Cloudpunk: i corrieri del futuro nel nuovo indie cyberpunk

Nei panni di Rania, pony express della futuristica città di Nivalis, dovremo portare avanti gli affari della compagnia Cloudpunk.

Cloudpunk: i corrieri del futuro nel nuovo indie cyberpunk
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Che Ion Lands sappia come creare un immaginario cyberpunk intenso e personale, che spicchi tra la pila di copie carbone che ricalcano Gibson e Blade Runner, lo si intuisce a pelle, ma soprattutto ad occhio. Nivalis è la città di un futuro possibile, galleggiante nella pioggia di nubi perenni che sembrano nasconderla, una metropoli costruita su folli principi architettonici in una voxel art che all'inizio si perde nell'impatto visivo, nel buio illuminato da iconici e immancabili neon, per poi rivelarsi in tutto il suo dettaglio.

    Mattoncini di un mondo che non dimentica di essere "cyber", virtuale, costruito, scegliendo come manifesto un'estetica sospesa tra futuro e passato, esattamente come il genere sottintende, per raccontare la storia di uno dei tanti membri di questa società non più tanto distopica: Rania, corriere espresso per conto della Cloudpunk. Non un agente Deckard, non un Neuromante. Un'altra prospettiva sulla lotta quotidiana di individui schiacciati dal sistema eppur pronti a far sentire la propria voce, come la tassista di Neo Cab e il barista di The Red Strings Club (recuperate la recensione di The Red Strings Club).

    Express yourself

    L'attività di pony express viene quindi codificata in gameplay, rendendo ludica e narrativa ogni routine del mestiere e della vita che gli ruota intorno. Guidare auto anti-gravitazionali (HOVA) per le arterie della città, come globuli rossi che consegnano ossigeno a persone sempre diverse, imparando ad averci a che fare, buon viso a cattiva paga, seguendo sempre due regole: non sbagliare una consegna e non chiedere cosa c'è nel pacco. Mai. Navigatore sempre concentrato sulla prossima destinazione, torre di controllo a coordinarci e chilometri quadrati di aria rarefatta in cui muoverci.

    L'influenza è quella ormai iconica, la ripresa di Los Angeles, anno 2019 di un universo parallelo, che Ridley Scott ha impresso indelebilmente su pellicola; sciami di macchine volanti, come falene attorno a grattacieli talmente alti da non vedere né base né cima, agghindati di pubblicità dai colori fluorescenti, acidissimi come la pioggia che li bagna. Ion Lands vuole espandere quel momento di meraviglia trasformandolo in alternativa normalità.

    Nivalis città aperta, almeno in una giocabilità che apparentemente non mette barriere ai movimenti del corriere e gli fa trovare sempre un parcheggio disponibile, cosa che rende questo scorcio di futuro più utopistico che distopico. Dal 3D liberamente esplorabile delle fasi di guida si passa ad una prospettiva laterale una volta a piedi, che non abbandona la terza dimensione ma sceglie di raccontare tutto con la telecamera montata su un carrello invisibile, a distanza di sicurezza, facendo assomigliare Cloudpunk ad un'avventura dinamica.

    L'anima però rimane quella di un RPG rigorosamente story-driven, che al combattimento (parrebbe del tutto assente) predilige il dialogo e qualche elemento da avventura grafica, ben attento però a lasciarci la possibilità di scegliere quale bivio narrativo percorrere; quell'artefatto libero arbitrio che sembra estremamente meta referenziale visto il contesto di assoluto controllo sulla popolazione. Un modello narrativo che punta tutto sui rapporti interpersonali (oltretutto attraverso dialoghi doppiati in inglese, per quanto la qualità non sembri eccezionale) e sulla vita privata di Rania, per tessere una trama di fondo che tira in mezzo tutti i colori del racconto cyberpunk, dalle corporation alla privacy, dal lavoro al divario sociale, esplorando una città dal dettaglio superlativo.

    Luci notturne

    Ogni quartiere diviene riconoscibile dall'architettura, per poi addentrarsi sempre più in profondità fino ad ammirarne le più piccole particolarità. La gente che cammina per strada, l'illuminazione esaltata dal turno di notte, la sensazione di vivere la metropoli, i suoi negozi, hotel, chioschi, sobborghi, dal più popolare e povero al più sfarzoso. La visuale ampia, un grandangolo che permette agli occhi di essere bombardati di informazioni estetiche che, messe in fila, danno forma a un lavoro di grandissimo profilo nel panorama indipendente.

    Già solo osservare gli screenshot del gioco riesce a trasmettere un misto di sensazioni appaganti e voglia di trasferircisi a tempo indeterminato. Meraviglioso. La tecnica diventa fondamentale per immergere il giocatore e lasciarlo in apnea, perfetta per godere di un gioco che appare abbastanza rilassante nelle azioni eppur misterioso, seguendo quella corrente neo-noir che sta facendo la fortuna di molti altri titoli. Non è facile riuscire ad affascinare, a colpire, oggi come oggi, soprattutto senza prima mettere mano al pad, ma Cloudpunk sembra aver fatto già un passo avanti verso la gloria.

    L'appuntamento è tra pochi giorni, 23 aprile, su Steam, PlayStation 4, Xbox One e prossimamente Nintendo Switch. Le vibrazioni sono quelle giuste, quelle di un prodotto di razza cesellato con amore infinito; Anche la data di uscita sembra scelta con accuratezza, cogliendo l'occasione per tappare quel buco enorme lasciato dal rinvio di Cyberpunk 2077. Un prodotto coraggioso che aspettiamo con grandissima curiosità, così come non vediamo l'ora di fare la conoscenza di Rania, accompagnandola in un lavoro che, soprattutto al giorno d'oggi, sembra sempre più fondamentale per la società. La notte chiama, i clienti pure.

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