Sonic Lost World si fa portatile: le recensione della versione 3DS

La prova del nove dell'ultima avventura di Sonic in formato portatile

Sonic Lost World
Recensione: Wii U
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Disponibile per
  • 3DS
  • Wii U
  • Pc
  • C’è stato un tempo in cui bisognava scegliere da che parte stare: Sonic o Mario. L’uno escludeva forzatamente l’altro e chi si posizionava nel mezzo veniva guardato con sospetto (o era disprezzo?) da entrambi gli schieramenti. Le tre dimensioni, nell'epoca 16-bit, erano lontane e le mascotte di Sega e Nintendo si sfidavano a distanza, regalandoci perle destinate a sopravvivere al tempo e allo stesso conflitto che oggi, con l'abbandono dello sviluppo hardware della casa di Osaka, non esiste più.
    Ciononostante, a chi quello scontro lo visse sulla propria pelle fa ancora uno strano effetto vedere un titolo di Sonic su una console Nintendo. Il primo fu Sonic Adventure 2: Battle (pubblicato sui GameCube nostrani nel 2002), ed oggi tocca a Sonic Lost World, rappresenta un ulteriore avvicinamento tra il porcospino e l'idraulico un tempo rivali. Sebbene mantenga un’identità specifica e perfettamente inquadrabile all’interno della saga a cui fa riferimento, il titolo sfoggia infatti diverse caratteristiche in comune con Super Mario Galaxy.
    Pur con qualche magagna di troppo nel sistema di controllo, Sonic Lost World, grazie a un level design maestoso e ad un ottimo grado di varietà, convince alla grande. Per quanto resti preferibile la versione per Wii U (potete leggere qui la recensione) anche su 3DS l’esperienza è appagante, divertente ed estasiante, soprattutto per gli amanti del porcospino di Sega.

    Nella galassia di Sonic

    Platform in tutto e per tutto, Sonic Lost World pesca a piene mani dal passato del brand per mescolarne i tratti classici con alcuni elementi presi in prestito da Super Mario Galaxy. A stage bidimensionali, che per ritmo e struttura fanno tornare in mente gli episodi pubblicati su Mega Drive, gli sviluppatori ne alternano altri, completamente tridimensionali, in cui la telecamera alle spalle del protagonista fa tornare in mente Sonic And The Secret Rings: capitolo in esclusiva per Wii.
    Come da tradizione, la trama alla base dell’avventura funge da mero e sfacciato pretesto per scagliarvi a tutta birra nella sfilza di livelli che vi vedrà impersonare il velocissimo eroe. Durante l’ennesima battaglia ingaggiata con il Dr. Eggman, il nostro si imbatte in Lost Hex: un’isola fluttuante, di ragguardevoli dimensioni, dotata di un ecosistema tutto suo. Sonic, spalleggiato dall'inseparabile amico Tails Prowder e una volta approdato sul continente, scoprirà la combutta dell’arcinemico con i Sei Nefasti: malvagi e demoniaci personaggi intenzionati a eliminare chiunque si metta tra loro e l’intento di distruggere il mondo. Venuta meno l’alleanza fra il professore ed il malvagio sestetto, per colpa dello stesso Sonic che smarrisce l’oggetto magico con cui Eggman assoggettava i Nefasti, il terzetto sarà costretto a fare fronte comune per impedire la distruzione di Lost Hex.
    Entrati nel vivo dell'avventura, la prima sensazione che sperimenterete sarà un fortissimo dejà-vu. I livelli tridimensionali recuperano la divisione in planetoidi che fece la fortuna di Super Mario Galaxy e ripropongono, pur con meno insistenza e originalità, i continui cambi di gravità che costringeranno spesso l'utente a rivedere i concetti di “sopra” e “sotto”. Non si tratta di emulazione spudorata e priva di carattere, quanto di una strategia di level design che si è liberamente (e dichiaratamente) ispirata al lavoro svolto da Nintendo nel suo rinomato platform. I punti di contatto infatti terminano praticamente qui: Sonic Lost World resta a pieno titolo un fiero rappresentante della saga di cui è parte. Tornano dunque gli immancabili respingenti, i giri della morte, gli anelli da raccogliere per evitare il game over e persino l'attacco a ricerca con cui Sonic può disfarsi in breve tempo di un buon numero di nemici. Non manca naturalmente il senso di velocità, elemento portante del brand, ulteriormente enfatizzato dalla telecamera posta alle spalle dell'avatar e dalla possibilità di correre per alcuni metri sulle pareti: abilità di cui farete largo uso durante l'avventura.

    La stessa conformazione degli stage si guarda bene dallo scimmiottare la declinazione platform più consona all'idraulico italiano. Sebbene non manchino alcune sezioni in cui vi ritroverete in ampi scenari da esplorare per recuperare item o abbattere nemici particolarmente coriacei, per lo più sarete costretti a correre longitudinalmente lungo superfici cilindriche sostanzialmente lineari, ricche però di sentieri alternativi in cui imbattersi in collezionabili nascosti.
    Ed è proprio questo uno dei punti di forza di Sonic Lost World: l'alto numero di strade e sentieri diversi, che non solo offrono spunti e motivazioni per rigiocare più volte lo stesso stage, ma testimoniano efficacemente la varietà eccellente del level design. Parallelamente ad una veloce discesa con lo snowboard si dirama un ad esempio un percorso composto da respingenti e muri da scalare. Seguendo il flusso della corrente marina, si possono scovare tunnel posti più in profondità. Riuscendo a mantenere una velocità sufficiente, è possibile raggiungere una sezione segreta a cui si arriva continuando a correre lungo le pareti.
    Una tale vivacità del level design è ben supportata anche dai nuovi poteri speciali che Sonic potrà raccogliere nei classici contenitori sparsi per le ambientazioni. I cosiddetti Wisp tramutano l'eroe in una scarica elettrica capace di “aggrapparsi” a sbarre metalliche con cui scalare ripide pareti, in una sorta di tornado in grado di sbriciolare qualsiasi cosa entri nel suo raggio d'azione, in una trivella con cui scavare tunnel nella roccia e così via. Sebbene il più delle volte l'utilizzo di questi power-up sia molto inquadrato e limitato in sezione specifiche, la possibilità di richiamarli in qualsiasi momento, una volta raccolti, magari proprio per aiutarsi in sezioni particolarmente ardue, regala un pizzico di varietà in più ad ogni partita.

    Un porcospino difficile da domare

    Se i livelli tridimensionali puntano forte sul senso di velocità e sulla presenza di diversi percorsi, quelli in 2D si caratterizzano per un feeling leggermente diverso. Più incentrati sulla risoluzione di semplici enigmi, si prestano a ritmi lievemente più blandi e ragionati. Spesso dovrete fare i conti con ostacoli da superare e ciò vi costringerà a tenere a bada la rapidità di Sonic, per darvi il tempo di comprendere cosa va fatto o per calcolare con maggior precisione i salti millimetrici che sarete chiamati a spiccare. Meno divertenti e immediati di quelli tridimensionali, questi schemi hanno comunque il merito di spezzare l'azione proponendo qualcosa di diverso, e di deliziare tutti coloro che sono cresciuti con gli episodi 16-bit del porcospino.
    Purtroppo il maestoso lavoro compiuto nel level design viene sporcato da un sistema di controllo non all'altezza delle aspettative. Complice l'ergonomia della console, che non permette un controllo perfetto quando si utilizza la croce direzionale e si presenta con uno stick analogico fin troppo schiacciato, domare Sonic in certi frangenti è davvero un problema. L'avatar tende con fin troppa libertà ad agganciare i nemici durante i salti o ad arrampicarsi sulle superfici, con il risultato che spesso fraintenderà i comandi impartiti, conducendovi spesso a morte certa. In alcune sezioni particolarmente difficili, insospettabilmente numerose e impegnative anche per i videogiocatori più navigati, la situazione diventa particolarmente pesante e non mancheranno casi in cui diventerete ostaggio di un profondo senso di frustrazione. L'ennesimo game over collezionato per l'eccessiva foga con cui Sonic aggredirà il muro più vicino, o a causa di un salto mal calibrato, vi spingerà più volte ad abbandonare la partita. La situazione non è eccessivamente ingestibile, tant'è vero che con la pratica riuscirete comunque a collezionare buone valutazioni al termine del livello, ma si tratta di un difetto tanto più evidente, quanto più il raffinatissimo level design richiede all'utente precisione e reattività. Sopratutto per questo motivo, potendo scegliere, consigliamo vivamente di optare per la versione Wii U del gioco: pur non esente da simili problematiche, la miglior conformazione hardware del Game Pad rende meno spinosa la delicata convivenza con il sistema di controllo.

    Riassumendo: Sonic Lost World è uno dei migliori capitoli degli ultimi anni per quanto concerne il level design. Fan della saga e non affronteranno una serie di stage ispiratissimi, pieni di sentieri secondari e ulteriormente diversificati dai vari elementi che caratterizzano ciascuna zona: sezioni ghiacciate in Frozen Factory, sabbie mobili in Desert Ruins, interi livelli sott'acqua in Tropical Coast e così via. Sfortunatamente questa straordinaria prova di creatività viene parzialmente oscurata da un control system ora fin troppo sensibile, ora penalizzato dalla non perfetta interpretazione degli input.
    Oltre alla modalità storia, che si compone di un nutrito numero di livelli è vi terrà impegnati per una decina di ore circa, Sonic Lost World propone anche una elementare ma divertente modalità mutliplayer, in locale e in rete, che contrappone due giocatori in gare di velocità. Un passatempo che per un paio di pomeriggi funziona più che degnamente.
    Graficamente Sonic Lost World è un vero spettacolo sul piccolo 3DS, uno spettacolo che ha ben poco da invidiare a quello, comunque più appariscente, proposto su Wii U. Gli ottimi modelli poligonali di avatar e nemici, splendidamente mossi da animazioni curatissime, fanno il paio con scenari che vantano un art design colorato e fantasioso. Se è vero che in certe fasi si denuncia una carenza di dettagli, il granitico frame-rate acuisce il senso di velocità: elemento semplicemente fondante del titolo e della saga. Come se non bastasse anche l'effetto 3D, pur non apportando chissà quali vantaggi in termini di giocabilità, riesce a deliziare il videogiocatore senza infastidire troppo la vista.
    Ottima la colonna sonora: anche in mancanza di temi che molto probabilmente finiranno sul vostro i-Pod, i brani ripropongono con efficacia lo stile ora spensierato ora più rockeggiante di ogni Sonic. Più che discreto il doppiaggio in italiano.

    Sonic Lost World Sonic Lost WorldVersione Analizzata Nintendo 3DSDopo numerose e piacevoli ore passate in compagnia di Sonic Lost World resta da capire se a spiccare sia la soddisfazione nel trovare un porcospino così in forma, protagonista di un'avventura tanto efficace sul piano del level design, o il rammarico per un sistema di controllo che ci impedisce di parlare di un capolavoro del suo genere. Purtroppo la questione resta in minima parte aperta, tant'è vero che anche il voto a fondo pagina ben testimonia questa ambivalenza. Il nostro consiglio resta quello di optare per la versione Wii U, se possibile, dal momento che il grave difetto è in buona parte attenuato dall'uso del Game Pad. Ciononostante, chi proprio non volesse rinunciare al fattore portabilità (o è in possesso del solo 3DS) non si disperi: anche quest'edizione si lascia giocare piacevolmente e saranno più le volte che spegnerete la console soddisfatti, che quelle in cui lo farete stizziti a causa dei ripetuti game over dovuti a un control scheme difficile da domare. Insomma: fa strano vedere Sega prendere in prestito elementi di un gioco di Super Mario, ma speriamo che anche in futuro il publisher non si faccia scrupoli a rifarlo: se questi sono i risultati, ben venga l'emulazione.

    7.8

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