Anteprima Spectral Force 3: Innocent Rage

Nuovo pane per i denti degli appassionati di J-RPG

Anteprima Spectral Force 3: Innocent Rage
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • Inversione di tendenza

    I possessori di Xbox360 appassionati di giochi di giochi di ruolo di stampo nipponico possono finalmente tirare un sospiro di sollievo: Atlus America ha infatti deciso di portare anche in occidente due dei suoi titoli di punta, Operation: Darkness e il qui discusso Spectral Force 3.
    Atlus è già ben conosciuta agli utenti Sony per titoli come Persona e Odin Sphere, e a quelli Nintendo per la saga di Trauma Center: probabilmente approfittando della larga base di macchine installate in Nord America e della scarsa concorrenza nel genere, la casa giapponese spera così di acquisire una buona fetta di mercato relativo alla console Microsoft.
    Se ci riuscisse, potrebbe invertire una tendenza, e dar vita a tutto un nuovo filone di RPG per questa console, per la gioia di molti utenti.

    Continuity

    Spectral Force 3 - Innocent Rage non è un titolo nuovo per chi è interessato al mercato import: uscito infatti in terra nipponica quasi due anni or sono, viene ora presentato al pubblico occidentale in una versione che, se da una parte non promette migliorie di sorta, dall’altra assicura di essere assolutamente fedele all’originale.
    Questo è il primo gioco della serie a giungere in occidente, sebbene in Giappone Spectral Force abbia dato luogo, nel corso degli anni, a numerosi spin off (nonché ad un anime).
    Innocent Rage è il diretto discendente di SP2 : Eien naru kiseki ( Il miracolo che si perpetua in eterno) uscito per PS One ormai dieci anni or sono. Si trattava di un RPG strategico a turni ad ambientazione di stampo tipicamente nippo-fantasy.
    Da allora, la formula di gioco non è cambiata molto, nonostante le ovvie migliorie grafiche e le implementazioni nel gameplay: si tratta sempre di un gdr tattico con un’ampia libertà di scelta di missioni e personaggi disponibili.
    Il mondo nel quale il giocatore si avventura, Neverland, è lo stesso in cui sono ambientati tutti gli altri capitoli della saga. Questo elemento di continuity pare piaccia molto ai giocatori nipponici, tant’è che anche saghe che fino a pochi anni fa cambiavano completamente ambientazione ad ogni nuovo capitolo, come Final Fantasy e Dragon Quest, lo stanno ora adottando in molte nuove uscite. Le software house hanno infatti compreso che se l’esperienza di gioco è stata appagante, i giocatori vogliono continuare a vivere avventure nei mondi a cui sono ormai affezionati, senza dover “ambientarsi” a universi sempre nuovi.
    La storia di SP3 narra le cronache della cosiddetta “Prima Guerra di Neverland”. Nell’anno 996 dell’Era Magica, alla morte del grande imperatore Janus, garante della pace mondiale, dieci nazioni si contendono il dominio delle terre emerse. Enormi eserciti si ammassano ai confini, e i reggenti cominciano a reclutare ampie forze mercenarie per rimpinguare i ranghi.
    Il protagonista e il suo amico Diaz fanno parte della compagnia mercenaria Norius, e in un crescendo di eventi si vedranno sobbarcare la responsabilità di guidare l’intera gilda in battaglia contro nemici sempre più agguerriti, fino a che le sorti dell’intero conflitto verteranno interamente sulle loro spalle...

    Dove ti ho già visto?

    Innocent Rage, in molti suoi elementi, ricorda giochi come Final Fantasy Tactics e Suikoden. Chi conosce i titoli sopracitati non faticherà ad abituarsi allo schema “scegli bivio, seleziona missione, portala a compimento e vai avanti nella storia” tipica di FFT. Così come gli sarà familiare la gestione della gilda, con tanto di reclutamento e rapporti interpersonali fra i membri, tipica degli stessi titoli Square e Konami.
    Vi verranno proposte sempre nuove missioni, sia da semplici cittadini che dai governi dei paesi in lotta: le prime serviranno soprattutto a recuperare oggetti, far fare esperienza ai personaggi, e reclutarne di nuovi.
    Le seconde invece porteranno avanti la storia, e a seconda delle vostre scelte, l’ago della bilancia del conflitto si sposterà in una direzione piuttosto che in un’altra.
    Il party è inizialmente composto da soli due personaggi, ma durante il gioco si possono reclutare nuovi elementi rispettando determinate condizioni. Ogni nuova recluta è un personaggio a sé, con la propria storia, caratteristiche e attacchi speciali, e può risultare più o meno incisivo a seconda del tipo di battaglia che si va ad affrontare.
    Queste si svolgono su mappe in prospettiva 3D statiche su cui i personaggi si muovono di casella in casella a seconda delle proprie caratteristiche. I combattimenti sono naturalmente a turni, e ad ogni turno si ha a disposizione una determinata quantità di action points, riportata in un’apposita barra. Chi è di turno può effettuare tante magie, attacchi, e azioni quante la durata della barra ne permette. Ogni azione consuma naturalmente un quantitativo diverso di punti, e in più si può decidere se portare i singoli attacchi con tre diversi gradi di potenza. In particolari situazioni o adottando determinate formazioni, i personaggi possono dare luogo ad attacchi speciali combinati, preannunciati da schermate disegnate in un buono, quanto classico, stile manga.

    Niente di nuovo sul fronte occidentale

    Graficamente, si nota che SP3 ha due anni sulle spalle. Nonostante l’alta risoluzione e alcune soluzioni grafiche convincenti, sembra più un titolo della generazione di console precedente che uno attuale. Il gioco è infarcito di cut scene doppiate e disegnate benissimo, ma troppo statiche. Inoltre, i numerosi intermezzi a cartone animato contribuiscono a riportare alla mente i gloriosi RPG di dieci anni fa, ma preferiremmo qualcosa di più interattivo al giorno d’oggi.
    Sul fronte sonoro, le musiche sono epiche quanto basta e svolgono bene il loro compito, ma non saranno certo tramandate negli annali della videogame music. La versione originale del gioco contava un gran numero di voci e dialoghi doppiati in giapponese, ma non è ancora chiaro se verranno ridoppiati in inglese, e se in caso verrà proposto al giocatore il gradito selettore audio jap/eng come già in Odin Sphere.

    Spectral Force 3: Innocent Rage La quantità di missioni disponibili (più di centocinquanta), la possibilità di reclutare una quarantina di personaggi giocanti tutti diversi, le numerose magie, gli attacchi speciali e una vasta scelta di armi upgradabili, fanno di Spectral Force 3: Innocent Rage un gioco che promette di regalare ai suoi giocatori decine e decine di ore di sano svago. Non si può certo sorvolare sul fatto che la grafica e le meccaniche di gioco non siano certo all’avanguardia, ma se in fase di recensione il gioco mostrerà una curva di difficoltà ben calibrata e non si dimostrerà troppo ripetitivo, potrebbe diventare un acquisto molto consigliato agli appassionati di J-RPG possessori di una Xbox 360.

    Quanto attendi: Spectral Force 3: Innocent Rage

    Hype
    Hype totali: 0
    ND.
    nd