Death Stranding: vi raccontiamo Briefing, il trailer inedito della Gamescom

Alla Gamescom è presente un trailer inedito di Death Stranding, intitolato Briefing, non ancora pubblicato ufficialmente. Lo abbiamo visto!

Death Stranding Gamescom 2019
Anteprima: PlayStation 4
Articolo a cura di
Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • PS4 Pro
  • A meno di tre mesi dal lancio di quello che è, senza dubbio, uno dei titoli più attesi di questo tramonto generazionale, Hideo Kojima è tornato a sconvolgere i lobi della community con una tornata di contenuti tratti da Death Stranding, titolo che rappresenta a tutti gli effetti un nuovo esordio per uno degli ultimi "divi" del panorama videoludico. Una serie di trailer che ci ha lasciato in bocca sapori contrastanti, salvo poi riattizzare le fiamme dell'entusiamo più sconsiderato con una sorpresa riservata esclusivamente agli avventori di questa Gamescom 2019. Una bella sorpresa. Bellissima.

    Il quarto trailer

    Dopo aver trascinato le speranze della community verso altezze siderali, Geoff Keighley ha chiuso il primo appuntamento con la sua Opening Night in un coro di ovazioni e manifestazioni di entusiasmo, condivise via etere con quelle del pubblico a casa dopo la comparsa sul palco di un sorridente Hideo Kojima, volato dal Giappone per mostrare alla platea una nuova carrellata di video dedicati a Death Stranding.

    A dirla tutta, la presenza del game designer è stata l'unica vera promessa mantenuta da Keighley, che aveva fomentato le aspettative del pubblico garantendo preventivamente tonnellate di gameplay e reveal, rivelatisi poi assenti ingiustificati. Difficile considerare pienamente soddisfacente anche l'esordio della prima porzione giocata di Death Stranding, per motivi che, allo stato dei fatti, non hanno nulla a che vedere con i presunti pregi del titolo in arrivo il prossimo 8 novembre.

    Dopo una campagna di comunicazione tanto atipica quanto accattivante, capace di costruire un seguito quasi religioso attorno a un titolo di cui - di fatto - sappiamo poco o nulla, era lecito aspettarsi che la prima occhiata al gameplay assumesse i tratti di un climax esplosivo, rivelatorio. Il game designer ha invece deciso di dare libero sfogo alla sua vena più beffarda, con la complicità di un Keighley che, all'apice della sua autoreferenzialità, ha sostanzialmente presentato un trailer incentrato su un suo alter ego poligonale.

    Non è certo la prima volta che Kojima gioca con le aspettative del pubblico, o mette in scena delle astute "trollate", ma in genere si tratta di exploit caratterizzati da ben altra classe e sostanza. Badate: non si tratta di una considerazione che riguarda la qualità - attualmente tutta ipotetica - del gameplay in sé, ma solo quella della presentazione.

    Nulla da dire sui due video precedenti, composti con la stessa perizia di quelli mostrati da tre anni a questa parte, e perfettamente capaci di stuzzicare la curiosità dell'utenza con il solito mix di accenni stimolanti e criptiche suggestioni. Ecco, forse sarebbe stato meglio chiudere direttamente qui lo show d'apertura, rimandando al Tokyo Game Show la prima apparizione del gameplay. Anche perché, in effetti, il boss di Kojima Productions aveva anche un'altra cartuccia da sparare: un video mostrato esclusivamente sullo showfloor della Koelnmesse e stracarico di una "concretezza" inedita per i canoni della campagna promozionale di Death Stranding.

    Il trailer Briefing, infatti, spiega in maniera piuttosto chiara quella che sarà una delle missioni principali di Sam Porter nel gioco, lasciando però intatto il più grande dei misteri che circondano il titolo. Parliamo ovviamente del cataclisma che ha spinto sull'orlo dell'abisso l'umanità, di quella "esplosione" che pare aver sovvertito in naturale equilibrio tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Un nodo d'importanza capitale, che probabilmente non saremo in grado di sciogliere fino all'arrivo del gioco sugli scaffali.

    Vista la natura del video, e il contesto in cui l'abbiamo visto, questa volta cercheremo di mantenere al minimo le peregrinazioni mentali, limitandoci ad offrirvi un resoconto dei suoi contenuti.

    La missione di Sam

    "Briefing" si apre su quella che - presumibilmente - è una delle prime fasi dell'avventura, con una carrellata di immagini che ci aiutano a meglio interpretare molte delle scene intraviste nei precedenti trailer. Convocato alla Casa Bianca da Die-Hardman, l'uomo mascherato interpretato da Tommy Earl Jenkins, Sam mostra sin da subito un certo evidente disagio, specialmente quando davanti a lui si palesa Amelie, personaggio con le fattezze dell'ex Donna Bionica Lindsay Wagner.

    I due vogliono affidargli una missione: il completamento di un piano iniziato anni prima, quando la presidente delle United Cities of America Bridget (interpretata sempre dalla Wagner) gli aveva chiesto di aiutarla a "ricollegare" il paese nel tentativo di arginare gli effetti del Death Stranding, e dare così all'umanità una speranza per il futuro.

    A qualche anno dalla morte della madre (in uno dei trailer la si vedeva malata e costretta a letto) Amelie ha ereditato la presidenza, e con essa l'incarico di ricostruire i legami spezzati tra i diversi insediamenti che ora raccolgono i sopravvissuti delle UCA.

    La donna si è quindi lanciata in una spedizione preliminare, con l'obiettivo di prendere contatti con gli avamposti, avvertirli dell'eventuale presenza di Creature Arenate e ripristinare i teminal del Chiral Network, la rete che permetterà di riconnettere la nazione. Giunta all'ultima tappa del viaggio, una città sulla costa ovest chiamata Edge Knot City, Amelie viene però rapita dalla fazione separatista degli Homo Demens, che la prendono in ostaggio per impedire che le UCA portino a termine il loro proposito. Si tratta di un gruppo senza una specifica gerarchia, che mette in atto strategie terroristiche (progettazione di void out, uso delle Creature Arenate come arma) per mantenere intatto lo "status quo" del mondo, alimentando l'isolamento che lo affligge per motivi che ancora non ci sono chiari. Veniamo quindi a sapere che Amelie non si trova fisicamente nella stanza, ma è solo una proiezione olografica trasmessa direttamente da Edge Knot City, dove la donna, pur non potendo abbandonare la città, gode di una certa libertà.

    Un ulteriore indizio dell'ambiguità morale che pare caratterizzare ognuna delle fazioni del titolo. Amelie chiede quindi a Sam di ripercorrere i passi della carovana guidata dalla presidente, utilizzando un dispositivo chiamato Q-Pid (la collana indossata dal protagonista) per attivare il collegamento tra i diversi terminali Chiral Network collocati in precedenza (con la routine vista durante l'ultimo trailer della Opening Night).

    Una richiesta che Sam rifiuta con fermezza, lasciando intuire che i due condividono dei trascorsi tutt'altro che piacevoli, probabilmente legati ad alcuni degli eventi portanti della trama. A tal proposito, Amelie fa anche una dichiarazione parzialmente sconcertante, che suona terribilmente simile a quella pronunciata da Hartman durante il trailer dedicato al personaggio.

    Quando Sam le fa notare che non è invecchiata di un solo giorno in 10 anni, lei risponde che "il suo corpo è ancora su quella spiaggia", lasciando gli spettatori a immaginare i contorni di una sorta di limbo dimensionale, una zona di "non-morte" di nuovo legata al cataclisma Death Stranding. Così si chiude il "Briefing" mostrato al pubblico della Koelnmesse, seguito dalla consapevolezza che qualcosa convincerà poi il personaggio interpretato da Norman Reedus a ritornare sui suoi passi, accettando l'incarico che dovrebbe occupare una discreta fetta dell'avventura.

    Un compito che, come ribadito in apertura, offre alla composizione narrativa di Kojima una maggiore concretezza, offrendoci un primo, reale assaggio di quelli che saranno i nostri obiettivi nel gioco. Vale la pena di aggiungere che, una volta abbandonata la poltrona della saletta preparata nel booth di Sony, abbiamo sentito diradarsi - almeno in parte - l'alone di misticismo legato alla produzione, che ora ci sembra molto più orientata verso le frontiere tematiche della "fringe science". Restano ancora molte, moltissime domande in sospeso, tasselli di un enigma che, ora più che mai, non vediamo l'ora di risolvere.

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