Away The Survival Series: sopravvivere nei panni di uno scoiattolo volante

Uno dei titoli più interessanti dello State of Play di Sony ci mette nei panni di un Petauro dello Zucchero intento a sopravvivere in un mondo ostile.

Away The Survival Series: sopravvivere nei panni di uno scoiattolo volante
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Disponibile per
  • PS4
  • PS4 Pro
  • Nell'universo dei videogiochi la caccia è un tema molto battuto, specialmente negli open world che permettono d'interagire liberamente con la fauna e di ricavare da essa materiali necessari alla sopravvivenza o al potenziamento delle abilità del protagonista. L'ultimo State of Play di Sony andato in onda stanotte è stato introdotto proprio da uno dei più famosi giochi di caccia di tutto il mondo: Monster Hunter World, per la precisione l'espansione Iceborne, dove l'uccisione di bestie selvagge è uno dei temi centrali. Ci ha allora fatto molto piacere che parte dello spazio dedicato alla ventura line up PlayStation sia stato destinato ad Away: The Survival Series, un gioco che s'appropria della prospettiva di un piccolo essere vivente disperso nella natura selvaggia, ossia quella che potrebbe essere una delle tante vittime di uno dei molteplici giochi di ruolo sparsi per il mercato.

    Petauro dello Zucchero

    Un'idea interessante, quella di Breaching Walls (uno studio con base a Montreal), non solo perché ribalta il canonico punto di vista, ma anche per l'occasione di dipingere in maniera attenta e credibile interi ecosistemi, spesso invisibili, in cui decine e decine di forme di vita - tra piante ed animali - interagiscono tra loro, cacciano e si muovono, ognuna con la sua routine comportamentale. In questo senso, aiutano notevolmente le ridotte dimensioni del protagonista, un "Petauro dello Zucchero" (un marsupiale che viene impropriamente battezzato "scoiattolo volante"): si possono osservare con attenzione piccoli insetti oppure rimanere stupiti dalla grandezza di un procione o, ancor di più, da quella di un "titanico" cervo.

    Controversie legate al petauro come animale da compagniaIl petauro dello zucchero è un marsupiale molto noto negli Stati Uniti d'America, terra dove è piuttosto diffusa la moda di acquistarlo come animale da compagnia. Purtroppo molti esperti hanno espresso grandissime perplessità in merito a tutto ciò: in primis l'acquisto di animali selvatici rinforza il barbaro commercio di specie, un'attività spesso illecita e altrettanto disgustosa. Non è raro infatti che i petauri subiscano violenze e maltrattamenti - anche involontari - da chi li cattura per poi rivenderli nei mercati internazionali. I "sugar glider", come vengono chiamati in lingua inglese, sono animali che hanno bisogno di una speciale attenzione per l'alimentazione e di una cura particolare. Necessitano inoltre di molto spazio, ed una gabbia finirebbe per farli soffrire terribilmente. Quel che poi non sanno i compratori - oltre alle specificità alimentari - è che i petauri sono estremamente sociali, si legano moltissimo anche all'uomo ma hanno bisogno dei loro simili per vivere serenamente (in natura il petauro dello zucchero si muove infatti in gruppi molto numerosi). C'è poi un'altra serie di problemi che non va sottovalutata: animali di questo tipo amano la vita notturna (lo testimoniano i loro occhi) e dunque è possibile che producano versi o che si agitino proprio durante la notte. Per di più sono scarsamente igienici - tendono a spargere urina ed escrementi dappertutto - e trasmettono facilmente alcune malattie.

    Si gioca dunque con le prospettive, ed è un'attività divertente e curiosa, proprio perché esseri viventi con cui siamo abituati ad interagire nel quotidiano assumono forme nuove, grottesche o spaventose, come accadeva - se ricordate - nell'affascinate "A Bugs Life" della Pixar. Away coglie poi l'occasione di ribadire l'importanza e la bellezza dell'ecosistema naturale: lo fa attraverso un piglio documentaristico ed un narratore (che accompagnerà l'avventura del petauro commentandone alcuni passaggi), ma soprattutto con un'evidente critica all'azione distruttiva dell'uomo nei confronti della natura, un tema attualissimo e di cui fa molto piacere discutere, soprattutto nei videogiochi.
    Al momento, il titolo di Breaching Walls non ci convince del tutto sul piano della pulizia tecnica, dell'aspetto e della funzionalità della minimale interfaccia: infatti, alcuni elementi, come il puntino rosso utilizzato per "agganciare" nemici e superfici, o la "linea" che in certi casi guida il giocatore attraverso gli ambienti, non incontrano pienamente i nostri gusti. Siamo però affascinati dalla genuinità del progetto, da quello che ci è sembrato essere il suo intento e dal suo voler ribaltare alcuni cliché. A colpirci più di tutto è stata l'idea di una sopravvivenza che non spinge alla modifica dell'ambiente ad uso e consumo del protagonista (ad esempio con l'abbattimento di alberi, l'estrazione "invasiva" di risorse e via di questo passo), bensì si rimette completamente a quelle che sono le naturali routine dell'ecosistema del mondo di gioco. Il petauro caccia insetti e piccoli rettili, come salamandre e lucertole, e deve fare attenzione all'attacco di violenti ragni, scorpioni o dei serpenti corallo. Può anche salire sugli alberi con grandi balzi per catturare più facilmente le prede.

    Nel caso di lunghi spostamenti è perfino in grado di utilizzare le membrane posizionate tra le zampe anteriori e quelle posteriori per planare e raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili. Tra le sue caratteristiche c'è inoltre quella di arrampicarsi praticamente su ogni superficie e poi muoversi con estrema velocità. Manovrare il petauro dà insomma l'impressione di trovarsi nei panni di un supereroe virtuale, come Batman (lasciateci passare il paragone!): e infatti non mancherà neppure una sorta di "modalità detective" con cui il nostro marsupiale riuscirà ad identificare le incombenti minacce, evidenziate con un alone rossastro.

    È evidente, quindi, che Away sia un inno alla curiosità e alla bellezza naturale. Il gioco non si presenta come un'avventura strutturata, con compiti e ricompense: ci saranno pseudo missioni di caccia, in alcuni frangenti toccherà seguire il percorso tracciato da un altro animale, ma apparentemente si tratta più di un riempitivo utile a stimolare l'interazione con l'ambiente, e non il vero nocciolo ludico di Away. Sembra invece molto più prominente il piglio documentaristico e quello della pura esplorazione, entrambi elementi che favoriscono la contemplazione e la scoperta. Ovviamente va tenuto in considerazione che riprodurre un valido ecosistema in tutte le sue sfaccettature è un'opera improponibile per un team composto da uno sparuto gruppo di elementi, e perciò è impossibile aspettarsi routine complesse, tantissime varietà di animali ed animazioni perfette.

    Sarebbe un lavoro che perfino Rockstar faticherebbe a compiere: Breaking Walls ha allora agito con furbizia, prima di tutto costruendo un mondo in cui sono compressi diversi ecosistemi, assemblati in maniera più o meno fantasiosa, e poi creando una mappa di ridotte dimensioni ed abbastanza lineare, senza però risultare eccessivamente coercitiva. In tale maniera è stato reso più semplice inscenare gli incontri con altre creature, controllare alcuni eventi e, conseguentemente, limitare le situazioni di "rischio" che possano compromettere il funzionamento e la credibilità dell'intero gioco. Il mondo lascia spazio poi ad una interpretazione fantasiosa (ma forse neanche troppo) dell'apocalisse, dove l'uomo parrebbe estinto a seguito della sua miopia e dove rovine di centrali eoliche, monorotaie e laboratori sono state riconquistate da madre natura.

    Nei meandri di queste strutture abbandonate da tempo si potrebbero annidare creature fantastiche, come l'enorme ragno intravisto alla fine del trailer e persino indizi, elargiti attraverso la narrazione ambientale, di ciò che potrebbe essere accaduto all'umanità. Il più grande fattore di rischio per il petauro e per l'ecosistema paiono essere dei catastrofici eventi naturali(?), tra cui degli immensi incendi.

    E dai trailer abbiamo notato come ci sia richiesto alle volte di fuggire da alberi in fiamme grazie all'agilità del marsupiale o di sfruttare altri animali - in quel caso dei cervi - per superare zone impraticabili e pericolose. Occorre infine menzionare che l'avventura del petauro dello zucchero sarà la prima di una serie, al pari di Ancestors: The Humankind Odyssey di Désilets: gli sviluppatori hanno già annunciato di avere in serbo delle idee per il "Gipeto" (un tipo di avvoltoio) che saranno probabilmente legate anche alla realtà virtuale, e possiamo aspettarci addirittura altri tipi di animali, forse persino acquatici o anfibi. Vedremo insomma quanto le idee di Breaching Walls riusciranno a catturarci: l'uscita del primo episodio di Away: The Survival Series dovrebbe essere prevista entro la fine dell'anno corrente.

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