Assassin's Creed Jade: un Open World per mobile ambientato nell'antica Cina

Un primo sguardo ad Assassin's Creeed Jade, l'open world mobile basato sulla serie Ubisoft che ci porterà a esplorare l'antica Cina nel 215 a.C.

Assassin's Creed Jade: un Open World per mobile ambientato nell'antica Cina
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  • Il tanto agognato passaggio a un'ambientazione orientale avverrà non solo con Codename Red (qui la nostra anteprima su Assassin's Creed Codename Red) ma anche con un titolo mobile orgogliosamente ispirato al gameplay della serie madre. Insomma, i patiti della serie potranno finalmente apprezzare il tanto rumoreggiato passaggio di testimone geografico e salutare, almeno per il momento, le imprese degli assassini levantini, europei e americani. Ubisoft non si è fatta sfuggire l'occasione di accontentare senza riserve il proprio pubblico, e ha imbastito una nuova avventura open-world sulla sempreverde cornice artistica dell'antica Cina, ridimensionandola nella forma adatta per essere goduta appieno attraverso un dispositivo mobile.

    Presentazione minimalista

    È il volo di un rapace ad accompagnare lo spettatore nell'Estremo Oriente, 215 anni prima della nascita di Cristo, sorvolando la città fortificata che lascia scorgere le caratteristiche architettoniche di un paese in subbuglio. Un vastissimo e disomogeneo esercito di nomadi minaccia infatti il regno di Qin Shi Huang, primo sovrano a fregiarsi del titolo di imperatore cinese, puntando alle ricchezze di uno stato appena unificato solo sulla carta, ma ancora esposto alle divisioni interne politiche e sociali delle tante tribù che lo compongono.

    Per difendersi dall'assalto dei suoi violenti nemici, tra i quali gli Unni spiccavano sul piano della violenza e dell'organizzazione militare, e per riunire in maniera concreta i suoi nuovi possedimenti, il sovrano cominciò i lavori che porteranno alla costruzione della Grande Muraglia, il cui scheletro è osservabile sull'orizzonte del trailer di presentazione. Su uno dei suoi torrioni un uomo osserva la vallata sotto di lui, indossa l'iconica veste bianca e dai dettagli rossi resa celebre dalla Confraternita degli Assassini, molti secoli prima dell'epica spedizione di Altair in Siria. L'arrivo del rapace coincide con l'inizio della sua missione, un piccolo balzo lo trasporta con la fede dalla Grande Muraglia verso la sua prossima vittima, con l'obbiettivo di proteggere il popolo dalle oscure figure che cercano di conquistare il potere.

    Piccoli indizi

    È un trailer di circostanza quello imbastito da Ubisoft, montato in occasione di una presentazione che vuole gettare luce sul contesto narrativo ed estetico ancor prima di quello giocato. Gli edifici orientali che puntellano le città fortificate cinesi opereranno un deciso cambio di scenario alle scalate del nuovo assassino, il cui volto incappucciato ne preserva con riguardo le fattezze, ma dal flebile scorcio non sembra avere lineamenti marcatamente orientali: il protagonista del gioco è infatti plasmato dalle decisioni del giocatore attraverso l'editor iniziale, con la probabile giustificazione narrativa che lo vedrà inviato in Cina da una Confraternita lontana, la quale teme le ripercussioni di un intrigo politico in quel paese tumultuoso.

    Anche il contorno storico è di fondamentale importanza per la collocazione della saga, perché il 215 a.C. È uno dei periodi più antichi mai esplorati dalla fortunata e durevole IP, secondo solo al 400 a.C. Di Assassin's Creed Odyssey, ed esso è indispensabile per giustificare la presenza non solo di determinati personaggi realmente esistiti, tra i quali possiamo immaginare l'imperatore cinese e il leggendario primo ministro Li Si, ma anche delle armi che andranno a comporre l'orchestra di morte del nuovo assassino.

    Le lame celate nello smartphone

    Mentre latitano le informazioni riguardanti la trama di questo prossimo capitolo della saga, il mistero che circonda il suo gameplay è appena diradato dalle parole dello sviluppatore incaricato del suo annuncio all'Ubisoft Forward: per la prima volta nella lunga serie di titoli mobile Assassin's Creed, l'opera dal nome in codice Jade sarà un vero open-world che riprende le modalità di gioco del filone principale - tra esplorazione, combattimento ed infiltrazioni silenziose - calandole nel contesto di un gameplay "tattile", da sviluppare all'interno di un'esperienza da smartphone.

    L'opera mobile che più si era avvicinata a questo tipo di meccaniche è stata Assassin's Creed: Identity - poi sparito dallo store digitale, ma voi potete ancora recuperare la nostra recensione di Assassin's Creed Identity - un gioco che trasportava le ambientazioni già viste nel secondo capitolo all'interno di una struttura lineare e chiusa, con missioni principali e secondarie da superare attraverso un combattimento pensato per sfruttare uno stick analogico virtuale alla sinistra dello schermo utile al movimento, mentre a destra alcuni pulsanti permettevano di mettere a segno gli attacchi verso i nemici. A differenza di Identity, tutti gli altri capitoli portatili della saga guardavano al gameplay in maniera molto diversa rispetto all'action visto su PC e console, ad esempio proponendo sezioni platform in 2D con il primo storico Assassin's Creed mobile - che dal fratello maggiore riprendeva vagamente la trama principale - e con l'Arno's Chronicles pubblicato dieci anni dopo.

    Molto peculiare fu l'esperienza navale di Assassin's Creed: Pirates, che ritagliava le battaglie in mare aperto viste nel quarto capitolo della serie per crearne uno spin-off totalmente incentrato su cannoni, arrembaggi e vascelli da migliorare, mentre con Rebellion si puntò al mondo degli strategici a turni con una cornice estetica cartoon e personaggi chibi.

    Questo nuovo capitolo portatile di Ubisoft promette invece un'esperienza molto più vicina a quella offerta dai titoli della serie madre, così da accompagnare i giocatori nelle loro spedizioni omicide anche lontano da casa, puntando a imbottigliare le variegate sensazioni di Assassin's Creed all'interno di uno smartphone.

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