Recensione Resident Evil 4 Remastered

A undici anni dall'uscita su GameCube, Resident Evil 4 torna su Xbox One e PlayStation 4 in versione rimasterizzata.

Recensione Resident Evil 4 Remastered
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Disponibile per
  • PS4
  • Xbox One
  • La creatura partorita dalla mente di Shinji Mikami nel corso della sua ventennale storia ha cambiato più volte pelle, allontanandosi progressivamente dal concetto di survival horror, che aveva creato e innalzato a stato dell'arte, per abbracciare dinamiche adatte a un mondo che iniziava a correre sempre più veloce. La rivoluzione proposta dal quarto capitolo della serie fu talmente radicale da destabilizzare la fanbase, un po' come è accaduto dopo la presentazione della sua più recente declinazione in prima persona. Così, dalla telecamera fissa si passò a una visuale posta alle spalle del protagonista; dagli spazi claustrofobici e angosciosi di Villa Spencer e Raccoon City si dovette reinventare il level design per aprire a spazi più ampi e, per forza di cose, popolati di abominevoli orrori. Di conseguenza, mutò anche la filosofia di gioco e il gameplay. La lentezza studiata, esasperante, di ogni passo, l'orrore non visto e viscerale, e l'imprescindibile backtracking lasciarono il posto ad un'azione più frenetica. Un maggior numero di nemici a schermo, inoltre, equivaleva a possibilità più elevate di trovare strumenti adatti con cui sopravvivere. Il quarto episodio, all'epoca del suo arrivo sull'indimenticato GameCube (vi ricordate il controller dedicato?), fu un capolavoro indiscusso di arte e tecnica che, però, segnò anche l'inizio di quella irrimediabile deriva action che successivamente, dopo l'abbandono del leggendario game designer, lasciò l'amaro in bocca agli appassionati di lungo corso. Dopo ben undici anni dalla sua prima apparizione (e dopo innumerevoli rimaneggiamenti), Resident Evil 4 sbarca sulle nostre console casalinghe cavalcando l'onda lunga della rimasterizzazione che a stretto giro di posta ha riversato sugli store digitali - per l'ennesima volta - quasi l'intera serie. Per la verità, l'impeto di questa onda ha colpito l'utenza con la stessa forza di un leggero spruzzo d'acqua, lasciando indifferenti i più. Tranne, probabilmente, chi si sarà fatto irretire dalla solita nostalgia canaglia. Ovviamente non ci riferiamo a chi non ha mai avuto modo di metter le mani sul titolo, ma una domanda sorge spontanea: cosa giustifica l'acquisto di questa nuova versione, quando lo stesso prodotto si può trovare altrove (persino su device mobile) e con un altro costo?

    Per chi se lo fosse perso, un po' di storia

    Sei anni dopo l'incidente di Raccoon City, che ha costretto il governo americano a decidere di utilizzare la bomba atomica per purgare la cittadina e lavarsi la coscienza, Leon Kennedy ha ormai abbandonato il corpo di polizia. Come biasimarlo, il suo primo giorno di lavoro a Raccoon City fu un vero incubo. Ora, al servizio di un'agenzia speciale governativa, viene incaricato dal Presidente in persona di salvare la propria adorata figlia, rapita da una misteriosa setta religiosa che inietta nel corpo dei poveri seguaci un agente patogeno conosciuto come "Las Plagas", che intacca le normali cellule per trarne nutrimento ed evolvere i malcapitati in organismi ben più pericolosi e incavolati dei comuni zombie, anche se restano comunque marionette asservite a un potere più grande.
    La sequenza introduttiva e il nostro arrivo nel ridente villaggio di El Pueblo è esattamente come ce lo ricordavamo, così come il deprimente pallore cinereo che da sempre caratterizza il colorito del buon Leon. Il canovaccio narrativo, non poteva essere altrimenti, non cambia di una virgola, e altrettanto immutata rimane anche l'ottima caratterizzazione dei diversi comprimari che rende, ancora oggi, quella di Resident Evil 4 un'avventura decisamente piacevole e sopra le righe, nonostante il cambio di rotta a suo tempo operato. Tanto i giocatori di vecchia data, quanto i novizi, si troveranno di fronte a un titolo maestoso e curato anche per gli standard odierni, la cui struttura resta salda per la maggior parte del tempo, incrinandosi solo verso le battute finali. Anche il riuscito gameplay rimane lo stesso pensato dal maestro nipponico e la vetustà di alcune meccaniche di gioco, farraginose se rapportate alle esperienze odierne (nonostante si debba sottolineare la presenza di dinamiche "facilitate" che caratterizzeranno molte produzioni future), ogni tanto si fa sentire, costringendo il giocatore a prendersi il proprio tempo per (ri)assimilare la mappatura dei controlli e la gestione dell'inventario.
    Il titolo, inoltre, presenta praticamente tutti i contenuti rilasciati come la modalità Mercenaries e il mini episodio Separate Ways. Quindi, la sua longevità si attesta su ottimi livelli, soprattutto se non avete mai avuto modo di poterlo giocare.

    Il Rasoio di Occam

    Avete presente cosa recita la metafora del Rasoio di Occam? In buona sostanza il concetto espresso è questo: "è inutile fare con più ciò che si può fare con meno". Il team responsabile di questa ennesima declinazione deve averne fatto il proprio motto, perché di "rimasterizzazione" Resident Evil 4 ha ben poco. Quello che al momento della sua prima pubblicazione si dimostrò un comparto grafico in grado di sbalordire sulla cubica console Nintendo, mostra inevitabilmente i segni del tempo. Questa ultima incarnazione riesce comunque a difendersi in maniera altalenante dal punto di vista tecnico, salvata da una generale pulizia grafica che valorizza i chiaroscuri aumentando il contrasto e la gestione dell'illuminazione, una risoluzione a 1080p e un frame rate stabile ancorato sui 60 frame al secondo. A schermo si presentano modelli poligonali di buona fattura (per quanto non sempre rifiniti con la dovuta cura) mossi da un comparto animazioni abbastanza vario e, tutto sommato, accettabile, ma anche texture che incredibilmente non sono sempre all'altezza della situazione.

    Il titolo si presenta infatti su un doppio piano prospettico in cui, sullo sfondo composto da texture sbavate rimaste invariate, risaltano quelle rimaneggiate creando un effetto generalmente poco elegante. Il comparto sonoro, invece, non necessita di alcun appunto dato che ancor oggi, a distanza di così tanti anni, riescono a esser estremamente efficaci coadiuvando l'atmosfera e sostenendo in modo deciso il gameplay. Alla luce dei fatti, questa ennesima declinazione di Resident Evil 4 non è altro che la stessa già vista tempo fa su PC. Il team di sviluppo, in buona sostanza, non ha mosso un muscolo per rimaneggiare il materiale che aveva a disposizione, accontentandosi di quanto era già stato fatto e riproponendocelo sullo stesso piatto in cui avevamo già fatto la scarpetta. Quando si dice "Business is business".

    Resident Evil 4 Remastered Resident Evil 4 RemasteredVersione Analizzata Xbox OneLeon e soci tornano a infestare le nostre console nell'ennesima rivisitazione della quarta iterazione del franchise. Il problema è che di "nuovo" c'è ben poco. Non tanto per ciò che concerne il canovaccio narrativo, o il gameplay. Sarebbe da eretici anche solo pensare di cambiare ciò che, a suo tempo, fu considerato lo stato dell'arte in ambiente console. In questo caso, però, forse si esagera col conservatorismo. L'ultimo episodio della serie firmato da Shinji Mikami viene afferrato e scaraventato sugli store digitali di Xbox One e PlayStation 4 mantenendo sostanzialmente invariato tutto ciò che già si era visto durante la generazione precedente e, soprattutto, su PC. Il voto che vedete riflette semplicemente l'accidia di Capcom, indolente nel proporre un prodotto all'altezza, e non l'indiscutibile qualità della produzione che continua a resistere nonostante l'incedere del tempo. Ad ogni modo, continuando così, nemmeno l'effetto nostalgia potrebbe più far presa sui vecchi appassionati. Se siete tra quelli che, per qualche ragione, non hanno mai potuto vivere l'avventura di Leon valutate l'acquisto, tenendo conto che è possibile trovare la medesima offerta ludica anche altrove.

    6.5

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