Crash Bandicoot 4 It's About Time: a caccia di frutti Wumpa! Le novità

Dopo il grande successo della N. Sane Trilogy e di CTR Nitro Fueled, Activision presenta Crash Bandicoot 4: ecco tutto quello che sappiamo.

Crash Bandicoot 4 It's About Time
Anteprima: Multi
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • PS5
  • Xbox Series X
  • Gli spot pubblicitari e le recenti voci di corridoio avevano instillato in noi il seme della speranza, che con l'arrivo delle prime immagini di Crash Bandicoot 4 It's About Time si è trasformata in una spasmodica attesa. Ebbene, il titolo di Toys For Bob - coloro a cui dobbiamo l'ottima Reignited Trilogy di Spyro - ha fatto il suo debutto "ufficiale" sotto lo stendardo del Summer Game Fest, mostrandosi ai giocatori con un coloratissimo video di gameplay.

    Tra l'arrivo dei nuovi idoli-maschera e uno stile grafico rinnovato ma nel rispetto del lavoro di Naughty Dog, il filmato ci ha regalato più di qualche sorpresa, di cui non avremmo potuto fare a meno di parlare. Con la foga di un marsupiale inseguito da un masso gigantesco per un sentiero montano, tuffiamoci in questa inedita avventura temporale, che potrebbe "sconfessare" i titoli su PlayStation 2 per condurre la trilogia originale verso un futuro nuovo ma intimamente legato all'immaginario, all'umorismo e agli stilemi ludici storici di Crash Bandicoot.

    È giunto il tempo di una nuova era

    A differenza degli iconici Cortex Strikes Back e Warped, il sottotitolo di Crash Bandicoot 4 - It's About Time - ha sia un valore tematico, sia un valore concettuale.

    Del resto, sebbene indichi con chiarezza l'importanza degli sconvolgimenti temporali/dimensionali all'interno dell'avventura, rappresenta anche una dichiarazione di intenti da parte di Activision che, dopo averci restituito i titoli classici con una veste grafica tirata a lucido, vuole regalarci un'esperienza tutta nuova firmata dai talentuosi ragazzi di Toys For Bob. Era giunto il tempo di uscire dalla zona di comfort, di permettere alla serie di rinnovarsi e, perché no, di allontanarsi dalle produzioni di qualità altalenante che abbiamo visto su PlayStation 2. Sorvolando sul filone "of the Titans", optare per un remake di Crash: l'Ira di Cortex sarebbe stata una scelta infruttuosa, complici le molte criticità che affliggevano il gioco di Traveller's Tales. Il successivo Twinsanity aveva un enorme potenziale, che purtroppo è andato in buona parte perduto a causa del suo sviluppo travagliato. Non è escluso a tal proposito che Toys For Bob abbia recuperato alcuni elementi da quest'ultimo - si pensi alla possibilità di controllare Cortex o al ruolo giocato dagli sconvolgimenti temporali e dimensionali - per proporre qualcosa di diverso e con sistemi ludici inediti per la serie.

    Fatta questa doverosa premessa, cerchiamo di analizzare nel dettaglio il gameplay di It's About Time, che ha saputo catturare la nostra attenzione in men che non si dica. In primo luogo l'ipotesi di esplorare delle mappe open ended sembra essere sfumata, con la struttura dell'avventura che strizza l'occhio a quella della trilogia classica. Generalmente posizionata alle spalle del personaggio, la telecamera lo inquadrerà lateralmente in specifiche sezioni, proprio come accadeva nel primo Crash Bandicoot, e senza soluzione di continuità. Probabile a questo punto la presenza di più hub centrali o delle iconiche Warp Room, tramite le quali i nostri eroi si tufferanno in alcuni mondi prima di affrontare un immancabile boss. Oltre a Cortex e alle maschere "tradizionali", ci aspettiamo di fare la conoscenza di nuovi personaggi ma anche di rincontrare i vecchi scagnozzi del buon dottore come N.Tropy, un cattivone dalle abilità attinenti alle tematiche del gioco.

    Stando alle sequenze di gameplay, Toys For Bob sembra aver tenuto in grande considerazione il lavoro svolto da Vicarious Visions, come ben dimostra la possibilità di affrontare qualsiasi livello nei panni di Crash o di Coco. Fiaccato dal freddo del mondo popolato dai pirati, il bandicoot comincerà a sfregarsi le mani e, se dovesse mettere un piede in fallo e cadere in un gelido fiume, ne riemergerebbe defunto e in un cubo di ghiaccio. Questi esempi ci lasciano ben sperare sulla presenza di molte "idle animation", legate a specifici ambienti o a ingloriose dipartite, proprio come avveniva in Crash Bandicoot 3 Warped.

    Tra piattaforme girevoli, pedane instabili, nemici armati fino ai denti e flussi energetici, il design dei livelli ci è sembrato molto più articolato di quanto ci aspettassimo, complice l'introduzione di un pool di meccaniche assolutamente inedite. Forti di un look quasi sicuramente ispirato alle civiltà precolombiane, le nuove maschere indossabili dai personaggi riescono a modificare sensibilmente la progressione dei livelli e le fondamenta stesse del gameplay, che impone di studiare con attenzione la conformazione dell'ambiente per evitare errori e morire anzitempo.

    Una ricetta ludica tra passato e futuro

    Ad un certo punto del video un'imbarcazione esplode e porta con sé un'intera struttura di ghiaccio, costringendo i due pelosi eroi a superare il burrone nel modo più rischioso possibile: saltare sulle lastre ghiacciate in caduta libera. Ebbene, a un certo punto una maschera si palesa dinanzi a Coco, che la indossa e ottiene l'abilità di fermare il tempo per alcuni secondi. Di conseguenza attivare lo stop temporale al momento giusto permetterà di saltare sulle piattaforme allineate e portare a casa la pelle.

    Non è chiaro se tale abilità abbia una qualche forma di "cooldown" ma a prescindere da questo parrebbe indicare la presenza di sezioni platform ben più complesse del solito. Quando la biondina supera la sezione sembra perdere la maschera, una scelta degli sviluppatori che riteniamo a dir poco sensata. Sbloccare il bazooka in Crash Bandicoot 3 - un'arma che Crash non avrebbe potuto perdere in alcun modo - appiattiva il livello di sfida in modo drammatico, ecco perché promuoviamo in pieno l'idea di limitare l'utilizzo delle maschere a specifiche sezioni. Il secondo livello mostrato presenta un design più futuristico e potrebbe averci fornito un indizio narrativo importante.

    Gli sgherri dai bastoni elettrificati che tentano di arrostire il duo peloso infatti sembrano riprendere il look simil-piovra dell'infame Oxide (il boss principale di Crash Team Racing) il che ha fatto sorgere in noi una lecita domanda: in It's About Time potremo esplorare Gasmoxia? Tornando a noi, in quest'ambientazione è apparsa una seconda maschera, che permette a Crash di controllare la gravità. Attivando o disattivando il potere a piacimento, il marsupiale potrà raggiungere le pareti superiori delle ambientazioni, sulle quali sarà possibile raccogliere casse o prendere parte a del sano platforming a testa in giù.

    Scegliere in quale momento tornare "coi piedi per terra" sarà vitale per sopravvivere alle trappole e ai flussi energetici, che per essere evitati potrebbero costringere il peramele a correre sulle pareti laterali degli scenari. Sorvolando sulle funi da utilizzare a mo' di liane, il livello della discarica - con rottami in ogni dove e automobili in disuso - ci ha consentito di dare una veloce occhiata a un'altra abilità del marsupiale, che in It's About Time potrà grindare sui tubi o scivolare su di essi servendosi dei fidati guanti.

    In attesa di scoprire se gli stage conterranno aree segrete o gemme colorate, non possiamo far altro che lodare l'introduzione delle maschere, che promettono di rendere giravolte, scivolate e schiacciate, la punta dell'iceberg dei talenti dei protagonisti. Nonostante sia difficile esprimersi più approfonditamente sulla questione, It's About Time sembra vantare uno stile grafico differente rispetto alla trilogia di Vicarious Visions.

    Si badi bene, i personaggi non sono stati "snaturati" come in Crash of the Titans ma sono stati certamente rivisti sul fronte stilistico. Il naso del bandicoot ad esempio appare più ricurvo della sua precedente incarnazione, mentre il ciuffo rossiccio che ha sul capo è stato maggiormente evidenziato. Complice il look più stilizzato della presentazione visiva, la splendida resa del pelo di Crash Bandicoot N. Sane Trilogy è semplicemente sparita, in favore di una colorazione del corpo più accesa ma meno realistica. Al contrario dell'immagine in bassa definizione di qualche giorno fa, il design di Neo Cortex ci è sembrato piuttosto convincente ma aspettiamo di vederlo in azione prima di farci un'idea precisa. Detto questo, dall'aspetto delle singole casse, fino al look dei personaggi, crediamo che i giocatori necessiteranno di qualche tempo per "digerire" i cambiamenti apportati, sulla cui efficacia preferiamo esprimerci in un secondo momento. I tre livelli mostrati hanno saputo convincerci sul fronte artistico, dall'attento uso della palette cromatica fino alla costruzione dei fondali. La neve illuminata dalla luce del plenilunio, il tripudio di luci al neon nel setting futuristico e il tramonto soffocante nell'area della discarica, testimoniano la validità di una direzione artistica ispirata, che però ha imboccato una strada ben diversa rispetto alla trilogia rimasterizzata.

    Non sappiamo quale sia il numero totale di maschere o se Crash abbia in serbo per noi qualche altro talento nascosto ma una cosa è certa. Se i livelli dovessero rivelarsi convincenti sul fronte stilistico e sufficientemente vari in quanto a level design, il quarto capitolo della serie potrebbe riuscire dove i suoi tanti predecessori hanno fallito: evolvere la ricetta ludica di Naughty Dog in modo sensato e divertente. In attesa di saperne di più sulle abilità del peramele e sulle premesse narrative dell'avventura, vi invitiamo a restare sulle nostre pagine perché abbiamo intenzione di celebrare il ritorno di Crash con tutti i crismi.

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