Anteprima Animal Crossing Amiibo Festival

Animal Crossing debutta su Wii U sotto forma di party game. Una nuova esperienza nel mondo del communication game Nintendo oppure una maniera per spingere sull'acquisto di statuette Amiibo?

Anteprima Animal Crossing Amiibo Festival
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  • Wii U
  • Katsuya Eguchi ora se ne sta in disparte e osserva. Il papà di Animal Crossing continua a seguire l'evoluzione del suo simulatore di vita, ma oramai è volutamente lontano dai riflettori. Al suo posto ora c'è Aya Kyogoku, director già ai tempi di New Leaf per 3DS, donna di mezza età, elegante nei modi e nel vestire: è la definitiva consacrazione di una serie nata su Nintendo 64 come un azzardo, divenuta una ragion d'essere videoludica per un pubblico femminile e casual.
    Un pubblico che fino ad ora non era stato sfiorato dall'isteria per gli Amiibo, fino ad ora proposti ai fan storici di Nintendo sopratutto con Super Smash Bros, ma che è pronto a sciogliersi di fronte all'acconciatura di Fuffi, al maglione a rombi di Tom Nook ed agli occhioni delle sorelle Ago e Filo. Kyogoku stessa non fa mistero di come il team "voleva portare gli Amiibo in Animal Crossing"; quel che però non ci vuole dire è che forse la serie non si vedrà affatto su Wii U con un capitolo principale, mentre si vedrà con uno spin off che strizza l'occhio a Mario Party ed alla Animal Crossing Plaza, proposta sulla console casalinga Nintendo in tandem con l'episodio portatile 2 anni or sono.
    Animal Crossing Amiibo Festival è stato presentato all'E3 2015 durante il famigerato Digital Event, ma in fiera non era affatto presente in forma giocabile. Solo a kermesse conclusa sono emersi alcuni dettagli sulla struttura del titolo, il quale ingloba nelle dinamiche a turni del gioco dell'oca tutta la meraviglia dell'esplorazione quotidiana del mondo di Animal Crossing.


    Gira la ruota

    Quando pensiamo a giochi da tavolo in salsa Nintendo pensiamo immediatamente a Mario Party, il gioco dell'oca nato sotto etichetta Hudson ed infarcito di minigame in ciascuno dei 10 episodi della serie principale. Ma Animal Crossing Amiibo Festival non ha affatto quel team di game designer alle spalle e fa volentieri a meno dei minigiochi: dal trailer di annuncio si pensava che fosse più simile al Monopoli, carte Imprevisti e Probabilità incluse, ma la sostanza è lievemente differente...
    Anzitutto nel panorama della serie Animal Crossing Amiibo Festival è il primo titolo a non avere un unico personaggio giocabile, ovvero l'Abitante, maschio e femmina che sia. A patto di aver acquistato uno dei tanti Amiibo che arriveranno sugli scaffali insieme al gioco, potrete impersonare il cantastorie K.K. Slider (seduto sul proprio sgabello mentre intona la canzone del Sabato sera), la segretaria municipale Fuffi, Tom Nook con un grazioso gilet a rombi, le sorelle Ago e Filo. Possedere un Amiibo a giocatore sembra essere l'unico modo per avviare una partita in multiplayer: il pupazzetto non svolge solamente la funzione di pedina per identificare nella realtà chi gioca nei panni di chi, ma è anche il mezzo attraverso cui cominciare il proprio turno lanciando il dado. Avvicinando, infatti, l'Amiibo al chip NFC del gamepad ecco che l'avatar sullo schermo farà rotolare un dado a 6 facce grazie al quale il giocatore potrà avanzare sul tabellone. Tutto qua? Sembra proprio di sì ed infatti ci chiediamo se spendere 15 euro a giocatore per una riproduzione plasticosa del proprio concittadino preferito sia un passo necessario per giocare ad Amiibo Festival oppure solamente una possibilità non obbligatoria per impostare una partita.

    Le regole di ciascun tabellone sono le seguenti. Ogni turno equivale ad un giorno della settimana, il quale proprio come negli Animal Crossing tradizionali equivale ad eventi speciali in città, festività, visite di Griffa o Schizzo, torneo di pesca, le rape di Nella della Domenica, eccetera. All'inizio di ogni partita si è anche chiamati a definire il mese dell'anno in cui si andrà a giocare, con le ovvie varianti stagionali in termini di frutti, insetti e colore delle foglie, ma anche delle situazioni che potranno incontrare i giocatori. Ogni casella, infatti, rappresenta una situazione quotidiana, come una visita all'Emporio di Tom Nook oppure una chiacchierata con uno degli altri abitanti: ciascuna situazione andrà ad incrementare o sottrarre 2 indicatori, quello delle Stelline, la moneta corrente del gioco, oppure quello della Felicità. Il logo presente su ciascuna casella mostrerà a priori un possibile incremento o decremento in termini di Felicità, piuttosto che uno scambio di Stelline, a nostro vantaggio o svantaggio. Senza grossi misteri, al termine della partita il giocatore che avrà accumulato il maggior numero di punti Felicità sarà proclamato vincitore.
    La struttura di gioco ci pare molto semplice, utile per attrarre un'utenza casual, e questo potevamo aspettarcelo da una serie che incontra sopratutto i favori femminili, ma anche molto banale e semplicistica, un po' in controtendenza con la cura che Nintendo solitamente dedica a tutti propri giochi, siano essi mainstream o hardcore. La componente fortuna sembra regnare sovrana sul tabellone di Amiibo Festival, mentre l'assenza di minigiochi prospetta una certa staticità ed un ritmo assai fiacco.
    Tuttavia ci intriga assai il fatto che ogni partita apparirà radicalmente differente dalla precedente in virtù degli Amiibo selezionati, del mese scelto, della preponderante fortuna, legge indiscussa in Amiibo Festival, ma anche dalle carte scansionate dal chip NFC, attraverso le quali sarà possibile importare le abitazioni arredate in Animal Crossing Happy Home Designer per Nintendo 3DS e mostrarle con orgoglio ai propri amici sul televisore del salotto.

    Animal Crossing Amiibo Festival Ci aspettavamo all'E3 l'annuncio dell'episodio di Animal Crossing per Wii U ed invece è stato annunciato Animal Crossing Amiibo Festival, un gioco da tavolo ambientato nello strambo universo faunistico di Nintendo. Inizialmente eravamo curiosi di conoscere come le meccaniche quotidiane di Animal Crossing si contaminassero con quelle di Mario Party, ma dopo aver compreso il set di regole alla base di ogni partita un forte scetticismo si è impadronito di noi. Ciascun turno equivale ad un giorno nel mondo di Animal Crossing. Una partita copre tutti i giorni di un mese, scelto a inizio partita dai giocatori. Lanciando un dado ciascun giocatore capita casualmente su una casella che può regalare o sottrarre Stelline, così come incrementare o diminuire i punti Felicità di ciascun giocatore. Al termine del mese quel giocatore che avrà il monte punti Felicità maggiore sarà proclamato vincitore. Con un certo rammarico non c'è alcun minigame a la Mario Party, ma sarà solamente la fortuna a determinare il vincitore di ogni partita. C'è una interessante varietà negli eventi che si possono incontrare e nei modi di interagire con i personaggi caratteristici della serie, ma il gameplay appare sulle prime fiacco e soporifero. Sapevamo che Animal Crossing era una serie molto apprezzata da un pubblico di giocatori casual, ma siamo in parte intimoriti dall'eccessiva semplificazione delle sue meccaniche: così concepito Amiibo Festival sembra solo un modo per dare un senso all'acquisto di ogni Amiibo di Animal Crossing presto sugli scaffali e non un'esperienza un po' diversa dal solito all'interno del communication game Nintendo...

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