Anteprima Dragon Quest VIII

Abbiamo provato la demo USA di Dragon Quest VIII. Ecco che cosa ci aspetta.

Anteprima Dragon Quest VIII
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  • PS2
  • 3DS
  • Dragon Quest VIII...

    Abbiamo avuto la possibilità di testare una consistente versione dimostrativa dell’edizione americana di Dragon Quest VIII, in uscita il 22 novembre, da cui è scaturito questo hands-on.
    Vediamo quindi quali sono le caratteristiche dell’ottavo episodio di questa storica serie, che è anche uno dei titoli più attesi per la fine dell’anno negli USA.

    ... un gioco che promette davvero bene.

    La demo che abbiamo provato è divisa in 2 sezioni: la prima, Story mode, consente di esplorare una piccola cittadina e portare a compimento una missione, con tanto di boss al termine di un dungeon.
    La seconda è denominata Battle mode e ci catapulta nel mezzo del mondo di Dragon Quest VIII, con i personaggi al 15° livello circa, permettendoci di testare il sistema di combattimento.

    La prima cosa che balza all’occhio è l’incredibile qualità della grafica: bisogna ammettere che i Level 5 ci sanno davvero fare, specialmente quando si tratta di realizzare mondi 3D in cel-shading. Tutto è colorato, pulito e fluido: dal punto di vista tecnico siamo dinanzi ad uno dei migliori titoli in assoluto su PS2.
    Esplorando Farenbury, la città dalla quale ha inizio lo Story mode, facciamo la conoscenza di alcuni personaggi e notiamo che, a differenza della versione giapponese, le cut-scenes sono state completamente doppiate, a volte con strani accenti, soprattutto inglesi.
    Poco dopo, facciamo la conoscenza del bizzarro chiromante Kalderasha e di sua figlia Valentina, la quale ci chiede di ritrovare la sfera di cristallo che suo padre ha perso, e che a suo avviso si troverebbe in una caverna nei pressi delle cascate a sud di Farenbury.
    Usciamo quindi dalla città, ed è qui che viene il bello: ci troviamo dinanzi ad un’immensa distesa di alberi e pianure, con colline e montagne che si estendono all’orizzonte, e si può davvero raggiungere ogni luogo, senza alcun caricamento: si intravede un castello ad ovest, così cerchiamo di avvicinarci. Dopo aver percorso un tragitto piuttosto lungo ci avviciniamo al castello e... delusione! Non ci è permesso di raggiungerlo; gli sviluppatori hanno ben pensato di limitare la demo eliminando un ponte che ci avrebbe permesso di arrivare al castello. Comunque questo non fa altro che aumentare la voglia di giocare il titolo completo.
    Nel frattempo abbiamo incontrato i primi mostri. I combattimenti sono come al solito casuali, ma non in quantità eccessiva: in media passano una trentina di secondi tra un incontro e l’altro. Il sistema di combattimento (a turni) è quello classico della serie, con la possibilità di effettuare un attacco standard, utilizzare un’abilità del personaggio, lanciare un incantesimo o utilizzare un oggetto. La novità è rappresentata dall’introduzione del Tense System: in pratica è possibile far “concentrare” il proprio personaggio per sferrare un’attacco molto più potente al turno successivo.
    Rispetto alla versione giapponese, un’altra modifica è stata fatta al menù dei combattimenti. Al posto delle classiche finestre nere, nella versione americana è stato introdotto un menù alla Final Fantasy, più appagante graficamente, ma allo stesso tempo comodo da usare.
    Ritorniamo ora alla missione offerta dalla demo: decidiamo di proseguire verso sud, ed in lontananza intravediamo le cascate indicateci da Valentina. Avvicinandoci notiamo l’ingresso di una caverna alla loro base: entriamo e ci mettiamo alla ricerca della sfera di cristallo. Il dungeon proposto dalla demo è piuttosto corto e si esplora in pochi minuti, presumibilmente si tratta di uno dei primi dungeon del gioco completo. Raggiunto il boss, lo sconfiggiamo senza troppi problemi: in effetti, dalla demo si nota come il livello di difficoltà del gioco sia mediamente più basso rispetto ai passati episodi della serie, ma per un giudizio su questo aspetto è necessario giocare la versione completa.

    E’ ora di provare il Battle mode: abbiamo a disposizione dei personaggi di quindicesimo livello e mostri decisamente più forti ed inizia in una zona non precisata all’interno del mondo di gioco. Questa volta il nostro personaggio ha a disposizione anche una mappa del mondo, quindi è possibile rendersi conto della sua vastità: iniziamo l’esplorazione e decidiamo di dirigerci verso una collina rocciosa intravista all’orizzonte. Una volta raggiunta, notiamo che è possibile raggiungerne la cima (da lontano sembrava una piccola collina, ma da vicino è decisamente grande!), dalla quale è possibile vedere tutta la zona sottostante, compresi alcuni animali che vagavano tranquillamente sulle pianure sottostanti.
    Tutto questo ci lascia abbastanza spiazzati, raramente in un gioco di ruolo giapponese viene offerta questa libertà di esplorazione, e ciò non può far altro che piacere.

    Un altro aspetto del gioco che farà piacere soprattutto ai giocatori di vecchia data, è che è stato completamente mantenuto il feeling e l’atmosfera di un titolo dell’era 8/16 bit, nonostante si tratti di un titolo con una grafica tridimensionale moderna ed estremamente piacevole da vedere. Molti dei vecchi fan della serie, infatti, avevano mostrato un certo malcontento all’idea che il nuovo episodio della serie fosse realizzato interamente in 3D, ma possiamo dire che l’intento degli sviluppatori di mantenere il feeling della serie, utilizzando tecnologie moderne, è pienamente riuscito.

    Dragon Quest VIII: L'Odissea del Re Maledetto Non possiamo ancora pronunciarci su caratteristiche come qualità della trama o durata del gioco: ma quello che abbiamo provato ci è piaciuto molto, e non vediamo l’ora di mettere le mani sulla versione completa di questo Dragon Quest VIII.

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