Anteprima Diablo 3

Il ritorno dell'hack n slash per eccellenza

Anteprima Diablo 3
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Disponibile per
  • Xbox 360
  • PS3
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Switch
  • Xbox One X
  • PS4 Pro
  • Destino ingrato

    Una caratteristica che accomuna i milioni di fan Blizzard è senza ombra di dubbio la pazienza. Otto anni non sono pochi in termini assoluti, figurarsi quando si tratta di un prodotto legato all'intrattenimento elettronico in un'industria che è in grado di riscrivere le proprie regole nel volgere di pochi mesi, per via del proprio intimo legame con il progresso tecnologico.
    Si discerneva dunque di attesa. Ebbene otto anni "reali" e venti "virtuali", questi sono i lassi di tempo che separano, rispettivamente, il prequel da Diablo 3 e gli eventi raccontati tra i due episodi. Anni durante i quali in molti hanno cercato di doppiare il successo dell'originale, con successi alterni. Anni che hanno segnato le menti degli eroi passati, dimenticati o peggio ancora ignorati dai più. Destinati a lottare con i propri tormenti del passato, respingendo all'infinito i subdoli richiami della follia.

    Forma e sostanza

    Due aspetti che non sempre vanno di paripasso, Diablo 3 ne è la dimostrazione pratica. Il lead designer di Blizzard North Jay Wilson (intervistato in occasione del GC 2008) ne è sembrato non solo perfettamente cosciente, ma ha addirittura ammesso candidamente che questo nuovo progetto terrà ben saldi i punti forti della serie, quali il focus sulla componente action, l'immediatezza e la cooperazione. Che tipo di gioco sarà Diablo 3? Uccidi mostri, grossissimi mostri, utilizza magie, raccogli armi e armature sempre migliori ed in ultimo immergiti in una bella storia. Sue parole testuali.
    Quanto accennato poco sopra, al termine del paragrafo iniziale, a riguardo della trama può essere visto come una sorta di introduzione ad una delle (poche!) innovazioni apportate alla fortunatissima formula di gioco: quattro inedite classi in sostituzione delle precedenti ed un'ultima completamente rivisitata. Quest'ultima classe sarebbe quella classica del Barbaro e stando alle informazioni disponibili attualmente le nuove abilità disponibili sarebbero: Cleave, Ground Stomp, Seismic Slam, Leap, Whirlwind. La seconda classe sarà il Witch Doctor, inedita per il brand ma chiaramente ispirata ai "santoni indigeni" già visti in World of Warcraft. In sostanza trattasi di una classe a metà tra il "caster" puro e l'evocatore di alleati nonmorti, grazie ad abilità magiche quali: Firebomb, Horrify, Locust Swarm, Mass Confusion, Soul Harvest, Wall of Zombies. All'ovvia richiesta di quali fossero le restanti classi rimanenti Wilson si è trincerato dietro un diplomatico "No comment"; di conseguenza non è rimasta altra opzione, se non quella di interrogare il programmatore sulle fonti esterne dalle quali il team ha preso ispirazione lungo tutti questi anni di sviluppo, prendendo spunto proprio dalla particolare scelta ricaduta sullo Sciamano di derivazione warcraftiana come nuova classe. La risposta è stata per certi versi sorprendente, dato che a suo dire il "fenomeno World of Warcraft" ha influito solo in minima parte sul suo gioco. La realtà dei fatti è che lui e i suoi collaboratori si sono semplicemente rifatti alle esperienze più significative vissute durante la loro carriera di giocatori. Così ad esempio si scopre che ci sarà un qualcosa di Zelda per quanto riguarda il boss-design, così come di Starcraft per quanto concerne il mission-design.

    Fisica e controllo

    Un aspetto che al contrario è stato palesemente mutuato dal MMO campione di incassi è sicuramente l'interfaccia di gioco. Wilson ha sottolineato a questo riguardo che molta attenzione è stata riservata in questo ambito per cercare di raggiungere l'equilibrio ideale tra accessibilità e complessità del gameplay. L'esempio portato è esemplare: in Diablo 2 occorreva premere una sequenza di tre tasti per semplici operazione di gestione delle abilità e delle pozioni. Un sistema largamente inefficiente, ora risolto tramite la barra abilità a sei slot, la quale, esattamente come in World of Warcraft, permette un accesso immediato alle funzioni utilizzate più frequentemente.
    Un altro aspetto molto interessante sia in termini visivi, che di giocabilità, è la simulazione fisica governata dall'immancabile Havok Physics Engine. Applicata in modo estensivo sia sui nemici, che soprattutto sulle ambientazioni, sembrerebbe in grado di donare un'insperata iniezione strategica all'azione di gioco. Il portavoce di Blizzard introduce questo aspetto illustrando ancora una volta l'illuminato modus operandi col quale viene approcciata ogni nuova sfida creativa, riassumibile nel seguente quesito: "Cosa abbisogna l'esperienza di gioco per fare un ulteriore passo verso la sua maturazione completa?" In questo caso specifico la risposta è stata per l'appunto la creazione di un sistema grafico e fisico in grado di gestire un'ambientazione di gioco dinamica e demolibile attraverso la quale mettere a disposizione nuovi strumenti di offesa e difesa al giocatore. Non solo, attenzione: anche gli avversati controllati dal computer saranno in grado di rendere pan per focaccia struttando le leggi di gravitazione! Il filmato di presentazione rilasciato in occasione della kermesse parigina lo scorso giugno mostrava intere sezioni di pareti distrutte, parapetti sbalzati dai poderosi fendenti del barbaro, macerie che rovinando a terra uccidevano accidentalmente dei nemici incautamente rimasti nei pressi della spettacolare deflagrazione. Nella speranza che questi non siano solo eventi creati ad hoc dai programmatori, ma al contrario solo uno sparuto campionario delle tantissime opportunità concesse dalla simulazione fisica, rimane al contrario la certezza che di Diablo 3 si parlerà ancora molto, molto a lungo.

    Diablo III Il solo fatto che non si conosca praticamente nulla di trama, classi, abilità, modalità di gioco online e non, la dice lunga su quanto ancora occorrerà aspettare per metter mano sull'ultimo esponente della saga che ha sdoganato più di dieci anni l' Hack 'n Slash. Il breve colloquio avuto con la mente dietro a Diablo 3 ha svelato alcuni retroscena e nulla più, oltre a quello che già si conosceva da un paio di mesi. Contenuti generati casualmente, un nuovo stile grafico che pare sia costato addirittura il posto di lavoro all'art-director, un sistema di looting più democratico, la possibilità di scegliere il sesso del proprio avatar sono solo piccoli tasseli di un puzzle ancora troppo frammentario per poter essere analizzato con un minimo di metodo. Attendiamo trepidanti ulteriori e più dettagliate novelle, nel frattempo non sarebbe davvero una brutta idea fare una rimpatriata nelle martoriate lande di Sanctuary, in onore dei vecchi tempi.

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