Alaloth Champions of the Four Kingdoms: un gioco fantasy da tenere d'occhio

Siamo tornati a dare una occhiata ravvicinata a Alaloth Champions of the Four Kingdoms: ecco cosa abbiamo scoperto.

Alaloth Champions of the Four Kingdoms: un gioco fantasy da tenere d'occhio
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Annunciato dal team italiano di Gamera Interactive nell'estate 2017, che almeno secondo i piani originali prevedeva di pubblicarlo l'anno seguente, l'ispiratissimo Alaloth: Champions of the Four Kingdoms non è ancora salito sulla rampa di lancio. In attesa che lo studio ne sveli la data di uscita ufficiale, di recente abbiamo partecipato a una presentazione a porte chiuse riservata alla stampa, durante la quale il fondatore & CEO, Alberto Belli, ci ha illustrato tanti nuovi dettagli sul prodotto. Di seguito vi proponiamo quindi il nostro resoconto completo.

    Una corsa contro il tempo

    Palesemente ispirato a Moonstone, Alaloth: Champions of the Four Kingdoms chiede al giocatore di impersonare un Campione e di liberare l'affascinante mondo di Plamen dalla minaccia di Alaloth, una potentissima quanto malvagia divinità che per diversi eoni è rimasta intrappolata in un limbo, ma che sciaguratamente è ormai prossima a tornare nel regno dei vivi per sottometterlo.

    Per impedire che ciò avvenga, il Campione interpretato dall'utente dovrà recuperare in fretta e furia i quattro frammenti di luce, ossia dei cristalli indispensabili per spalancare le porte del Quinto Regno, dove appunto risiede Alaloth. Come spiegatoci da Alberto Belli, l'ubicazione dei quattro frammenti viene stabilita in maniera assolutamente casuale all'inizio della partita, ragion per cui ogni playthrough tende a risultare unico. Il fulcro dell'esperienza offerta da Alaloth: Champions of the Four Kingdoms consiste nella "modalità competitiva" in cui il giocatore, dopo aver scelto il proprio Campione e il regno di appartenenza, è chiamato a competere con tre Campioni provenienti da altrettanti regni differenti e per giunta interessati a raccogliere i preziosi artefatti. Controllati dall'intelligenza artificiale, questi possono assumere un comportamento aggressivo, equilibrato o difensivo, e al pari del giocatore tendono ad attaccare i vari dungeon per conquistarli e impossessarsi dei loro tesori. Tuttavia, poiché le fazioni avversarie possono anche fallire, esiste comunque la possibilità di completare la campagna senza mai incontrarle o affrontarle in campo aperto.

    Durante il lungo silenzio radio, lo sviluppatore ha inoltre escogitato una modalità più classica: definita "single player", questa non prevede il coinvolgimento di Campioni rivali, motivo per cui l'utente non correrà mai il rischio di vedersi portare via i frammenti raccolti. Tale modalità è stata pensata appositamente per i completisti, che a ragion veduta avranno la possibilità di scandagliare ogni singolo anfratto di Plamen già al loro primo rodeo, anche perché Alaloth non presenta un percorso specifico da seguire, ma permette di scegliere da soli (e sin dal principio!) quali aree visitare.

    Se da una parte l'introduzione della suddetta favorirà l'esplorazione rilassata della vastissima mappa di gioco, che stando a quanto scoperto brulicherà di attività secondarie cui dedicarsi, dall'altra occorrerà comunque tenere sempre presente che la rabbia e il potere di Alaloth aumenteranno col passare di tempo. Di conseguenza, anche il livello di forza e pericolosità dei mostri sarà largamente influenzato dallo scorrere delle ore trascorse in quel di Plamen.

    A proposito del mondo di gioco, abbiamo appreso che ciascun regno di Plamen avrà una sua capitale principale e altre cinque città minori, nonché centinaia di NPC con cui interagire per accedere a missioni secondarie e raccogliere informazioni necessarie alla sopravvivenza. Non solo il fattore tempo impatterà persino sulle quest disponibili (tant'è che il calendario interno favorirà la comparsa di nuove sfide, mostri e NPC in ogni angolo di Plamen), ma addirittura la modalità selezionata, la razza e l'allineamento del personaggio controllato si tradurranno in un'esperienza fondamentalmente diversa e aperta a percorsi, attività e ricompense alternative. Sorretto da uno spaventoso quantitativo di lore (in buona parte curata da Chris Avellone), Alaloth: Champions of the Four Kingdoms vanterà insomma un'ottima rigiocabilità, che siamo convinti incoraggerà gli appassionati del genere a voler scoprire tutti i suoi numerosissimi segreti.

    Sistema di crescita e compagni

    Durante l'evento abbiamo poi appreso che nel corso dell'avventura avremo la facoltà di reclutare dei compagni controllati dall'intelligenza artificiale e che ci aiuteranno a completare i vari dungeon.

    Ogni alleato avrà una propria storia e delle tradizioni, nonché un personale obiettivo nella vita che di tanto in tanto permetterà di accedere a missioni speciali, rafforzando il legame. Va tuttavia specificato che alle battaglie potranno partecipare soltanto due compagni alla volta, il che costringerà il giocatore a scegliere con cura gli alleati da portare con sé, magari a seconda delle loro competenze individuali o del nemico fronteggiato. In alternativa, la modalità co-op locale di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms consentirà di affrontare la campagna assieme a un amico e di affidargli il controllo diretto di un combattente già reclutato.

    Basato sull'azione in tempo reale, il sistema di combattimento di Alaloth: Champions of the Four Kingdoms chiederà costantemente di sfruttare a proprio vantaggio i punti deboli dei nemici incontrati lungo il viaggio. Per riuscire in tale impresa, non solo potremo selezionare manualmente le statistiche da migliorare, ma il Campione acquisirà nuove abilità ogni volta che completerà una delle cosiddette "aree di combattimento". Se per esempio alcune di esse avranno degli effetti immediati sugli scontri, riducendo magari i tempi di cool down delle mosse speciali, altre impatteranno sulle abilità di scambio, sulle cavalcature, e così via.

    Pertanto, non è affatto esagerato asserire che il Campione potrà essere personalizzato al 100% e trasformato, col tempo, in un'implacabile macchina da guerra. Per favorire l'elaborazione e il perfezionamento di vere e proprie build, il team di Gamera Games ha implementato una meccanica che, previo il ritrovamento dei Globi del Caos, permetterà di visitare i santuari, pregare gli dei e azzerare statistiche/abilità. In questo modo, i giocatori insoddisfatti della propria build potranno spendere i punti ottenuti attraverso il reset per seguire un diverso percorso di crescita e cambiare il proprio destino.

    Alaloth: Champions of the Four Kingdoms Caratterizzato da una struttura di gioco originale e da una direzione artistica deliziosa, Alaloth: Champions of the Four Kingdoms è un titolo indipendente da tenere d’occhio. Il team di Gamera Interactive ha lavorato duramente per omaggiare il passato di un genere ludico un po’ sottovalutato, ma che a quanto pare ha ancora molto da dire. Solo il tempo e una prova diretta ci diranno se il titolo si dimostrerà o meno all’altezza di Baldur's Gate e delle altre fonti di ispirazione.

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