Recensione Starfox 64 3D

Torna su 3Ds un grande classico del passato

Recensione Starfox 64 3D
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  • 3DS
  • E' strano pensare a Star Fox come ad uno dei brand di punta Nintendo nel 2011. Era il 1993, e su Super Nintendo arrivava uno shooter futuristico del tutto particolare, nel quale i protagonisti erano buffi animali antropomorfi, rappresentati poi con uno stile semi realistico ed assai bizzarro: roba da far impallidire Howard il papero, per intenderci. Bene, quello che venne commercializzato negli USA e in Giappone col nome di Star Fox, in Europa ed Australia con quello di Starwing a causa dei soliti problemi di copyright, finì col rivelarsi come uno dei più grandi successi dell'epoca, un titolo al quale i giocatori s'approcciarono soprattutto spinti da una grafica per l'epoca straordinaria, tutta merito del chip Super FX, che riusciva a riprodurre modelli ed ambientazioni poligonali. Ovviamente c'era ben altro oltre che la mera componente tecnica: il gioco era divertente, di facile assimilazione, assuefacente, con una formula semplice ma per questo vincente. Bastò solo un titolo a rendere la serie tra le preferite tra i giocatori, ed il successivo Star Fox 64, Lylat Wars in Europa, contribuì in maniera definitiva al suo inserimento nella storia. Migliore in tutto rispetto al suo predecessore, il titolo per Nintendo 64 sfruttava ottimamente sia le capacità tecniche della macchina che quelle rese possibili dal sistema di controllo. La storia poi si fa a noi più vicina, e più facile da ricordare: dopo lo spin off action adventure Star Fox Adventures su Gamecube ed il trascurabile Star Fox Armada, arriva il discreto Star Fox Command per Nintendo DS. Niente però che abbia saputo riportare la serie ai suoi antichi fasti. Nintendo ci riprova, stavolta con un remake per 3DS del classico per Nintendo 64, ed è facile immaginare che sarà il successo sul mercato a decretare l'eventuale prosieguo della saga.

    Do a barrel roll!

    La trama è ben nota a coloro che hanno giocato già il capolavoro per Nintendo 64, ed è facilmente riportabile per coloro che per la prima volta si avvicinano al titolo. Trattandosi infatti di uno shooter, tutto quello di cui necessitiamo è una piccola ragione per devastare il devastabile, e la troviamo nell'invasione da parte delle forze dello scienziato pazzo Andross del sistema Lylat, iniziata con l'attacco al pianeta Corneria. E' al team Star Fox che il generale Pepper, fiero bracco veterano delle guerre contro Andross, si rivolge per debellare la minaccia: Slippy Toad, imbranata rana pilota, Peppy Hare, anziano coniglione dall'infinita saggezza (le sue battute hanno fatto la storia degli internet meme), Falco Lombardi, il rapace più presuntuoso del sistema Lylat e soprattutto lui, Fox McCloud, il leader del gruppo, volpe coraggiosa ed audace.

    E' proprio il cast, paradossalmente, la qualità che per prima va all'occhio del giocatore. Qualcuno potrebbe chiedersi il perché, visto che uno stuolo di animali parlanti sembra mal adattarsi al tono ed al feeling di uno shooter. Ebbene, entra qui in gioco un doppio meccanismo: quello della sospensione dell'incredulità, per il quale il contesto è talmente folle da risultare vincente (un paradosso fuori luogo e intrigante), e quello dell'antropoformizzazione dei personaggi, ottenuta tramite una cura particolare. Ogni battuta pronunciata, ogni scambio di dialoghi, ha il suo senso, ci aiuta a capire qualcosa in più del personaggio e soprattutto dona al titolo un'anima; quell'anima che è fatta di "do a barrel roll" e "it's about time you showed up Fox", o del semplice "good luck!" all'inizio di ogni missione.
    Senza ognuna di queste piccole chicche Star Fox varrebbe la metà: uno shooter bello come pochi ma privo del proprio carattere. Va lodato quindi, in tal senso, il lavoro svolto per la localizzazione in italiano. Si perdono, è vero, quelle frasi diventate ormai storiche, si trasgredisce ad una tradizione consolidata; ma non per questo si può criticare un doppiaggio professionale, una traduzione attenta ed in generale quindi un adattamento ben fatto nell'italico idioma, che riesce nella difficile impresa di non scontentare nemmeno i fan dell'originale.
    Ovviamente, però, Star Fox 64 non avrebbe potuto raggiungere l’olimpo dei migliori titoli della storia senza un’adeguata struttura di gioco sulla quale poggiare la propria essenza sparacchina e caciarona. Il gameplay di un genere semplice, basilare, nel quale il primo requisito è la coordinazione occhio-polpastrello, ha nel titolo originale uno dei suoi massimi esponenti, e paradossalmente proprio la sua semplicità ha impedito al tempo di scalfirlo in maniera netta. Ne risulta che il remake per Nintendo 3DS conserva praticamente tutta la straordinarietà della soluzione originale, alla quale non aggiunge nessun ingrediente. Di fatto, l’esperienza di gioco è identica: in livelli sempre più difficili e sempre più zeppi di nemici, il giocatore si deve dividere tra la distruzione metodica delle flotte nemiche e le perigliose manovre a bordo del proprio Arwing. C’è infatti in Star Fox 64 qualcosa che va oltre le dinamiche blastatorie, ponendo almeno allo stesso livello la capacità di muovere il proprio mezzo (anzi, tre, vista la presenza del Landmaster e del Blue Marine) in livelli pieni zeppi di ostacoli, da superare e schivare a botte di imbarcate sui lati e giri della morte. Il tutto ovviamente reso possibile fa un sistema di controllo perfetto (a patto di affidarsi a quello tradizionale e non ai giroscopi, lievemente imprecisi), che non ha per niente risentito dello spostamento su macchina portatile. Virate, turbo, frenate, conferiscono alle navette un’agilità che il level design richiede di saper padroneggiare, soprattutto negli ultimi livelli. Le possibilità d’attacco son quelle con meno opzioni, pertanto troveremo uno sparo normale (potenziabile), uno colpo singolo caricato con tanto di lock-on e, onnipresente nel genere, la bomba con la quale far saltare praticamente tutto ciò che si trova su schermo. Non per questo però il gioco non si dimostra generoso in termini di distruzione, anzi la incita: oltre che le navicelle nemiche, ci troveremo di fronte pericolosi esseri alieni di ogni dimensione, e persino i molti elementi ambientali saranno distruttibili, spesso elargendo preziosi power-up.
    L’azione rimane quindi sempre concitata, al limite della capacità di controllo del giocatore nelle fasi più intense, spostando il livello di percezione una barra più in alto negli scontri con i boss di fine livello, da affrontare sempre col giusto piglio e concentrazione, pena una prematura fine. Nonostante ciò, comunque, non si arriva mai a toccare le vette dell’esasperazione totale e della frustrazione, e qualora risulti particolarmente arduo completare la missione è possibile utilizzare le rotte più facili. La progressione tra i livelli non è infatti lineare, ma si piega al soddisfacimento di particolari condizioni di gioco: alcuni livelli presentano infatti una doppia soluzione, tra quella standard e quella segreta. Al giocatore starà trovarle, capire dai pochissimi indizi spesso provenienti dai compagni di squadra quando è il caso di aguzzare la vista e l’ingegno alla ricerca di una scorciatoia o di un percorso alternativo: riuscendovi, si potrà andare su di un’altra rotta, con altri livelli, tenendo sempre a mente però che proprio quelli segreti sono i più difficili da completare.
    Su questi binari procede quindi la modalità storia, la più consistente del lotto e cuore della produzione. A completare l’offerta ludica una corsa all'high-score nei singoli schemi del gioco, e la modalità sfida, nella quale affrontare in multiplayer altri giocatori o la CPU. A quest’ultima va mosso un piccolo appunto: l’assenza di una modalità online non è affatto scusabile, e per quanto non sia certo questa la base dell’esperienza di gioco è una mancanza che senz’altro va denunciata. Nient’altro poi da segnalare, per un titolo che comunque anche solo dalla sua modalità principale, rigiocabilissima, concede al giocatore numerose ore di divertimento.

    I can see them up ahead!

    Per quanto riguarda il comparto tecnico di Star Fox 64 3D va riportato quanto detto in occasione dell’analogo remake di Ocarina of Time, anch’esso trasposto da Nintendo 64 a 3DS. Né dal punto di vista grafico né da quello relativo alla qualità audio si può dire sia stato fatto un lavoro capace di sfruttare appieno le potenzialità del piccoletto di Nintendo. Ad una rimodellazione poligonale sostanziosa ma di certo non eccezionale si affianca quindi un uso di texture piatte e senza alcun effetto, che seppur in attinenza alla direzione artistica da cartone animato primi anni novanta lascia un certo senso di freddezza. C’è però un notevole valore aggiunto: la bellezza dell’effetto 3D. Sarà lo spazio sconfinato delle ambientazioni, saranno i laser che escono fuori dallo schermo, ma quello di Star Fox 64 3D è un effetto che aggiunge qualcosa non solo all’aspetto cosmetico ma all’esperienza di gioco, valorizzando la spettacolarità degli scontri: il titolo segna quindi un punto di partenza sotto questo aspetto per quelli che saranno i titoli a venire.
    L’ottima colonna sonora dell’originale è riproposta qui senza alcuna modifica, salvo un campionamento appena migliore. Come detto in precedenza però, in questo campo la valutazione è alzata da un doppiaggio adeguato e di buon livello per qualità recitative e tecniche. Melodie prettamente sci-fi, alcune dai toni lievemente lugubri, ben si alternano ad altre dalla cadenza epica ed incalzante, accompagnando sapientemente il cambiamento tra le fasi di gioco.

    Starfox 64 3D Starfox 64 3DVersione Analizzata Nintendo 3DSStar Fox 64 3D è la miglior versione del capolavoro già ammirato su Nintendo 64. Non si tratta di un gioco nuovo, ma potrebbe tranquillamente esserlo per coloro che mai hanno avuto modo di giocare l’originale: il gameplay ha infatti resistito ottimamente all’azione del tempo, non venendone danneggiato in alcun modo. L’azione rapida, incalzante, la sfida portata sempre un gradino più su, fa immergere il giocatore in un’esperienza spensierata e con l’unica pretesa di lasciar divertire chi ne fruisce. Esemplare nella sua semplicità, magistrale nel dosaggio del ritmo, rappresenta ancora un capolavoro che chiunque è in possesso di un 3DS non può lasciarsi scappare, ed i cui unici difetti son rappresentati da una conversione ancora una volta non del tutto all’altezza delle possibilità della macchina.

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