Dead Rising 2 Anteprima: presentato il multiplayer al TGS 2009

Presentato il multiplayer in quel di Tokio

Dead Rising 2 Anteprima: presentato il multiplayer al TGS 2009
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • Stile giapponese

    Ai margini della fiera del Tokyo Games Show 2009, in un evento organizzato presso la Zest Cantina (un noto locale “trendy”di Tokyo), è stato presentato in forma giocabile il seguito di uno dei titoli di maggior successo nella prima fase di vita della Xbox 360, ovvero il truculento e divertentissimo Dead Rising.
    Tra bellezze autoctone, presentatori, dj e soprattutto le “amorevoli” attenzioni del creatore della serie, Keiji Inafune san, si è svolto un vero è proprio show incentrato sulla modalità multiplayer del prodotto proposto su una ventina di postazioni targate Microsoft, segno della possibile esclusiva del gioco (perlomeno temporale) sulla console che ha dato i natali alla serie.
    Dead Rising è sicuramente uno dei titoli più amati dall’utenza Xbox 360, vuoi per l’ambientazione che faceva il verso al film più famoso sugli zombies, al divertimento intrinseco di poter massacrare migliaia di non morti con un’infinità di armi convenzionali e non, la storia folle, l’irriverenza e la simpatia del protagonista (il mitico Frank West) e di alcuni personaggi, l’opera Capcom è entranta (e ci è rimasta!) nel cuore di molti appassionati, che con trepidazione hanno atteso la notizia di un seguito.
    Col passare del tempo sono trapelate informazioni, immagini ed i primi video, ma solo dopo la spettacolare presentazione in seno al Tokyo Games Show 2009 è possibile delineare una prima traccia concreta sulla nuova creatura targata Capcom, sebbene l’intero show sia stato dedicato alla modalità multiplayer senza far trapelare notizie sulla modalità campagna (che comunque potrebbe essere incastonata nel medesimo contesto).
    Innanzitutto bisogna sottolineare che l’ambientazione differisce totalmente dal gioco originale, spostando l’assalto degli zombies dall’ormai famoso centro commerciale di Willamette in Colorado ad una caotica ed immaginaria Fortune City, che strizza l’occhiolino alla città simbolo del Nevada, ovvero Las Vegas.
    In un probabile continuum narrativo col finale del primo episodio, almeno per quanto concerne l’invasione dei non morti, ancora non sappiamo che fine abbia fatto Frank West (sicuramente uno dei personaggi più carismatici ed amati nella storia dei videogiochi), e nella speranza di poter indossare di nuovo i panni del coraggioso fotografo - o perlomeno di poterlo incontrare - il nuovo ammazza-zombies è il “tamarro” Chuck Green, che vestito con un giubbotto giallo da motociclista ancora sembra non sia stato digerito dall’utenza più affezionata al titolo originale.
    Vestito come il suddetto personaggio, Keiji Inafune ha presentato alla stampa ed al pubblico la modalità multiplayer del prodotto, una novità assoluta (assente nel primo capitolo) e che probabilmente lascia trapelare informazioni anche sulla trama della campagna: ma procediamo con ordine e scopriamone insieme le prime caratteristiche.

    Un gioco al massacro

    Dopo un primo assaggio del gameplay in single palyer per entrare in confidenza coi comandi (tutti ripresi dal titolo originale), gli avventori dello Zest Cantina sono stati introdotti nel cuore del multiplayer, proposto come un vero e proprio show che fa il verso al famoso “American Gladiator” o al più europeo “Jeux sans frontiere”, naturalmente in salsa splatter condito da massacri di poveri zombies!
    Giocabile fino in 4 anche online, la modalità “Terror is reality” (che ancora non sappiamo se sia l’unica) pone i giocatori in una sorta di sfida competitiva al massacro, dove dopo un certo numero di prove e round viene decretato il vincitore: naturalmente, com’era lecito attendersi, il punteggio lievita in proporzione al numero degli zombies uccisi; ciò che diverte è sicuramente la tipologia degli eventi ideati da programmatori Capcom, la cui forza è rappresentata dall’originalità e dalla follia che permeano ogni situazione di gioco.
    Innanzitutto è doveroso sottolineare che gli eventi proposti sono solo una piccola parte dei minigiochi che saranno presenti nel prodotto finale, ma l’ossatura della modalità Terror is reality è sicuramente già tracciata: come già detto siamo di fronte ad una sorta di show televisivo (con tanto di presentatore folle) che spinge i concorrenti vestiti quasi come gli improbabili Power Rangers a sfidarsi nelle varie competizioni, che sono le seguenti: Ramsterball, Headache, Pounds of Flesh e Slicecycles.
    In Ramsterball i giocatori si trovano in una sorta di enorme flipper intrappolati in sfere metalliche con le quali si può correre: lo scopo del gioco è azionare alcuni meccanismi tipici dei flipper che a loro volta attiveranno dei congegni in grado di massacrare le orde degli zombies.
    Headache è un minigioco particolare che strizza l’occhiolino ad una delle pratiche più folli del primo Dead Rising, ovvero quella di inserire dei cappelli in testa agli zombies!
    In questo caso i cappelli sono dei veri e propri frullatori ed il giocatore dopo averli posizionati deve premere un meccanismo per attivare le lame: la difficoltà sta nel competere con gli altri 3 giocatori che potranno far saltare gli zombies avversari lanciando dei candelotti di dinamite; vince sempre chi riesce ad eliminare il maggior numero di non morti.
    Il terzo round (Pounds of Flesh ) è sicuramente il più folle e ridicolo di quelli presentati, ma il divertimento che ne scaturisce è impareggiabile!
    I giocatori dispongono di un particolare casco a mo di palco di alce e con questo devono caricare ed impilare gli zombies su di una particolare bilancia: chi raggiunge il peso maggiore vince il round.
    Naturalmente il tutto è più facile a dirsi che a farsi, poichè è necessario evitare degli ostacoli semoventi ed una volta attivata la carica per incornare non si può cambiare direzione: terminato il round un bel incudine di svariate tonnellate piomberà sugli ignari zombies gentilmente deposti sulla bilancia, che faranno la fine che potete immaginare.
    L’ultimo round (ovvero Slicecycles) vede i giocatori impegnati in una corsa al massacro, dove una motocicletta addobbata a mo di biga romana con motoseghe sporgenti dai manubri è il mezzo da utilizzare per falciare il maggior numero di zombies.
    Quest’ultima modalità è influenzata dai risultati ottenuti nei round precedenti (con penalità di tempo et similia), inoltre, dopo averla conclusa, a seconda del risultato ottenuto si viene gettati in una stanza piena di non morti da eliminare, l’ultimo atto di questo folle show televisivo.

    Ancora lontani

    Dal punto di vista tecnico, nonostante il prodotto sia ben distante dall’essere concluso (l’uscita è prevista nel 2010 inoltrato), si può già notare il notevole affinamento rispetto al motore grafico dell’originale, con dettagli sempre più curati ed un numero decisamente impressionante di oggetti e nemici presenti contemporaneamente su schermo (già fiore all’occhiello del primo capitolo).
    Essendo ancora in alto mare l’ottimizzazione di Dead Rising 2 è tutto tranne che compiuta, infatti non di rado era possibile notare vistosi rallentamenti, soprattutto nelle sessioni in motocicletta e nella stanza del round finale, dove si è circondati da un numero spropositato di zombies.
    Per quanto concerne le animazioni esse sono decisamente simili a quelle del primo Dead Rising, molto migliorata invece l’interazione fisica con i non morti, che subiscono mutilazioni e danni più conformi al tipo di colpo infertogli: da rivedere l’intelligenza artificiale, ancora ben lungi dall’essere definitiva.

    Dead Rising 2 Dead Rising 2 è sicuramente uno dei titoli più attesi nel roseo futuro del panorama videoludico mondiale, suffragato dal grande successo ottenuto dal titolo originale. I maggiori dubbi e misteri coinvolgono la trama della campagna in single player ed il numero di minigiochi presenti per il multiplayer, tuttavia l’ottimismo e la fiducia riposta verso una casa storica come la Capcom sono degli atti dovuti, soprattutto pensando alle gesta del mitico Frank West. Dato che la modalità multigiocatore gravita pesantemente intorno allo show televisivo (dove ciascun personaggio ha una motivazione per partecipare e tutto è condito da presentazioni varie) non è sbagliato pensare che anche la campagna sia imbrigliata nelle maglie del piccolo schermo, ma è ancora troppo presto per trarre conclusioni. Restate sintonizzati sulle nostre pagine per continuare a scoprire nuovi dettagli e particolari di un titolo che già si prospetta come un successo annunciato.

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