Anteprima Archlord

Archlord si appresta a fare la sua comparsa su PC, in attesa della recensione vi proponiamo una corposa anteprima di questo gioco di strategia.

Anteprima Archlord
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    Gli appassionati di RPG Online stanno vivendo un periodo magico, caratterizzato da un susseguirsi incalzante di preview e beta test per quello che si annuncia l'anno dei MMORPG.

    Se da una parte abbiamo diversi titoli supportati da grosse campagne pubblicitarie e da un conseguente alto livello di hype (pensiamo a Warhammer Online, Vanguard, Age of Conan o Lord of the Rings Online), dall'altra c'è tutta una serie di giochi perlopiù semisconosciuti, che meritano tuttavia di essere seguiti e provati: un domani potrebbero infatti dare del filo da torcere a produzioni ben più blasonate, come è successo per gli attuali City of Heroes, Everquest II e Guild Wars, titoli "minori" ma di grande successo. A questa categoria appartiene Archlord: sviluppato da NHN Games, una delle case più affermate nel campo del MMORPG all'orientale, il titolo è stato poi notato dal colosso inglese Codemasters, che ha avviato una partnership con il team coreano per portarlo in Europa e Nordamerica.

    La versione Europea del gioco è attualmente in fase di Beta Test avanzata, che dovrebbe concludersi all'inizio di Ottobre.

    Io, capo di mondo!

    Archlord prende il nome da una delle sue features più chiacchierate ed interessanti: qualunque giocatore avrà infatti la possibilità di diventare il supremo signore dell'universo del gioco, e mantenere la carica per ben trenta giorni; durante questo periodo il fortunato semidio, oltre ad avere a disposizione guardie del corpo, un'armatura invincibile ed una cavalcatura volante corazzata e velocissima, potrà influire pesantemente sull'economia e sul clima globali e potrà contare su creature dall'enorme potenziale distruttivo.

    Una simile impresa potrà essere portata a termine solo avendo al seguito una folta schiera di sostenitori fedeli e devoti, che ci aiutino a completare le leggendarie sfide che costellano il lungo cammino verso il trono; molto riguardo a come effettivamente si diventi Archlord è ancora coperto dal segreto, possiamo però preannunciarvi che le quest relative cominceranno solo al sessantesimo livello (sui 100 previsti) con l'uccisione di un imponente Elementale del fuoco; compiuta questa non facile impresa, dovremo conquistare le roccaforti di ogni razza (saranno dunque tre) per poi avere accesso alla fortezza dell'Archlord.

    Quest'innovativa e, indubbiamente, stuzzicante caratteristica rappresenta la risposta orientale ad uno dei "mali" più diffusi nei MMO occidentali: la staticità. Dopo svariati mesi spesi nella crescita del nostro alter ego e nella raccolta di oggetti leggendari ci troviamo spesso in un mondo che sembra congelato, dove ripetiamo le stesse azioni all'infinito senza che queste abbiano conseguenza alcuna. Gli immensi poteri dell'Archlord e le sanguinose battaglie per la contesa del trono potrebbero parzialmente risolvere questo problema, rendendo l'universo di gioco vivo e soggetto a repentine trasformazioni.

    Per la sete di potere

    La storia dietro Archlord ha inizio con un grande mago, il quale, accecato dalla sete di poteri sempre più grandi, convince i suoi seguaci Elementali ad aiutarlo nella creazione di cinque artefatti, gli Archons, con lo scopo di usarli e divenire la creatura più potente dell'universo. Gli Elementali, accortisi troppo tardi dell'inganno, cercano di porvi rimedio bandendo il mago e gli artefatti dalle terre di Chantra. La violenta reazione del mago porterà ad una catastrofica esplosione, che distruggerà sia lui che, apparentemente, gli artefatti.

    Qualche migliaio di anni dopo la leggenda degli Archons riaffiora: corre voce che uno straniero di origini ignote stia tentando di trovarli e riunirli, per liberarne l'immenso potere. Le forze del Bene, guidate da Xian, campione dei guerrieri Umani, e da Ugdrasil, leader degli Orchi, localizzano e sconfiggono lo straniero giusto in tempo; sfortunatamente la notizia si diffonde a macchia d'olio, e le genti di Chantra intuiscono che gli Archons sono molto più di una semplice leggenda. Le amicizie e le vecchie alleanze cessano di esistere, e la sanguinosa corsa al potere assoluto ha inizio.

    Umano, Elfo, Orco... chi offre di più?

    L'approccio ad Archlord è decisamente tradizionale: attivato l'account avremo accesso ad una classica schermata di creazione del nostro primo alter ego. Le razze a nostra disposizione saranno tre, derivate dalla più classica tradizione tolkeniana: Umani, Elfi della Luna ed Orchi.

    A seconda della razza scelta, avremo a disposizione diverse classi: gli Umani potranno scegliere se essere Cavalieri, caratterizzati da armature pesanti ed armi da mischia, gli Arcieri, la cui potenzialità si sviluppa negli scontri a distanza, o i Maghi, deboli fisicamente ma molto potenti grazie alla padronanza di energie ercane. Gli Elfi della Luna potranno scegliere se essere Raminghi, esploratori e segugi di grande utilità, oppure Elementalisti, caratterizzati dalla capacità di evocare Elementali in loro aiuto. Ultimi, ma non meno importanti, gli Orchi potranno scegliere tra i Berseker, furiosi e velocissimi combattenti da mischia, Cacciatori, caratterizzati da una vista notturna molto acuta ed un'alta resistenza al danno fisico, o Stregoni, in grado di compiere rituali o lanciare maledizioni così potenti da esserne, a volte, loro stessi sopraffatti.

    Non sono state implementate classi da Curatore: ogni personaggio si curerà infatti da sé utilizzando delle pozioni.

    Scelta la classe, potremo modificare a nostro piacimento l'aspetto del personaggio: le opzioni presenti ci sono sembrate davvero pochissime, implementate più per conformità ad uno degli archetipi degli RPG Online piuttosto che per scelta vera e propria; questo è un problema già visto in altri MMORPG, che porta inevitabilmente ad un mondo popolato da "cloni", fattore cruciale per l'immersività nel mondo di gioco.

    Compiute anche queste, poche, scelte estetiche, possiamo entrare a tutti gli effetti nel mondo di Chantra.

    Primi passi...

    La nostra avventura avrà inizio da un piccolo borgo, differente a seconda della razza scelta ma le nostre prime impressioni non possono che ricadere nell'interfaccia grafica: essa, infatti, presenta un design classico ed ampiamente collaudato, in puro stile World of Warcraft.

    Nella parte bassa troviamo la barra delle azioni, che sarà possibile plasmare a nostra discrezione inserendo di volta in volta le skill più utili, cui avremo accesso sin dal livello 4; in alto a sinistra avremo la minimappa, espandibile a piacere per non perdere mai il senso dell'orientamento; in basso a destra avremo accesso alle skills, sia di combattimento che di crafting, ai menù sociali (lista amici, party, e chat) ed alle opzioni video, audio e generali. Tutto è funzionale ed abbastanza intuitivo.

    Nei primi minuti di gioco è bene familiarizzare con la telecamera ed il sistema di movimento del personaggio, i quali si sono rivelati decisamente scomodi e carenti. I tasti WSAD che molti MMORPG Players sono abituati ad utilizzare si sono rivelati lentissimi: passa circa un secondo tra la pressione del tasto e la reazione del personaggio. Se questo può risultare fastidioso anche durante una semplice fase di esplorazione, diventa inaccettabile in combattimento. E' bene quindi utilizzare il mouse: sarà sufficiente cliccare con il tasto sinistro su un qualunque punto del paesaggio perché il nostro personaggio si muova in quella direzione; un breve ritardo tra il comando e l'azione esiste anche qui, ma è decisamente minore di quello riscontrato con l'utilizzo della tastiera. La telecamera purtroppo non è dinamica, e dovremo essere noi a ruotarla nella direzione giusta tenendo premuto il tasto destro del mouse. Questi due fattori costringono il giocatore ad un continuo lavorio di mouse, che risulta particolarmente scomodo nei concitati combattimenti pvp. A peggiorare la situazione, ogniqualvolta il nostro personaggio incontrerà un qualsivoglia ostacolo sul suo cammino, invece di aggirarlo semplicemente, vi si fermerà davanti, aspettando ulteriori istruzioni, fornendoci ulteriore lavoro di punta-clicca-ruota.

    Una volta fatta l'abitudine a questi inaspettati inconvenienti, possiamo decidere se intraprendere le prime quest, oppure lasciare il paese e darci all'esplorazione. Il sistema di quest è anch'esso ereditato direttamente da World of Warcraft: vedremo dei punti esclamativi comparire sopra la testa degli NPC, ed interpellandoli otterremo missioni da completare per ottenere denaro, pozioni ed oggetti.

    Tutte le quest sono multiple, ovvero formate da vari step che si sbloccheranno man mano.

    Nel loro completamento la minimappa si rivelerà uno strumento fondamentale: oltre a rivelarci la posizione degli NPC bisognosi del nostro aiuto, segnerà spesso e volentieri anche la posizione dei mobs o degli oggetti necessari al completamento; questa scelta risulta sicuramente comoda, ma toglie a nostro parere tutto quel gusto esplorativo che si prova avventurandosi in una regione sconosciuta, rendendo il questing meccanico e scontato ai massimi livelli, ed andando a minare ulteriormente l'immersività.

    La dura vita dell'eroe!

    Presa qualche quest, e lasciato il borgo, siamo rimasti fin da subito stupiti per la grandissima quantità di mobs (NPC ostili) presenti sul territorio. Essi sono caratterizzati da un respawn quasi istantaneo che, se da un lato rende scorrevole e comodo il grinding (uccisione ripetuta di mobs allo scopo di ottenere velocemente denaro ed esperienza), dall'altro rovina un po' la verosimiglianza del mondo. A peggiorare questa sensazione che il mondo sia in qualche modo fittizio, e che tutto sia artefatto ad hoc per una veloce crescita del nostro personaggio: i mobs sono stati disposti sulla mappa dividendoli per specie, ed ammassati in aree piuttosto ristrette.

    Queste caratteristiche rendono inoltre praticamente inutile seguire l'iter delle quest: si otterrà molto più velocemente denaro, esperienza e pozioni uccidendo mostri a non finire.

    Altri MMORPG avevano ovviato a questo problema rendendo le ricompense di alcune quest particolarmente appetibili, o inserendo il concetto di reputazione con determinate fazioni, ottenibile solo tramite missioni dedicate, ma non è il caso di Archlord, che sembra incoraggiarci in tutti i modi alla pratica del grinding, usanza peraltro in grado di rovinare l'atmosfera e l'immersività di qualunque mondo online. La componente sociale si concretizza nella possibilità di affrontare le quest ed il grinding in party: in questo caso i punti esperienza, il denaro, e gli oggetti acquisiti verranno distribuiti equamente ed in maniera totalmente automatica.

    La mancanza totale di classi da curatore rende la vita di party meno tattica rispetto a quanto visto in altri RPG Online; ogni giocatore dovrà curarsi da sé utilizzando le pozioni. Esiste comunque il ruolo del "tank" (giocatore dotato di armatura pesante che tiene su di sé l'attenzione del nemico di turno). Procedendo nelle nostre avventure ci sarà possibile unirci in Gilde, un passo fondamentale per il lavoro di gruppo necessario al conseguimento al titolo di Archlord.

    Raggiunto il livello 6 diventeremo passibili di attacchi da parte di altri giocatori, e potremo a nostra volta sferrarne. Il pvp è una delle componenti fondamentali e più curate di Archlord. Dal livello 10 tramite portali situati in ogni città avremo accesso alle Arene, sorta di "palestre" dove affinare le nostre tecniche in attesa delle grandi battaglie che ci attendono in futuro per la contesa del trono di Archlord. Ogni combattente che si rispetti deve fare prima o poi i conti con una spiacevole realtà: la morte. L'approccio di Archlord è simile a quello di Lineage II, ovvero perire sul campo di battaglia comporterà la perdita di una percentuale di esperienza e degli oggetti equipaggiati al momento; questa scelta è tutt'ora ampiamente discussa, ed è ancora da vedere se Codemasters ed NHN la manterranno nella versione finale.

    Dal livello 10 in poi potremo muovere i primi passi nelle abilità di crafting: esse sono solamente due, Cooking ed Alchemy, ed hanno entrambe scopi meramente curativi o di buff (bonus su caratteristiche delle armi, dell'armatura o del personaggio stesso).

    Chantra e dintorni...

    Il mondo di Chantra è estremamente vasto ed il motore grafico del gioco con cui è rappresentato vanta ottime textures e colori vivaci; nonostante la macchina di prova non fosse dotata di una scheda grafica di ultima generazione il framerate si è sempre mantenuto su livelli dignitosi, anche in aree più che affollate. Al di là dell'ottima qualità grafica, il design territoriale ed architettonico ci è sembrato abbastanza uniforme e poco caratteristico: le città ed i borghi non presentano particolari che li distinguano e li rendano unici, ed il paesaggio è risultato a volte un po' troppo spoglio. Ottimo lavoro invece sul fronte delle movenze dei personaggi in combattimento, volutamente esagerate in stile manga e molto efficaci.

    La colonna sonora, curata dalla London Symphony Orchestra presenta brani dal sapore ora epico, ora mistico, accompagnando a dovere sia le battaglie più concitate sia le fasi di esplorazione.

    Archlord Archlord ha indubbiamente un grandissimo potenziale, ed unisce innovazione e tradizione in un mix affascinante; è tuttavia con grande rammarico che dobbiamo ammettere che parte di tale potenziale finisce per andare perso, a causa di imprecisioni come un sistema di controllo ai limiti dell’accettabile, quest ripetitive e poco coinvolgenti, una propensione al grinding, ed un design a volte poco ispirato. L’anticipazione della data di uscita ci lascia perplessi, in quanto per correggere queste mancanze occorrerebbe invece un prolungamento del periodo di beta ed un contatto più diretto con i Game Masters ed il team di Content Management. Se il gioco dovesse uscire così com’è risulterebbe incompleto e rischierebbe dunque poca considerazione, come già è successo per Dark and Light. Ci auguriamo che Codemasters e NHN lavorino insieme per rimediare alle leggerezze, che una volta ovviate potrebbero fare di Archlord un’esperienza online unica ed appassionante.

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