DokeV: un coloratissimo Open World ispirato a Pokemon

Pearl Abyss presenta DokeV, un Action adventure che pone al centro dell'attenzione la caccia alle creature fantastiche e l'esplorazione del mondo di gioco.

DokeV
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  • A quasi due anni di distanza dalla sua prima apparizione, il coloratissimo creature-collecting di Pearl Abyss torna sotto i riflettori della Gamescom con un trailer ancora più sbalorditivo e denso di contenuti, tanto da permetterci il lusso di qualche piacevolissima speculazione sulla proposta dello studio sudcoreano. Se inizialmente l'opera ventura degli autori di Black Desert e del sempre più promettente Crimson Desert (per saperne di più ecco la nostra anteprima di Crimson Desert) poteva sembrare priva di carisma vista la mai celata ispirazione al noto franchise di Game Freak, quanto mostrato alla conferenza presidiata dall'onnipresente Geoff Keighley fa pensare a ben più di un semplice "clone di Pokémon". DokeV pone al centro della sua esperienza la cattura di creature fantastiche, come del resto lasciava ben intendere già il primissimo trailer, ma in un mondo di gioco che si rivela molto più sfaccettato e ricco dal punto di vista dell'offerta ludica.

    Un design sopra le righe

    Realizzato con un motore grafico di proprietà dell'azienda, lo scenario di DokeV non lascia dubbi sul livello di stravaganza con cui l'art direction si è impegnata a realizzare un mondo che fosse a tratti dettagliato e immersivo, a tratti più leggero e cartoonesco. In alcune sequenze vediamo infatti un world building che non lesina affatto sulla qualità degli scorci offerti, con panorami naturalistici suggestivi e meravigliosi in cui trova spicco un utilizzo dell'illuminazione piuttosto convincente, che ci fa peraltro sospettare sulla presenza di un ciclo giorno/notte.

    Al contempo, però, e qui si registra la prima curiosissima caratteristica di DokeV, il paesaggio si apre ad un'interpretazione tutt'altro che pretestuosa della sua componente architettonica e visiva. Da quanto potuto osservare, l'intero scenario è contraddistinto da uno stile tanto bizzarro quanto fresco e gradevole che fornisce al contesto cittadino un tono decisamente più esuberante. A beneficiare di una tale scelta stilistica è senza dubbio l'appeal delle creature che convivono docilmente con gli abitanti della città, nonché protagonisti dell'avventura imbastita proprio dalla loro ricerca e "collezione": i Dokebi. Questi traggono tutti ispirazione dal folklore e dall'antica mitologia coreana e si distinguono per aspetto, dimensioni e abilità. Anche se al momento non ci è dato sapere di più sul come reclutarli, abbiamo potuto fare la conoscenza di Horong, descritto sull'account Twitter come il "miglior amico dell'uomo, ma più cool", nonché altri animali decisamente fuori dal comune, addobbati di tutto punto con strani ammennicoli, quando non dei veri e propri mecha dalle forme insolite.

    Ci si ritrova così in un mondo variopinto dove poter andare a caccia di creature uniche tanto nel design quanto (si presume) nell'apporto sul piano del gameplay, tanto che - ci fanno sapere gli sviluppatori - "DokeV incoraggia uno stile di gioco aperto e presenta un open world splendidamente progettato, pieno di meraviglie e che consente ai giocatori di impegnarsi in una serie di attività entusiasmanti con i loro Dokebi raccolti."

    L'anima open world

    Tra gli aspetti maggiormente messi a fuoco in questo secondo trailer vi è sicuramente quello legato all'esplorazione del mondo di gioco. DokeV si mostra infatti come un titolo che fa del free roaming la propria filosofia ludica, tratteggiando uno scenario variegato in cui sentirsi liberi di spostarsi dove e come meglio si crede. A tal proposito entra in gioco l'efficacia di una vasta gamma di veicoli con cui muoversi nella mappa dell'open world tra skateboard propulsonici, scintillanti rollerblade, moto d'acqua oppure ombrelli magici da utilizzare a mo' di alianti per planare dopo aver spiccato il volo con qualche altra stramberia.

    L'oggettistica - non è neanche il caso di sottolinearlo - gode di un fascino bizzarro quando non addirittura kitsch, in pieno accordo con lo stile dell'intera produzione, che non manca mai di strizzare l'occhio alla cultura K-pop. Se non altro, quanto rivelato dal trailer mette in luce la spiccata verticalità di un mondo percorribile in ogni suo ambiente, a patto di essere attrezzati a dovere, o in giusta compagnia (è probabile che alcuni Dokebi possano essere utilizzati come mezzi di trasporto).

    Anche se non sappiamo in che misura, è lecito supporre che esplorando le aree di gioco si possano ottenere diversi incarichi e obiettivi secondari, se non partecipare ad alcune attività come ad esempio la pesca. Certo è presto per sbilanciarsi sull'entità e sulla bontà delle soluzioni ludiche disposte a corredo dell'esperienza principale (quella della caccia), ma pare piuttosto evidente che le proporzioni della mappa e l'elevatissimo grado di mobilità suggeriscano una certa rilevanza di queste features nell'economia del gameplay.

    Non a caso, infatti, è stato fatto sfoggio di un'ampia possibilità di personalizzazione. Sia il proprio avatar digitale, sia il suo rifugio saranno modificabili nell'aspetto e nelle colorazioni (sempre eccentriche e vistose) e non escludiamo affatto che l'esplorazione del mondo di gioco sia anche in parte finalizzata all'ottenimento di cosmetici di ogni tipo con cui potersi sbizzarrire nell'editor del proprio alter-ego fanciullesco.

    Combattere al fianco dei Dokebi

    Altro grande punto di forza del titolo di Pearl Abyss sembra essere proprio il sistema di combattimento in tempo reale. Dinamico e vivace, il combat system di DokeV si definisce sulla base di uno shooter in terza persona, a cui però vanno ad integrarsi in maniera brillante le interazioni con i Dokebi.

    Non sappiamo ancora se questi ultimi avranno un'I.A. a controllarne il moveset o se sarà compito del giocatore stabilire quali attacchi far loro eseguire (come di fatto il paragone con Pokémon potrebbe suggerire), ma è certo che l'utilità di queste leggendarie creature avrà un ruolo centrale per quanto riguardo l'esito degli scontri. Se è vero che la colonna portante delle fasi di combattimento pare essere una ben oliata struttura da TPS a tutta velocità, i nostri compagni d'avventura si lanceranno senza troppi indugi contro il nemico, tempestandolo di attacchi corpo a corpo (ma, si presume, anche dalla distanza). La straordinaria possibilità offerta da questo meccanismo consente così di prendersi il giusto tempo per eseguire una mossa decisiva come il micidiale colpo di martello elettrico a cui abbiamo più volte assistito durante la presentazione.

    La dimensione del combattimento risulta dunque - ad un primo sguardo - significativamente eterogenea nel suo insieme di shooting, movimento - spesso anche aereo - e gestione (o supporto) dei Dokebi. Un trittico che rischia di essere tutt'altro che semplice da padroneggiare nelle fasi iniziali, ma che, d'altro canto, potrebbe riservare grandi soddisfazioni sul fronte action del titolo, specialmente durante le boss fight.

    Queste ci sono sembrate infatti degli entusiasmanti scontri campali, molto ben strutturati e stimolanti, con nemici davvero curiosi. Non ultimo, a impreziosire la resa scenica degli scontri è un uso sgargiante, ma mai invasivo, dei particellari. L'effettistica svolge anche qui il suo lavoro di dissuasore, conferendo alle dinamiche della produzione un taglio più leggero, meno impegnativo, anche se - è difficile dubitarne - pad alla mano, la sfida sarebbe comunque garantita dalla mole di contenuti e dal tenore incalzante dell'opera.

    DokeV Pur con le dovute riserve circa i molti aspetti che non sono ancora stati messi a fuoco, l'operato di Pearl Abyss sembra piuttosto convincente e profila un'esperienza di gioco a cui l'etichetta di Pokémon-like andrebbe quantomeno stretta. DokeV punta inequivocabilmente ad essere una produzione sopra le righe, sgargiante nei toni e nei colori tanto quanto nella premessa di un mondo a tal punto ricco di contenuti. D'altro canto, il roster di creature straordinarie con cui condividere l'avventura sembra davvero non poter deludere nessuna aspettativa, specialmente sul fronte del combattimento, elevando così la componente action del titolo ad uno dei suoi maggiori punti di forza, oltre all'esplorazione. A confondere le acque è semmai la natura old gen della produzione, che lascia qualche dubbio sulla sua qualità effettiva una volta approdata su Xbox One e PlayStation 4. Del resto, DokeV ha tutta l'aria di essere un titolo squisitamente vasto ed entusiasmante, nonché uno tra i più originali presentati in questa Opening Live Night.

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