le collisioni saranno invece ancora piuttosto permissive. Si arriva infine, con un guizzo di "follia motociclistica", al massimo grado di simulazione, una vera e propria sfida per tutti. Qui le differenze tra le varie classi si faranno sentire pesantemente, con i cavalli delle Superbike ad imbizzarrirsi molto facilmente sotto i colpi di manetta che, attraverso il pad, trasmetteremo al nostro bolide digitale. Le tecniche sopraelencate dovranno esser state masterizzate in precedenza per "sopravvivere" a questo livello, dove un minimo errore, un'uscita di pista o una sverniciata troppo poderosa, potrebbero risultare fatali.

    Ritorna di buon grado l'ottimo Evolution Track, feature che permette al tracciato di "trasformarsi" nel corso della gara. Giro dopo giro "sentiremo" (ed osserveremo) gommarsi le linee guida più battute, così come vedremo asciugarsi in fretta le traiettorie ideali in caso di pista bagnata. L'effetto sula trazione, come già sperimentato nei titoli precedenti, è palpabile e capace di restituire un buon livello d'immersione. Ma se da una parte potremo godere di uno dei driving system su due ruote più completi in circolazione, dall'altra dovremo forzatamente fare i conti con un sistema di collisioni ancora lontano dalla perfezione, con una fisica dei contatti rimasta quasi invariata (in negativo) anche in full sim. Contatti e sverniciate non produrranno nemmeno questa volta, insomma, gli "effetti desiderati", danneggiando sì i veicoli ma mostrando a schermo impatti ancora poco credibili.
    Sempre di ottimo livello, invece, l'implementazione dell'intelligenza artificiale, quasi completamente rinnovata rispetto al precedente episodio della serie. I piloti avversari si esibirannoin primis in serrate bagarre tra loro che, di tanto in tanto, porteranno a qualche inedito fuoripista; in secondo luogo, soprattutto a livelli di difficoltà più alti, daranno del filo da torcere a noi videogiocatori, punendo qualsiasi disattenzione in maniera molto dura ma risultando -al contempo- punibili da una guida di alto livello. Compromessi realistici che rendono lo stare in pista indubbiamente divertente ed al livello delle scorse incarnazioni.

    Non ci siamo

    Dal punto di vista tecnico SBK Generations risulta molto altalenante, presentando i soliti punti di forza e di debolezza. La modellazione poligonale di piloti e veicoli è stata ben curata, risultando solida come sempre ancorchè priva di un pizzico di definizione, specialmente nei volti dei centauri e in alcuni piccoli particolari delle moto. Se trascendiamo però dal binomio motociclista-motociclo ci accorgiamo che la realizzazione del contorno, partendo dai più semplici spalti sino ad arrivare ai box e al paddock, risulta decisamente trascurata e piuttosto sommaria. Sebbene gareggiando tali "dettagli" possano tranquillamente essere dimenticati non è raro, specialmente osservando un replay, notare diverse stonature raffrontando i bolidi in primo piano e tutto quel che sta invece sullo sfondo. Discorso analogo per quanto riguarda la texturizzazione, di discreto livello nell'evidenziare i dettagli di tute, carrozzerie ed aerografie sui caschi, ma insoddisfacente -shader superficiali compresi- nella riproduzione dello scenario. Ottime le animazioni che, in pista, mostrano staccate, pieghe e cadute abbastanza varie ed attinenti alla realtà. Nel complesso il comparto visivo non riesce a soddisfare, lasciando l'amaro in bocca per un comparto che non sembra aver risentito positivamente del passare del tempo e dell'evolversi della tecnologia.
    Per quel che concerne la componente sonora, apprezzabile il campionamento di motori e, in generale, degli effetti ambientali a cui viene accostata una colonna sonora tutto sommato orecchiabile.

    SBK Generations SBK GenerationsVersione Analizzata Xbox 360SBK Generations non nega il suo essere: sfruttando tutta l’esperienza maturata sino a questo punto, il nuovo titolo Milestone e Blackbean rivela un’essenza piuttosto simile ai suoi predecessori, con le aggiunte e gli aggiustamenti indispensabili del caso. Potremo chiamarlo un add-on di lusso, oppure un passo avanti nel mantenimento di un’evoluzione oramai consolidata. Quel che è certo è che la struttura, ancora oggi, funziona abbastanza bene ed il gameplay, per gli appassionati delle due ruote, è sempre il meglio sulla piazza. Il prezzo contenuto, tuttavia, non può e non deve giustificare perforza qualsiasi scelta, pur contribuendo a rendere meno pesanti alcune. Proprio per quest’insieme di caratteristiche SBK Generations risulta un prodotto abbastanza controverso, consigliabile soprattutto ai fan che abbiano a cuore soprattutto l’ottimo feeling garantito dal gameplay.

    7

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