Anteprima Bounty Hounds

Hack 'n Slash a dir poco spaziale

Anteprima Bounty Hounds
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  • Psp
  • Diario del capitano: data astrale...

    La corsa allo spazio è senza ombra di dubbio un simbolo del progresso e della società del ventesimo secolo e, più in particolare, della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Cominciò tutto negli anni 50, quando i russi annunciarono per primi al mondo il lancio nello spazio di un satellite orbitante intorno alla Terra. Negli anni successivi, organi governativi come la Nasa o la Cia si adoperarono per costruire satelliti sempre più all’avanguardia ed in grado di spiare e sorvegliare il nemico oltreoceano. Dopo poco più di 10 anni, in quel celeberrimo Luglio del 1969, l’uomo (e più precisamente, Armstrong) pose piede sul suolo lunare. Da quegli anni a oggi, l’industria legata alla ricerca e all’esplorazione dell’universo non ha mai smesso di ampliarsi. Sonde lanciate su Marte, satelliti televisivi, unità che da diversi anni sono in viaggio verso i pianeti più lontani del Sistema Solare e che, talvolta, ci inviano spettacolari foto e informazioni su Nettuno e Plutone.
    Oltre all’aspetto meramente scientifico, lo spazio cosmico ha indubbiamente affascinato anche il mondo dell’arte tra pittura, letteratura, cinema. Basti pensare al capolavoro di Herbert Gorge Wells, “La Guerra dei mondi”, scritto circa 100 anni fa. Oppure “Blade Runner” di Ridley Scott e la sua visione fantascientifica del mondo in un futuro abitato da Cyborg, astronavi e guerre. E ancora Star Trek, che ha lanciato nell’immaginario collettivo il mito dell’Enterprise, del capitano Spock, del teletrasporto, del pianeta Klingon. Infine il fenomeno “Star Wars” e la sua riproposizione di un’avventura classica tra cavalieri e principesse in un futuro non meglio definito.


    Anche in campo videoludico, le produzioni che si ambientano in futuri più o meno prossimi in cui l'esplorazione spaziale è all'ordine del giorno, non mancano. Basti citare uno dei titoli che nella scorsa generazione ha riscosso più successo: Halo (e relativo seguito). E ancora, diametralmente opposti, Area 51 e Destroy All Humans. Senza contare, come ovvio, il brand legato al succitato Star Wars: su tutte le piattaforme si contano innumerevoli videogiochi dedicati ai capolavori di George Lucas (gli originali e le successive espansioni). Persino negli hardware più giovani, Ds e PSP, Star Wars c'è: Con "La vendetta dei Sith" (DS) e "Battlefront 2" (PSP), gli alieni e lo spazio possono essere facilmente trasportati ovunque il giocatore desideri.
    Ad ampliare ancora, nel caso del portatile Sony, i titoli che del fascino spaziale fanno uno dei propri punti di forza, ci pensa Namco, cambiando tuttavia il genere applicato alla scena. La software House Nipponica lancerà infatti un titolo che ricorda molto i vari Dinasty Warriors e Drakengard, con un’unica gustosa modifica, ormai facilmente intuibile: mentre i due titoli sopra citati si rifanno ad una realtà bellica medievale, “Bounty Hounds” (questo il titolo) ambienta la sua azione in un futuro abitato da alieni provenienti da altri pianeti, pronti a tutto pur di far apparire sugli schermi l’odiata scritta “Game Over”...

    Mani Letali

    Come si è potuto supporre, la storia di Bounty Hounds è ambientato in un lontano futuro. L’uomo si trova in poco tempo a dover contrastare la minaccia di alcune specie aliene, che mirano a colonizzare il maggior numero di pianeti possibili. Per far ciò la razza umana si affida ad il gruppo mercenario Bounty Hounds, naturalmente abituato all'azione di forza, per difendersi e liberare i pianeti di sua proprietà dalla feccia aliena. Nel gioco vestiremo i panni digitali di Maximillian Webb, guerriero sanguinario e membro del gruppo; insomma, non propriamente uno stinco di santo.
    L’avventura ci offre ben 40 missioni da portare a termine su quattro differenti pianeti dispersi nello spazio. Qui affronteremo circa 40 razza aliene diverse, ognuna dotata delle sue peculiarità; da esseri enormi e mastodontici ad altri più limitati nelle dimensioni ma più numerosi e rapidi. Ovviamente, gli scontri non avverranno a mani nude, ed il sistema di armi e di attacco di Maximillian ha numerosi pregi da illustrare.
    Cominciamo con il fornire un dato di per sé sbalorditivo: sulla nostra piccola Psp, una volta inserito il gioco, potremo fornire al nostro alter ego digitale ben 500 oggetti tra armi e accessori, liberamente acquistabili (una volta sbloccati) nel negozio della nostra nave spaziale.


    Avremo la possibilità di equipaggiare sia la mano sinistra che la mano destra con ben tre armi. Visto il numero delle stesse, ne passerà del tempo prima di scoprire le più mortali combinazioni belliche. Un altro punto positivo di questo sistema è la grande possibilità di personalizzare il nostro stile di gioco: ci sentiamo cecchini? I fucili saranno la nostra arma principale. Vogliamo combattere corpo a corpo? Basterà equipaggiare il maggior numero di armi bianche possibile, affinché ogni scontro si trasformi in una sanguinaria carneficina.

    Dettagli tecnici

    Il sistema di controllo sembra ben adattarsi a questo action 3D, senza andare ad ostacolare fluidità e velocità d’azione. Grazie ai pulsanti quadrato e cerchio attiveremo rispettivamente il nostro bracco sinistro e destro, mentre con il tasto L potremo centrare il sistema di telecamera. Con il tasto R, sarà possibile passare da una delle tre armi disponibili all’altra. Il movimento del personaggio è possibile grazie alla levetta analogica o le freccette: la prima possibilità, ovviamente rende tutto più semplice e intuibile.
    Infine l’utilizzo del tasto X, che aziona i cosiddetti “campi di forza”, ovvero delle bolle che potremo creare a nostra totale discrezione. Entro questi speciali confini, i nemici verranno colpiti da significative alterazioni, come ad esempio una momentanea paralisi oppure il dimezzarsi della loro potenza d’attacco. Una sorta di “privé”, insomma, dove potremo scatenare la nostra carica distruttiva con qualche agevolazione in più e che potremo potenziare (sia in dimensioni che in effetti) grazie ad una struttura in stile

    GdR, dove parametri classici come forza, resistenza, punti vita influenzeranno l’uso di armi e, appunto, campi di forza.
    Pregevole anche l’Intelligenza Artificiale dei nostri nemici, che non si limiteranno ad attaccarci tutti assieme come dei bambolotti. Ognuno di loro è generalmente dotato di armi da fuoco e armi bianche, utilizzabili in base alla distanza. Se però avremo nel nostro equipaggiamento un oggetto in grado di renderci invulnerabili ai raggi laser, gli alieni non continueranno a spararvi senza nessun effetto, bensì scenderanno sul campo di battaglia pronti ad affettarvi! Una componente che deve farci ben riflettere su che tipo di armi e protezioni dovremo portarci in guerra.

    Bounty Hounds L’ambientazione futuristica di “Bounty Hounds” può rivelarsi essere l’arma vincente di questo titolo, lasciando così la libertà agli sviluppatori di creare ambienti e nemici a loro totale discrezione. Oltre a ciò, il gioco si distingue da altri titoli action 3D come Dinasty Warriors o Drakengard per numero di oggetti e armi (ben 500) e la loro modalità di utilizzo: sei armi, tre per mano, sono una vera manna per divertirsi sforacchiando e affettando alieni! Dal punto di vista tecnico, le immagini dimostrano come si possa fare qualcosina di più a livello di pulizia grafica e definizione. Il sistema di controllo invece, se non risulterà essere troppo lento o complicato, potrebbe attestarsi su ottimi livelli: l’abbinamento di due diversi tasti di attacco per le due mani di Maximillian non può che rendere la battaglia più facile e densa di combinazioni tra armi da fuoco e armi bianche: la longevità stessa, se non dovessero bastare 40 missioni su quattro pianeti diversi, potrà avere il suo fulcro proprio nel sistema di gestione delle armi, che offre decine e decine di differenti approcci all'azione. Insomma, Bounty Hounds sembra voler proporre al pubblico un gioco per PsP dalla natura arcade classica, contorniata da alcuni particolari originali e divertenti. La sua uscita è prevista per l’estate di quest’anno su suolo statunitense.

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