Beware: il gioco horror ambientato interamente dentro una macchina

Andiamo alla scoperta di Beware, un singolare mix tra racing game e survival horror interamente sviluppato da una sola persona.

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  • Le auto, si sa, sono da sempre uno dei grandi cliché dei film horror: a volte sono protagoniste di frenetici inseguimenti e in altri casi, nel cuore della notte, fanno sì che per un guasto o un brusco incidente restino ferme nel bel mezzo del nulla. Una trappola mortale per le povere vittime. Proprio al primo esempio citato si ispira Beware, un titolo horror davvero peculiare, interamente ambientato nell'abitacolo di un veicolo con cui fuggire a temibili minacce. Dopo aver provato una demo e analizzato anche l'ultima presentazione di questo interessante prodotto sviluppato da una sola persona, cerchiamo di comprendere al meglio non solo le dinamiche di gameplay, ma anche le ragioni che hanno dato forma a un concept tutt'altro che banale (vi interessano gli horror più peculiari? Spulciate la nostra recensione di Visage).

    Un'infanzia in fuga

    Parlando della genesi di Beware è quasi d'obbligo fare riferimento al turbolento passato di Ondrej Svadlena, unico sviluppatore. Nei primi anni '80 il giovane Ondrej viveva in Cecoslovacchia, paese sotto il controllo del Partito comunista e scenario nel quale qualsiasi forma di opposizione al regime veniva immediatamente repressa. In questo contesto il ragazzo ha vissuto un grande dramma familiare: mentre sua madre biologica si opponevano al regime, il suo patrigno lavorava come spia per la StB (Státní bezpecnost), ovvero la polizia segreta della Cecoslovacchia comunista.

    Una situazione del genere ha fatto sì che la madre diventasse paranoica e, di lì a poco, non solo ha imparato diverse lingue per poter fuggire in altri paesi europei, ma ha anche inviato suo figlio in un campo per boy scout clandestino. Ciò ha permesso ad Ondrej di allenarsi duramente al fine di sopportare eventuali fughe dal paese senza l'ausilio di veicoli.

    Tutte queste preparazioni sarebbero tornate utili, visto che nel giro di qualche mese la vita del ragazzo sarebbe stata stravolta da una serie di spostamenti in giro per il mondo, terminata con l'arrivo in Germania, paese dove vive tuttora. Tra un viaggio e l'altro, Ondrej ha anche seguito delle lezioni all'accademia d'arte, architettura e design a Praga che gli hanno permesso di conoscere futuri talenti come Jakub Dvorský, conosciuto oggi come il fondatore di Amanita Design.

    Ed è proprio in questo periodo che il giovane ha iniziato a sviluppare interesse per l'animazione 3D, passione che si è poi trasformata in un lavoro e che gli ha permesso di realizzare corti animati e persino dei filmati musicali. Le continue fughe da un paese all'altro hanno però segnato profondamente Ondrej, che ha iniziato a prendere spunto dal suo stesso passato per la creazione di un videogioco ispirato a Driver e a Test Drive Unlimited 2.

    Senza alcuna abilità di programmazione, il futuro sviluppatore ha creato un trailer utilizzando le sue conoscenze e l'ha poi pubblicato su un forum di appassionati proprio di Test Drive Unlimited, dove ha raccolto numerosi consensi. È così che, dopo una collaborazione non finita benissimo e diversi anni di pausa, Ondrej ha deciso di farsi carico di ogni singolo aspetto del progetto e ha iniziato ad apprendere come sviluppare un videogioco.

    Proprio come il concept di Beware, ad essere peculiare è anche il metodo che lo sviluppatore utilizza per finanziarsi. A differenza di chi opta per le campagne di crowdfunding, Svadlena ha creato un Patreon attraverso il quale fornisce ai propri supporter nuove build del gioco e continui aggiornamenti: chiunque raggiunga uno specifico tetto di donazioni nel tempo avrà la possibilità di aggiudicarsi anche una copia al momento del lancio del titolo in versione definitiva.

    La caccia è aperta

    Fatta questa doverosa premessa, cerchiamo di scoprire cos'è Beware e perché andrebbe tenuto d'occhio. Prima di essere un'avventura horror, il gioco in questione è un racing game dal sistema di guida tendente alla simulazione. Svadlena ha posto grande enfasi sulla riproduzione di una fisica quanto più simile alla realtà: non bisogna quindi aspettarsi inseguimenti in stile Need For Speed o Burnout.

    La vecchia demo che abbiamo provato, e che dovrebbe rappresentare la parte iniziale del titolo, si apre nel cuore della notte all'interno di una sorta di parcheggio per piccoli furgoni, senza dare al giocatore alcun tipo di informazione su ciò che è accaduto. Dopo qualche giro concepito per prendere confidenza con il sistema di guida e con i controlli, abbiamo notato che l'area iniziale è completamente chiusa ad eccezione di una piccola strada: basta percorrere pochi metri in tale direzione per capire che la situazione prenderà una brutta piega. Subito dopo aver oltrepassato un misterioso edificio, la musica incalza e sullo specchietto retrovisore appaiono i fari accesi di un'auto che è partita al nostro inseguimento. Non solo ci sta alle calcagna, ma cerca in tutti i modi di farci sbandare. In un momento così teso è difficile mantenere la calma e basta il minimo errore per incastrarsi in un albero, ribaltare il veicolo o farsi chiudere in un angolo: una volta che l'auto è ferma, dei loschi figuri scendono dal loro mezzo e si avvicinano a noi per poi far apparire nel giro di qualche istante la schermata di game over. Poco chiara è invece la struttura del gioco, dal momento che non sembra vi siano dei checkpoint e ad ogni sconfitta si riparte dal parcheggio iniziale.

    Lo sviluppatore ha più volte ribadito di aver già realizzato tutte le aree che compongono la mappa (le quali però vanno ancora "assemblate") e non è da escludere che la volontà di Svadlena sia quella di creare una sorta di roguelike in cui si riparte sempre da zero, senza contare la possibilità di attraversare dei biomi diversi in base alle strade attraversate.

    Tramite le dichiarazioni dello sviluppatore e le immagini del trailer, sappiamo inoltre che ciascuna area della mappa presenta minacce uniche che vanno ben oltre le semplici auto: in alcuni filmati possiamo vedere mezzi militari che fanno fuoco sulla vettura del protagonista ed è quindi probabile che la difficoltà subisca un'impennata nelle fasi avanzate.

    Sembra quasi superfluo sottolineare come Beware non faccia miracoli dal punto di vista tecnico, ma non è il comparto grafico il suo punto di forza. Al netto del sistema di guida tutt'altro che perfetto e modelli poligonali scarsamente dettagliati, una volta al volante ci si immerge completamente nell'atmosfera, grazie alla combinazione di musica, luci e suoni che infonde una profonda angoscia sul giocatore, e che rappresenta spesso la causa degli errori fatali in cui incapperemo.

    È proprio qui che viene quindi a galla il tocco dello sviluppatore, il quale ha messo all'opera tutta l'esperienza accumulata negli anni nel campo dell'animazione 3D e nella realizzazione di cortometraggi.

    Rispetto alla vecchia demo che abbiamo provato, inoltre, il gioco sembra aver compiuto grossi passi in avanti sul versante tecnico e il più recente trailer di gameplay mostrato al pubblico presenta modelli più dettagliati, un sistema di illuminazione migliorato e persino effetti atmosferici come la pioggia.

    Insomma, Beware è un prodotto da tenere assolutamente d'occhio, merito della sua unicità e delle abilità del suo sviluppatore, che con un po' d'aiuto esterno potrebbe dar vita a uno degli horror indipendenti più interessanti e originali degli ultimi anni. A proposito di horror... e di macchine: se siete appassionati di queste due categorie non potete non dare un'occhiata alla nostra recensione di Resident Evil Village e alla nostra recensione di Forza Horizon 4.

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