Dragon Quest X Offline: l'MMORPG di Square Enix cambia pelle

Dragon Quest X Offline arriverà a febbraio 2022 in Giappone, nel frattempo riassumiamo tutto quello che sappiamo sulla versione offline di DQ10.

Dragon Quest X Offline: l'MMORPG di Square Enix cambia pelle
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  • Sono quasi dieci anni che i fan Occidentali di Dragon Quest attendono con ansia che Square Enix si decida a pubblicare anche in Europa e Nord America il decimo episodio della longeva serie ruolistica. Nonostante lo staff abbia dichiarato nel 2014 che avrebbe ben volentieri portato Dragon Quest X nel resto del globo, il titolo rimane tuttora appannaggio dei soli giocatori giapponesi, apparentemente a causa dell'esagerata quantità di testo da localizzare e delle difficoltà tecniche dovute al mantenimento di un MMORPG in più regioni. All'alba della Version 6 di DQX, le probabilità che il prodotto possa varcare i confini del Giappone sono ormai nulle, eppure l'annuncio della versione offline ha riacceso le speranze di coloro che ancora oggi continuano a sognare il momento in cui potranno mettere piede nell'affascinante mondo di Astoltia.

    In occasione del 35° anniversario del franchise, lo scorso maggio abbiamo infatti assistito a un evento in streaming durante il quale la Casa dei Chocobo e degli Slime ha annunciato una carrellata di prodotti legati al marchio (per tutti i dettagli consultate lo speciale su Dragon Quest XII e i vari spin-off in via di sviluppo), tra i quali ha trovato posto anche Dragon Quest X Offline. Poiché nelle ultime settimane siamo stati letteralmente travolti da una valanga di succosi dettagli sul progetto, abbiamo raccolto per voi tutte le informazioni in nostro possesso sulla nuova incarnazione del decimo episodio, che nel Paese del Sol Levante sarà disponibile su PC, PS4, PS5 e Nintendo Switch a partire dal 26 febbraio 2022.

    Un eroe reincarnato

    Composto da cinque continenti e una miriade di isole, quello di Astoltia è un mondo vasto e rigoglioso, nonché popolato da svariate tribù diverse. Caratterizzati da un fisico massiccio, dalla pelle rossastra e dalla presenza di corna coniche poste sia sulle spalle che sulla fronte, i potenti e coraggiosi Ogre (il popolo del fuoco) vivono nel continente di Ogreet, una terra aspra e composta prevalentemente da montagne innevate e selvagge.

    Circondate dal mare e benedette da un clima caldo, le Isole Wena sono invece la patria dei Wetling (il popolo dell'acqua): non a caso, questa razza acquatica cui piace tanto intonare canzoni d'amore è contraddistinta dalla pelle blu e da pinne individuabili sia sulle orecchie che sul dorso. Anche e soprattutto grazie al fatto che al suo interno si erge l'Albero del Mondo, Eltona è un autentico paradiso in terra e i suoi abitanti vivono a stretto contatto con la natura: a dispetto di quanto si possa pensare, gli Elfi (il popolo del vento) sono però generalmente più piccoli degli esseri umani e hanno la pelle rosa, le iconiche orecchie a punta e delle piccole ali da insetto sulla schiena. Al contrario, Dwachakka è un'area composta perlopiù da roccia e sabbia, dove però giacciono antiche rovine pregne di segreti. Amanti della tecnologia e della ricchezza, i Nani (il popolo della terra) sono esseri di bassa statura e dai lineamenti carnosi, ma la caratteristica più curiosa del loro aspetto è senza dubbio la pelle verde. Infine Paku Land è rinomata per le sconfinate distese pianeggianti e le soleggiate aree collinari, dove i minuscoli Poppet (il popolo dei fiori) dalla pelle color crema conducono un'esistenza spensierata.

    La storica pace tra le suddette è però messa a dura prova quando i demoni capeggiati dal Signore degli Inferi Nelgel attaccano all'improvviso tutti i vari regni, tra cui un piccolo insediamento situato nella terra di Rendashia, dove vivono gli esseri umani: non solo il Villaggio di Etene viene completamente raso al suolo, ma il protagonista di Dragon Quest X perde la vita e la sua anima finisce nel corpo di un altro individuo di razza differente e deceduto nello stesso momento (un bizzarro escamotage che consente al giocatore di scegliere una razza diversa tra le varie a disposizione). Forte del nuovo corpo e coadiuvato dai cinque compagni conosciuti lungo il cammino, l'eroe si mette quindi in viaggio per salvare un'Astoltia ormai soggiogata dai nemici e porre fine alle ambizioni del perfido Nelgel.

    Perfettamente in linea coi canovacci narrativi tipici della serie Dragon Quest, questo capitolo - che porta il nome de "Il Risveglio delle Cinque Tribù" - non è che la storia principale di Dragon Quest X, cui sono però seguiti negli anni altri cinque atti ambientati dopo la sua conclusione. Incalzato sull'argomento, il producer Takuma Shiraishi ha dichiarato che Dragon Quest X Offline includerà almeno l'intero episodio originale, anticipando che al momento il team di Square Enix non ha ancora deciso come comportarsi con le altre cinque storie.

    Non è dunque escluso che l'azienda possa adattare le suddette e trasformarle in espansioni o DLC, assicurando al prodotto un supporto post-lancio sostanzioso e duraturo. Una soluzione che, indipendentemente dall'investimento richiesto, permetterebbe a chiunque non abbia giocato alla versione online di sviscerare l'intreccio nella sua totalità e scoprire ogni singolo segreto di Astoltia.

    Ritorno alle origini del mito

    Diffuso in rete lo scorso maggio, il trailer di annuncio di Dragon Quest X Offline non presentava nessuna clip di gameplay, ragion per cui al tempo abbiamo subito presupposto che questo curioso indizio potesse in realtà nascondere la volontà dello sviluppatore di alterare il sistema di combattimento del titolo.

    Come da noi ipotizzato, DQX Offline abbandonerà sul serio la componente action della controparte online per abbracciare invece un gameplay squisitamente a turni e a nostro avviso più consono allo spirito originale del brand. Iniziamo specificando che il party del giocatore sarà composto da cinque individui di razza diversa, che a quanto pare saranno per giunta doppiati e dotati di un background predefinito. Cresciuta nel Villaggio di Rangao, la giovane Ogre di nome Maille sarà l'esperta di arti marziali della banda, e nonostante l'aspetto un po' aggressivo dovrebbe essere contraddistinta da una personalità allegra e gentile. Principe del Regno di Megistris, il minuto Ragus ci è stato presentato come un ragazzo pusillanime e abituato a rimanere chiuso nella propria stanza; ciononostante, il suo forte desiderio di guidare il paese lo porterà ad aprirsi e lasciare la terra di Paku Land per salvare l'intera Astoltia. Unica figlia del signore della città del vento, Fuura porterà sempre con sé una bambola che le ricorderà sua defunta madre e che la aiuterà a mandare avanti la tradizione di famiglia: "cavalcare il vento" e portarlo letteralmente in città.

    Cresciuto in un orfanotrofio nelle Isole Wena, Fuser sarà invece uno spadaccino forte e vagabondo, non per nulla questo viaggerà di terra in terra per trovare dei validi avversari da sconfiggere e farsi un nome. Signore del cosiddetto "Castello di Spazzatura" situato nei pressi della città montana di Gatara, Dasuton trascorrerà la maggior parte del suo tempo tra i rifiuti, almeno finché la minaccia rappresentata da Nelgel non lo costringerà a impugnare le armi per difendere ciò che ama più della sua stessa vita: la spazzatura, appunto.

    In attesa di potere esplorare a dovere la caratterizzazione dei suddetti, che a primo acchito si direbbero abbastanza interessanti, il rischio di dover creare dei compagni senza nome e identità - come accaduto in Dragon Quest IX per Nintendo DS - è quantomeno scongiurato. Di questi, però, soltanto tre prenderanno parte ai combattimenti, mentre i rimanenti due resteranno nelle retrovie e potranno sostituire in qualsiasi momento i lottatori titolari.

    Ad ogni modo, nel proprio turno i membri della squadra avranno accesso alle classiche azioni del genere, come i comandi Attacca, Abilità, Incantesimi e Oggetti, che dopo ogni singolo utilizzo consentiranno di riempire un po' per volta la barra dell'attacco speciale: una volta colma, infatti, nel menù in basso a sinistra dello schermo comparirà una voce evidenziata di rosa, la cui selezione innescherà una spettacolare e devastante mossa finale in grado di capovolgere le sorti delle dispute più difficoltose.

    Esattamente come avvenuto in Dragon Quest XI: Echi di un'Epoca Perduta (qui trovate la nostra recensione di Dragon Quest XI per PS4), DQX Offline includerà poi un menu grazie al quale avremo la facoltà di personalizzare il comportamento dell'intelligenza artificiale e addirittura affidarle il controllo totale delle nostre unità. Anche in questo caso, quindi, gli utenti più pigri potranno ad esempio delegare la gestione del guaritore e concentrarsi soltanto sull'offensiva, o magari automatizzare tutto il party durante le noiose sessioni grinding. Seguendo l'esempio del già menzionato Dragon Quest IX, il prodotto reintrodurrà poi un sistema di classi, che appunto permetterà al protagonista principale di padroneggiare tutte le varie "vocazioni" e destreggiarsi in almeno sei ruoli differenti. Se il Mago saprà annientare interi gruppi di nemici con potenti incantesimi elementali, il Prete sarà specializzato nell'utilizzo delle arti curative, mentre l'agile Esperto di Arti Marziali primeggerà nel corpo a corpo. Come suggerito dal nome, il Ladro potrà apprendere abilità pensate per facilitare la raccolta di oggetti, mentre il versatile Guerriero primeggerà in ogni situazione. Il Menestrello, infine, avrà accesso a una vastissima selezione di incantesimi di attacco, recupero e supporto, che almeno sulla carta potrebbe trasformarlo in una risorsa estremamente valida e quindi irrinunciabile.

    Dragon Quest X Offline Mentre la data di uscita nipponica si avvicina sempre più, Dragon Quest X Offline sta assumendo progressivamente i tratti distintivi degli episodi “tradizionali” del franchise, spingendoci a sospettare che la conversione eseguita dal team di sviluppo possa rivelarsi una più che valida alternativa all’originale MMORPG mai localizzato al di fuori del Giappone. Augurandoci che Square Enix decida di sfruttare quest’imperdibile occasione per offrire in pasto ai fan occidentali il tanto richiesto DQX, continueremo quindi a seguirne lo sviluppo con acceso interesse e ad attendere fiduciosi la seppur tardiva apertura dei cancelli di Astoltia. Essendo Dragon Quest XII: The Flames of Fate ancora molto lontano dalla rampa di lancio, il compito di allietare il fandom potrebbe del resto cadere proprio sull’edizione offline del decimo episodio.

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