Anteprima Death Jr.

Di fronte alla marea incontrastabile di titoli dalla fama eccezionale ma con poca verve innovativa, BackBone Entertainment offre agli utenti Psp una produzione originale, ispirata, piacevole dal punto di vista visivo e concettuale. Sebbene Death Jr. sia lontano dai canoni di divertimento immediato e temporalmente poco impegnativo che Sony ha ammesso di ricercare per la sua nuova console portatile, un semi-platform dalle tinte Action (Ratchet & Clank Anyone?) non può che far piacere al giocatore moderno. Se poi, forte di un'ironia demenziale ed una chiarezza narrativa concettualmente antica quanto il tempo, il titolo propone personaggi di simpatia spiccata, varietà di locazioni ed equipaggiamento e tratti grafici impeccabili, tanto meglio.  

In Death Jr. il giocatore impersonerà il figlio dell'oscura mietitrice in persona. Muovendosi nei meandri di un Netherworld (a la Disgaea) da operetta, parodia macabra del "mondo di sopra", la Piccola Morte, da buon adolescente (pur ultraterreno) combinerà disastri al di sopra della propria portata, e per cui dovrà prendersi la responsabilità di mettere a posto le cose durante un'avventura lunga 18 livelli. Nel caso, durante la visita al "museo di storia sovrannaturale", Junior e la sua cricca di improbabili amenità infernali avrà modo di dare forma ad un portale che catapulterà negli inferi un malvagio negromante, intenzionato alla conquista del mondo. Tale Moloch costituirà un esercito di demoni che Death Jr. dovrà sconfiggere, armato soltanto della sua giovane falce (tale madre...).La falce, la cui lama s'accompagna di un malefico miasma verdastro, oltre ad essere la principale arma a corto raggio, si mostrerà utile nelle fasi più esplorative del gioco, permettendo al protagonista di aggrapparsi a sporgenze altrimenti inarrivabili o di lasciarsi scivolare lungo cavi appositamente disposti. Ad essa si affiancheranno una serie di interessanti armi a distanza: immancabili e canoniche pistole e mitragliette, strutturate seguendo il design gotico del titolo, e più ispirate C4 Hamster (bombe al criceto?). La forza del titolo risiede inoltre nella caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti. Le strutture del gioco sono state costruite a seguito di un attento lavoro di design: risultano una visione divertente del gusto macabro che usualmente attribuiamo agli abitanti dell'oltretomba. I personaggi, esclusi i demoni avversari che contano di 21 modelli piuttosto seriosi, vantano di una buona caratterizzazione, visiva e oltre, nell'ironia distaccata con cui si atteggiano di fronte al sovrannaturale. Death Jr. è dunque, assieme a Medievil, un titolo in controtendenza. Richiede al giocatore una disposizione temporale ben maggiore di quella che necessita alle altre produzioni Psp: un'avventura sequenziale seguita da una trama completa, impossibile da gustare a piccoli sorsi come può essere una competizione sulle piste di Gran Turismo. Una tipologia di gioco abbondantemente presente sulle console concorrenti (Dual Screen e predecessore) e che, siamo certi, avrà modo di interessare la fetta di utenza più affezionata all'idea di un viaggio eroico e alla funzione incrollabile del protagonista. Quella parte di videogiocatori che, da sempre, è in grado di ritagliare uno spazio da dedicare al "ludus" per immergersi in un mondo alternativo ed appassionarsi alle vicende di cui lui stesso è mediatore. Death Jr. è anche il primo vero titolo originale per Psp. Un progetto in cui riporre fiducia, nella speranza che sia il primo di una lunga serie.