Anteprima Dawn Of Mana

Nuovo Mana sta per fluire in Playstation 2

Anteprima Dawn Of Mana
Articolo a cura di
Disponibile per
  • PS2
  • "Mana che?"

    Inaspettata quanto clamorosa, la fusione che ha visto "convolare a nozze" SquareSoft e Enix (ovvero i due più grandi colossi del panorama jrpg) ha contribuito a confermare il successo di una serie ormai di richiamo planetario come Final Fantasy e ha restituito nuovo splendore a una saga non così celebre come Dragon Quest, riuscendo nel contempo a far fruttare in maniera esponenziale le potenzialità del nuovo brand action nato in collaborazione con Disney, Kingdom Hearts.
    Soffocati dal successo incredibile di questo terzetto capace di dominare le classifiche di vendita in ogni sua apparizione, molti brand e progetti appaertenti alla storia delle due softco sono praticamente finiti nel dimenticatoio, mentre miriadi di fan rimanevano in attesa nella speranza di vedere ancora le proprie saghe preferite.
    Xenogears non ha più avuto seguito narrativo, le avventure di Chrono sono ferme ai tempi di della Ps1 così come quelle di Aya Brea e del terrificante universo di Parasite Eve.
    Anche una lucente meteora come Brave Fencer Musashi, pur trovando spazio con un nuovo titolo Ps2, si è spenta miseramente tra le facuci di una realizzazione artistica ben al di sotto delle capacità a disposizione e di un gameplay banale e poco curato.
    Trovandosi dunque di fronte a un recente popolo di videogiocatori poco avvezzo alla miriade di titoli che costellano il passato Sqaure-enix, è molto facile non trovare riscontro nel tentativo di riportare alla luce una saga dispersa nelle nebbie dei 16 bit (e di un paio di spin off) come quella di "Mana": l'action-rpg per eccellenza di qualche generazione fa infatti, solo ora si "degna" di ripresentarsi a noi con un vero e proprio sequel della serie ufficiale e lo fa su Ps2 con l'atteso Dawn Of Mana.

    Sarà ritorno trionfale o flop catastrofico? O nuovo limbo oscurato dai 3 re?

    Un mondo di fiaba

    Il talento c'è sempre stato e ogni singolo titolo Square-Enix che avesse alle spalle una discreta attenzione ce lo ha dimostrato, ma scorgendo le primme immagini di questo Dawn of Mana è facile stupirsi per l'ennesima volta per la capacità con cui gli artisti (partendo dalla matita fino alla renderizzazione) giapponesi siano in grado di creare un mondo vivo e convincente, in questo caso un mondo fiabesco popolato da fate, piante e animali parlanti nonchè da mostri talmente ben realizzati e in linea con l'atmosfera da non risultare minacciosi neanche nelle situazioni più concitate.
    La concretezza di questa visione artistica è ancora più evidente quando ci si trova di fronte il gioco in movimento, che con le dovute proprorzioni potrebbe essere paragonato alle migliori produzioni animate, soprattutto nelle scene di intermezzo studiate alla perfezone sia nella gestualità che nelle espressioni dei protagonisti.
    Tra questi impersoneremo il giovane Keldy, il classico "prescelto" che per salvare l'amica d'infanzia Ritzia, libererà il potere del "Tree of Mana" ottenendo una una spada rampicante contentente il suo potere, la quale si fonderà perennemente al suo braccio.
    Dotato di questa "floreale" e potente arma, capace di colpire anche a distanza sparando semi o come frusta capace di
    agganciare i nemici, Keldy si lancia nella battaglia contro il re di Lorimar, intenzionato ad usare il potere del Tree of Mana per aprire un portale verso il regno del male e invadere (e dominare) il fiabesco mondo di Illusia: nulla di così
    originale, ma sufficiente per giustificare l'infinito numero di creature da "abbattere" per proseguire nell'avventura.

    Play, stop, repeat... play, stop, repeat...

    Contrariamente alla struttura classica della serie, DoM si sviluppa lungo capitoli chiusi e lineari che non lasciano spazio all'esplorazione di città e villaggi come nei capitoli precedenti nella serie, rendendo il gameplay molto semplice e fruibile dai più... ma facendo storcere il naso a chi è alla ricerca di un vero action-rpg jappo style.
    A "stroncare" ancora di più la componente di sviluppo e esplorazione ci pensa il sistema di evoluzione del protagonista, legato ai "gettoni" droppati dai mostri colpiti: i diversi gettoni rappresentano le diverse statistiche e possono essere ottenuti sia sconfiggendo i nemici sia infliggendogli dei colpi più decisi utilizzando gli oggetti presenti sullo scenario e gettandoglieli addosso. La cosa non sarebbe così problematica se non fosse che all'inizio di ogni capitolo si debba ripartire da zero con la crescita del personaggio, perdendo anche le abilità acquisite in precedenza.
    Viene dunque meno l'attrattiva verso chi ama il power-leveling, in favore di un livello di difficoltà "probabilmente" ben calibrato e gradualmente crescente proprio perchè impedisce al giocatore di aumentare le proprie capacità al di sopra della sfida offerta come succede in diversi titoli (anche targati Square-enix).

    Dawn of mana Il potenziale del titolo è enorme, come ogni produzione Square-enix di alto livello, ma alcune scelte di gameplay potrebbero allontanare gli appassionati e sminuire il valore del titolo agli occhi di chi cerca un'esperienza profonda paragonabile agli episodi passati o almeno in parte a titoli come Kingdom Hearts. I primi riscontri di critica oltreoceano non sono entusiasmanti e dunque non ci resta che aspettare la versione PAL cercando, con un po' di saggezza, di cercare di inquadrare il titolo in una fascia di utenza ben chiara senza lasciarsi trasportare dalla pesante eredità dettata dal nome tirato in ballo e di valutarne i pro e contro a mente lucida, poichè potremmo anche trovarci tra le mani un ottimo titolo dedicato all'utenza più giovane che non andrebbe stroncato per via delle attese non ripagate nei confronti dei giocatori più esperti.

    Quanto attendi: Dawn of mana

    Hype
    Hype totali: 12
    80%
    nd