Atomic Heart: uno sparatutto post-apocalittico ispirato a Bioshock

Il promettente progetto del team Mundfish si presenta con un nuovo trailer: uno shooter che segue la scia di capolavori come System Shock e Bioshock.

Atomic Heart
Anteprima: PC
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Atomic Heart è uno sparatutto in prima persona ambientato in un universo alternativo, nel setting di un'Unione Sovietica post guerra fredda le cui fattezze richiamano in parte l'estetica di Fallout, ma celano evidentemente qualcosa di ancor più malsano di un disastro bellico. Nelle scorse ore è apparso in rete il primo trailer ufficiale del titolo che ha catalizzato l'attenzione di mezzo mondo sul promettente progetto di Mundfish, software house indipendente con sede a Mosca.
    Tuttavia è bastato spulciare un po' in rete per capitare nel loro canale YouTube e scoprire che il primo teaser del gioco risale a nove mesi fa. Cos'è che ha colpito tanto del nuovo video promozionale, dunque? L'atmosfera: un'impronta artistica che sembra proprio instradare questo shooter lungo il fil rouge che collega System Shock, Bioshock e in parte, non ce ne voglia Ken Levine, il più recente Prey di Arkane Studios. Un'atmosfera deviata, decadente, grottesca, eppure a tratti splendida come una gabbia d'oro che intrappola utopie destinate a diventare macerie e polvere.

    From Russia with love

    Nel vedere lo scenario con cui si apre il trailer, appare chiaro che qualcosa, nel mondo di Atomic Heart, dev'essere andato decisamente storto: rottami di vecchie automobili giacciono incastrati tra i rami spezzati di grossi alberi, sullo sfondo un misto di palazzine in cemento e pale meccaniche. Più in lontananza un'enorme statua raffigurante una figura femminile che brandisce una spada nella mano destra.

    Un losco robot si insinua con passo furtivo sul sentiero, ha la testa sferica ornata di piccoli oblò rossi che richiamano subito alla mente il design steampunk dei Big Daddy di Bioshock; un altro essere meccanico, più piccolo, svolazza verso un treno fatiscente ma ancora impreziosito dalla stella in rilievo dell'Unione Sovietica, chissà da quanto tempo fermo su quelle rotaie. Poi l'occhio dello spettatore indugia su un vecchio ospedale che cade a pezzi, sul quale campeggiano caratteri in cirillico: a questo punto la telecamera si velocizza e ci porta al suo interno, dove dei misteriosi tentacoli robotici armeggiano in una vasca con un corpo umano completamente immerso nel sangue.

    E poi ecco apparire la mano del nostro protagonista che impugna un'immancabile chiave inglese e subito dopo un'accetta: si tratta di un agente segreto inviato dal governo sovietico a sincerarsi delle condizioni di un oggetto altamente protetto. Il nostro soldato, però, è ridotto al silenzio radio da circostanze alquanto dubbie. Il trailer, a cui fa da sottofondo una musica folk russa, in stile polka, prosegue con un crescendo di stranezze sempre più deliranti: osserviamo quindi una calca di bizzarri robot, una vallata erbosa che oscilla come fosse un mare in tempesta, muovendo le auto, i pali della luce e gli edifici in lontananza; e poi ci vengono mostrati sia fluidi trasparenti che sgusciano liberamente in giro, sia stanze piene di cadaveri. In una manciata di secondi, Atomic Heart mescola il gusto per l'assurdo con quello per il realismo: in mezzo a un concentrato di follie artificiali, vediamo un uomo in uniforme cammina con passo deciso, e subito dopo una ragazza che sfreccia tra gli alberi. Da cosa starà fuggendo? Sembra esserci ancora vita in questo desolante scenario, forse un'esistenza che si trascina faticosamente, che arranca verso una speranza offuscata con le ultime forze rimaste, Ma che continua, imperterrita, a lottare.

    I misteri della struttura N. 3826

    Quella in cui il nostro agente è stato inviato è la struttura Numero 3826, tra le cui mura, oltre ad un mistero a metà tra il thriller di spionaggio e l'horror surreale, si annida persino una storia d'amore; anche i tempi più difficili, d'altronde, non possono impedire a due cuori innamorati di abbracciarsi l'un l'altro. O almeno così recita uno dei tre indizi presenti nel sito dello sviluppatore. Indizio che fa ben sperare in una scrittura che vada a toccare anche tematiche profonde, un po' come l'intera epopea di Rapture, che si articolava sui rapporti dei propri abitanti, legati dalla visione del sogno utopico del vanesio ma affascinante Andrew Ryan.

    Un altro suggerimento parla di voci tra gli operai della struttura, di sussurri sconvolgenti e orribili, di racconti di morti che risorgono e camminano tra i vivi, dell'abominio di un esperimento condotto da un tale dottor Stockhausen. In termini di gameplay la presenza di queste creature potrebbe tradursi anche in dinamiche più survival, che andrebbero ad arricchire ulteriormente l'offerta del titolo. L'ultimo indizio lasciatoci dai ragazzi di Mundfish riguarda invece le macchine che camminano nei corridoi dell'edificio, uccidendo tutto ciò che non è fatto di bulloni: bisognerà evitarli o ucciderli, ci dicono, ma soprattutto fare attenzione ai robot cercatori. Si tratta forse di quei simpaticoni con la testa sferica che ricordano i Big Daddy? Che questi esseri di metallo posseggano un'indole molto aggressiva lo si intuisce facilmente già dal trailer. Tuttavia, per fronteggiarli, il nostro agente avrà a disposizione un arsenale ben più variegato di semplici chiavi inglesi e accette: l'equipaggiamento dovrebbe includere infatti anche diverse armi da fuoco, tra le quali abbiamo intravisto pistole, fucili e mitragliatrici (che saranno persino personalizzabili), a cui si affiancano inoltre alcuni strumenti di fortuna che potremo - probabilmente - costruire da zero e modificare a nostro piacimento.

    Atomic Heart Atomic Heart pare avere tutte le carte in regola per raccogliere l’eredità dei titoli citati in apertura, quanto meno in termini di atmosfera e suggestioni oltre che di dettaglio grafico, visto che il gioco gira su Unreal Engine 4, la cui resa visiva, nonostante la genesi indipendente, può - di primo acchito - gareggiare ad armi pari con quella di un Tripla A. Ovviamente è ancora presto per sbilanciarsi, visto che lo stesso studio di sviluppo non ha ancora divulgato ulteriori dettagli oltre al nuovo trailer. Lo stato dei lavori sembra però essere ormai inoltrato e l'opera dovrebbe vedere la luce nel corso del 2018 su PC, PlayStation 4 e Xbox One. Sarebbe invece in uscita questo mese, stando a quanto riportato sulla pagina Steam, Soviet Luna Park VR, l’altro prodotto in lavorazione presso Mundfish, che sembra condividere stile e ambientazione di Atomic Heart.

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