Anteprima Advance Wars: Days Of Ruin

Ancora guerre su DS, ma questa volta qualcosa cambierà.

Anteprima Advance Wars: Days Of Ruin
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  • DS
  • Dal Famicom al DS: una storia fatta di guerre.

    E’ interessante notare come, analizzando il lavoro svolto da Intelligent System nel corso degli anni, tutti i titoli da loro creati richiamino fortemente l’aggettivo presente nel nome che li definisce. Fire Emblem e Paper Mario dovrebbero costituire due ottimi esempi, chiarificatori del curriculum della first party Nintendo. Gdr tattico l’uno, gdr con elementi platform l’altro, essi possono essere ricondotti a quella schiera di videogiochi dove la mente vale più della velocità delle dita e dove un approccio ragionato non è solo consigliato, ma assolutamente necessario. Constatare, poi, che la saga di Wario Ware trova i suoi natali proprio all’interno dei suoi studi, altro non fa che aumentare la stima nei riguardi di questa talentuosa e storica software house. Nei party games che vedono protagonista la nemesi di Mario, infatti, la creatività funge da collante tra le parole idiozia e genialità, mentre elimina ogni distanza tra ciò che solitamente viene definito “casual” e ciò che viene ricondotto al termine “hardcore”.
    Facile, dunque, lasciarsi andare all’entusiasmo ogni volta che si scopre un nuovo lavoro in corso che porta la firma di Intelligent System. Ultimamente, tra l’altro, essa sembra essere particolarmente attiva: alla pubblicazione di tre nuovi prodotti (Wario Ware Smooth Moves, Fire Emblem Radiant Dawn e Super Paper Mario) in meno di un anno, sono seguiti gli annunci di due nuovi videogames in arrivo sul portatile a due schermi Nintendo. Da una parte c’è il prossimo episodio di Fire Emblem del quale, tuttavia, si hanno pochissime notizie, dall’altra c’è il ritorno di Advance Wars.
    La saga, nata sul NES con il capitolo intitolato Famicom Wars, che mai è stato pubblicato al di fuori del Giappone, conta ormai nove anni di onorato servizio. Spostatasi, poi, su SNES e Game Boy, è infine approdata sul GBA riuscendo a rendersi disponibile, in una lingua comprensibile, anche sulle console americane ed europee.
    Questo Advance Wars: Days of Ruin, rappresenta la seconda apparizione della saga sull’innovativa console Nintendo e, come già in minor parte fece, Dual Strike, promette di mescolare qualche carta in tavola.

    Il futuro è solo per chi ha un passato.

    E bene dirlo subito: sin dall’esordio, come da tradizione per Intelligent System, la serie non ha mai conosciuto stravolgimenti né grandi variazioni. Si è sempre stati testimoni più che altro di up-grade, aggiunte e affinamenti vari. Il gameplay, le interfacce di gioco, le regole che dominano questo mondo perennemente in guerra, sono rimaste pressoché invariate ad ogni uscita. Difficile dire che questo sia un male vista la qualità esorbitante che caratterizza ogni Wars, altrettanto difficile dire sia un bene visto che il rischio di una saturazione e di un conseguente calo di interesse sia sempre dietro l’angolo.
    Il modo migliore per descrivere il più brevemente possibile Advance Wars è equiparandolo a un punto d’incontro tra il gioco di società Risiko e quello più classico degli scacchi. Esso rientra nel così detto genere dei TBS (Turn Based Strategy), che in italiano può essere tradotto con l’espressione “Strategico a Turni”. Le battaglie avvengono su una mappa di una certa dimensione, divisa in caselle, che può presentare montagne, pianure e anche corsi d’acqua. E su questa che dovremo muovere le nostre truppe al fine di sconfiggere e/o conquistare edifici nemici grazie a cui, previo pagamento, potremo rimpiazzare i soldati caduti o di ampliare ulteriormente il nostro esercito. Ovviamente, essendo uno strategico a turni, le azioni non avvengono in tempo reale e noi, con tutta calma, potremo ragionare circa le prossime mosse e strategie da mettere in piedi. Ogni armata è divisa in diversi tipi di unità, ognuna con una propria portata di tiro e numero di caselle che possono essere attraversate nello stesso turno. Una volta che si decide di attaccare il nemico, la visuale passa a inquadrare da vicino i due plotoni in modo da darci subito un rimando visivo di come sta andando la lotta. Ogni unità avrà particolari valori di attacco e difesa, ma non saranno solo questi a decretare la vittoria: grande importanza riveste anche la superiorità numerica. A comandare ogni plotone, ci pensa un così detto UC (Ufficiale Comandante); ognuno di questi è dotato di particolari ed esclusivi poteri speciali, che possono essere utilizzati dopo aver riempito la classica barra. Queste abilità possono, per esempio, aumentare di un certo quantitativo il grado di attacco di tutte le unità, oppure riparare automaticamente tutti i mezzi presenti sulla mappa.

    Nuovo sì, ma con moderatezza.

    Queste sono le basi del gameplay sulle quali poggia Advance Wars: Days of Ruin, attingendo a piene mani da nove anni di uscite su quasi tutte le console targate Nintendo. Così, infatti, si giocava e così, grossomodo, si giocherà anche in questa seconda incarnazione per DS.
    Qualcosa però, è cambiato e anche di molto. Uno degli elementi che più caratterizzava la saga a livello stilistico, era la presenza di personaggi stilizzati che prendevano vita in luoghi, sì testimoni di sanguinosi scontri, ma sempre dominati da immense pianure verdi e piacevoli corsi d’acqua. Insomma se fino a Dual Strike, la guerra sembrava quasi un gioco fatto da bambini senza reali conseguenze, in Days of Ruin, tutto è maledettamente più vero, più duro e, quindi, più doloroso.
    Le premesse narrative, del resto, servono proprio a inserirci in un clima di morte e desolazione. Già, perché gran parte di quelle lussureggianti e verdi valli, non esiste più. Una pioggia di meteore ha infatti raso al suolo e deturpato gran parte del pianeta eliminando il 90% della popolazione creando un’ambientazione post-apocalittica che a tratti ricorda quella vista nello storico manga di Ken Il Guerriero. In una tale situazione i pochi superstiti cercano di procacciarsi beni di prima necessità quali acqua e cibo, ma devono anche difendersi dalla presenza di gruppi armati che tentano di derubarli del poco che possiedono. In aiuto di questi innocenti giunge la 12° Legione Indipendente, comandata dal capitano Brenner. Voi, sarete chiamati a vestire i panni di Will (Ed nella versione europea del gioco), un ragazzo fresco, fresco di accademia militare, deciso ad unirsi alla Legione. La trama, che verrà sorretta da svariate scene di dialogo, toccherà senza dubbio temi più maturi e delicati rispetto a quelli trattati nei capitoli precedenti, e, a suggerirlo, ci pensa anche il rinnovato stile grafico, maggiormente rivolto al realismo e sempre pronto a mettere in risalto l’aspetto drammatico di ciò che accade. Questo viene ben sottolineato dai contorni spessi ed il tratto ruvido adottati per il design dei personaggi e anche i colori più spenti rendono l’idea di un paesaggio deturpato dagli orrori della guerra. Anche nelle fasi di scontro, l’adozione di una telecamera più dinamica, sempre pronta a sobbalzare a causa delle esplosioni di missili e bombe, restituisce questa sensazione di una guerra molto più cruda e vera.
    L’altra grande e graditissima novità di questo episodio, è rappresentato dalla possibilità di effettuare sfide in rete utilizzando la Wi-Fi Connection. Si potranno anche creare delle mappe, nell’apposita modalità, per poi scambiarle e giocarle on-line con giocatori di tutto il mondo. Tra l’altro è anche stata confermato l’utilizzo del microfono per comunicare con i nostri sfidanti. Tuttavia, ancora non è noto se il suo utilizzo sarà permesso anche con chi non è inserito nella nostra lista di amici: la cosa sembra improbabile, vista la politica di Nintendo, ma si sa che la speranza è dura a morire.
    Rispetto a Dual Strike, inoltre, si è deciso per riportare il numero di UC da due a uno solo, in modo da poter riequilibrare il gameplay, non potendo più fare affidamento a eccessivi aiuti esterni.
    Modifiche minori, infine, si posso riscontrare nell’aggiunta di nuove tipologie di mezzi e un affinamento del sistema di controllo via touch screen. Da una parte, infatti, sono state aggiunte le motociclette, veloci negli spostamenti e capaci di occupare edifici, ed i Flare Tank, mezzi corazzati in grado di lanciare razzi che eliminano la classica nebbia di guerra, che nega la vista di porzioni di mappa. Dall’altra è stata migliorata la navigabilità dei menù e della mappa con tanto di aggiunta di una funzione zoom.

    Advance Wars: Days of Ruin La nuova fatica di Intelligent System sembra sin da ora funzionare, vuoi perché ben poco è cambiato rispetto agli ottimi capitoli precedenti, vuoi perché il poco che è stato aggiunto sembra intrigante e ben implementato all’impalcatura generale. La possibilità di sfidare un amico in Wi-Fi, poi, chiude il quadro, promettendo una longevità fuori parametro affiancandosi alla modalità storia e a quella destinata alle battaglie veloci. Insomma, sebbene sia troppo presto per lasciarsi andare all’entusiasmo, le premesse per l’ennesimo ottimo Advance Wars, ci sono tutte. Tuttavia, chi ha da sempre odiato la saga, non troverà certo motivazioni per amare Days of Ruin.

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