Anteprima Afro Samurai: Anteprima del tie-in di Redacted Studios

Un samurai di colore in cerca di vendetta per l'assassinio del padre

Anteprima Afro Samurai: Anteprima del tie-in di Redacted Studios
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
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    Il curioso nome dell'opera "Afro Samurai" (frutto del geniale autore di manga giapponesi Takashi Okazaki) è sufficiente per farci immaginare le fattezze del protagonista di questo violentissimo hack'n slash ("picchiaduro a scorrimento" in gergo italiano) targato Namco Bandai: un bushi nero con tanto di capigliatura anni ‘70, vestito col classico hakama da samurai e naturalmente armato dell'immancabile katana, con un tocco di personalità dato dalla sigaretta accesa sempre sporgente dalle sue labbra e dalla fascetta del sol levante sulla fronte (quella del cosidetto Numero Due), in classico stile kamikaze.
    La storia che ha portato alla realizzazione di questo promettente action game in cell-shading non è molto lunga, dato che le vicende di Afro Samurai nacquero dalla matita dell'autore giapponese di cui sopra appena una decina di anni fa; in primis fu un interessantissimo fumetto, seguito poi da graphic novel, serie televisiva ed anime di grande successo soprattutto negli States, anche perché la voce dell'eroe in questione (e la fisionomia del volto) è niente meno che quella del grande Samuel Jackson, che rimase letteralmente entusiasta di far parte di questo ambizioso ed interessante progetto.
    La storia narra di un samurai di colore in cerca di vendetta per la morte del padre, causata da quello che viene considerato il guerriero più temibile dei suoi tempi (il cosidetto Numero Uno, praticamente un Dio) ; con la sconfitta dell'acerrimo rivale il nostro Afro Samurai non ambisce solo a ripagare la propria sete di vendetta, ma anche al trono di combattente più forte del mondo, occupato proprio dall'assassino del genitore.
    Questo incipit narrativo piuttosto banale sarà la scusa necessaria per i nostri spargimenti di sangue sullo schermo, che inevitabilmente porteranno fino allo scontro finale con il potente avversario.

    Stile da vendere

    Sin dai primi screeshots rilasciati fu notevole l'interesse sollevato nella community di giocatori per questa curiosa accoppiata dell'uomo di colore spinto dalla filosofia samurai (già sperimentata al cinema con Ghost Dog, film in cui Forest Whitaker è un killer di professione che segue alla lettera l'Hagakure), sotto la veste di uno stile carismatico e fumettistico (non a caso il prodotto è in cell-shading) che riprende fedelmente i tratti degli anime e delle graphic novel di Takashi Okazaki.
    Con la presentazione dei primi video e di una demo giocabile nella recente manifestazione dell'E3 di Los Angeles è stato possibile valutare buona parte del comparto tecnico (comunque non ancora definitivo) e soprattutto il primo approccio col gameplay, che possiamo sin da ora definire divertentissimo ed adrenalinico proprio come l'opera che ispira questa trasposizione videoludica targata Namco (esperta software house nel campo dei combattimenti di "cappa e spada", con la serie Soul Calibour che sta per arricchirsi del quarto capitolo).
    Grazie ad un avanzato sistema grafico denominato dagli sviluppatori "Dynamic Cross Hatching System" accoppiato alle più moderne tecniche di cell-shading (per chi non lo sapesse si tratta di un sistema per rendere i videogames molto simili a cartoni animati) il prodotto Namco si presenta con tratti decisamente raffinati e qualitativamente degni di nota, con numerosi tocchi di classe sul piano dell'illuminazione (stupendo il tramonto che si staglia sullo sfondo di un tipico paesaggio giapponese) e texture di ottima fattura, naturalmente supportati da un solido framerate.
    La sostanziosa mole di poligoni che compone ambientazioni e personaggi sullo schermo (in primis il protagonista) e la stupenda palette cromatica scelta dai programmatori rendono la visione d'insieme molto più vicina ad un anime di alto livello che ad un classico videogioco, grazie anche alle fluidissime e naturali animazioni del nostro Afro Samurai che con grazia (e violenza) semina morte e distruzione tra volteggi ed artistici fendenti.
    Oltre ad una grandiosa regia e sceneggiatura il titolo Namco Bandai è dotato anche di un ottimo comparto audio, con una colonna sonora su licenza composta fondamentalmente da brani hip hop melodici (dedicati naturalmente al carisma del protagonista piuttosto che all'ambientazione) ed un eccellente campionamento per quanto concerne gli effetti sonori, in particolare per il clangore delle armi bianche che collidono, accurato e realistico.

    Un primo approccio

    Il gameplay, come già riportato, si presenta veloce e frenetico come l'anime cui il gioco trae ispirazione: divertimento, coinvolgimento e spettacolarità (la violenza estrema non è mai fine a se stessa) sono gli aspetti cui Afro Samurai punta di più, ma per un giudizio più approfondito è necessario attendere la versione definitiva, sebbene la demo presentata all'E3 sia stata più che sufficiente per mostrare le carte in tavola di questo hack'n slash.
    Il protagonista è dotato di numerosissime combo potenti e veloci con cui infliggere pesanti danni agli avversari, che combinate con movimenti aggraziati e letali come salti acrobatici ed esecuzioni repentine rendono lo spettacolo una vera gioia per gli occhi. Ma non per i deboli di stomaco, vista la copiosa dose di sangue che scorre.
    Afro avrà a disposizione, per sopraffare gli avversari, una ventina di mosse simili alle fatality di Mortal Kombat, che si attivano dopo aver eseguito particolari combinazioni di colpi. Emblematiche sono quelle chiamate Deep Throat Killer e Gut Stub (che è possibile ammirare nei filmati del gioco).
    Sono presenti anche diverse tecniche speciali, come ad esempio la cosiddetta modalità "Focus", in cui il protagonista riversa tutta la sua sete di vendetta (ricaricabile in una barra a tempo) con spettacolari fendenti che smembrano gli avversari in maniera violentissima e realistica (le varie parti del corpo colpite dalla katana di Afro Samurai si tagliano"al pixel", seguendo esattamente la direzione del fendente che abbiamo inferto). Durante questa fase di "frenesia da combattimento" lo schermo perde tutti i colori entrando in modalità bianco e nero (ad eccezione del sangue, che scorre rosso e abbondante). Si rallenta inoltre tutta l'azione di gioco (il classico bullet time), ed è quindi possibile cogliere alla sprovvista gli avversari, menando fendenti verticali o orizzontali secondo qualsiasi direzione, utilizzando semplicemente lo stick analogico per determinare l'angolo del colpo.
    E' possibile poi entrare in modalità over-focus: nel caso, tutti i personaggi presenti si muovono più lentamente tranne il nostro protagonista. Sarà possibile così affettare i propri nemici, e poi vederli cadere a terra, esanimi, tutti assieme, come nelle migliori scene della cinematografica di genere.
    Il titolo sembra soffrire di una lieve ripetitività concettuale, soprattutto per un parco mosse di certo suggestivo, ma che non sembra strizzare l'occhio a troppi tatticismi. Buona parte della qualità del prodotto si giocherà sull'IA degli avversari e sulla varietà dei loro pattern d'attacco, che al momento sembrano in verità piuttosto monotoni (ma, lo ricordiamo, il livello mostrato era quello iniziale). Certo, competere con mostri sacri del genere (come Ninja Gaiden 2 o Devil May Cry) non è compito facile, vedremo se la progressione nell'avventura saprà aggiungere un pizzico di varietà e sfida.

    Afro Samurai Questo Afro Samurai di Namco Bandai si presenta senza dubbio come prodotto interessante e dal sicuro impatto audiovisivo, le cui uniche vere incognite sono rappresentate dalla possibile ripetitività dell’azione e dalla scarsa varietà generale, oltre che dall’effettiva longevità del prodotto; tuttavia le premesse per centrare il bersaglio ci sono tutte, in primis per uno stile che affascina sin dalle prime battute, ma anche grazie ad un gameplay che appare adrenalinico e frenetico come in ogni buon action game che si rispetti La solidità del plot narrativo (che si articolerà naturalmente dall’incipit iniziale con una sottotrama più coinvolgente) ed il carisma del protagonista potrebbero fare il resto, non ci rimane dunque che attendere la fine del 2008 (o al massimo il primo trimestre del 2009) per poter mettere le mani sul prodotto definitivo ed esprimere un giudizio complessivo sull’opera, ricordando che tuttora manca qualunque informazione riguardo ad eventuali (ma improbabili) modalità multiplayer e che il titolo sarà disponibile su Xbox 360 e Playstation 3.

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