Divinity Original Sin Anteprima: alla scoperta del peccato originale di Larian

Larian Studios ci fa conoscere il suo peccato originale

Divinity Original Sin Anteprima: alla scoperta del peccato originale di Larian
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Disponibile per
  • Pc
  • PS4
  • Xbox One
  • Lo studio belga Larian Studios vanta tra le sue fila numerosi ragazzi con una passione innata per il proprio lavoro. Nonostante le scarse risorse a loro disposizione, questi sviluppatori sono riusciti ritagliarsi un posticino nel mercato pc grazie all’ottimo lavoro svolto con il gdr Divine Divinity uscito nel lontano 2002. Il titolo disponeva di una classica visuale isometrica che tanto ricordava l’amato Diablo 2, ma con sostanziali differenze a livello di gameplay. Innanzitutto rispetto al capovaloro Blizzard,si presentava con una trama alquanto articolata in grado di offrire decine di quest secondarie e circa 150 npc con cui interagire,  in secondo luogo era in grado di offrire un vasto mondo di gioco che racchiudeva a se numerose location esplorabili in lungo e in largo.
    Nonostante l’indiscusso successo tra critica e pubblico, i programmatori belgi si ritrovarono ancora una volta a sviluppare il seguito di questa saga con un budget limitato, per nulla equiparabile rispetto a quello dei grandi concorrenti presenti sul mercato. Così nel 2009 uscì Divine Divinity 2: Ego Draconis, un capitolo che cambiò diverse carte in tavola a favore del predecessore per un salto di qualità. Ma nonostante gli sforzi per implementare il Gamebryo engine, che all’epoca era utilizzato anche per Oblivion e Fallout 3, il titolo non riuscì ad essere (per ovvi motivi) allo stesso livello tecnico della concorrenza. Questi fattori sommati al cambio di regia a favore di una visuale in terza persona, fece dividere critica e fan dando luogo ad una lunga discussione sull’effettiva qualità del prodotto, che ancora oggi è un argomento acceso in molti forum di appassionati.
    Finalmente, dopo ben tre anni, Larian fa sapere al mondo che è attualmente al lavoro sul terzo capitolo di questa saga.

    Peccatore di Ruolo

    Divinity: Original Sin vedrà lo svolgersi delle vicende narrate come un prequel al primo capitolo. Questa volta potremo scegliere solo tra due personaggi: maschio o femmina, ciascuno con un proprio background ed uno scopo personale. Infatti l’unica cosa che accomuna i protagonisti è il fatto che agli inizi del gioco entrambi si trovino in preda ad una completa amnesia. La donna è appena risorta dal mondo dei morti dopo essere stata vittima di un omicidio, mentre l’uomo ha solo il ricordo di essere stato torturato. A questo punto, la coppia decide di unire le proprie forze per partire alla ricerca di chi ha fatto loro del male e scoprire la propria identità. La trama è stata pensata per illustrarci gli albori del mondo di Divinity e sarà ambientata alcune centinaia di anni prima del capitolo uscito nel 2002. Sappiamo ancora poco sulla quest principale, ma i ragazzi di Larian ci hanno fatto sapere che la storia prenderà piede durante una guerra tra orchi e umani mentre i nostri due protagonisti si risveglieranno in mezzo al conflitto.

    Durante il nostro girovagare per gli ambienti di gioco incontreremo luoghi toccati dalla magia del caos orchesca, una stregoneria che permette agli oggetti del mondo conosciuto di tramutarsi in una oscura versione alternativa. Ad esempio la placida fauna e flora delle foreste si potrebbe trasformare in un’orda di mostri assetati di sangue.
    Dal punto di vista del gameplay sono venute alla luce caratteristiche davvero interessanti e vi anticipiamo subito che questo titolo è stato pensato per essere giocato in cooperativa. Infatti sarà proprio il comparto multiplayer il vero punto cardine di questa produzione dove fino ad un massimo di 4 giocatori potranno affrontare insieme l’avventura. Anche se i ragazzi di Larian ci fanno sapere che, per avere un’esperienza di gioco più immersiva possibile, è consigliato di impersonare uno dei due protagonisti dato che i restanti due slot sono relegati a personaggi del tutto secondari e privi (almeno per ora) di un proprio Background a livello ruolistico. Si perché è proprio dal punto di vista ruolistico che la modalità cooperativa si fa davvero interessante consentendo ai due personaggi principali di relazionarsi tra loro, partecipare insieme alle conversazioni e permettendo ad ognuno di avere un proprio e personale allineamento definito. Ad esempio durante una discussione con un npc potremmo entrare in disaccordo con l’altro giocatore e dichiarare la nostra presa di posizione, ma alla fine solo uno dei due avrà la meglio nella conversazione grazie ad un punteggio attribuito da un “tiro di dadi”, rifacendosi alle interazioni del party viste nell’mmorpg Bioware The Old Republic. Tuttavia il titolo è anche in grado di lasciare una totale libertà ai giocatori e nel caso uno dei due preferisca esplorare piuttosto che soffermarsi a dialogare ha la piena libertà di farlo e grazie a degli avvisi su schermo sarà in grado di seguire tale conversazione senza però potervi partecipare.
    Per ciò che riguarda il combat system, gli sviluppatori ci annunciano con fierezza di essere riusciti ad implementare ciò che realmente avevano pensato sin dal primo capitolo di questa saga, ovvero il combattimento a turni. Nel caso partecipi alla partita un altro giocatore, a differenza di quanto si possa pensare, il titolo lascia totale libertà di ingaggio seguendo le preferenze degli utenti. Infatti se uno si ritroverà nel mezzo di uno scontro, l’altro potrà decidere di continuare ad esplorare in tempo reale, affrontare uno scontro in una zona diversa oppure dare man forte al proprio alleato senza mai forzare la mano.

    Tra le informazioni venute in nostro possesso, ci ha incuriosito molto anche il sistema di skill e sviluppo dei personaggi ed abbiamo avuto l’impressione che abbia radici profonde, frutto di una grande esperienza negli anni passati. Infatti, durante un combattimento, potremo combinare abilità con decine di altre al fine di avere la meglio sui mob nemici utilizzando la materia grigia. Ad esempio potremo decidere di incendiare l’avversario per poi lanciargli contro un “soffio di calore” così da ottenere un danno bonus derivato dalla combinazione delle due skill. Seguendo un'altra strategia potremo invece scegliere di scatenare la pioggia sul terreno di gioco in modo da creare delle pozzanghere e dopo  lanciare un “fulmine” sui nemici con l’acqua alle caviglie. Ovviamente queste abilità non solo si possono combinare, ma anche contrapporre come nel caso dell’elemento dell’acqua in contrapposizione con quello del fuoco.
    Sotto il profilo tecnico, i ragazzi di Larian hanno implementato il loro nuovo motore grafico proprietario (che vedremo anche in Dragon Wars) e,seguendo lo stile del primo Divine Divinity, si farà il lieto ritorno ad una classica visuale isometrica ripercorrendo le orme del passato che hanno contribuito al successo. Per ciò che concerne il comparto audio, abbiamo la conferma che Kirill Pokrovsky tornerà ad orchestrare  le musiche di questo capitolo e dato l’ottimo lavoro svolto con i due titoli precedenti, non potremo essere più felici.

    Divinity Original Sin Divinity: Orginal Sin è stato annunciato a sorpresa da Larian Studios come il prequel ai due capitoli precedenti e già dalle prime informazioni siamo venuti a conoscenza di alcuni aspetti davvero interessanti che ruotano intorno a questa produzione, a partire da una modalità co-op, che vanta un’alta interattività a livello ruolistico, e per finire con uno skill system profondo unito ad un sistema di combattimento a turni . Per questo il titolo entra nel mirino dei fan: si potrebbe rivelare come una delle numerose esclusive pc più promettenti del 2013!

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