Assassin's Creed Valhalla: tutte le novità in esclusiva

All'assalto di nuove terre con i vichinghi di Assassin's Creed Valhalla, il nuovo episodio della serie Ubisoft.

Assassin's Creed Valhalla
Anteprima: Multi
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  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Stadia
  • Xbox Series X
  • Secondo la mitologia norrena, il Valhalla è il luogo in cui dimorano quei valorosi guerrieri morti con onore sul campo di battaglia che, una volta giunti nell'Aldilà, continuano a combattere tra le schiere di Odino, allo scopo di prepararsi all'avvento del Ragnarok, l'apocalisse delle leggende nordiche. È per questo che i vichinghi, prima di ogni duello, urlano a squarciagola proprio la parola "Valhalla", come se esorcizzassero la paura, invocassero la morte, si augurassero di sedere presto nelle grandi sale divine, meta finale a cui ogni uomo del Nord dovrebbe ambire.

    Entro la fine del 2020, anche noi correremo incontro al nostro destino di impavidi combattenti in Assassin's Creed: Valhalla, il nuovo capitolo della longeva saga di Ubisoft che, dopo l'Egitto tolemaico e l'Antica Grecia, ci catapulta nel nono secolo d.C, all'alba dell'invasione vichinga dell'Inghilterra. Spinti da entusiasmo, foga e curiosità, ci siamo lasciati trascinare dalle parole del narrative director Darby McDevitt, pronto a raccontarci in anteprima gli aspetti che fanno di Valhalla l'episodio probabilmente più ambizioso della serie.

    Storie di vichinghi e di cultura norrena

    Il prossimo Assassin's Creed narrerà la storia di un viaggio, della migrazione di un popolo alla ricerca di una nuova terra dove insediarsi, prosperare, sopravvivere. A capo delle invasioni barbariche ci sarà Eivor, un vichingo che, dalle fredde lande della Norvegia, salperà alla volta dell'Inghilterra, nel tentativo di donare alla sua gente una speranza per il futuro.

    Sarà qui che il protagonista e il suo clan rimarranno invischiati nei torbidi intrighi politici di un regno frammentato e multiculturale, dove numerose popolazioni di origine, abitudini e credo differenti provano a convivere, in maniera non sempre pacifica. Come ci spiega Darby McDevitt, l'avvento dei vichinghi portò con sé uno stravolgimento non da poco per l'equilibrio della Britannia, anche a causa dell'inevitabile scontro tra religioni che vedeva contrapposto il politeismo norreno con l'avanzare del cristianesimo.

    È in questo contesto turbolento e sfaccettato che si muove Eivor, un assassino il cui sesso potrà essere scelto all'inizio dell'avventura, mentre nel presente proseguiremo le vicende di Layla Hassan. A differenza di Assassin's Creed Odyssey, in Valhalla ci sarà un solo protagonista, e McDevitt promette che la selezione della sua versione maschile e femminile manterrà sempre una grande coerenza all'interno della trama.

    Intorno alla storia del gioco, d'altronde, aleggia un velo di orgoglioso mistero: il narrative director ci ha ribadito più volte di quanto Valhalla sia il titolo narrativamente più elaborato della serie, con l'obiettivo di costruire un mondo estremamente complesso e interconnesso. Inoltre, data la natura da gioco di ruolo, proprio come in Odyssey torneranno le scelte multiple che condurranno a diversi bivi nella storia, pensati per calare l'utente all'interno di un universo virtuale mai così credibile e, soprattutto, coeso in ogni sua parte.

    Dalle missioni principali a quelle secondarie, Ubisoft ha lavorato duramente per coinvolgere il giocatore in ciascuna azione, così da farlo sentire parte integrante di un titolo che mescola la Storia del nono secolo dopo Cristo con la intricata lore della Confraternita. Tra misteri da risolvere e segreti da svelare, il narrative director ci ha promesso un quantitativo spropositato di dettagli e sotto trame tutte da scoprire, che contribuisce a delineare il profilo del mondo più stratificato e profondo che Ubisoft abbia mai realizzato. In ogni caso, l'aspetto di cui lo studio va più fiero è la capacità di aver riprodotto nel gioco in maniera quanto più fedele possibile gli elementi caratterizzanti della cultura dell'epoca.

    In virtù della molteplicità di popolazioni che incontreremo lungo il cammino, McDevitt e il suo team si sono concentrati notevolmente per ricreare ogni singolo dettaglio dell'iconografia di vari popoli, sia in termini di abitudini che di architettura. Ubisoft intende digitalizzare con dovizia di particolari la vita quotidiana dei vichinghi, le loro routine giornaliere, le loro attività e i loro culti. Dal canto suo, ovviamente, la mitologia rivestiva un ruolo molto importante nella cultura nordica: per questo, lo studio non ha certo voluto mettere in secondo piano la presenza delle divinità, ma l'approccio adottato dagli autori per rappresentare le credenze norrene possiede una connotazione altamente personale, che ancora non ci è dato conoscere. Ciò che sappiamo è che il narrative director ha preferito concentrarsi più sulla "religione" dei popoli nordici, e meno sulla "mitologia". La stessa cura profusa nella ricostruzione della quotidianità vichinga si riflette anche nella raffigurazione delle altre popolazioni: ogni regno dell'Inghilterra possiede un proprio stile architettonico, da quello barbarico a quello sassone, passando per l'impronta romana.

    In questa maniera, Valhalla ambisce a racchiudere nella sua vasta mappa un ventaglio di diversità artistica e culturale impressionante, molto più variegata rispetto a quanto ammirato nei capitoli precedenti. Il giocatore si sentirà insomma parte integrante di un mondo verosimile e d'ampio respiro, in modo tale da fargli avvertire il peso e l'importanza della Storia nella quale agisce e di cui è artefice.

    Assalti e razzie

    Com'era prevedibile, Valhalla prosegue sulla rotta ruolistica imboccata con Origins e ampliata da Odyssey: un Action-RPG di scala maestosa, che vuole trasporre in formato ludico sia la stessa sensazione di epicità e violenza che contraddistingueva le razzie vichinghe, sia la necessità da parte dei barbari di conquistare nuovi lembi di terra per erigere il proprio futuro.

    Darby McDevitt ci tiene a ribadire che i vichinghi, contrariamente a quanto pensa l'opinione comune, non erano pirati che massacravano e rubavano per puro divertimento o per assaggiare il sapore inebriante del sangue: lo scopo di quel popolo consisteva prevalentemente nel preservare la sua cultura, nel diffonderla, nel farla sopravvivere allo scorrere della Storia. È questa la ragione che ha spinto il team ad introdurre tre feature completamente inedite: da una parte troviamo il Settlement, ossia la meccanica che ci darà la facoltà di individuare un luogo, di sceglierlo come nostra nuova casa e di piantare in quel punto le radici del nostro popolo. L'intento è chiaramente quello di far percepire al giocatore l'impellenza di trovare "un'altra casa" oltre i confini della Norvegia.

    Il narrative director non ha voluto spiegarci in maniera più dettagliata in che modo potremo effettivamente fondare la nostra comunità, e si è mantenuto piuttosto sul vago, evidenziando l'esigenza di raccogliere le risorse necessarie per allestire l'insediamento e l'obbligo di doversi prendere progressivamente cura della dimora. Immaginiamo, in tal senso, una versione evoluta e corretta della dinamica gestionale già saggiata con la villa di Monteriggioni in Assassin's Creed 2, ma le nostre al momento restano solo semplici supposizioni.

    Prima di poterci radicare in un territorio, come già accennato, bisognerà procurarsi tutte le risorse necessarie: ed è qui che entrano in gioco i raid, ossia le razzie vichinghe. Si tratta di schermaglie che coinvolgono qualche dozzina di barbari contro altrettanti nemici, in battaglie rapide e dinamiche, utili prevalentemente per l'ottenimento dei materiali indispensabili alla fondazione dell'insediamento.

    In qualità di leader di un clan, inoltre, Eivor potrà impartire ordini ai suoi uomini, che obbediranno senza batter ciglio: anche in questo caso, il narrative director non ha indugiato nei particolari, e non è attualmente chiaro quali azioni potremo far compiere ai nostri soldati durante i raid. Le scaramucce messe in atto nel corso delle razzie, tuttavia, saranno ben poca cosa rispetto agli Assalti, giganteschi conflitti su vasta scala che coinvolgeranno interi eserciti.

    Il team ci descrive questi scontri con grandissimo entusiasmo: il concept è simile a quello delle Battaglie di Conquista saggiate in Odyssey, ma la realizzazione sarà completamente diversa ed estremamente più colossale. Lo spunto per inscenare simili duelli deriva ancora una volta da fatti storici, in particolare quelli legati alle imprese della Grande Armata Danese, un enorme esercito di vichinghi che si prodigò nel combattere devastanti conflitti lungo tutto il territorio inglese. Gli Assalti saranno dunque importantissimi ai fini della narrazione, e ognuno avrà le sue unicità: Ubisoft vuole restituire insomma al giocatore la sensazione di sentirsi un vero vichingo del nono secolo, di provare sulla propria pelle la dimensione epica di una battaglia travolgente.

    Combatti come un vichingo, uccidi come un assassino

    Dal momento che uno dei temi portanti di Valhalla è quello del viaggio, l'esplorazione - anche marittima -giocherà un ruolo di notevole spessore. A tal proposito, come ci tiene a sottolineare il team di sviluppo, i vichinghi non erano un popolo che combatteva in mare aperto. Le loro navi erano infatti pensate e costruite soprattutto per essere rapide, scattanti e adatte alle razzie "mordi e fuggi": ecco perché in Valhalla l'imbarcazione sarà fondamentale per spostarsi lungo la mappa, ma non verrà impiegata per le battaglie navali che, per ragioni puramente storiche, saranno dunque assenti all'interno del gioco.

    Passando alla terraferma, Ubisoft ha imbastito un sistema di combattimento che - dalle parole degli sviluppatori - dovrebbe rappresentare una grossa evoluzione di quanto visto in Odyssey. La novità principale consiste nel focus riposto sul dual wielding, una meccanica che permette di imbracciare un'arma per ogni mano, persino due scudi contemporaneamente, con cui travolgere gli avversari.

    Restando in tema di minacce, il team ci ha garantito che, mai come in Valhalla, i nemici saranno suddivisi in archetipi incredibilmente ben differenziati, ognuno dotato di un particolare stile di combattimento. Il giocatore dovrà dunque cambiare il proprio approccio alla battaglia a seconda del rivale che avrà difronte, e nelle mischie contro più bersagli caratterizzati da pattern molto diversi la sfida potrebbe farsi alquanto stimolante. Lo studio si è detto estremamente fiero del combat system elaborato per Valhalla, merito di una varietà ludica senza precedenti sia in termini di tipologia di nemici che di quantità di armi a disposizione.

    Ovviamente, Eivor avrà in dotazione particolari skill che potranno aiutarlo nei duelli, ma Ubisoft ha accuratamente selezionato le parole da usare per definire le capacità del protagonista: non si tratta di "poteri", bensì di "abilità" che permetteranno all'eroe di divenire sempre più forte. Non sappiamo ovviamente a quali talenti Ubisoft si riferisca, ma forse la componente più sovrumana osservata in Odyssey potrebbe conoscere in Valhalla un intelligente ridimensionamento.

    Pur essendo un vichingo, e di conseguenza un guerriero che iconograficamente è piuttosto incline allo scontro frontale, Eivor appartiene alla confraternita degli Assassini ed è dotato della leggendaria lama celata: le fasi stealth saranno una parte essenziale dell'esperienza ludica, ma Ubisoft ha preferito non approfondirne ulteriormente le dinamiche, limitandosi a confermare la presenza di un volatile da controllare - proprio come in AC Origins e Odyssey - per sondare dall'alto il territorio.

    La segretezza intorno alle meccaniche stealth ci ha alquanto incuriosito, lasciandoci presagire che, su questo fronte, il team potrebbe nascondere novità abbastanza succulente. Infine, per tuffarci in battaglia avremo a disposizione un armamentario di tutto rispetto, tra lame e pezzi di armatura che avranno un grande valore nell'economia ludica della produzione. Senza porre l'accento sull'accumulo fine a se stesso di oggetti, Ubisoft ha preferito focalizzarsi su un equipaggiamento in cui ogni elemento sarà caratterizzato a dovere, e nel quale ciascuna spada o corazza avrà enorme rilevanza in battaglia. A questo punto la nostra fantasia viaggia a vele spiegate, e immagina di poter imbracciare qualche potentissima arma appartenente alle leggende della mitologia norrena.

    Assassin's Creed Valhalla Del nuovo Assassin’s Creed possediamo attualmente un gran numero di informazioni accattivanti, ma l’impressione è che non abbiamo nemmeno scalfito la superficie di un action-gdr dalle potenzialità mitologiche. L’accuratezza storica, architettonica, culturale e narrativa incarna la colonna portante dell’approccio di Ubisoft per questo capitolo in salsa nordica, intenzionato a dar forma ad una gigantesca avventura esclusivamente singleplayer e pronta ad esordire entro fine anno in versione cross gen su console, PC e Google Stadia. Mentre aspettiamo di conoscere qualche dettaglio in più sulle nuove feature del gioco e di vedere effettivamente in azione il gameplay, quel che è certo è che Ubisoft sta realizzando un Assassin’s Creed parecchio ambizioso, concepito e forgiato appositamente per entrare nel Valhalla dei videogiochi.

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